Risultati di ricerca
70 results found with an empty search
- Dantedì | ProfCasilli
Dantedì Da qualche anno il 25 marzo si celebra la giornata nazionale dedicata a Dante. Anche nella nostra scuola si celebra questa giornata con una attività che prende le mosse da una serie di opere d'arte che illustrano alcuni passi dell'opera sicuramente più conosciuta di Dante: la Divina Commedia . Homepage 1 Ritratto di Dante 1 Analisi 2 Dante col libro della Commedia 3 La voragine infernale 4 La barca di Dante 5 Paolo e Francesca 6 Pia de' Tolomei 7 Dante guidato da Virgilio... 8 Vergine Madre Galleria Dantesca Analisi dell'opera Sandro Botticelli , Ritratto di Dante Alighieri (1495 ca.); tempera su tela, 54,7×47,5 cm; collocazione: collezione privata (Ginevra ) L'opera è un dipinto a tempera su tela . Ha formato verticale , che ben si adatta al soggetto del ritratto. La tecnica prevede l'utilizzo di campiture uniformi sulle quali l'artista interviene col chiaroscuro grazie a pennellate morbide che conferiscono tridimensionalità agli elementi rappresentati, senza lasciare tracce evidenti degli strumenti utilizzati. In questo dipinto, Dante è ritratto di profilo , come in molti ritratti di uomini illustri del tempo. Lo sfondo chiaro e uniforme permette di dare rilievo alla figura. Il viso caratteristico del poeta è descritto in modo plastico per mezzo del chiaroscuro che ne evidenzia i volumi. Dante indossa una toga rossa con colletto da cui spunta il colletto bianco di una camicia. Sul capo vediamo una cuffia bianca con paraorecchie sulla quale il poeta indossa un cappuccio dello stesso colore della toga. Questo è il tipico abbigliamento maschile del 1300. La corona di alloro identifica il soggetto come poeta. Presso gli antichi greci, l'alloro era la panta sacra ad Apollo e veniva utilizzata per incoronare gli atleti vittoriosi e gli eroi che si erano distinti in battaglia. L'uso si diffuse anche presso i romani, con lo stesso significato di sapienza e di gloria. Durante il periodo Repubblicano, la corona d'oro a forma di corona di alloro divenne una delle massime onorificenze. Il motivo per cui venne scelto l'alloro per questa funzione è legato al fatto che questa è una pianta sempreverde cresce tutto l'anno e in questo modo è associato all'eternità e all'immortalità . Per questi motivi, la corona di alloro posta sulla testa di Dante, è segno di un letterato che, grazie ai suoi versi, ha ottenuto una fama universalmente riconosciuta di poeta che va oltre il tempo in cui ha vissuto. Dante col libro della Commedia di Domenico di Michelino Domenico di Michelino su disegno di Alesso Baldovinetti, Dante col libro della Commedia, tre regni e la città di Firenze (1465); tempera su tela (232 x 292 cm; Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze L'opera conservata nel Duomo di Firenze, nonostante sia stata dipinta nel '400, presenta degli elementi stilistici legati al periodo gotico. La cornice neogotica in cui è contenuto il dipinto è stata aggiunta dopo un restauro ottocentesco dell'opera. Il dipinto su tela è realizzato con la tecnica della tempera e ha formato rettangolare con andamento orizzontale : il formato generalmente riservato al paesaggio. Il dipinto venne commissionato a Domenico di Michelino dall'Opera di Santa Maria del Fiore per celebrare i duecento anni dalla nascita di Dante Alighieri nel 1465. Il dipinto allegorico ha lo scopo di esaltare la memoria del poeta nella principale chiesa fiorentina. La figura di Dante è collocata appena a destra del centro del quadro e ci colpisce per la dimensione, chiaramente non proporzionata a quella degli altri elementi presenti nella scena. Un po' come avveniva nei periodi precedenti, bizantino e gotico, la dimensione del soggetto principale rispecchia la sua importanza . Il quadro è organizzato in modo da contenere i tre regni descritti della Divina commedia oltre alla città di Firenze. Nella fascia più alta dell'opera si vedono le sfere del Paradiso rappresentate come un arcobaleno dipinto con sfumature crescenti di azzurro e disseminate dagli astri. A destra del poeta vediamo la città di Firenze, in secondo piano, a sinistra del poeta, vi è la montagna del Purgatorio, mentre sul lato sinistro del quadro vi è una sorta di fortezza in cui si apre la porta che conduce all'Inferno. Con la mano destra Dante indica la scena laterale dove, attraverso una porta medievale, si entra nell'Inferno, l'oscuro regno dei dannati, accolti da orribili figure demoniache. Sul portale campeggia il IX verso del III canto dell'Inferno: 'Lasciate ogni speranza voi ch'entrate'. Il corteo dei dannati scende nelle viscere dell'Inferno in cui li attendono fiamme eterne e tormenti. Nella fascia più bassa del dipinto, una didascalia riporta il seguente testo in latino, scritto in lettere capitali: 'QUI COELUM CECINIT MEDIUMQUE TRIBUNAL LUSTRAVIT QUE ANIMO CUNCTA POETA SUO DOCTUS ADEST DANTES SUA QUEM FLORENTIA SAEPE/ SENSIIT CONSILIUS AC PIETATE PATREM NIL POTUIT TANTO MORS SAEVA NOCERE POETAE QUEM VIVUM VIRTUS CARMEN IMAGO FACIT' Tento una traduzione con le mie reminiscenze scolastiche: 'Colui che cantò del cielo e delle altre due regioni, quella di mezzo (Purgatorio) e quella in cui le anime sono giudicate (Inferno), esaminando tutto nello spirito, lui è qui, Dante, il nostro sommo poeta, nella cui devozione spesso Firenze ha ritrovato un padre, saggio e forte. La morte non poteva recare danno a un tale bardo che seppe dipingere con le parole un poema vivo e carico di virtù .' Dante, dunque, indossa una toga rossa su un abito nero e ha il capo cinto di alloro. Nella mano sinistra regge il libro della Divina Commedia aperto sulla pagina dell'esordio in cui possiamo leggere i primi versi con cui si apre il primo canto dell'Inferno. L'ingrandimento ci permette di vedere come il testo sia scritto di seguito e senza spazi tra una parola e l'altra, con un'ortografia antica ('mezo' invece che mezzo; 'chamino' invece che cammino). Possiamo osservare come dal libro si dipartano dei raggi che vanno ad illuminare la città di Firenze che è rappresentata a destra del poeta. L'opera di Dante, dunque, dà fama alla città. La Firenze qui rappresentata è quella quattrocentesca con la Cattedrale e la Cupola del Brunelleschi , già coronata dalla palla di bronzo ricoperta d’oro e dalla croce, che al tempo del dipinto non erano state ancora eseguite, ma che l’artista aveva visto nel modello progettato dal Brunelleschi nel 1419. Si vedono anche le mura della seconda cerchia, iniziata nel 1172, le torri del Bargello , della chiesa della Badia fiorentina , del Palazzo Vecchio e il Campanile di Giotto . In secondo piano si eleva il monte del Purgatorio . Davanti al portale dorato che permette di accedere al Paradiso c'è l'Arcangelo Michele con ali colorate, simili a quelle degli angeli del periodo bizantino; Michele impugna la spada con la quale allontana le anime di coloro che, morti in uno stato di grazia imperfetta, non sono ancora pronti ad accedere al Paradiso e dovranno fare penitenza prima di entrarvi. Sulla cima del monte del Purgatorio ci sono Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre. La voragine infernale Tra il 1480 e il 1495, Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino di Lorenzo il Magnifico, commissionò a Sandro Botticelli 100 disegni su pergamena per illustrare un manoscritto della Divina Commedia. I disegni per la Divina Commedia conosciuti sono 92, ma solo questo che rappresenta la voragine infernale è stato completato. I fogli, di pergamena di pecora, misurano circa 32,5 cm di altezza e 47,5 cm di larghezza. Sandro Botticelli , La voragine infernale (1480 - 1495); punta d'argento e inchiostro su pergamena; 32,5×47,5 cm; collocazione: Biblioteca Apostolica Vaticana Per la realizzazione di questo disegno, Botticelli si è servito di diversi strumenti: per le linee basilari della composizione ha utilizzato lo stilo d'argento con piombo; i contorni li ha poi ripassati a penna e inchiostro ocra, o oro, o nero. I colori sono aggiunti con la tempera. La Voragine Infernale è una suggestiva rappresentazione globale dell'Inferno dantesco: un grande imbuto, con qualche elemento architettonico e con figure miniaturizzate, una sorta di riassunto delle successive scene dell'Inferno. L'intera opera rappresenta un continuum narrativo, una sequenza del viaggio letterario, didattico, morale, filosofico in cui Dante e Virgilio vengono rappresentati più volte mentre esplorano i vari gironi. Sandro Botticelli è uno dei maggiori artisti fiorentini del Primo Rinascimento ('400). Non è un caso che Botticelli abbia realizzato il ritratto di Dante Alighieri: il pittore, infatti, realizzò diverse raffinate illustrazioni della Divina Commedia. Attualmente sono note 94 incisioni, conservate nel Gabinetto delle Incisioni al Rame di Berlino e nella Biblioteca Vaticana. Sono inoltre attribuiti a Botticelli anche 19 schizzi da cui l'incisore Baccio Baldini ricavò le illustrazioni per la prima stampa del testo della Divina Commedia (1481). Sandro Botticelli , Ritratto di Dante Alighieri (1495 ca.); tempera su tela, 54,7×47,5 cm; collocazione: collezione privata (Ginevra) Dante (1265 -1321) era morto da più di un secolo, quindi Botticelli, per dipingere questo ritratto, si è ispirato a precedenti raffigurazioni. Il primo ritratto di Dante è stato identificato in un affresco di Giotto dipinto nel Palazzo del Bargello di Firenze, l'antica sede del podestà della città. Un'altra opera, che sicuramente Botticelli conosceva, era il dipinto a tempera di Domenico di Michelino che si trova nel Duomo di Firenze (1465) in cui Dante è rappresentato col volume della Divina Commedia in mano, di cui parleremo in seguito. Ritratto di Dante di Sandro Botticelli La barca di Dante (VIII canto dell'Inferno) Eugène Delacroix è un artista romantico francese che ama rappresentare temi storici e letterari, prendendo spunto da Shakespeare, Goethe, Tasso, Byron, Walter Scott e Dante. La Barca di Dante è il suo primo dipinto ad olio presentato al pubblico. Il dipinto ad olio ha formato rettangolare con orientamento orizzontale . La composizione dell'opera è piramidale e dinamica a causa delle linee di forza che attraversano le figure e interagiscono in modo da restituire il senso di una scena concitata. Eugène Delacroix, La barca di Dante (1822); olio su tela, 189×246 cm; Musée du Louvre , Parigi Delacroix apprezzava molto l'opera di Gericault La zattera della Medusa e molti elementi ce lo ricordano: la figura di Flegias, dall'anatomia michelangiolesca, le acque tumultuose e i corpi sospesi nell'acqua. Lo sfondo del dipinto è un cielo tenebroso e temporalesco caratterizzato da toni freddi cui sulla sinistra si mescolano i toni caldi di una città in fiamme, la città di Dite, verso la quale la barca si sta dirigendo. In secondo piano il pittore colloca la barca di Flegias , il custode del V girone dell'inferno, popolato da iracondi e ignavi; Flegias, qui in veste di barcaiolo è ritratto di spalle, nudo e parzialmente coperto da un mantello blu mentre manovra con forza un remo, con una voga che ricorda quella dei gondolieri veneziani, nelle acque fangose dello Stige, la palude puzzolente che circonda la città e in cui sono immersi i dannati del V. Sulla barca, accanto a lui, ci sono il poeta latino Virgilio , riconoscibile dalla corona di alloro, e avvolto in un mantello marrone, e Dante , che indossa una toga verde e un cappuccio rosso. Le acque della palude Stige sono agitate per la presenza dei dannati che si affollano intorno alla barca: gli iracondi azzannano ferocemente il legno dell'imbarcazione e si mordono l'un l'altro: tra loro Dante riconosce il fiorentino Filippo Argenti, che cerca di rovesciare la barca aggrappandovisi con tutto il proprio peso. Gli ignavi , invece, si reggono alla barca e si lasciano trascinare sulle onde. Dante solleva le braccia, spaventato dalla foga dei dannati. Virgilio, invece ha un atteggiamento calmo, afferra la mano sinistra di Dante, cercando di rassicurarlo. Come è proprio dello stile romantico, le forze ostili della natura e i personaggi dei dannati contribuiscono a creare un clima minaccioso e angosciante. Flegias è una figura eroica che si oppone con determinazione alle forze negative nonostante l'immane pericolo. I dannati rappresentano due aspetti della natura umana vista in negativo: quella più bestiale di chi si lascia dominare dalla furia ceca dell'ira (iracondi) e quella 'mollezza' di coloro che si lasciano trascinare dalle vicende della vita: senza mai