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  • L'arte romana | ProfCasilli

    L'arte romana Page Title La storia di Roma va dal 753 a.C. (anno della mitica fondazione da parte di Romolo) al 476 d.C. (caduta dell'Impero Romano per mano di Odoacre). Nei primi due secoli Roma fu governata da un sistema monarchico seguito da un lungo periodo repubblicano che durò fino alla fine del primo secolo a.C. Successivamente, tutti i poteri e le cariche si concentrarono nelle mani di Ottaviano che scelse il titolo di Augusto (= colui che possiede l’autorità), dando inizio all’epoca imperiale . L'eredità degli Etruschi Nella penisola italica si erano stanziati diversi popoli fin dal Paleolitico che avevano dato origine a civiltà differenti. Mentre i Greci, nell'VIII secolo a.C., colonizzavano quei territori dell'Italia meridionale e della Sicilia che avrebbero preso il nome di Magna Grecia, e mentre in Sardegna si sviluppava la civiltà nuragica, tra Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, gli Etruschi dettero vita ad una cultura originale, pur con influenze greche. L'origine di questo popolo è ancora oggetto di indagini: sebbene ci restino notevoli testimonianze materiali, la loro lingua scritta è stata decifrata solo in parte, o meglio, i testi scritti che ci sono arrivati contengono per lo più elenchi di nomi, cariche onorifiche, nomi di divinità o di festività religiose. Mancano invece testi più complessi che raccontino la vita e la cultura di questo popolo. Sappiano che erano organizzati in città indipendenti governate da un signore che prendeva il nome di lucumone ; erano accomunate da lingua, religione e costumi. Il momento di massimo splendore di questa civiltà si ebbe tra il VII e il VI sec. a.C. quando impose il proprio dominio su Roma. Tra i famosi sette re di Roma troviamo infatti Tarquinio Prisco , Servio Tullio e Tarquinio il Superbo , tutti di origine etrusca. Gli Etruschi svilupparono conoscenze tecniche che verranno largamente impiegate dai Romani e il popolo stesso si fonderà con quello romano. Esperti nella lavorazione del ferro , e più in generale dei metall i, ricordiamo che frequentarono i nostri territori per procurarsi il ferro proveniente dalla Valle Trompia che veniva scambiato con vari prodotti; primo tra tutti il finissimo vasellame caratteristico di questa civiltà: il bucchero, una ceramica sottilissima di colore nero ottenuta con un procedimento particolare in assenza di ossigeno. Si distinsero nel campo che oggi chiameremmo dell'ingegneria idraulica progettando sistemi di bonifica di territori paludosi, deviazione di fiumi, costruzione di canali artificiali, gallerie, pozzi, cisterne, acquedotti, sistemi di scolo dell'acqua piovana, fognature e strade, L'invenzione per la quale sono sicuramente più conosciuti è l 'arco a tutto sesto con cui realizzarono porte di città e ponti. Perugia, la Porta pulchra parte delle antiche mura della città e una porta etrusca perfettamente conservata e tutt'ora utilizzata. (seconda metà del III sec. a.C.) Canino (Viterbo), Ponte dell'arcobaleno (anche detto del diavolo), costruito dagli etruschi nel III sec. a.C. In campo artistico gli Etruschi eccellono nella terracotta con cui realizzano grandi statue, sarcofagi e le decorazioni dei frontoni dei loro templi. Apollo di Veio, terracotta, altezza 180 cm, VI sec. a. C.; Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) Sarcofago degli sposi (VI sec. a.C.), terracotta, 140 x 220 cm, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma Frontone del Tempio di Talamone (150 a. C.), Terracotta; Museo Nazionale Archeologico di Firenze Molto particolari sono i 'canopi etruschi ', vasi funerari utilizzati nelle sepolture ad incinerazione (i vasi, cioè, contenevano le ceneri dei defunti). Questi vasi erano caratterizzati da una copertura che rappresentava una testa umana. Talvolta, il vaso era accompagnato anche da braccia e poteva essere collocato su una specie di trono. Le teste potevano essere accompagnate da elementi metallici come orecchini e talvolta sul volto venivano aggiunte delle maschere. Sempre rimanendo nel campo della terracotta, famosissimi sono i buccheri . Si tratta di una particolare varietà di vasi di colore nero e di forme varie. Una caratteristica particolare di questi vasi è la sottigliezza delle pareti . Il colore nero deriva da un particolare tipo di cottura in assenza di ossigeno . Questo tipo di cottura trasformava l'ossido ferrico contenuto nell'argilla in ossido ferroso, una vera e propria reazione chimica che modificava la terracotta anche all'interno e non solo in superficie. Gli etruschi amavano molto il bronzo, ma si trattava di un materiale prezioso, quindi inventarono questo particolare procedimento per creare degli oggetti che sembrassero fatti di bronzo. A sinistra la molecola di Ossido ferrico (Fe2O3); a destra la molecola di ossido ferroso (FeO) Chimera di Arezzo, bronzo (IV sec. a. C.); Museo Archeologico Nazionale di Firenze Museo Civico Archeologico di Bologna Lupa Capitolina, bronzo (V sec. a. C.), lunghezza 75 cm; Musei Capitolini di Roma Museo Nazionale Archeologico di Villa Giulia, Roma Necropoli di Cerveteri La città romana La città romana replica l'organizzazione del castrum , cioè dell'accampamento militare romano. È suddivisa da strade che si incrociano ad angolo retto. Le strade che vanno da nord a sud si chiamano cardi , mentre quelle che vanno da est ad ovest si chiamano decumani . Al centro della città romana si incrociano il cardo massimo e il decumano massimo . Nel punto di intersezione c'è la piazza del foro con gli edifici più importanti della città. La piazza del foro è chiusa da un lato dall'edificio della basilica , disposta in orizzontale. Sul lato opposto, generalmente c'è il tempio . La piazza del foro è generalmente circondata da portici sotto i quali si aprono botteghe in cui si possono trovare merci provenienti dalle diverse parti dell'impero. Sono generalmente merci preziose. La Piazza del Foro di Brescia (Brixia) Capitolium Teatro Decumano massimo (Via Musei) Portici del Foro Basilica Ricostruzione della Piazza del Foro di Brixia La basilica romana Edificio rettangolare che chiudeva la piazza del foro. ingresso sui lati lunghi dell'edificio absidi sui lati corti file di colonne che dividono lo spazio in navate Edificio di uso civile : la basilica è una piazza coperta usata per incontrarsi e fare affari; è anche la sede del tribunale dove l'imperatore o i suoi rappresentanti amministrava la giustizia. In una delle absidi stava la statua dell'imperatore ; dal lato opposto c'era un seggio su cui si sedeva l'imperatore (o un suo rappresentante) durante i processi. Basilica Ulpia: chiudeva il lato nord-occidentale del Foro di Traiano La casa romana Meraviglie - Villa Adriana dal minuto 00:43 I Romani hanno diverse tipologie di abitazioni: la villa , che è sostanzialmente una casa di campagna circondata da terreni produttivi. Una parte era dedicata all'abitazione del proprietario, mentre il resto era destinato alle attività produttive e come abitazione degli schiavi che coltivavano i campi e allevavano gli animali l'insula , che corrisponde ad un 'condominio' popolare in cui vivevano le persone meno ricche che non potevano permettersi di costrursi un'abitazione indipendente; a seconda della disponibilità economica, coloro che abitavano nell'insula potevano occupare una o più stanze. Vi erano, inoltre, spazi comuni e negozi, collocati al piano terra con apertura sulla strada. A causa dei frequenti incendi, agli abitanti dell'insula era proibito cucinare nelle proprie stanze. Si cucinava generalmente nel cortile interno. la domus , è invece una casa patrizia di città. La domus è un edificio generalmente a due piani . Non è decorato all'esterno, ma anzi è nascosto, poco appariscente e, al piano terra, privo di finestre che possano dare sulla strada per garantire la riservatezza della famiglia. La descrizione che segue si basa essenzialmente sulla cosiddetta Domus di Dioniso , una delle due abitazioni patrizie che fanno parte del percorso museale di Santa Giulia a Brescia . Il Monastero di Santa Giulia e San Salvatore costruito da Desiderio, ultimo re dei Longobardi nel 753 d.C., sorge infatti su un quartiere patrizio composto da diverse domus che si dispiegano per ben 10.000 metri quadrati sotto tutto il complesso museale, lungo l'antico decumano massimo, strada orientata da est ad ovest. Alla Domus di Dioniso si accede attraverso un cardo minore (strada orientata da nord a sud). Domus di Dioniso, Brescia Domus delle Fontane, Brescia Sulla facciata della domus si aprono a destra e a sinistra due tabernae , cioè due negozi. Questi ambienti non comunicano con l'interno della casa. Tra le due tabernae ci sono le fauces , cioè l'ingresso della domus. Il termine latino indica la bocca (in italiano rimangono i termini 'fauci' - bocca di un animale feroce e 'foce' - la parte terminale del fiume che si getta in mare). L'ingresso alla casa è protetto da un portone di legno. Il cuore della casa romana è l'atrio , una stanza solo parzialmente coperta da un tetto spiovente (compluvium), spesso sorretto da colonne. Si ha quindi una stanza con un portico che gira tutto intorno e che ha un'apertura centrale che permette alla pioggia di essera raccolta in una vasca profonda solo pochi centimetri (impluvium ) collegata ad una cisterna che si trova nel piano interrato. La cisterna permette di conservare l'acqua e di tenerla fresca anche d'estate. Questo sistema di accumulo dell'acqua era molto importante perché era spesso la sola acqua che avevano a disposizione per tutti gli usi. L'atrio è anche