prendere una decisione, sprecando il proprio tempo e i propri talenti (ignavi). Francesca da Rimini e Paolo Malatesta appaiono a Dante e Virgilio di Ary Scheffer (V canto dell'Inferno) Ary Scheffer , Francesca da Rimini e Paolo Malatesta appaiono a Dante e Virgilio (1835); olio su tela, 166.5 x 234 cm; collocazione: Wallace Collection , Londra Ary Scheffer è un pittore olandese, che ben presto si stabilisce a Parigi. Nonostante in Francia si vada affermando il movimento romantico, Scheffer mantiene uno stile neoclassico, basato su un impianto disegnativo minuzioso e caratterizzato da una pittura estremamente accurato e razionale. La prima versione di questo dipinto venne esposta nel 1835 nella stessa sala in cui era appesa la Barca di Dante di Delacroix. Il dipinto di forma rettangolare e andamento orizzontale è dominato dai toni scuri dello sfondo in cui si distinguono Dante e Virgilio che osservano con sguardo quasi scientifico due figure che si lasciano trascinare dal vortice che caratterizza il secondo girone dell'Inferno: quello dei lussuriosi . Paolo Malatesta e Francesca da Rimini non oppongono resistenza, non strepitano e non urlano, come gli altri dannati di questo girone. La struttura del quadro è dinamica , dovuta alla disposizione diagonale e ricurva dei corpi dei due soggetti principali del dipinto. Dante descrive una violenta bufera con venti contrari che si incrociano trascinando le anime davanti a un precipizio, e ogni volta urlano, gridano, piangono, bestemmiano. Costretti a farsi trascinare violentemente dai venti come nella loro vita si sono fatti trascinare dall’istinto invece che dalla ragione, i lussuriosi sono tutti morti di morte violenta a causa dell’amore a cui non hanno saputo resistere durante la loro esistenza. Di tutta questa violenza non c'è traccia nel dipinto di Scheffer ; Paolo e Francesca non sembrano trascinati dalla bufera, ma piuttosto adagiati su un divano. Scheffer sceglie un approccio neoclassico che esclude elementi legati ad emozioni forti. Nel dipinto, immerso nel buio che anche Dante descrive, spicca la luce che emana dalle figure : è la luce dell'amore che lega per l'eternità i due amanti. La storia di Paolo e Francesca Dante, conosceva la storia dei due sfortunati amanti attraverso il racconto del fratello di Francesca. È Francesca che, richiamata da Dante, racconta la storia della sua vita e della sua morte tra le lacrime, mentre Paolo rimane in silenzio. Il padre di Francesca, Guido da Polenta, aveva costretto la figlia a sposare Giovanni Malatesta per motivi politici. Francesca, però, si innamorò del cognato, Paolo e intrattenne con lui una relazione per circa dieci anni, fino a quando il marito li sorprese a baciarsi mentre erano intenti a leggere la storia d'amore tra Ginevra e Lancillotto. Giovanni uccise la moglie e il fratello con la sua spada. Nel dipinto si notano, sul petto di Paolo e sulla schiena di Francesca, le ferite causate dalla spada. Pia de' Tolomei di Dante Gabriel Rossetti (canto V del Purgatorio) Dante Gabriel Rossetti , Pia de' Tolomei (La Pia), 1868; olio su tela, 105,4×120,6 cm; collocazione: Spencer Art Museum , Lawrence (Kansas) Il dipinto ha formato quadrato . I colori utilizzati dal pittore, pur essendo limpidi, non sono squillanti: il dipinto, anche attraverso la scelta tonale, comunica un generale senso di tristezza. La composizione è dominata da due linee di forza : una è data dall'ipotenusa del triangolo della meridiana appoggiata sulla balaustra in primo piano; la seconda segue la linea prospettica che disegna il pavimento del terrazzo del castello dove si svolge la scena. La linea di forza è rinforzata dalla presenza a terra di un fascio di aste metalliche reggi-bandiera. Come nei dipinti di Giovanni Bellini all'inizio del Secondo Rinascimento, la balaustra isola il soggetto del quadro e lo separa dal mondo dell'osservatore, confinandolo in un isolamento che caratterizza fortemente la scena del dipinto. La figura di Pia è seduta con le spalle contro il muro di un torrione; la schiena è incurvata, il collo e la testa proseguono la curvatura della schiena. Le mani intrecciate in grembo tormentano nervosamente l'anello nuziale. La figura malinconica di Pia, con lo sguardo triste e lontano, perso nei propri pensieri, si ispira ad una famosa incisione di Albrecht Dante Gabriel Rossetti, insieme a John Everet Millais e William Hunt, è uno dei fondatori del movimento preraffaellita (Pre-Raffaellite Brotherhood ). Questo movimento nasce in Inghilterra in epoca vittoriana. Il termine preraffaelita è un riferimento all'arte esistita prima di Raffaello Sanzio che gli esponenti di questo movimento ritenevano colpevole di aver "inquinato l'arte esaltando l'idealizzazione della natura e il sacrificio della realtà in nome della bellezza", permettendo così gli sviluppi dell'accademismo, che questi artisti rifiutavano. Oltre al rifiuto dell'arte accademica, i Preraffaelliti si ponevano l'obiettivo di riportare in vita i costumi di un passato nostalgico e immaginario, tentando, inoltre, di unificare i concetti di vita, arte, e bellezza. I temi ai quali si sono maggiormente ispirati includono quelli biblici, letterari, fiabeschi, storici e in particolare medievali; sono presenti anche temi patriottici e sociali. Ispirati alla pittura rinascimentale e medioevale nonché alla cultura del purismo pittorico e dei Nazareni , i pittori preraffaeliti riproducevano, attraverso un panneggio delicato, figure elaborate e luminose. I loro dipinti sono spesso rievocativi, e presentano generalmente riferimenti allegorici e simbolici. Gran parte dei dipinti Preraffaeliti raffigurano soggetti femminili sensuali ed eleganti Dürer dedicata proprio alla malinconia (Melancolia , 1514). Gli oggetti sulla balaustra narrano i pensieri della giovane donna: la meridiana è legata al lento scorrere del tempo nel suo isolamento, i fogli sparsi alludono a delle lettere che la giovane legge e rilegge nell'esilio in cui il marito l'ha relegata, in un lontano possedimento in una zona malsana della Maremma Toscana; il libro delle Ore e il rosario rappresentano le sole attività di preghiera che scandiscono la sua giornata. Quasi tutto il quadro è occupato dal muro della torre e solo un pezzetto di paesaggio , anch'esso grigio e malinconico, descrive il luogo in cui si trova il castello: una landa desolata e paludosa. A ridosso dei merli del castello si vede una campana, che probabilmente scandisce le ore della preghiera. In cielo volano dei corvi che si avvicinano al luogo in cui si trova Pia. I corvi sono presagio di sventura e alludono alla morte. Completano il quadro due piante: l'edera , simbolo di fedeltà e il fico , che potrebbe sia alludere alla dolcezza della vita, ma qui, molto più probabilmente, alla lussuria, dando una chiave di lettura della scena. Pia, sospettata di adulterio, è stata confinata dal marito in questo sperduto possedimento dove troverà la morte. In realtà non si hanno notizie certe su questo personaggio e Dante stesso non svela il mistero. Nel passaggio del Purgatorio, Pia chiede sommessamente a Dante di ricordarsi di lei. Dante, guidato da Virgilio, offre consolazione alle anime degli invidiosi di Hippolyte Flandrin (XIII canto del Purgatorio) Hippolyte Flandrin , Dante guidato da Virgilio offre consolazione agli invidiosi (1835); olio su tela, 298 x 244,8 cm; Musée de Beaux Arts de Lion Hippolyte Flandrin è pittore neoclassico, allievo di Dominique Ingres. Flandrin inizia a dipingere il quadro nel 1834 mentre si trovava a Roma per aver vinto una borsa di studio. L'opera venne esposta a Parigi nel 1836 e poco dopo venne acquistata dal Museo delle Belle arti di Lione, città natale di Flandrin. Il dipinto è rettangolare e ha una disposizione verticale. La composizione è caratterizzata dal taglio prospettico di una scoscesa parete rocciosa che dà profondità alla scena. Il massiccio roccioso ricorda quello del Jura, che si trova non lontano da Lione. Un taglio di luce, che procede obliquamente da sinistra verso destra, interseca la precedente linea di forza. La scena si svolge su una sporgenza orizzontale sulla quale trovano posto tutti i personaggi. A ridosso della roccia, i peccatori sono accovacciati l'uno vicino all'altro in una fila che continua a snodarsi in lontananza anche dietro i due principali personaggi. Il quadro è suddiviso verticalmente in due parti: a sinistra c'è il gruppo principale degli invidiosi che occupano sostanzialmente un ingombro rettangolare che si sviluppa in orizzontale; a destra troviamo le due figure di Dante e Virgilio che occupano un ingombro rettangolare disposto in verticale. Grazie a queste accortezze, il quadro ha un andamento dinamico. Flandrin studia accuratamente le pose dei personaggi in modo da farci percepire la loro stanchezza per la condizione nella quale si trovano. Gli abiti grigi e il pallore ci ricordano che sono dei defunti. Dante e Virgilio sono illuminati dalla luce, inoltre l'abbigliamento rosso di Dante lo rende il fulcro dell'opera. Il poeta si china leggermente per ascoltare uno dei peccatori, un uomo anziano con la barba, l'unico che alza la testa per conversare con i due visitatori. Lo sguardo di Dante esprime compassione. Virgilio, invece rimane assiste alla scena senza mostrare partecipazione emotiva. Vergine Madre di Gustave Dorè (canto XXXIII del Paradiso) Non ho trovato indicazioni certe riguardo alla tecnica utilizzata per la realizzazione di questa illustrazione. Molte incisioni dedicate alla Divina Commedia sono state realizzate Gustave Doré è un artista francese del periodo romantico . Autodidatta , mostra uno spiccato talento per il disegno fin dall'età di sei anni. La sua formazione avviene nelle sale del Louvre . la sua primissima esperienza artistica risale all'età di quindici anni, quando si mise a pubblicare disegni per il giornale La caricature . Artista poliedrico, Doré si è misurato con tutte le tecniche e i formati: pittura, acquerello, disegno, scultura, incisione e con svariati generi pittorici, realizzando in questo modo quadri giganteschi e tele più piccole; brillanti e luminosi acquarelli, disegni a inchiostro sfumato di grande virtuosismo tecnico, vignette graffianti realizzate a penna, incisioni, illustrazioni bizzarre e perfino sculture barocche, stravaganti, monumentali, enigmatiche. L'artista è noto soprattutto per la sua vasta produzione come illustratore di vari generi letterari: romanzi, poesie, fiabe, ma anche di opere più complesse come la Bibbia e La Divina Commedia di Dante. Dopo il 1870 Doré, deciso a non intraprendere più illustrazioni di complesse opere letterarie, iniziò a dedicarsi principalmente alla pittura e alla scultura, discipline nelle quali non riuscirà però a riscuotere il successo che aveva riscosso come incisore. con la xilografia, ma ve ne sono anche molte realizzate su matrici di rame con puntasecca, acquaforte e acquatinta. Osservando l'immagine, che comunque non ha una risoluzione molto alta, si intravvede una texture di segni ondulati che sembrano riconducibili alle venature della matrice di legno di una xilografia. La composizione di questa illustrazione si basa sul cerchio, o meglio, su una serie di cerchi concentrici che conducono ad una figura centrale, quella di Maria , da cui sembra aver origine la luce sfolgorante che annulla i particolari degli angeli che stanno dietro di lei. Maria, rappresentata come una giovane donna dai capelli neri, mossi e fluenti, ha il capo cinto da una corona e circondato da un'aureola, ed è seduta al centro della Candida Rosa, su un petalo fatto di nuvole. In primo piano, su un altro petalo, trovano posto dei personaggi più grandi, disposti in modo simmetrico ma con atteggiamenti diversi l'uno dall'altro. La maggior parte di questi sono angeli con grandi ali e lunghi abiti e sono rivolti verso Maria. Dante si rivolge a Beatrice, che lo ha guidato fino a questo punto ma lei scompare alla sua vista e viene sostituita dalla figura di un vecchio dalla barba bianca. Si tratta di Bernardo di Chiaravalle , che guiderà Dante nell'ultima parte del suo viaggio e che di lì a poco pronuncerà una invocazione a Maria perché Dante possa vedere Dio. L'illustrazione è accompagnata dai versi 133-135 del XXI canto del Paradiso: 'Vidi quivi a lor giuochi quivi e a' lor canti ridere una bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi ' in cui Dante descrive il clima giocoso e festoso della folla degli angeli che volano intorno a Maria e che ne causa il riso, che a sua volta si riflette nello sguardo soddidente dei presenti. Google Arts & Culture - Gustave Dorè Printmakung Artist Gustave Dorè Cuberis - Gustave Doré, His Engravings and His Engravers