l'unica fonte di aria e luce naturale delle stanze che lo circondano al piano terra. Il termne che dà il nome a questa stanza viene da un aggettivo latino (ater ) che vuol dire scuro. Sembra strano dal momento che è la stanza più luminosa della casa. Il motivo di questo nome è legato al fatto che nell'atrio è collocato un fuoco dedicato alla dea Vesta , protettrice della casa, che rimane sempre acceso. Di giorno è compito della matrona, la padrona di casa, tenerlo acceso, mentre di notte se ne occupa una schiava. Sempre nell'atrio è generalmente collocato il lararium , un piccolo tempio domestico caratterizzato da colonnine sormontate da un timpano e dotato di porticine che potevano essere chiuse. Nel larario ci sono piccole statue di divinità cui gli abitanti della casa erano devoti. Piccole lucerne erano accese in onore delle divinità. Sempre nell'atrium era presente anche un armadio in cui erano conservate le maschere funerarie in cera che riproducevano il volto dei parenti defunti. Le maschere erano identificate con dei cordoncini rossi cui erano legate delle targhette col nome degli antenati) Sull'atrio si aprono altre stanze: quelle il cui pavimento era semplice, non decorato, erano stanze di servizio, utilizzate dagli schiavi; quelle col pavimento a mosaico erano invece riservate alla famiglia padronale. Il tablinum era una stanza con una grande apertura rivolta verso l'atrium: nel tablinum c'è un tavolo e possiamo dire che si tratta di una stanza polifunzionale. Nel tablinum, infatti, la mattina si radunava la famiglia per la colazione; dopo colazione diventava lo studio del padrone di casa che qui riceveva le persone che volevano parlare con lui. In questa stanza c'era una cassapanca contenente i documenti importanti della famiglia. sull'atrio si apre anche la stanza più grande e più ricca della domus romana, il triclinium . Il triclinio è la sala dei banchetti in cui vengono collocati i letti triclinari su cui i romani mangiano in posizione semi-sdraiata. Al banchetto partecipavano uomini e donne. Queste ultime, però ad un certo punto si ritiravano nel tablinum, dove continuavano a stare insieme con le ospiti. Accanto al tablinum c'era una culina (= cucina), spesso collegata, come a Brescia, con una dispensa. La culina aveva un'apertura nel soffitto da cui si faceva uscire il fumo. Nella Domus di Dioniso, di Brescia la culina è anche il luogo in cui si alimenta il sistema di riscadamento a pavimento della camera da letto padronale. Il riscaldamento ad ipocausto prevede che il pavimento della stanza sia più alto e sostenuto da una serie di colonnine fatte di mattoni. In questa intercapedine si faceva passare aria calda che saliva anche attraverso le pareti che contenevano delle sorte di tubature che permettevano così di riscaldare anche le stanze vicine. La camera da letto (cubiculum ) conteneva solo il letto, una cassapanca e un armadio. La struttura della domus al piano terra era generalmente fatta di pietra o mattoni; una scala collegava il piano terra col primo piano sul quale si trovavano altri ambienti. Il secondo piano era generalmente costruito in legno. Alcune case avevano anche un cortile interno circondato da un portico sostenuto da colonne (peristilio) al centro del quale c'era un piccolo giardino. Talvolta la casa aveva un vero e proprio viridarium - un ampio giardino con alberi, sotto i quali rilassarsi nel periodo estivo, alberi da frutto e un orto con piante utilizzate in cucina e per uso medicinale. La Domus delle Fontane , molto più grande della Domus di Dioniso, è dotata di molte più stanze tra cui diversi triclini, stanze da letto riscaldate, un nynphaeum (sorta di giardino interno con piante in vaso e una fontana molto scenografica caratterizzata da mosaici in pasta di vetro blu e conchiglie) un grande viridarium. Il teatro L'anfiteatro Le terme L'acquedotto Le latrine Il Pantheon Pantheon in 3D - Flipped Classroom Pantheon visita virtuale Il Pantheon è un tempio dedicato a tutti gli dei ; si trova a Roma e ci è arrivato praticamente intatto. L'imponente portone d'accesso in bronzo è ancora quello originale di epoca romana. Davanti all'ingresso c'è un pronao rettangolare ottastilo, che presenta, cioè, otto colonne nella parte frontale. Le colonne monolitiche sono in granito egizio, sono lisce e sono sormontate da capitelli corinzi su cui poggiano la trabeazione e il timpano. Il tempio vero e proprio ha pianta circolare , ispirato ai grandi mausolei funerari degli imperatori . L'interno, pavimento e pareti, è arricchito con lastre di marmi colorati con motivi geometrici. La cupola è realizzata in un pezzo unico grazie al calcestruzzo leggero, inventato dai romani, in cui è presente la pozzolana - pietra leggera di colore rosso e di origine vulcanica. Al centro della cupola a cassettoni c'è una grande apertura, l'oculo ' che permette l'accesso della luce naturale. 1/13 Ara Pacis Ara Pacis - visita virtuale L'Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto) è un antico altare fatto costruire a Roma nel 9 a.C. dal primo imperatore romano Augusto, dedicato alla Pace (in latino Pax, intesa come divinità). Originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie, il luogo era emblematico perché posto a un miglio romano (1.472 m) dal pomerium, limite della città dove il console di ritorno da una spedizione militare perdeva i poteri ad essa relativi (imperium militiae) e rientrava in possesso dei propri poteri civili (imperium domi). Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze pervenuteci dell'arte augustea e intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana. L'Ara Pacis, il trionfo di Augusto - Storica - National Geographic Nel Medioevo l'Ara Pacis, come molti altri monumenti di epoca romana, fu usata come una "cava di marmo": il marmo venne utilizzato per fabbricare altre costruzioni. Verso la metà del 1500 ci fu la prima riscoperta in tempi recenti dei resti dell'Ara Pacis, ritrovata sotto un palazzo a poche centinaia di metri a sud est di dove il monumento fu in seguito ricostruito e restaurato. I marmi decorati a bassorilievo entrarono a far parte di importanti collezioni (a Firenze nelle collezioni medicee poi confluite nella Galleria degli Uffizi; un frammento si trova ora al Museo del Louvre di Parigi e un altro ai Musei Vaticani). Seguirono nei secoli successivi diverse campagne di scavo e progetti di ricostruzione dell'antico monumento. Il museo dell'Ara Pacis e la ricostruzione del monumento, attualmente visitabile, vennero completate nel 2006 su progetto di Richard Meier. Saturnia Tellus (l'età di Saturno ) è una complessa allegoria di una mitica terra dell'Età dell'oro. Si tratta di una delle decorazioni a bassorilievo meglio conservate dell'Ara Pacis. Il rilievo rappresenta una grande figura femminile seduta con in grembo due putti e alcune primizie. Ai lati si trovano due ninfe seminude, una seduta su un cigno in volo, simbolo dell'aria, e l'altra su un drago marino, simbolo del mare; questi due animali evocano la serenità della pace in terra e in mare. Anche il paesaggio ha elementi allegorici: a sinistra è fluviale, con canne e un'oinochoe (anfora) dal quale fluisce l'acqua, al centro è roccioso con fiori e animali (una giovenca accasciata e una pecora che pascola), mentre a destra è marino. L'interpretazione della scena non è univoca: la figura centrale potrebbe essere una Venere Genitrice o una personificazione dell'Italia, o forse ancora della Pax: forse queste interpretazioni erano fuse in un'ideologia ambivalente della Pax Romana dell'epoca di Augusto. La colonna traiana La colonna Traiana - romanoimpero.com Trajan's Column - National geographic Mausolei monumentali Mausoleo di Augusto Mausoleo di Augusto - Ulisse Mausoleo di Adriano - Castel Sant'Angelo Pompei ed Ercolano Brixia Google Maps - via dei Musei, 59 Archeo3D'Italia - Alla scoperta di Brescia Capitolium - L'area archeologica del Tempio Capitolino di Brescia Scavi archeologici testimoniano che già nel terzo millennio a. C. a Brescia c'erano degli insediamenti abitativi. La prima popolazione attestata nella città è quella dei Liguri, una popolazione pre-indoeuropea che in antichità occupava un territorio molto più vasto dell'attuale Liguria che si estendeva dalla regione costiera e montuosa della Provenza fino all'attuale toscana. Pompei Ercolano Oplontis Stabia Boscoreale La scultura romana Augusto di Prima Porta (I secolo d.C., marmo, altezza 204 cm; Musei Vaticani Gli archeologi trovarono la statua di Augusto di Prima Porta il 20 aprile 1863 presso la Villa di Livia. L’abitazione di Livia Drusilla, moglie di Augusto era costruita nei pressi di Prima Porta. Forse l’autore che oggi rimane sconosciuto era uno scultore greco. La statua di Augusto si trova ai Musei Vaticani presso Città del Vaticano. Augusto è raffigurato in piedi con il braccio destro alzato. L’imperatore indossa una lorica , una corazza da legionario molto decorata sul davanti. Sotto la corazza porta poi una tunica corta militare. Augusto inoltre indossa un paludamentum cioè un mantello intorno ai fianchi. Un lembo del mantello è portato sul davanti e ricade sulla mano sinistra. L’imperatore sempre nella mano sinistra impugna una lancia . Un bambino che rappresenta Eros a cavallo di un delfino è scolpito vicino alla gamba destra. La posa assunta dell’imperatore era tipicamente utilizzata per richiedere il silenzio prima dell’incitamento dell’esercito in battaglia (allocutio ). L’Eros che compare ai piedi della statua di Augusto è un simbolo della nascita della dea Venere che sorse dalle acque . Questo particolare ricorda l’ascendenza di Augusto che apparteneva