- La maschera | ProfCasilli
Маска Noire et Blanche (1926) Ман Рэя Ман Рэй - Christie's, общественное достояние Тема маски очень интересна в истории искусства. Его использование известно с древних времен, но мы находим его и в современном искусстве. Маска — это превосходный театральный инструмент, который позволяет вам принять другую личность. Иногда его функция носит религиозный и магический характер и позволяет вам взять на себя роль того, кто интерпретирует природные силы или божества, которые вынуждены вмешиваться. при проявлениях культово-религиозного характера. Маска скрывает и обнажает скрытые стороны личности, и, как учит нас Луиджи Пиранделло в своей работе «Один, никто, сто тысяч », мы часто надеваем «маски», чтобы скрыть, кто мы есть, и угодить окружающим, делая это очень трудно установить настоящие отношения: « Ты узнаешь на собственном горьком опыте, что на долгом жизненном пути ты встретишь много масок и мало лиц ». (ссылка, связанная с названием произведения Пиранделло, ведет на страницу поиска Google с обложками романа) Некоторые примеры масок от древности до наших дней Две маски, трагическая и комический, латинского театра. Мозаика I века до н.э. (Капитолийские музеи) изображение Кэрол Раддато из ФРАНКФУРТА, Германия (По следам Адриана); Всеобщее достояние примеры греческих театральных масок Маски японского театра Но А фриканские маски на Pinterest Королевский этнографический музей Африки - Тервюрен (Бельгия) Расписные маски в японском театре кабуки Сардиния - маски мамуфонов Венецианские маски Пикассо и влияние африканского искусства на кубизм маска Мбангу; древесина, пигмент и волокна; высота: 27 см; к Пенде люди ; Королевский музей Центральной Африки. Представляя встревоженного человека, V-образные глаза с закрытыми капюшонами и художественные элементы маски - поверхности лица, искаженные черты и разделенный цвет - вызывают переживание личного внутреннего конфликта. Пабло Пикассо , «Авиньонские девицы», холст, масло, 244 x 234 см, Музей современного искусства, Нью-Йорк Между концом восемнадцатого века и началом девятнадцатого века этнографические выставки о первобытных культурах проходили в различных европейских городах. Похоже, что изначально целью этих выставок было подчеркнуть превосходство Запада над колонизированными народами и тем самым оправдать «цивилизационное» присутствие европейских стран. Однако именно из контакта с артефактами этих популяций родился интерес художников к тому, что общим термином можно определить примитивизмом. Интерпретация, данная художниками, скорее под влиянием иллюминистской мысли Жан-Жака Руссо, который утверждал, что первобытные популяции жили в естественном состоянии, в котором человек был счастлив и находился в подлинных отношениях с природой и обществом. Согласно этой точке зрения, модернизация общества стала причиной неравенства и несчастья. Хорошо, однако, отметить, что термин «примитивизм» означал не только внимание к африканскому племенному искусству, но и ко всем формам популярного художественного или декоративного выражения. Следуя этому мифу, Гоген покинул Францию, чтобы переехать на Таити, Матисс совершил несколько поездок в Океанию, Модильяни и Пикассо смотрели на африканское искусство, в то время как Кандинский ссылался на русское народное искусство и, в некотором смысле, многие художники смотрели на японское искусство. Вернемся теперь к Пикассо, который, несомненно, посетил одну из этнографических выставок, проходивших в Париже. Сравнение с кажущимися грубыми и деформированными интерпретациями человеческой фигуры, особенно лица, позволило Пикассо понять, как отойти от копии реальности (мимесиса) в поисках нового «современного» измерения искусства. Так, примитивизм африканских масок вместе с одновременным видением, заимствованным из художественной концепции Сезанна, позволили родиться кубизму. Vi racconto le Demoiselles d'Avignon - Didatticarte torna ad 'Attività' vai a 'Sbalzo di una maschera'
- Quilling | ProfCasilli
La tecnica del quilling Partiamo dal significato del vocabolo inglese che identifica questa tecnica particolare. Il termine quill identifica le penne più lunghe degli uccelli che in passato venivano usate per ricavare le penne per scrivere, e in particolare la parte centrale che corrisponde ad una cannuccia cava. Per estensione il temine indica anche gli aculei, per esempio dell'istrice o del porcospino. Partendo da questo contesto, è nato il verbo regolare to quill che significa avvolgere strettamente un materiale (in genere un filato) intorno ad un elemento centrale ed eccoci arrivati a quilling , detto anche 'filigrana di carta', tecnica decorativa basata sull'avvolgimento di striscioline di carta su un bastoncino. Si tratta di una tecnica molto versatile, cioè adattabile e flessibile, con la quale si possono realizzare bellissimi lavori. La tecnica è molto antica e in origine era legata all'oreficeria: la si fa risalire addirittura agli antichi egizi che, arrotolando fili d'oro e d'argento, la usavano per creare bellissimi gioielli. Ecco qui un esempio. Si tratta di un braccialetto proveniente dalla tomba di una regina dell'Alto Egitto vissuta nel I secolo d. C., scoperto da un cacciatore di tesori italiano nel 1834 (Giuseppe Ferlini ). Quest'arte continuò ad essere praticata dalle diverse civiltà per molti secoli. Nel Medio Evo questa tecnica era utilizzata dai monaci per impreziosire le copertine dei libri sacri. Il termine quilling è proprio legato a questa esperienza particolare perché i monaci utilizzavano proprio le penne d'oca con cui scrivevano anche per arrotolare i fili metallici per creare le decorazioni. Bracciale in filigrana d'oro e pietre preziose , ritrovato a Meroe, città del Regno di Kush (Alto Egitto) attualmente corrispondente al Sudan. Il bracciale fa parte di un ricco tesoro ritrovato nella tomba della regina Amanishakheto e oggi conservato allo Staatliches Museum Ägyptischer Kunst di Monaco (Germania) licenza creative commons: Di Einsamer Schütze - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13686594 Dopo il Medio Evo, a causa della rarità e del costo crescente dei materiali, l'oro e l'argento vennero sostituiti con la carta Quest'arte decorativa, mai completamente dimenticata, tornò di moda nel Seicento e successivamente in epoca vittoriana, quando divenne un passatempo ricreativo delle signore dell'alta borghesia. Quilling Guild Vangelo di Lindau (VIII secolo) immagine concessa con licenza creative commons da The Morgan Library and Museum , New York Finding Antique Quilling Il primo link rimanda ad una associazione mondiale che si occupa di questa tecnica decorativa (Quilling Guild). Il secondo link permette di accedere ad una pubblicazione della Quilling Guild con la documentazione di antichi manufatti realizzati con questa tecnica. Il testo è in inglese, ma è ricco di immagini che ti possono essere utili se vuoi approfondire questo argomento Risorse Pinterest è un luogo in cui puoi trovare raccolte di immagini praticamente su qualunque argomento. Anche per il quilling puoi trovare idee, suggerimenti e video tutorial che ti potranno essere utili se vorrai trarre ispirazione o migliorare la tecnica. Pinterest - Quilling Albero di carta Next torna a 'Quilling'
- J. M. W. Turner | ProfCasilli
Джозеф Мэллорд Уильям Тернер (Лондон, 23 апреля 1775 г. - Челси, 19 декабря 1851 г.) видео - JMW Turner Film (Национальная художественная галерея) В этом разделе я проследю творческий путь Тернера, потому что я считаю, что он подчеркивает изменения, происходящие в период романтизма. Дж. М. У. Тернер, Интерьер собора Солсбери, вид на северный трансепт (1801-1805 гг.), акварель, Музей Солсбери Его работы принесли ему немедленную известность, которая привлекла внимание публики к технике акварели , которая обычно считалась второстепенной формой живописи, обычно используемой для подготовительных исследований и рисунков. Чтобы сделать его работы, я много путешествую по Великобритании, Франции и Швейцарии. Хорошо помнить, что в то время еще не было готовых красок в тюбиках, не было возможности, поэтому красить снаружи. Единственное исключение составляли именно акварели, которые можно было купить небольшими блоками, состоящими из пигмента и гуммиарабика (тот самый состав, который используется и сегодня). По этой причине акварель была основной техникой рисования, используемой наряду с рисованием для визуальных заметок во время путешествий и экскурсий . Не только такие художники, как Тернер, но и писатели, и простые путешественники всегда носили с собой дорожный набор . Тем временем Тернер также посвящает себя масляной живописи. В 1739 году он представил картину «Рыбаки в море» на ежегодной выставке Королевской академии, ныне находящейся в галерее Тейт в Лондоне. Его техника совершенна уже в двадцать лет и позволит ему уверенно завоевать свой личный стиль. Картина, которую он представил в 1801 году на ежегодной выставке Королевской академии, « Голландские лодки во время шторма: рыбаки, пытающиеся вытащить рыбу на борт », была высоко оценена художником Фюссли (автором « Кошмара» ), но многие другие критически относятся к его сравнениям из-за к свободе рисования и отсутствию контурных линий . В этой картине Тернер отходит от традиционной школы и делает решительный поворот в романтическом смысле, проявляя более внимательное отношение к светящимся отражениям на поверхности воды и использованию цвета. Подавляющая сила природы такая же, как и в романтических пейзажах. украсть В. тр. [лат. carpĕre, с изменением спряжения] (я краду, ты крадешь и т. д.). - Урвать, взять насилием или обманом, достать хитростью ( источник ) Интересно понять, откуда Тернер черпает импульс для своего стилистического изменения. Очевидно, он тоже дышит воздухом перемен, который распространяется в Европе, но прямое изучение произведений художников прошлого остается важным, изучение, которое будет сопровождать его на протяжении всей его жизни, вместе с стимулами, которые также исходят от него. другие английские акварелисты, которых они посвящают изображению изменчивости неба. Среди них Джон Роберт Козенс и Джон Констебл . Пожалуй, не лишним будет уточнить, что «обучение» для художника по существу означает копирование путем создания эскизов, рисунков, изучения деталей, но также и попытки украсть технические секреты, используемые мастерами. Тернер, однако, является неизлечимым посетителем художественных музеев, и где бы он ни был, он копирует работы старых мастеров, чтобы раскрыть их секреты. Среди художников, которые привлекали его больше всего, был Рембрандт . и Тициана , особенно в работах последнего периода, которые между шестнадцатым и семнадцатым веками вывели живопись на новый уровень мастерства, сумев получить необыкновенные световые эффекты , основанные на использовании очень густой смеси, с перекрывающимися мазками и часто распространяющимися в пятнами, не пытаясь воспроизвести иллюзию реальности . В дополнение к ним также Николя Пуссен и Клод Лоррен , французские художники периода барокко, которые придавали большое значение пейзажу и эффектам света в небе. Как уже предполагалось, работы Тернера этих лет были высоко оценены художниками-романтиками, такими как Фюссли, но подвергнуты критике со стороны очень влиятельных людей, не понимавших сильной стилистической смены художника, все более отдаляющегося от академического стиля. Именно по этой причине Тернер решил создать частную студию в своем лондонском доме, выставляя там свои работы, начиная с 1804 года, чтобы освободиться от Королевской академии. Это решение было высоко оценено поклонниками Тернера, которые таким образом могли покупать полотна непосредственно у художника. Тем временем Европу сотрясали наполеоновские войны. Тернер приостановил свои путешествия через Ла-Манш, но продолжил походы по Великобритании. Дж. М. Уильям Тернер, Мост Дьявола , (1803-1804) Холст, масло, частная коллекция см. 78,5 х 62,8 В 1811 году Тернер начал читать лекции в Королевской академии в качестве профессора перспективы . Свидетельства того времени говорят нам, что он не был великим оратором, но, чтобы объяснить своим ученикам содержание своего курса, он создал много рисунков и картин. Его лекции, сопровождаемые этими примерами, были собраны и опубликованы Джоном Раскином , художником, искусствоведом и большим другом Тернера на протяжении всей его жизни. (Если вы хотите увидеть пример рисунков Тернера, включенных