alla gens Iulia . L’imperatore, quindi, vantava una diretta discendenza da Venere. La dea, infatti, era madre di Enea che a sua volta era padre di Ascanio o Iulo. La statua è propagandistica, cioè serve a rafforzare l'idea del potere politico dell'imperatore. I Romani realizzavano statue di questo genere in tutte le città dell'impero, in modo che ovunque si ricordasse chi deteneva il potere. I rilievi che decorano la lorica di Augusto fanno riferimento alla storia e all’ideologia dell’Imperatore. In alto è raffigurata la personificazione del caelum. Al di sotto poi vola la quadriga del Sole. Verso destra si trova poi la luna che è quasi del tutto coperta da Aurora. Al centro della lorica si trovano due personaggi. Si tratta del re dei parti, Fraate IV che restituisce le insegne sottratte ai Romani dopo la sconfitta di Crasso. Forse il generale romano che è accompagnato da un lupo è Tiberio che partecipò alla campagna contro i Parti. Il paludamento indossato dall’Imperatore era solitamente portato col parazonium che rappresentava il simbolo del generale romano in comando all’esercito. La corazza indossata da Augusto era realizzata nella realtà in pelle con inserti in metallo. Nella statua risulta però molto aderente e fa risaltare le masse muscolari del corpo. L’animale che accompagna il generale romano raffigurato al centro della lorica è probabilmente una Lupa che era il simbolo di Roma. Secondo altri storici si tratta invece di Augusto o di Marte dio della guerra. Ai lati della lorica si trovano due donne che stanno piangendo. Quella di destra porta in mano uno stendardo sul quale è rappresentato un cinghiale e la carnix , la tromba celtica a forma di drago. La donna di sinistra invece sembra sottomessa e porge un parazonium. Forse la prima donna rappresenta le tribù celtiche del nord-ovest della Spagna, gli asturi e i cantabri. Augusto aveva conquistato queste popolazioni. Secondo un’altra ipotesi rappresenta invece la Gallia che l’imperatore Augusto aveva riorganizzato e pacificato tra il 12 e l’8 avanti Cristo. La seconda donna invece porta un’arma, quindi, potrebbe rappresentare le tribù germaniche che abitavano tra il Reno e l’Elba. Sotto le figure delle donne sono presenti Apollo su un grifone e Diana seduta su un cervo. In basso, infine, si trova la dea Tellus che è simbolo di fertilità e tiene in mano una cornucopia colma di frutta. Vi sono anche due neonati che afferrano la veste della dea. I neonati che si reggono alla veste della dea ricordano le figure della Tellus Mater dell’Ara Pacis. I ritratti romani sono molto realistici perché tramandano l'immagine di persone realmente vissute. I segni del tempo e della vita sono considerati molto importanti: un uomo raggiunge una certa posizione sociale grazie al proprio carattere e grazie a tutta una serie di esperienze anche molto difficili che lasciano il segno sul corpo. Ritratto di Silla (I sec. a. C.), marmo; Museo Nazionale Archeologico di Venezia Ritratti della Collezione Torlonia

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  • Neoclassicismo | ProfCasilli

    Inizio pagina Linea del tempo Elementi fondamentali Campagne archeologiche arti applicate Grand Tour Musei vedutismo Architettura Pitocchetto Piranesi Enciclopedia Inizio pagina Napoleone valica il Gran Sanbernardo, Jaques-Louis David Ingres, Napoleone sul tono imperiale Enciclopedia Grand Tour Nessun titolo Pompei e Ercolano Domus Aurea Nascita musei europei Winckelmann Arti applicate Vedutismo Pittura Заголовок страницы Google Arts & Culture - Neoclassicismo Это Параграф. Нажмите «Редактировать текст» или дважды щелкните текстовое поле, чтобы начать редактирование содержимого, и обязательно добавьте все важные детали или информацию, которыми вы хотите поделиться со своими посетителями. Inizio pagina Dal Barocco al Neoclassicismo Cosa cambia? Barocco Le decorazioni nello stile barocco sono abbondanti, spesso prevedono elementi in stucco e l'oro è quasi sempre presente: la parola d'ordine è stupire Chiesa di San Giovanni Nepomuceno, Monaco di Baviera Foto di Andrew Bossi, licenza Creative Commons In architettura le piante delle costruzioni sono ottenute sovrapponendo diverse figure geometriche lineari e curve. L'intreccio di tali figure produce edifici molto articolati. In questo caso, la facciata è concava e si collega ai portici laterali che suggeriscono un abbraccio. Al di sopra della facciata si eleva un corpo che ha andamento convesso. Sant'Ivo alla Sapienza (1643-1662), Roma Foto di Paris Orlando, licenza Creative Commons Gli artisti barocchi si ispirano alle straordinarie opere ellenistiche caratterizzate da estremo dinamismo e grande espressività. I ritratti sono fortemente realistici e le pose sono cariche di tensione, come se le azioni fossero catturate da una macchina fotografica mentre