Раскиным в его работу «Современные художники», перейдите по ссылке, связанной с Раскиным, и перейдите на страницу 2182). Тернер — сын парикмахера, следовательно, он из скромного сословия. Он говорит на кокни - типичном языке лондонских пригородов, который создаст много проблем в его отношениях с окружающими. С детства он проявляет большой талант к искусству. Говорят, что отец, очень гордившийся своим сыном, выставлял в мастерской свои первые рисунки и акварели и продавал их покупателям. В 1789 году в возрасте 14 лет он поступил в Королевскую академию в Лондоне. Его учителем был Томас Мальтон, акварелист, специализирующийся на архитектурных и топографических предметах. Ранние работы Тернера отражают этот вкус к деталям и точно воспроизводят реальность . Со стилистической точки зрения это неоклассические работы: поддержанные точным рисунком и точно нарисованные с учетом перспективы и эффектов света . Ему было 15 лет, когда он выставил свою первую акварель на ежегодной выставке Королевской академии, и посвятил себя этому художественному жанру с 1790 по 1830 год, став очень быстрым и искусным. Тернер в Италии В 1818 году художнику было поручено проиллюстрировать «Живописное путешествие по Италии» Джеймса Хейквилла. Благодаря этому заказу Тернер отправился в поездку в Италию, которая позволила ему углубить свои художественные исследования в области использования цвета и света, что оказало глубокое влияние на развитие его живописи. Как всегда, поездка дала возможность изучить итальянских мастеров и пообщаться с современными художниками. В своем путешествии он побывал в Турине, Милане, Комо, Вероне, Венеции, Риме, Неаполе, Пестуме и Леричи. Дж. М. У. Тернер, Пьяцетта, Венеция (ок. 1835 г.), акварель и цвет тела, с царапинами и деталями, добавленными с помощью пера, смоченного в акварели. Коллекция национальных галерей Шотландии Описание (источник: Национальная галерея Шотландии): Вспышка молнии над Пьяцеттой, видимой со стороны Гранд-канала в Венеции, Италия, освещает Дворец дожей, боковую часть и один купол собора Святого Марка и аркаду библиотеки Марциана, когда люди бегут в укрытие от дождя. Тернер передает и драму бури, и красоту Пьяццетты эффектным соскабливанием и втиранием в белую поверхность бумаги . Дж. М. У. Тернер, «Ла Догана», «Сан-Джорджо и старые девы со ст упеней отеля «Европа» (1835–40), холст, масло, 91 × 122 см, Тейт Британия, Лондон Пейзаж в работах Тернера На языке художественной критики « живописный » означает произведение, созданное с сильным эффектом светотени, объектом которого являются одинокие пейзажи, часто характеризующиеся присутствием внушительной архитектуры и руин, а иногда оживляемые жанровыми сценами с персонажами, одетыми в типичную одежду определенных культур. В работах Тернера пейзаж всегда является главным героем , даже если тема историческая, библейская или литературная: каждая картина — это возможность проявить свою виртуозность и применить на практике свои знания о поведении света по отношению к различным материалам, с которыми соприкасается. . В его работах мы сталкиваемся с чувством Возвышенного , которое привлекает и отталкивает романтических мужчин, и именно поэтому природа, изображаемая в его работах, часто имеет характеристики живости и насилия, изображая потрясающие зрелища, такие как штормы, кораблекрушения, лавины и пожары . Это события, которые по своей трагической природе вызывают у наблюдателя удовольствие, полное дезориентации и страха , «своего рода восхитительный ужас», говоря словами Эдмунда Бёрка, создателя концепции возвышенного. (Эдмунд Бёрк, «Философское исследование происхождения наших представлений о возвышенном и прекрасном» (1785). Отвечая в основном на поэтику возвышенного, картины Тернера усиливают ощущение гармонии между человеком и природой, в картинах, в которых эти два элемента противостоят друг другу в безмятежном равновесии, в полном согласии с живописностью. Дж. М. У. Тернер, Улисс издевается над Полифемом (1829 г.), холст, масло (132,5 × 203 см), Национальная галерея, Лондон Это одна из нескольких картин, написанных Тернером на тему пожара в здании парламента. Художник рисовал и рисовал акварельные этюды с разных точек зрения и, чтобы приблизиться к предмету, велел подвезти его на лодке как можно ближе, рискуя, как он сам говорит, обжечься. Подход к изображаемому предмету - еще один очень важный элемент, также принятый импрессионистами. Дж. М. У. Тернер, Сожжение палат лордов и общин, 16 октября 1834 г. (1835 г.), холст, масло (92,5 × 123 см), Кливлендский художественный музей Тернер и свет Тернер был образованным человеком и, безусловно, знал об исследованиях Исаака Ньютона в области цвета и света. Также очень важна для Тернера «Теория цвета» немецкого поэта и ученого Иоганна Вольфганга Гёте (постоянно посвятившего себя рисованию и акварели). Гёте, в частности, утверждал, что свет происходит не от цветов, а наоборот. В частности, согласно учению Гёте, основные цвета — это явления, порожденные взаимодействием света с тьмой; следовательно, согласно этому тезису, цвет существует только как функция света. Чтобы подтвердить влияние мысли Гёте на творчество Тернера, мы видим картину маслом, написанную художником в 1843 году и хранящуюся в Тейт Британ в Лондоне. Это не единственная работа, которую Тернер посвящает теории Гёте. Есть много примеров, написанных маслом и акварелью, сделанных в образовательных целях, чтобы объяснить своим ученикам в Королевской академии влияние света в живописи. Дж. М. У. Тернер, Свет и цвет (теория Гёте) - Утро после потопа - Моисей пишет Книгу Бытия (1843 г.), Галерея Тейт, Лондон После встречи с картиной Рембрандта (Тернер воспроизвел многие работы фламандского художника, чтобы понять технику) и прочтения сочинений Гёте Тернер пришел к выводу, что свет не ограничивается определением пространственной реальности мира, но также может изменять их. . По этой причине в изображении пейзажа Тернер перестал строго реалистически снимать натуру : действительно, важнее всего было впечатление , что некий внешний раздражитель возбудил в его душе, и поэтому он скорее был озабочен уловкой плотности атмосферы и света в заданном пейзаже и воплотить это на холсте. Таким образом, Тернер стал рассматривать свет уже не как простое отражение на предметах, а как совершенно автономную атмосферную сущность , способную своей пульсирующей интенсивностью разрушать формы и цвета, присутствующие в картинах. Его цель, его «живописная миссия» состояла в том, чтобы блокировать свет на холсте, придавая ему точную форму и цвет. Дж. М. У. Тернер, Венеция с салютом (1840-45), 622 × 927 мм, Галерея Тейт, Лондон Это исследование глубоко повлияет на Клода Моне , когда он увидит работы Тернера в Лондоне. Импрессионизм родился из этой интуиции. В предлагаемой здесь картине предмет почти невидим в светящемся тумане, который пронизывает венецианскую лагуну. Замок Нохрам едва различим, виднеясь вдалеке в наполненной светом атмосфере. Дж. М. У. Тернер, Замок Норам, Восход солнца (около 1835 г.), холст, масло (908 × 1219 мм), Галерея Тейт, Лондон Тернер и технический прогресс Тернер был не только художником-пейзажистом, но и на протяжении всей своей жизни был очарован научными открытиями, которые оказали глубокое влияние на общество того времени. На воспроизведенной здесь картине внушительное судно Fighting Téméraire, использовавшееся во время Трафальгарского сражения, выигранное адмиралом Нельсоном, хотя на момент разоружения оно было в очень плохом состоянии, представлено в своем максимальном великолепии, как загруженное всеми почести завоеванные в бою. Присмотревшись, однако, мы видим, как парусник изображен очень светлыми красками, как будто он призрак, а на переднем плане выделяется пароход с большими колесами, который его буксирует. Тема картины , таким образом, не просто визуальная история последнего рейса Fighting Téméraire, а скорее переход от «древнего» века мореплавания к современному, характеризующемуся новыми паровыми двигателями . Дж. М. У. Тернер, «Боевой темперамент» тащили к своему последнему причалу, чтобы разбить , 1838 г., холст, масло (90,7 × 121,6 см), Национальная галерея, Лондон. Видео - Тернер: Рисуем боевого темперамента | Национальная галерея Дж. М. В. Тернер, Работорговцы бросают за борт мертвых и умирающих - Тифон идет , 1840 г., хол ст, масло (91 см × 123 см), Музей изящных искусств, Бостон Дж. М. У. Тернер, Снежная буря - Пар - Лодка у ус тья гавани, подающая сигналы на мелководье и идущая впереди. Автор был в этой ночной буре, «Ариэль» покинула Харвич (1842 г.), холст, масло (914 × 1219 мм), Галерея Тейт, Лондон. По сравнению со сценой кораблекрушения, в « Метели» мы видим пароход в вихре волн. В работах Тернера ни один пароход не терпит крушения, что подчеркивает уверенность Тернера в прогрессе. Дж. М. В. Тернер, Дождь, пар и скорость - Великая западная железная дорога (1844 г.), холст, масло (91 см × 121,8 см), Национальная галерея, Лондон увеличение части неба вверху справа: видно, как получается эффект облаков несколькими слоями плотного цвета, в данном случае намазанными шпателем Гений Тернера: картина промышленной революции Курьез: впереди поезда бежит заяц, как видно на увеличении. Что это может означать? Назад к романтике пойти к Фридриху пойти к Жерико
- L'arte romana | ProfCasilli
L'arte romana Page Title La storia di Roma va dal 753 a.C. (anno della mitica fondazione da parte di Romolo) al 476 d.C. (caduta dell'Impero Romano per mano di Odoacre). Nei primi due secoli Roma fu governata da un sistema monarchico seguito da un lungo periodo repubblicano che durò fino alla fine del primo secolo a.C. Successivamente, tutti i poteri e le cariche si concentrarono nelle mani di Ottaviano che scelse il titolo di Augusto (= colui che possiede l’autorità), dando inizio all’epoca imperiale . L'eredità degli Etruschi Nella penisola italica si erano stanziati diversi popoli fin dal Paleolitico che avevano dato origine a civiltà differenti. Mentre i Greci, nell'VIII secolo a.C., colonizzavano quei territori dell'Italia meridionale e della Sicilia che avrebbero preso il nome di Magna Grecia, e mentre in Sardegna si sviluppava la civiltà nuragica, tra Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, gli Etruschi dettero vita ad una cultura originale, pur con influenze greche. L'origine di questo popolo è ancora oggetto di indagini: sebbene ci restino notevoli testimonianze materiali, la loro lingua scritta è stata decifrata solo in parte, o meglio, i testi scritti che ci sono arrivati contengono per lo più elenchi di nomi, cariche onorifiche, nomi di divinità o di festività religiose. Mancano invece testi più complessi che raccontino la vita e la cultura di questo popolo. Sappiano che erano organizzati in città indipendenti governate da un signore che prendeva il nome di lucumone ; erano accomunate da lingua, religione e costumi. Il momento di massimo splendore di questa civiltà si ebbe tra il VII e il VI sec. a.C. quando impose il proprio dominio su Roma. Tra i famosi sette re di Roma troviamo infatti Tarquinio Prisco , Servio Tullio e Tarquinio il Superbo , tutti di origine etrusca. Gli Etruschi svilupparono conoscenze tecniche che verranno largamente impiegate dai Romani e il popolo stesso si fonderà con quello romano. Esperti nella lavorazione del ferro , e più in generale dei metall i, ricordiamo che frequentarono i nostri territori per procurarsi il ferro proveniente dalla Valle Trompia che veniva scambiato con vari prodotti; primo tra tutti il finissimo vasellame caratteristico di questa civiltà: il bucchero, una ceramica sottilissima di colore nero ottenuta con un procedimento particolare in assenza di ossigeno. Si distinsero nel campo che oggi chiameremmo dell'ingegneria idraulica progettando sistemi di bonifica di territori paludosi, deviazione di fiumi, costruzione di canali artificiali, gallerie, pozzi, cisterne, acquedotti, sistemi di scolo dell'acqua piovana, fognature e strade, L'invenzione per la quale sono sicuramente più conosciuti è l 'arco a tutto sesto con cui realizzarono porte di città e ponti. Perugia, la Porta pulchra parte delle antiche mura della città e una porta etrusca perfettamente conservata e tutt'ora utilizzata. (seconda metà del III sec. a.C.) Canino (Viterbo), Ponte dell'arcobaleno (anche detto del diavolo), costruito dagli etruschi nel III sec. a.C. In campo artistico gli Etruschi eccellono nella terracotta con cui realizzano grandi statue, sarcofagi e le decorazioni dei frontoni dei loro templi. Apollo di Veio, terracotta, altezza 180 cm, VI sec. a. C.; Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) Sarcofago degli sposi (VI sec. a.C.), terracotta, 140 x 220 cm, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma Frontone del Tempio di Talamone (150 a. C.), Terracotta; Museo Nazionale Archeologico di Firenze Molto particolari sono i 'canopi etruschi ', vasi funerari utilizzati nelle sepolture ad incinerazione (i vasi, cioè, contenevano le ceneri dei defunti). Questi vasi erano caratterizzati da una copertura che rappresentava una testa umana. Talvolta, il vaso era accompagnato anche da braccia e poteva essere collocato su una specie di trono. Le teste potevano essere accompagnate da elementi metallici come orecchini e talvolta sul volto venivano aggiunte delle maschere. Sempre rimanendo nel campo della terracotta, famosissimi sono i buccheri . Si tratta di una particolare varietà di vasi di colore nero e di forme varie. Una caratteristica particolare di questi vasi è la sottigliezza delle pareti . Il colore nero deriva da un particolare tipo di cottura in assenza di ossigeno . Questo tipo di cottura trasformava l'ossido ferrico contenuto nell'argilla in ossido ferroso, una vera e propria reazione chimica che modificava la terracotta anche all'interno e non solo in superficie. Gli etruschi amavano molto il bronzo, ma si trattava di un materiale prezioso, quindi inventarono questo particolare procedimento per creare degli oggetti che sembrassero fatti di bronzo. A sinistra la molecola di Ossido ferrico (Fe2O3); a destra la molecola di ossido ferroso (FeO) Chimera di Arezzo, bronzo (IV sec. a. C.); Museo Archeologico Nazionale di Firenze Museo Civico Archeologico di Bologna Lupa Capitolina, bronzo (V sec. a. C.), lunghezza 75 cm; Musei Capitolini di Roma Museo Nazionale Archeologico di Villa Giulia, Roma Necropoli di Cerveteri La città romana La città romana replica l'organizzazione del castrum , cioè dell'accampamento militare romano. È suddivisa da strade che si incrociano ad angolo retto. Le strade che vanno da nord a sud si chiamano cardi , mentre quelle che vanno da est ad ovest si chiamano decumani . Al centro della città romana si incrociano il cardo massimo e il decumano massimo . Nel punto di intersezione c'è la piazza del foro con gli edifici più importanti della città. La piazza del foro è chiusa da un lato dall'edificio della basilica , disposta in orizzontale. Sul lato opposto, generalmente c'è il tempio . La piazza del foro è generalmente circondata da portici sotto i quali si aprono botteghe in cui si possono trovare merci provenienti dalle diverse parti dell'impero. Sono generalmente merci preziose. La Piazza del Foro di Brescia (Brixia) Capitolium Teatro Decumano massimo (Via Musei) Portici del Foro Basilica Ricostruzione della Piazza del Foro di Brixia La basilica romana Edificio rettangolare che chiudeva la piazza del foro. ingresso sui lati lunghi dell'edificio absidi sui lati corti file di colonne che dividono lo spazio in navate Edificio di uso civile : la basilica è una piazza coperta usata per incontrarsi e fare affari; è anche la sede del tribunale dove l'imperatore o i suoi rappresentanti amministrava la giustizia. In una delle absidi stava la statua dell'imperatore ; dal lato opposto c'era un seggio su cui si sedeva l'imperatore (o un suo rappresentante) durante i processi. Basilica Ulpia: chiudeva il lato nord-occidentale del Foro di Traiano La casa romana Meraviglie - Villa Adriana dal minuto 00:43 I Romani hanno diverse tipologie di abitazioni: la villa , che è sostanzialmente una casa di campagna circondata da terreni produttivi. Una parte era dedicata all'abitazione del proprietario, mentre il resto era destinato alle attività produttive e come abitazione degli schiavi che coltivavano i campi e allevavano gli animali l'insula , che corrisponde ad un 'condominio' popolare in cui vivevano le persone meno ricche che non potevano permettersi di costrursi un'abitazione indipendente; a seconda della disponibilità economica, coloro che abitavano nell'insula potevano occupare una o più stanze. Vi erano, inoltre, spazi comuni e negozi, collocati al piano terra con apertura sulla strada. A causa dei frequenti incendi, agli abitanti dell'insula era proibito cucinare nelle proprie stanze. Si cucinava generalmente nel cortile interno. la domus , è invece una casa patrizia di città. La domus è un edificio generalmente a due piani . Non è decorato all'esterno, ma anzi è nascosto, poco appariscente e, al piano terra, privo di finestre che possano dare sulla strada per garantire la riservatezza della famiglia. La descrizione che segue si basa essenzialmente sulla cosiddetta Domus di Dioniso , una delle due abitazioni patrizie che fanno parte del percorso museale di Santa Giulia a Brescia . Il Monastero di Santa Giulia e San Salvatore costruito da Desiderio, ultimo re dei Longobardi nel 753 d.C., sorge infatti su un quartiere patrizio composto da diverse domus che si dispiegano per ben 10.000 metri quadrati sotto tutto il complesso museale, lungo l'antico decumano massimo, strada orientata da est ad ovest. Alla Domus di Dioniso si accede attraverso un cardo minore (strada orientata da nord a sud). Domus di Dioniso, Brescia Domus delle Fontane, Brescia Sulla facciata della domus si aprono a destra e a sinistra due tabernae , cioè due negozi. Questi ambienti non comunicano con l'interno della casa. Tra le due tabernae ci sono le fauces , cioè l'ingresso della domus. Il termine latino indica la bocca (in italiano rimangono i termini 'fauci' - bocca di un animale feroce e 'foce' - la parte terminale del fiume che si getta in mare). L'ingresso alla casa è protetto da un portone di legno. Il cuore della casa romana è l'atrio , una stanza solo parzialmente coperta da un tetto spiovente (compluvium), spesso sorretto da colonne. Si ha quindi una stanza con un portico che gira tutto intorno e che ha un'apertura centrale che permette alla pioggia di essera raccolta in una vasca profonda solo pochi centimetri (impluvium ) collegata ad una cisterna che si trova nel piano interrato. La cisterna permette di conservare l'acqua e di tenerla fresca anche d'estate. Questo sistema di accumulo dell'acqua era molto importante perché era spesso la sola acqua che avevano a disposizione per tutti gli usi. L'atrio è anche l'unica fonte di aria e luce naturale delle stanze che lo circondano al piano terra. Il termne che dà il nome a questa stanza viene da un aggettivo latino (ater ) che vuol dire scuro. Sembra strano dal momento che è la stanza più luminosa della casa. Il motivo di questo nome è legato al fatto che nell'atrio è collocato un fuoco dedicato alla dea Vesta , protettrice della casa, che rimane sempre acceso. Di giorno è compito della matrona, la padrona di casa, tenerlo acceso, mentre di notte se ne occupa una schiava. Sempre nell'atrio è generalmente collocato il lararium , un piccolo tempio domestico caratterizzato da colonnine sormontate da un timpano e dotato di porticine che potevano essere chiuse. Nel larario ci sono piccole statue di divinità cui gli abitanti della casa erano devoti. Piccole lucerne erano accese in onore delle divinità. Sempre nell'atrium era presente anche un armadio in cui erano conservate le maschere funerarie in cera che riproducevano il volto dei parenti defunti. Le maschere erano identificate con dei cordoncini rossi cui erano legate delle targhette col nome degli antenati) Sull'atrio si aprono altre stanze: quelle il cui pavimento era semplice, non decorato, erano stanze di servizio, utilizzate dagli schiavi; quelle col pavimento a mosaico erano invece riservate alla famiglia padronale. Il tablinum era una stanza con una grande apertura rivolta verso l'atrium: nel tablinum c'è un tavolo e possiamo dire che si tratta di una stanza polifunzionale. Nel tablinum, infatti, la mattina si radunava la famiglia per la colazione; dopo colazione diventava lo studio del padrone di casa che qui riceveva le persone che volevano parlare con lui. In questa stanza c'era una cassapanca contenente i documenti importanti della famiglia. sull'atrio si apre anche la stanza più grande e più ricca della domus romana, il triclinium . Il triclinio è la sala dei banchetti in cui vengono collocati i letti triclinari su cui i romani mangiano in posizione semi-sdraiata. Al banchetto partecipavano uomini e donne. Queste ultime, però ad un certo punto si ritiravano nel tablinum, dove continuavano a stare insieme con le ospiti. Accanto al tablinum c'era una culina (= cucina), spesso collegata, come a Brescia, con una dispensa. La culina aveva un'apertura nel soffitto da cui si faceva uscire il fumo. Nella Domus di Dioniso, di Brescia la culina è anche il luogo in cui si alimenta il sistema di riscadamento a pavimento della camera da letto padronale. Il riscaldamento ad ipocausto prevede che il pavimento della stanza sia più alto e sostenuto da una serie di colonnine fatte di mattoni. In questa intercapedine si faceva passare aria calda che saliva anche attraverso le pareti che contenevano delle sorte di tubature che permettevano così di riscaldare anche le stanze vicine. La camera da letto (cubiculum ) conteneva solo il letto, una cassapanca e un armadio. La struttura della domus al piano terra era generalmente fatta di pietra o mattoni; una scala collegava il piano terra col primo piano sul quale si trovavano altri ambienti. Il secondo piano era generalmente costruito in legno. Alcune case avevano anche un cortile interno circondato da un portico sostenuto da colonne (peristilio) al centro del quale c'era un piccolo giardino. Talvolta la casa aveva un vero e proprio viridarium - un ampio giardino con alberi, sotto i quali rilassarsi nel periodo estivo, alberi da frutto e un orto con piante utilizzate in cucina e per uso medicinale. La Domus delle Fontane , molto più grande della Domus di Dioniso, è dotata di molte più stanze tra cui diversi triclini, stanze da letto riscaldate, un nynphaeum (sorta di giardino interno con piante in vaso e una fontana molto scenografica caratterizzata da mosaici in pasta di vetro blu e conchiglie) un grande viridarium. Il teatro L'anfiteatro Le terme L'acquedotto Le latrine Il Pantheon Pantheon in 3D - Flipped Classroom Pantheon visita virtuale Il Pantheon è un tempio dedicato a tutti gli dei ; si trova a Roma e ci è arrivato praticamente intatto. L'imponente portone d'accesso in bronzo è ancora quello originale di epoca romana. Davanti all'ingresso c'è un pronao rettangolare ottastilo, che presenta, cioè, otto colonne nella parte frontale. Le colonne monolitiche sono in granito egizio, sono lisce e sono sormontate da capitelli corinzi su cui poggiano la trabeazione e il timpano. Il tempio vero e proprio ha pianta circolare , ispirato ai grandi mausolei funerari degli imperatori . L'interno, pavimento e pareti, è arricchito con lastre di marmi colorati con motivi geometrici. La cupola è realizzata in un pezzo unico grazie al calcestruzzo leggero, inventato dai romani, in cui è presente la pozzolana - pietra leggera di colore rosso e di origine vulcanica. Al centro della cupola a cassettoni c'è una grande apertura, l'oculo ' che permette l'accesso della luce naturale. 