stanno accadendo. Dal punto di vista tecnico, le opere barocche sono un'esibizione di maestria senza pari. Busto di Francesco I d'Este, Gian Lorenzo Bernini, Galleria Estense, Modena Foto: licenza Creative Commons In pittura, la rappresentazione della prospettiva si concentra sugli edifici; la prospettiva è per lo più accidentale (con due fuochi). Specialmente negli affreschi d'interni, la prospettiva accelerata crea l'illusione dello sfondamento dei volumi architettonici degli ambienti. Gli elementi architettonici, presenti negli ambienti, vengono riprodotti coi mezzi della pittura facendo apparire gli ambienti molto più alti del reale. Studio, Giuseppe Galli Bibiena Andrea del Pozzo, Apoteosi di Sant'Ignazio, Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, Roma In pittura , i temi trattati sono spesso legati all'ambito religioso: la Chiesa utilizza la ricchezza e la meraviglia suscitata dall'arte barocca per catturare l'attenzione dei fedeli e dare un'impressione di grande potenza. Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, Galleria Doria Pamphilij, Roma Neoclassicismo Cattedrale di Nostra Signora, Copenhagen Foto di Ib Rasmussen, licenza Creative Commons Nello stile neoclassico le decorazioni sono quasi totalmente assenti: si pone molta attenzione agli elementi architettonici che esaltano simmetria e ritmo nelle costruzioni, sia all'interno che all'esterno. La parola d'ordine è sobrietà . Chiesa di San Carlo al Corso, Milano Foto di Arbalete, licenza Creative Commons L'architettura neoclassica si ispira a quella della Grecia classica e a quella romana. Ritroviamo elementi antichi, come il timpano e il pronao sostenuto da colonne e capitelli ispirati agli ordini architettonici antichi. Pulizia , regolarità , simmetria e ritmo sono le parole chiave che ben esprimono l'essenza di questo stile. Busto di Eleonora d'Este, Antonio Canova, Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia Foto: licenza Creative Commons Gli artisti neoclassici hanno come punto di riferimento il concetto di bellezza ideale della Grecia Classica. I ritratti sono idealizzati , le pose eleganti, i volti non sono mai turbati da emozioni forti, ma esprimono la 'calma olimpica', cioè la superiorità che caratterizza le divinità greche di fronte alle vicende umane Nelle vedute urbane , inaugurate da Canaletto, la prospettiva si estende creando ampi scorci della città. L'approccio è molto razionale, si guarda e si riproduce la realtà servendosi di mezzi tecnici come la 'camera chiara' che permettono di riprodurre fedelmente i dettagli. Canaletto, Il canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto, Museo del Settecento Veneziano, Venezia Nella pittura neoclassica, i temi trattati fanno spesso riferimento alla cultura e alla mitologia classica, oppure a figure e episodi della storia. Il giuramento degli Orazi 1785, Parigi, Louvre Il Barocco , e il Rococò , che ne è la naturale evoluzione, sono caratterizzati dalla volontà di stupire l'osservatore . In architettura gli edifici hanno piante molto complesse che sono dovute a forme geometriche lineari e curve sovrapposte. Gli edifici sono pieni di decorazioni: stucchi che nel Rococò diventano dorati, e trompe-l'oeil, cioè grandi dipinti illusionistici che hanno lo scopo di 'sfondare' lo spazio fisico degli edifici dandoci l'impressione di spazi infiniti. In scultura ricordiamo le figure molto dinamiche realizzate da Gian Lorenzo Bernini: figure singole o gruppi di figure che si avvitano nell'aria come le colonne tortili, realizzate dallo stesso Bernini, per il baldacchino in bronzo della Basilica di San Pietro a Roma. Queste opere sono fortemente dinamiche , ma anche drammatiche : l'artista coglie i personaggi nel pieno dell'azione e le espressioni del volto ci comunicano emozioni molto forti . Si gioca col corpo umano fino alla deformazione , facendogli assumere posizioni complicate e cariche di tensione. In pittura , ricordiamo in particolare Caravaggio che crea delle scene di sapore teatrale grazie all'uso della luce, quasi sempre associata al buio che caratterizza le scene d'interni. I suoi personaggi, ritratti dal vero, sono carichi di emozioni. Ricordiamo sempre che il Barocco, come il Manierismo, ha origine dalla crisi del Rinascimento : in arte si dà voce all'incertezza causata da guerre e pestilenze. In un certo senso si vuole nascondere la paura sotto un velo di ricchezza, magnificenza e stupore. Il Neoclassicismo nasce come reazione al 'disordine' del periodo precedente. è 'figlio' dell'Illuminismo , cioè figlio di un'epoca che mette nuovamente al centro del pensiero la ragione, come già avevano fatto l'Umanesimo e il Rinascimento. La deformazione, i giochi teatrali di luci ed ombre, il dinamismo portato all'estremo, così come l'eccesso decorativo, lasciano il posto ad uno