1/13 Ara Pacis Ara Pacis - visita virtuale L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto) è un antico altare fatto costruire a Roma nel 9 a.C. dal primo imperatore romano Augusto, dedicato alla Pace (in latino Pax, intesa come divinità). Originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, il luogo era emblematico perché posto a un miglio romano (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze pervenuteci dell'arte augustea e intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana. L'Ara Pacis, il trionfo di Augusto - Storica - National Geographic Nel Medioevo l'Ara Pacis, come molti altri monumenti di epoca romana, fu usata come una "cava di marmo": il marmo venne utilizzato per fabbricare altre costruzioni. Verso la metà del 1500 ci fu la prima riscoperta in tempi recenti dei resti dell'Ara Pacis, ritrovata sotto un palazzo a poche centinaia di metri a sud est di dove il monumento fu in seguito ricostruito e restaurato. I marmi decorati a bassorilievo entrarono a far parte di importanti collezioni (a Firenze nelle collezioni medicee poi confluite nella Galleria degli Uffizi; un frammento si trova ora al Museo del Louvre di Parigi e un altro ai Musei Vaticani). Seguirono nei secoli successivi diverse campagne di scavo e progetti di ricostruzione dell'antico monumento. Il museo dell'Ara Pacis e la ricostruzione del monumento, attualmente visitabile, vennero completate nel 2006 su progetto di Richard Meier. Saturnia Tellus (l'età di Saturno ) è una complessa allegoria di una mitica terra dell'Età dell'oro. Si tratta di una delle decorazioni a bassorilievo meglio conservate dell'Ara Pacis. Il rilievo rappresenta una grande figura femminile seduta con in grembo due putti e alcune primizie. Ai lati si trovano due ninfe seminude, una seduta su un cigno in volo, simbolo dell'aria, e l'altra su un drago marino, simbolo del mare; questi due animali evocano la serenità della pace in terra e in mare. Anche il paesaggio ha elementi allegorici: a sinistra è fluviale, con canne e un'oinochoe (anfora) dal quale fluisce l'acqua, al centro è roccioso con fiori e animali (una giovenca accasciata e una pecora che pascola), mentre a destra è marino. L'interpretazione della scena non è univoca: la figura centrale potrebbe essere una Venere Genitrice o una personificazione dell'Italia, o forse ancora della Pax: forse queste interpretazioni erano fuse in un'ideologia ambivalente della Pax Romana dell'epoca di Augusto. La colonna traiana La colonna Traiana - romanoimpero.com Trajan's Column - National geographic Mausolei monumentali Mausoleo di Augusto Mausoleo di Augusto - Ulisse Mausoleo di Adriano - Castel Sant'Angelo Pompei ed Ercolano Brixia Google Maps - via dei Musei, 59 Archeo3D'Italia - Alla scoperta di Brescia Capitolium - L'area archeologica del Tempio Capitolino di Brescia Scavi archeologici testimoniano che già nel terzo millennio a. C. a Brescia c'erano degli insediamenti abitativi. La prima popolazione attestata nella città è quella dei Liguri, una popolazione pre-indoeuropea che in antichità occupava un territorio molto più vasto dell'attuale Liguria che si estendeva dalla regione costiera e montuosa della Provenza fino all'attuale Toscana. I primi insediamenti dei Liguri si trovavano sul Colle Cidneo, in una posizione favorevole per la difesa. Il nome del colle viene fatto risalire al re Cydno, figlio di Ligure, mitico fondatore della civiltà di questa popolazione. Sul Colle si sono poi avvicendati insediamenti Pompei Ercolano Oplontis Stabia Boscoreale La scultura romana Augusto di Prima Porta (I secolo d.C., marmo, altezza 204 cm; Musei Vaticani Gli archeologi trovarono la statua di Augusto di Prima Porta il 20 aprile 1863 presso la Villa di Livia. L’abitazione di Livia Drusilla, moglie di Augusto era costruita nei pressi di Prima Porta. Forse l’autore che oggi rimane sconosciuto era uno scultore greco. La statua di Augusto si trova ai Musei Vaticani presso Città del Vaticano. Augusto è raffigurato in piedi con il braccio destro alzato. L’imperatore indossa una lorica , una corazza da legionario molto decorata sul davanti. Sotto la corazza porta poi una tunica corta militare. Augusto inoltre indossa un paludamentum cioè un mantello intorno ai fianchi. Un lembo del mantello è portato sul davanti e ricade sulla mano sinistra. L’imperatore sempre nella mano sinistra impugna una lancia . Un bambino che rappresenta Eros a cavallo di un delfino è scolpito vicino alla gamba destra. La posa assunta dell’imperatore era tipicamente utilizzata per richiedere il silenzio prima dell’incitamento dell’esercito in battaglia (allocutio ). L’Eros che compare ai piedi della statua di Augusto è un simbolo della nascita della dea Venere che sorse dalle acque . Questo particolare ricorda l’ascendenza di Augusto che apparteneva alla gens Iulia . L’imperatore, quindi, vantava una diretta discendenza da Venere. La dea, infatti, era madre di Enea che a sua volta era padre di Ascanio o Iulo. La statua è propagandistica, cioè serve a rafforzare l'idea del potere politico dell'imperatore. I Romani realizzavano statue di questo genere in tutte le città dell'impero, in modo che ovunque si ricordasse chi deteneva il potere. I rilievi che decorano la lorica di Augusto fanno riferimento alla storia e all’ideologia dell’Imperatore. In alto è raffigurata la personificazione del caelum. Al di sotto poi vola la quadriga del Sole. Verso destra si trova poi la luna che è quasi del tutto coperta da Aurora. Al centro della lorica si trovano due personaggi. Si tratta del re dei parti, Fraate IV che restituisce le insegne sottratte ai Romani dopo la sconfitta di Crasso. Forse il generale romano che è accompagnato da un lupo è Tiberio che partecipò alla campagna contro i Parti. Il paludamento indossato dall’Imperatore era solitamente portato col parazonium che rappresentava il simbolo del generale romano in comando all’esercito. La corazza indossata da Augusto era realizzata nella realtà in pelle con inserti in metallo. Nella statua risulta però molto aderente e fa risaltare le masse muscolari del corpo. L’animale che accompagna il generale romano raffigurato al centro della lorica è probabilmente una Lupa che era il simbolo di Roma. Secondo altri storici si tratta invece di Augusto o di Marte dio della guerra. Ai lati della lorica si trovano due donne che stanno piangendo. Quella di destra porta in mano uno stendardo sul quale è rappresentato un cinghiale e la carnix , la tromba celtica a forma di drago. La donna di sinistra invece sembra sottomessa e porge un parazonium. Forse la prima donna rappresenta le tribù celtiche del nord-ovest della Spagna, gli asturi e i cantabri. Augusto aveva conquistato queste popolazioni. Secondo un’altra ipotesi rappresenta invece la Gallia che l’imperatore Augusto aveva riorganizzato e pacificato tra il 12 e l’8 avanti Cristo. La seconda donna invece porta un’arma, quindi, potrebbe rappresentare le tribù germaniche che abitavano tra il Reno e l’Elba. Sotto le figure delle donne sono presenti Apollo su un grifone e Diana seduta su un cervo. In basso, infine, si trova la dea Tellus che è simbolo di fertilità e tiene in mano una cornucopia colma di frutta. Vi sono anche due neonati che afferrano la veste della dea. I neonati che si reggono alla veste della dea ricordano le figure della Tellus Mater dell’Ara Pacis. I ritratti romani sono molto realistici perché tramandano l'immagine di persone realmente vissute. I segni del tempo e della vita sono considerati molto importanti: un uomo raggiunge una certa posizione sociale grazie al proprio carattere e grazie a tutta una serie di esperienze anche molto difficili che lasciano il segno sul corpo. Ritratto di Silla (I sec. a. C.), marmo; Museo Nazionale Archeologico di Venezia Ritratti della Collezione Torlonia
- Scultura | ProfCasilli
SCULTURA Questa sezione è dedicata alla scultura. Troverai dei video tutorial per guidarti. Questi video sono utili sia che tu abbia voglia di cimentarti in quest'arte, ma anche per capire meglio il lavoro degli artisti e le opere che incontriamo nel nostro percorso di esplorazione del mondo dell'arte. Section Title SCULTURA DI UNA MANO Video tutorial su come scolpire una mano con la creta SCULTURA DI UNA TESTA video tutorial su come scolpire una testa umana maschile o femminile con la creta Small Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Small Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Scultura di una mano This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Scultura di una testa This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Slide Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content.
- Dizionario | ProfCasilli
Dizionario Le parole dell'arte A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Y Z Armonia ( ar-mo-nì-a) - in musica si parla di armonia come sensazione piacevole che deriva dall'insieme dei suoni prodotti da diversi strumenti in un certo momento; in arte, l'armonia indica l'accordo tra i diversi elementi che compongono un'opera e che producono una sensazione di piacevolezza. Etimologia: [dal lat. harmonĭa, gr. ἁρμονία, affine a ἁρμόζω «comporre, accordare, connettere, collegare»]. Viene da una radice ar- che indica unione, disposizione, comune anche ad "arte" e "aritmetica". Antropomorfo (agg.) = [dal gr. ἀνϑρωπόμορϕος, comp. di ἄνϑρωπος «uomo» e -μορϕος «-morfo»]. che presenta somiglianze o affinità con l'uomo. How long does it take to process a return? Up to 2 weeks. Can I return my items to a store? Yes, you can return items to any store. campitura (s. f) = in pittura è una stesura uniforme di colore all'interno di una forma delimitata da un contorno. ceramica (s. f.) = (dal greco antico κέραμος |kéramos|che significa «argilla», «terra da vasaio») è un materiale inorganico e plastico (facilmente lavorabile) che diventa rigido dopo la cottura. ceramografia (s.f.) [comp. del gr. κέραμος «argilla» e -grafia] = tecnica della pittura e della decorazione dei vasi. ciclo pittorico = è un insieme di dipinti caratterizzati da un tema comune, realizzati dallo stesso artista e collocati in uno stesso luogo cubito (s. m.) = è l'unità di misura del canone egizio, basata sul pugno chiuso Estetico (agg.) - che riguarda l'idea di bellezza. Il termine è molto usato in arte per indicare le qualità di un'opera che la rendono un'opera d'arte. intarsio : tecnica decorativa che consiste nell’inserire in un pannello di legno figure composte con pezzetti di legno di vario colore o con materiali pregiati. Megalite (sost. m.) proviene dall'unione di due parole greche:l'aggettivo μέγας, |mégas|, cioè "grande" e il sostantivo λίθος, |líthos|, che significa "pietra"; significa quindi, grande pietra Megalìtico agg. [der. di megalite] (pl. m. -ci). – Si dice di monumento preistorico eretto (fatto) con blocchi di pietra di grandi dimensioni. I principali monumenti megalitici sono il menhir , il dolmen e il cromlech . Mesolitico agg. e sostantivo m. [comp. di meso- e -litico] (pl. m. -ci).1.( agg.) indica a quale periodo dell'età della pietra risale un certo reperto; 2. (sostantivo) = età della pietra di mezzo : è il periodo preceduto dal paleolitico e seguito dal neolitico. Neolitico neolìtico agg. e sostantivo m. [comp. di neo- e -litico] (pl. m. -ci). 1. (agg.) indica a quale periodo dell'età della pietra risale un certo reperto; 2. (sostantivo m.) il neolitico = periodo della pietra nuova: il più recente periodo dell’età della pietra, preceduto da paleolitico e mesolitico. Paleolitico agg. e sostantivo m. [comp. di paleo- e -litico] (pl. m. -ci). 1. (agg.) indica a quale periodo dell'età della pietra risale un certo reperto; 2. (sost.) periodo della pietra antica : il periodo più antico dell'età della pietra in cui gli uomini preistorici costruivano strumenti di pietra. Il paleolitico è seguito da mesolitico e neolitico. simbolo (sost.) = immagine cui viene associato un significato diverso da ciò che l'immagine stessa rappresenta. Il significato a volte è conosciuto solo da un gruppo ristretto di persone. Questo accade anche per i simboli dei primi cristiani nelle catacombe. stilizzato (agg.) = che segue un modello definito, uno stile; nel linguaggio comune, stilizzato vuol dire che un oggetto è rappresentato in modo semplice, con linee essenziali tutela (s. f.) = difesa, protezione Trilitico (sistema) (agg.) = il sistema trilitico si basa su tre pietre, delle quali due sono disposte in verticale (piedritti) e una in orizzontale (architrave). Il sistema trilitico compare per la prima volta nel periodo neolitico quando vengono eretti i primi monumenti megalitici. In particolare, lo troviamo nel dolmen. Fin dall'antichità, l'architettura si basa sul sistema trilitico, cioè sulla combinazione di elementi verticali e orizzontali. valorizzazione (s. f.) = il dare valore o esaltare il valore di qualche cosa
- Site Rules | ProfCasilli
Правила сайта Пожалуйста будь вежлив :) Нет оскорбительного содержания Не распространять материалы, защищенные авторским правом Решения администрации являются окончательными Без спама и рекламы Вопросы-Ответы Могу ли я вставить изображение, видео или гифку в свой FAQ? (Демо) Как добавить новый вопрос и ответ? (Демо) Чтобы добавить новый FAQ, выполните следующие действия: Как отредактировать или удалить заголовок «Часто задаваемые вопросы»? (Демо) Вы можете изменить заголовок на вкладке «Настройки» в приложении. Если вы не хотите отображать заголовок, просто отключите его в разделе «Информация для отображения». Что такое раздел часто задаваемых вопросов? (Демо) Раздел часто задаваемых вопросов можно использовать для быстрого ответа на распространенные вопросы о вас или вашем бизнесе, такие как "Куда вы отправляете?", "Какие часы работы?" или «Как я могу заказать услугу?» Это отличный способ помочь людям ориентироваться на вашем сайте и даже повысить SEO вашего сайта.
- Théodore Géricault | ProfCasilli
Теодор Жерико (Руан, 1791 г. - Париж, 1824 г.) Жерико принадлежит к реалистическому течению романтизма. Его произведения часто затрагивают темы повседневной жизни или связаны, как в случае с «Плотом Медузы», с эпизодами из хроники того времени. ПЛОТ МЕДУЗЫ Чтобы проникнуться атмосферой этого произведения, начнем с видео театрализованного прочтения отрывка из романа «Океано Маре» Алессандро Барикко. В тексте рассказывается о докторе на борту корабля «Медуза». Анри Савиньи и географ Александр Корреар в книге Рассказ о поездке в Сенегал в 1816 году . Didatticarte - Расскажу о плоту Медузы «Плот Медузы» считается символическим произведением романтического периода. Это грандиозное произведение, перед которым сложно остаться равнодушным. Его размеры монументальны: почти 5 м в высоту и более 7 в ширину: зритель перед картиной становится частью этого человечества, плывущего по течению, балансирующего между надеждой и покорностью. Смысл произведения выходит далеко за рамки новостного эпизода, из которого оно родилось, но становится символом кораблекрушения самого человечества. Автор: Теодор Жерико. Год постройки: 1818 - 1819 Размеры: 491 х 716 см Техника: холст, масло Лувр, Париж сравнивает работу Жерико с лодкой Кароне и з «Страшного суда» Микеланджело. В творчестве Жерико баланс крайне нестабилен , большое место отводится природе, которая подчеркивает эмоции персонажей . Картина призвана максимально вовлечь зрителя, чтобы он не остался равнодушным к изображаемой драме. Выбранная тема принадлежит хронике того времени , и главные герои не являются важными персонажами , но постановочная история воплощает ощущение глубокой нестабильности, которое люди этого периода живут на своей шкуре: человек больше не руководствуется безошибочно разума, он может упасть в темную бездну иррационального, из которой его может спасти только выстрел героической воли . Даже выбор цветов и техника рисования функциональны для описания хаоса эмоций . Ясно, что Жерико рисует, подробно изучив каждый композиционный аспект своей работы, но описание различных элементов, можно сказать, скрупулезно и неточно в том смысле, что Жерико хочет придать своей картине эффект естественности, не теряясь при этом. в холодном описании . Свобода, которая проходит через его руку, когда он рисует, видна прежде всего, когда он сталкивается с природными элементами. Как это ни парадоксально, способ живописи Жерико ближе к реальности, чем дотошный способ Энгра : правда твердого или гниющего дерева, бесформенных волн и пены, правда земных тел, которые вот-вот покинет жизнь, и хорошо развитые мускулы. за тяжелую работу матросов, которые изо всех сил стараются привлечь внимание далекого корабля. Композиция La zattera della Medusa характеризуется двумя пирамидами : первая слева имеет вершину в мачте с парусом; это пирамида, наклоненная влево, в которой есть несколько трупов, а также сидящая фигура в красной ткани и фигура на заднем плане с руками на лице. Вторая пирамида опирается на фигуру матроса, который машет рубашкой в сторону спасательного корабля. Внизу левая вершина пирамиды заключает в себе сидящую мужскую фигуру с синей тканью в волосах и лицом, обращенным вправо; все остальные «активные» персонажи обращены к самой высокой и энергичной фигуре композиции, а их расположение динамично повторяет треугольные формы граней пирамиды . Можно сказать, что пирамида слева содержит покорность, а пирамида справа подчеркивает надежду . Композиция картины Жерико очень динамична , как из-за ориентации двух пирамид, так и из-за большого разнообразия поз и жестов отдельных персонажей. В картине «Плот Медузы» цвета плохо определены ; конечно, они не яркие и живые, но есть богатство, получаемое с близкими оттенками тонов. Даже красный и синий, присутствующие в небольших количествах, все равно кажутся довольно тусклыми. Работы Жерико поражают своей монументальностью и силой переживаемых ими эмоций . Мы можем восхищаться свободой свободной техники , возникающей благодаря тщательному исследованию каждого вставленного элемента, и способности художника добиваться совершенства драматического и увлекательного эффекта, которого он хотел добиться, имея смелость возвращаться к композиции снова и снова. , постепенно жертвуя придуманными решениями, пока не будет найдено самое эффективное . Torna a Romanticismo
- Romanticismo | ProfCasilli
Романтика отказ от академизма и большая выразительная свобода художников в технике, но и в выборе сюжетов ВИДЕО-УРОК Вставляю ссылку на видео-урок по романтизму, который я подготовила в прошлом году и который мне кажется хорошо сделанным. К сожалению, презентация, которую я создал на эту тему, была утеряна. Я надеюсь, что это будет полезно для вас LINEA DEL TEMPO Романтизм исторически характеризуется падением Наполеона (Битва при Ватерлоо) и последующей Реставрацией с последующими национальными восстаниями за завоевание независимости . Он родился в атмосфере социального и политического кризиса , порождающего чувство неопределенности . Мы понимаем, что Разума недостаточно, чтобы вместить всю многообразную и многогранную реальность человека. Мы являемся свидетелями изменения вкуса и точки зрения , в которое падает рационалистическое видение восемнадцатого века, оставляя все больше и больше места бессознательному и менее ясным сторонам человеческой природы, и которое найдет идеальный фон в новом открытии готического периода. , в которых будут разворачиваться романы, характеризующиеся мрачной атмосферой. Inizio pagina Основные характеристики стиль не только художественный, но и литературный, музыкальный и культурный падение Наполеона Реставрация сильные и бессознательные эмоции вместо разума повторное открытие религиозного духа (вера в существо или высшую силу, внешнюю по отношению к человеку и, следовательно, неконтролируемую) Индустриальная революция буржуазия и пролетариат переоткрытие готики (в литературе - готический роман и в архитектуре - неоготический стиль ОСНОВНЫЕ ТЕМЫ ПРИРОДА ЛЮБОВЬ К ПАТРИИ ГЕРОИЗМ ВЕЛИКОЛЕПНЫЙ Термин романтизм означает не только художественный стиль, но и широкий литературный, музыкальный и культурный стиль . Как с социальной, так и с художественной точки зрения внимание смещается с аристократии на буржуазию и новый социальный класс пролетариата , родившийся в результате промышленной революции . Искусство больше не принадлежит исключительно дворянским классам, а все чаще заказывается представителями новой буржуазии. В рамках романтизма возникают разные направления: одно, которое больше фокусируется на пейзаже , исследуя атмосферные явления, другое, которое заставляет преобладать подсознание и бессознательное , вдохновленное новыми размышлениями в области психологии (Фрейд и Юнг); более исторический , в котором через изображение моментов из прошлой истории мы говорим о настоящем, о стремлении народов достичь независимости от внешних правителей, в котором некоторые персонажи становятся символом стремления одних противостоять господству и «несправедливость», в которой также представлены движения людей, и более реалистичный , который предпочитает темы повседневной жизни, как для того, чтобы рассказать об изменении жизни в городах после промышленной революции, так и нововведениях, принесенных технологиями, и условий жизни новых социальных классов (в частности, городского пролетариата) и направлена на распространение определенной чувствительности к плохим условиям жизни на окраинах городов, эксплуатации труда на фабриках, женскому и детскому труду с целью способствует изменению общественно-политической ситуации. Границы между одним и другим направлением нечеткие, и часто темы смешиваются в работах с несколькими аспектами. Не вызывает сомнений то, что взгляд художников становится более реалистичным, и постепенно мы отходим от несколько асептического искусства неоклассического периода, которому продолжают обучать в академиях. Это означает, что многие художники начинают свое обучение в этих учреждениях, но затем уходят из-за несовместимости, пытаясь открыть новые пути, которые лучше отвечают растущей потребности в свободе . В живописи это выражается в мазках, заряженных материей, часто быстрых и полных энергии, в то время как в скульптуре экспериментируются менее определенные формы, начиная с предложенной Микеланджело техники незавершенного. Схематически можно сказать, что для романтизма характерен расцвет дуализмов , контрастов между противоположными аспектами, которые находят выражение в Природе, заряженной жизненной и в то же время разрушительной энергией . В основе различных дуализмов лежит представление о сложной человеческой природе, состоящей из рациональности и эмоций , иногда неуправляемых, поскольку они связаны с бессознательным . Повторяющиеся и типичные темы романтизма, помимо природы , любовь к родине , героизм и возвышенное . Природа, она становится главным героем произведений не как простое воспроизведение действительности, а как зеркало эмоций, которые испытывает человек . Я хотел бы подчеркнуть, что когда мы говорим о чувствах и эмоциях в романтизме, мы далеки от того значения, в котором этот термин обычно употребляется: романтизм — это не романтизм и даже не сентиментальность. Природа больше не является простым фоном в картинах, главными героями которых являются важные люди, но она сама становится главным героем. Любовь к родине напрямую связана с историческими событиями, в ходе которых народы стремятся восстановить свою политическую независимость. Героизм связан с видением, в котором именно человек имеет значение и лично противостоит силам зла ценой своей жизни. Возвышенное есть отношение притяжения и в то же время отталкивания, которое обычно ассоциируется с природой из-за ее красоты, ее необъятности и ее подавляющей силы, перед которой человек переживает свою ничтожность. Среди художников, проложивших дорогу романтизму, мы помним Тернера и Фридриха . В произведениях последнего часто встречаются ссылки на готическую архитектуру в виде руин, которые возвращают нас к готической литературе того периода . В немецком контексте увлечение древней германской культурой порождает эпические произведения, такие как « Кольцо нибелунгов » Рихарда Вагнера. ОПЕРА-МАНИФЕСТ РОМАНТИЗМА Теодор Жерико, «Плот Медузы» (Le Radeau de la Méduse), 1818–1819 гг. холст, масло (491х716 см) Лувр в Париже Джозеф Мэллорд Уильям Тернер 1775 - 1851 гг. Перейти в раздел Франсиско Гойя 1746 - 1828 гг. Перейти в раздел Каспар Давид Фридрих 1774 -1840 гг. Перейти в раздел Франческо Айес 1791 - 1882 гг. Перейти в раздел Теодор Жерико 1791 - 1824 гг. Перейти в раздел Romanticismo-artisti Up Inizio pagina Romanticismo-artisti Inizio pagina
- Impressionismo | ProfCasilli
Заголовок страницы Seconda metà dell'Ottocento 1874 - 1886 video - Impressionismo Это Параграф. Нажмите «Редактировать текст» или дважды щелкните текстовое поле, чтобы начать редактирование содержимого, и обязательно добавьте все важные детали или информацию, которыми вы хотите поделиться со своими посетителями. Название раздела Lo stile Подзаголовок раздела Temi У каждого веб-сайта есть история, и ваши посетители хотят услышать вашу. Это пространство — отличная возможность дать полное представление о том, кто вы, чем занимается ваша команда и что может предложить ваш сайт. Дважды щелкните текстовое поле, чтобы начать редактирование контента, и обязательно добавьте все необходимые сведения, которые должны быть известны посетителям сайта. Если вы представляете бизнес, расскажите о том, как вы начали, и расскажите о своем профессиональном пути. Объясните свои основные ценности, свою приверженность клиентам и то, как вы выделяетесь из толпы. Добавьте фото, галерею или видео для еще большего вовлечения. I protagonisti Félix Tournachon, detto Nadar , fotografo che ospita la prima mostra degli Impressionisti nel suo studio al 35 di Boulevard des Capucines, Parigi Édouard Manet , pittore essenzialmente romantico, amico degli impressionisti, ne condivide il desiderio di rinnovamento, pur non volendo essere etichettato come impressionista. Claude Monet , fondatore del gruppo degli impressionisti, da bambino era un monello incontenibile. Nel 1970 scoppia la guerra con la Prussia; Monet e la moglie vanno a Londra per sfuggire al conflitto e qui l'artista vede le opere di Turner. Monet compie il passaggio al nuovo stile Pierre Auguste Renoir , di umilissime origini, inizia da bambino a lavorare in una manifattura di porcellane come decoratore, così mette da parte i soldi per poter andare a Parigi a studiare. Oltre alla pittura ad olio, è famoso per i suoi disegni a pastello. Berthe Morisot è tra i fondatori del gruppo impressionista, qui è ritratta da Manet, con cui intrattenne uno stretto rapporto di amicizia. Di origine alto borghese, si forma grazie a corsi privati presso lo studio di vari artisti: per le donne non sarà possibile essere ammesse all'accademia fino al 1897. Le sue opere, pienamente impressioniste, rivelano temi legati al mondo femminile. Edgar Degas aveva una solida formazione accademica e aveva compiuto studi classici. All'inizio, voleva imporsi come pittore di storia, poi cambia strada. è noto soprattutto per i suoi dipinti dedicati alla danza: era affascinato dal movimento, aspetto mutevole, come la luce che ispira Monet. Anche lui è un maestro della tecnica dei pastelli, come Renoir. è anche scultore, noto per la sua opera Piccola danzatrice di 14 anni . Camille Pissarro , originario delle Antille, nonostante l'opposizione del padre decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Partecipa delle idee di rinnovamento degli impressionisti, anche se le sue opere sono caratterizzate da una maggiore solidità compositiva. Mary Cassat è americana. Originaria di Pittsburgh, dopo avere compiuto studi artistici, si trasferisce a Parigi come artista professionista. La svolta nel suo percorso artistico avviene quando incontra Degas (che la ritrae in questo quadro), di cui diviene allieva. Non si sposerà mai per dedicarsi totalmente alla pittura. Le sue opere offrono una visione intima del mondo femminile. Scoperte e invenzioni che rendono possibile la rivoluzione impressionista studi sulla percezione della luce e del colore invenzione dei colori ad olio in tubetto invenzione della fotografia G.A.&C. - Édouard Manet G.A.&C. - Claude Monet G.A.&C. - Pierre-Auguste Renoir G.A.&C. - Edgar Degas G.A.&C. - Camille Pissarro G.A.&C. - Berthe Morisot G.A.&C. - Mary Cassat video - Monet e la delicatezza della luce Gli artisti e le opere Eduar Manet (1832 - 1883) Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère (1882); olio su tela, 96 x 130 cm; Courtauld Institute of Art , Londra Édouard Manet , La famiglia Monet in giardino ad Argenteuil (1874) olio su tela, 61 x 99,7 cm; Metropolitan Museum of Art , New York Édouard Manet, Il balcone (1868-69); olio su tela, 170×124 cm; Museo d'Orsay , Parigi Didatticarte - D’apres e citazioni d’arte Claude Monet (1840 - 1926) La serie La ricerca degli effetti di luce sui soggetti porta Monet a realizzare più dipinti di uno stesso soggetto: il pittore lavorava contemporaneamente a più dipinti con punti di vista molto simili e cambiava la tela non appena le condizioni di luce naturale cambiavano. Nascono così le numerose serie. Ne cito qui alcune: I pioppi la stazione Gare Saint-Lazare la Cattedrale di Rouen I Covoni Le Ninfee Orangerie Monet è il fondatore dell'Impressionismo. Claude Monet , Impression soleil levant (1872); olio su tela, 48 x 63 cm; Musée Marmottan Monet, Parigi Questa tela, esposta nel 1874 nella prima mostra dei pittori impressionisti, è considerata il manifesto del movimento. Il dipinto non è riproduzione realistica della realtà, ma mira a trasmettere la prima impressione del pittore di fronte all'aurora sul porto di Le Havre. Il porto appare avvolto dalla foschia che rende tutto sfocato e indefinito. In primo piano si vedono tre imbarcazioni disposte in diagonale più o meno visibili a causa della distanza e degli strati di nebbia. Sullo sfondo, dietro il velo di foschia, si intravedono i pennoni di alcune navi ormeggiate, alcune gru per la movimentazione delle merci e le ciminiere di alcune fabbriche. Il cielo e l'acqua della Senna sono caratterizzati dai riflessi rossastri del sole nascente che è l'elemento più definito e colorato del dipinto. Il quadro ha le caratteristiche di uno schizzo, dipinto con pennellate veloci e sovrapposte. Edgar Degas Degas e la fotografia