stile più sobrio e lineare 'rischiarato' dalla luce della ' Ragione ' che, al centro del pensiero illuminista , infonde nuova sicurezza nel futuro e sostiene la fiducia nella possibilità di costruire una società forte, solida, giusta ed equilibrata. Protagonista è ancora la nobiltà, che, guidata dal senso di giustizia instillato dalla Ragione, assume il ruolo 'paterno' di amministratore,, prendendosi cura dei meno fortunati. (l'aristocrazia trova la sua ragione di esistere proprio nell'utilizzare il proprio potere e le proprie ricchezze per il bene di tutta la società). Tutto quello che vedremo in arte è il risultato di un approccio razionale e, quale periodo è più adatto a fungere da modello al nuovo gusto se non quello del popolo che ha 'inventato' la filosofia? Il pensiero filosofico greco, infatti, esprime al meglio l'esercizio della ragione che indaga in profondità i meccanismi della conoscenza e della realtà. Lo stile equilibrato ed elegante del periodo classico, in particolare, 'traduce' in termini artistici proprio la visione filosofica del popolo che in quel tempo domina il mondo . Accanto al modello derivato dall'arte greca del periodo classico, l'Illuminismo, e quindi anche il Neoclassicismo, guardano con favore alla cultura e all'arte romana , che, con l'Impero Romano, incarna il modello politico di stabilità cui anche l'Illuminismo aspirava . Elementi fondamentali Elementi fondamentali che caratterizzano il periodo illuminista e contribuiscono a formare il gusto neoclassico Il Neoclassicismo è 'figlio' dell'ILLUMINISMO , cioè figlio di un'epoca che mette nuovamente al centro del pensiero la ragione, come già avevano fatto l'Umanesimo e il Rinascimento. La Dea Ragione è vista come la guida che permetterà di costruire una società forte, solida e vincente in grado di confrontarsi con le sfide del nuovo tempo. Protagonisti sono ancora i nobili della classe aristocratica che si propongono come amministratori attenti e come padri che si prendono cura di chi è meno fortunato (l'aristocrazia trova la sua ragione di esistere proprio nell'utilizzare il proprio potere e le proprie ricchezze per il bene di tutta la società). Vediamo ora alcuni elementi e avvenimenti che esprimono i nuovi interessi di questo periodo e portano alla formazione del nuovo gusto: NEOCLASSICISMO - LA LINEA DEL TEMPO Linea del tempo Enciclopedia Название раздела Подзаголовок раздела У каждого веб-сайта есть история, и ваши посетители хотят услышать вашу. Это пространство — отличная возможность дать полное представление о том, кто вы, чем занимается ваша команда и что может предложить ваш сайт. 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Oltre all'Italia e agli altri paesi europei, si visitano la Grecia , il Vicino Oriente , l'Egitto e il Marocco Il Grand Tour ha come 'effetto collaterale' la crescita esponenziale dell'interesse verso la ricerca archeologica, che in un primo tempo era vista più come una sorta di 'caccia al tesoro', ma che man mano prende una connotazione sempre più scentifica . MET - The Grand Tour (essey) Campagne archeologiche Le campagne archeologiche Il Settecento, epoca di rinascita degli interessi colti per la cultura e l'arte antica , anche dietro lo stimolo dei viaggi che portano molte persone a vedere dal vero le opere d'arte e i luoghi della cultura di cui avevano solo letto sui libri. Una sorta di desiderio di esplorazione si diffonde e porta importanti istituzioni europee ad investire somme consistenti di denaro in campagne di ricerca geografica ed archeologica . (Ricordo che nella seconda metà del Seicento, a Londra era nata la Royal Society , che si occupa proprio ricerca in diversi campi del sapere e che finanzierà diverse campagne, specialmente di esplorazione geografica). Ercolano e Pompei Ercolano era stata scoperta per caso nel 1709 e nel 1738 viene avviata la prima seria campagna archeologica volta a riportare alla luce l'antica città romana che era rimasta sepolta sotto la cenere dell'eruzione vulcanica del 79 d.C. È Carlo III di Borbone , re del Regno delle Due Sicilie a farsi promotore delle ricerche. Questo sovrano era coltissimo e amava la ricerca anche in campo scientifico e tecnologico . Pompei , invece, era stata scoperta già nel 1599. Gli scavi archeologici sistematici vengono avviati nel 1748, sempre per volere di Carlo III. La magnificenza dei dipinti, dei complessi abitativi e il ritrovamento, persino, di mobili in legno o metallo diventano fonte di ispirazione per il mondo dell'arte e di quello che oggi chiameremmo 'design d'interni'. video (Rai Cultura): Paestum e il Grand Tour - Arté, Philippe d'Averio La Domus Aurea A Roma si conducono nuovi scavi nella Domus Aurea, l'enorme complesso residenziale che Nerone si era fatto costruire dopo l'incendio della città. Il palazzo era stato scoperto in modo