- Gotico-Pittura | ProfCasilli
ГОТИКА Как мы уже видели в архитектуре, готический стиль, зародившийся во Франции и распространившийся в Европе, изо всех сил пытается утвердиться в Италии. В итальянских «готических» соборах окна не такие высокие, как в остальной Европе, и структура по-прежнему имеет прочные стены, по крайней мере, до определенной высоты. Эта особенность определяет разницу в декорациях: во Франции, Германии и Англии изображения историй из Библии или Евангелий воспроизводятся через большие витражи. в Италии эти изображения выполнены с помощью живописи. Живопись этого периода трансформируется по сравнению с живописью византийского и романского периодов. С одной стороны, интернациональная готика влияет на изображения: на картинах мы видим характерные элементы архитектуры, такие как стрельчатые арки, а фигуры кажутся вытянутыми, изящными и изящными. Этот способ живописи особенно влияет на SENESE SCHOOL (= Siena). С другой стороны, во Флоренции сначала Чимабуэ, а затем Джотто начинают настоящую революцию, которая проложит путь Ренессансу: пейзаж и персонажи описываются все более реалистично, и способ их выражения становится все более реалистичным. добиваются с помощью жестов и мимики эмоций. Architettura gotica in Europa In Francia, dove lo stile Gotico nasce, inizialmente riguarda l'architettura sacra ed ha lo scopo di celebrare la grandezza di Dio. Due sono essenzialmente gli elementi caratteristici: lo slancio verso l'alto, che simboleggia lo sforzo dell'uomo per avvicinarsi a Dio, per mezzo della preghiera, e l'utilizzo della luce, visto come manifestazione di Dio verso gli uomini. Per raggiungere il primo obiettivo si utilizzano nuovi elementi architettonici: l'arco ogìvale, cioè un arco più stretto e slanciato di quello a tutto sesto di derivazione romana la volta a crociera ogìvale, ottenuta partendo dagli archi ogìvali impostati su pilastri, con costoloni nei punti di contatto delle vele, che scaricano il peso della costruzione lungo i pilastri pilastri a fascio, costituiti da fasci di colonne che costituiscono una struttura massiccia, anche se elegante, in grado di sostenere l'enorme peso della struttura. Il secondo obiettivo è legato al primo: I costoloni che scaricano il peso dell'edificio, liberano i muri perimetrali che non hanno più la funzione di sostegno: i muri diventano più sottili ed è possibile aprire grandi finestre che inondano l'interno delle cattedrali di luce Le finestre, slanciate, si concludono con archi ogìvali e sono caratterizzati da vetrate colorate, sulle quali vengono raccontati episodi sacri Lo stile che chiamiamo Gotico ha le sue origini in Francia, quando ancora negli altri Paesi domina lo stile romanico. Questo stile, che inizialmente coinvolge l’architettura sacra, nasce per celebrare la grandezza di Dio, principalmente attraverso due fattori: lo slancio verso l’alto, che simboleggia il rivolgersi dell’uomo a Dio con la preghiera, e l’utilizzo della luce, che rappresenta, all’opposto, la manifestazione di Dio verso gli uomini. Per realizzare il primo obiettivo, cioè lo slancio verso l’alto si adottano alcune importanti novità architettoniche come le volte a crociera ogivali 1che si protendono verso l’alto; icostoloni di queste ultime scaricano il loro peso su pilastri, liberando da questo sforzo i muri che, non avendo più alcuna funzione di sostegno, possono diventare più sottili o L'arte e gli artisti nel Medio Evo Oggi siamo abituati a pensare agli artisti come persone molto speciali, dotate di particolari talenti, ma nel Medio Evo non era così. La parola ARTE era collegata alle associazioni corporative di mercanti e artigiani. Gli artisti erano considerati 'artefici' cioè letteralmente persone che lavoravano con le mani , quindi artigiani. In questa categoria c'erano pittori, scultori e architetti. Il principale committente era la Chiesa che si serviva dell'opera degli artisti per divulgare i propri insegnamenti ad un pubblico per lo più analfabeta. Per tutto il Duecento gli artisti vennero considerati di rango inferiore rispetto a tutti coloro che praticavano le cosiddette 'arti liberali'i quali si servivano della comunicazione scritta, destinata ai pochi che al tempo erano in grado di leggere e di scrivere. Nel Trecento le cose cominciano a cambiare e Giotto è il primo artista che dimostra consapevolezza delle proprie capacità firmando le proprie opere e pian piano si cominciano a considerare pittori, scultori e architetti come persone che non solo sono abili nell'utilizzo delle tecniche, ma che utilizzano anche l'intelligenza per la realizzazione delle loro opere. Questa nuova considerazione porterà ad un miglioramento del prestigio degli artisti nella società del tempo e anche ad un miglioramento economico. Чтобы понять масштабы изменений, давайте сравним работы. первая работа - византийская мозаика Феодоры, жены императора Юстиниана, из базилики Сан-Витале в Равенне. Это мозаика, в которой фигуры очень статичны, они кажутся поставленными. Фон сделан из золота вторая работа всегда представляет собой мозаику из апсиды собора Чефалу с изображением Христа Пантократора (= всемогущего). Опять у нас большое изобилие золота. Фигура Христа очень детализирована и, несмотря на искусную драпировку, продолжает оставаться статичной. (романский период) Теперь давайте сравним некоторые произведения сиенской школы и флорентийской школы. La Scuola senese mantiene un contatto più diretto con l'arte bizantina e col gotico francese: eleganza, figure allungate, sfondi oro La Scuola fiorentina, con Cimabue e Giotto, cerca una umanità più terrena, realistica: il paesaggio è terrestre con animali, piante e scorci di città i personaggi sono meno evanescenti sui volti compaiono le emozioni Джотто ди Бондоне, Благовещение (1303-1305), фреска из капеллы Скровеньи, Падуя Симона Мартини, Благовещение (1333 г.), темпера на дереве (184 x 210 см), Галерея Уффици, Флоренция Cimabue e Giotto Giotto è l'atista che prepara la strada al rinnovamento del Rinascimento. Pittore e architetto (suo è il Campanile della Basilica di Santa Maria del Fiore di Firenze), grazie agli insegnamenti del suo maestro Cimabue, si allontana gradualmente dalla visione codificata dei modelli bizantini e cerca di avvicinarsi sempre più ad una rappresentazione fedele della realtà. In generale, Giotto Diminuisce l'utilizzo dell'oro nei suoi dipinti cerca di dare consistenza plastica alle figure inserisce le scene in paesaggi e scorci cittadini cercando anche di restituire una visione prospettica (dobbiamo ricordare che la prospettiva non è stata ancora descritta in modo preciso e si dovrà attendere fino alla metà del '400 quando Filippo Brunelleschi la descrive). Crocifisso di Santa Croce, Cimabue (1272-1280); tempera su tavola; 448 x 390 cm, Museo di Santa Croce, Firenze immagine: licenza Creative Commons Nel crocefisso di Giotto la posa è sicuramente meno elegante, ma percepiamo con maggior forza il peso del corpo che determina l'abbassamento delle braccia. Osserva come i muscoli del petto siano in tensione. Osserva anche che Giotto sceglie di rappresentare i piedi sovrapposti e fissati da un unico chiodo. Il sangue cola dalle ferite, la testa è reclinata in avanti. Sotto la croce si vede una forma trapezoidale che contiene una roccia e alla base della roccia un cranio: questo elemento rappresenta il Golgota, cioè il monte sul quale è avvenuta la crocifissione (in ebraico il termine significa cranio). Come sempre, esaminiamo e confrontiamo alcune opere per comprendere meglio le novità introdotte. Cimabue , come puoi vedere nel Crocifisso qui riportato, partendo dai modelli bizantini, inizia ad inserire degli elementi che possano trasmettere maggiore coinvolgimento emotivo, come la curvatura del corpo e utilizzando il chiaroscuro (cioè le ombre) riesce a dare al corpo maggiore tridimensionalità. Osserva però che la figura del Cristo ha delle proporzioni molto allungate, come avveniva nello stile bizantino e la ricerca dell'eleganza ne fa una rappresentazione spirituale. Giotto, Crocifisso di Santa Maria Novella (1290-95); tempera e oro su tavola; 578 x 406 cm, Santa Maria Novella Firenze ciclo pittorico = è un insieme di dipinti caratterizzati da un tema comune, realizzati dallo stesso artista e collocati in uno stesso luogo I cicli pittorici , nei quali possiamo vedere maggiormente le novità e la grandezza di questo artista, si trovano concentrati in due luoghi: ad Assisi nella Basilica di San Francesco e a Padova , nella Cappella degli Scrovegni. Giotto, come già detto, è il primo artista che , consapevole della propria bravura, firma le sue opere . I grandi cicli di affreschi richiedono un lungo lavoro di preparazione delle superfici e dei materiali necessari alla pittura, oltre che la progettazione delle diverse scene. Giotto crea una bottega nella quale lavorano diversi allievi e aiutanti. Il lavoro è suddiviso in base alle competenze e alle esigenze. In questo modo, Giotto, caratterizzato da un forte spirito imprenditoriale, riesce a far fronte alle commissioni ricevute. Basilica di San Francesco d'Assisi - virtual tour Cappella degli Scrovegni - Padova - virtual tour Cappella degli Scrovegni - 3D - alternativo Giotto, Compianto sul Cristo morto (1303 -05); affresco; Cappella degli Scrovegni, Padova immagine di Gennadii Saus i Segura, licenza Creative Commons Analisi dell'opera Le scene presenti nella Cappella degli Scrovegni sono suddivise in riquadri circondati da cornici. Il riquadro che stiamo analizzando ha una forma quadrata. La scena è ambientata in un esterno : lo sfondo presenta una salita rocciosa che taglia in diagonale la scena e si conclude con un albero spoglio. Questo elemento divide idealmente la scena in due parti : in alto vediamo un gruppo disordinato di angeli che osservano disperati la scena rappresentata in primo piano. Ogni angelo è caratterizzato in modo diverso ed esprime il proprio dolore con gesti molto forti. In primo piano vediamo Maria che sorregge il corpo di Gesù. Maria è accompagnata da molte altre donne: ne vediamo un gruppo in secondo piano e altre in primo piano. A destra in secondo piano, vediamo alcune figure maschili. Ogni figura è caratterizzata da una gestualità con la quale Giotto rappresenta la sua personale partecipazione al dolore di questo momento. Osserva i gesti di ciascun personaggio e l'espressione dei volti. Il modo in cui Giotto rappresenta le emozioni è un elemento nuovo nella pittura : mentre nel periodo precedente le figure dovevano esprimere la superiorità spirituale, qui Giotto rappresenta invece una umanità vera e semplice. Nella scena compaiono due figure sedute per terra di spalle : questa è una novità nella pittura del tempo: Giotto non vuole rappresentare i singoli santi, ma vuole rendere con naturalezza una scena di cui è spettatore. Il taglio diagonale dello sfondo, così come la postura e la disposizione dei diversi personaggi creano una composizione dinamica . Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, Il presepio di Greccio, Giotto (1295 - 99); affresco 230 x 270 cm Licenza Creative Commons Osserva gli elementi che descrivono l'ambiente in cui è collocata la scena della sacra rappresentazione: è facile rendersi conto che gli edifici hanno dimensioni ridotte: si tratta infatti di edifici in legno realizzati come scenografia. Giotto, infatti, si ispira proprio alle sacre rappresentazioni che ebbero origine in Italia dal Presepe di Greccio realizzato da San Francesco nel 1223: si trattava di un presepe vivente in cui diversi personaggi rappresentavano la nascita di Gesù e declamavano dei testi in volgare (= l'italiano del tempo). Natività di Maria, Giotto (1303-05 ca.); affresco dalla Cappella degli Scrovegni di Padova Licenza Creative Commons Il Giudizio Universale Siamo sempre a Padova, nella Cappella degli Scrovegni. Sul muro di fondo nel quale si apre il portale d'ingresso alla chiesa è collocato l'affresco che rappresenta il Giudizio Universale. L'affresco occupa l'intera parete ed è occasione per Giotto di grandi invenzioni fantastiche. L'dea di per sé non è totalmente originale e sicuramente Giotto si ispira ad un bellissimo mosaico veneto-bizantino che si trova nella Basilica di Santa Maria Assunta sull'isola di Torcello, nella laguna veneta. Particolare del Giudizio Universale nella Basilica di Santa Maria Assunta, Torcello (Venezia); seconda metà dell'XI e seconda metà del XII secolo. foto di Sailko, Licenza Creative Commons Osserva come dalla figura di Cristo racchiuso nella mandorla scende un fiume di sangue che si trasforma in fuoco e scende fino all'inferno Giotto, Giudizio Universale; affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova Licenza Creative Commons