fortuito già all'inizio del Cinquecento : il famoso gruppo scultoreo del Laocoonte faceva parte dell'apparato decorativo di questo imponente complesso. Siamo nella seconda metà del Settecento. Le decorazioni del palazzo diventano modello per le decorazioni parietali dei palazzi più raffinati e ispirano anche le tappezzerie utilizzate per rivestire le imbottiture di sedie e canapé . Altair 4 Multimedia - Ricostruzione 3D della Domus Aurea Articolo (Repubblica)-Scoperta la stanza rotante di Nerone, sala da pranzo della Domus Aurea Musei La nascita dei grandi musei europei In tutta Europa, nascono i musei moderni, luoghi in cui i cittadini possono migliorare la propria educazione attraverso la conoscenza delle opere d'arte. Tra i tanti musei che nascono in questo periodo, ricordiamo il British Museum , di Londra, il Belvedere a Vienna, Il Louvre a Parigi, il Museo Egizio di Torino. Il Louvre, in particolare, è concepito come un luogo di apprendimento , con le opere suddivise per periodi e l'accesso libero a tutti i cittadini . I musei finanziano numerose campagne di scavo per procurarsi opere importanti da esporre nelle proprie sale . Johan Winckelmann L'estetica neoclassica Johan Winckelmann è archeologo ed erudito tedesco che nel 1764 divenne soprintendente alle antichità di Roma e poté dedicarsi allo studio dell'arte classica. Attraverso i suoi scritti promosse l'estetica del neoclassicismo , esercitando una enorme influenza sull'arte e sul gusto del suo tempo, e formulando un nuovo approccio metodologico che è alla base della moderna storia dell'arte. È considerato il padre dell'archeologia scientifica . L'estetica del Neoclassicismo si fonda sui principi della bellezza ideale che era alla base dell'arte e dell'architettura del periodo classico dell'arte greca. Ricordo che la bellezza ideale per i greci non rappresentava semplicemente il 'top' della bellezza esteriore, ma indicava qualità interiori che trasparivano anche all'esterno . Video: (Rai Cultura): Winckelmann: dall'antiquaria alla storia dell'arte arti applicate L'influenza dell'arte classica nelle arti applicate esempio di influenza del gusto antico nella decorazione d'interni e nell'arredamento: a sinistra un affresco dalla Domus Aurea e a destra una stanza nella Reggia di Versailles. La cultura classica, le architetture riscoperte, i dipinti e i manufatti antichi diventano modelli di riferimento delle 'arti applicate' influenzando lo stile di mobili, tappezzerie, decorazioni, stoviglie e complementi d'arredo. Grottesca dalla Domus Aurea; decorazioni parietali nel gabinetto di Maria Antonietta a Versailles, stufa in maiolica, decorazioni parietali e tappezzerie dal palazzo di Sturehov, Stoccolma. Esempi di porcellana da tavola in stile neoclassico con soggetto derivato dall'arte e dalla mitologia antica. (Manifattura di Capodimonte, Napoli) vedutismo Canaletto e il vedutismo Si diffonde un nuovo genere pittorico: il VEDUTISMO nel quale l'interesse per le città d'arte e il desiderio di possederne dei ricordi, spingono alcuni pittori a dedicarsi a questo soggetto . Pittori come Canaletto a Venezia, si servono di uno strumento scientifico (la camera ottica ) per rappresentare gli spazi urbani e i più importanti monumenti in modo minuzioso. Piazza San Marco with the Basilica, by Canaletto, 1730. Fogg Art Museum, Cambridge. Foto: Licenza Creative Commons Camera oscura (camera ottica) di Canaletto, conservata al Museo Correr di Venezia Canaletto - Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid Nei dipinti di Canaletto spesso abbiamo ampie vedute: il pittore, dopo aver disegnato il paesaggio urbano da un certo punto di vista, ruotava il dispositivo e realizzava un altro disegno, ripetendo l'operazione più volte. Con questo stratagemma, unendo i diversi disegni riusciva a creare delle vedute 'panoramiche': oggi per catturare una veduta panoramica come quelle di Canaletto, un moderno fotografo userebbe una macchina fotografica con un obiettivo grandangolare. Ca' Rezzonico - Museo del '700, Venezia. Visita virtuale Piranesi Giovan Battista Piranesi (1720 - 1788) Facciata del British Museum di Londra. Come bene mostra questa immagine, il punto di riferimento dell'architetto che ha progettato questo edificio è il tempio greco del periodo classico. foto di Di Ham, licenza Creative Commons Archeologo, architetto e incisore, Piranesi ci ha lasciato non solo delle pregevoli incisioni che ritraggono gli antichi monumenti inseriti nel tessuto cittadino, come per esempio la celebre Veduta del Pantheon d'Agrippa (1761), ma è noto soprattutto per la famosissima serie delle Carceri d'invenzione . Quella delle Carceri è una serie di 16 tavole in cui le eccellenti capacità tecniche dell'artista, unite ad una straordinaria capacità inventiva, danno vita a mondi immaginari caratterizzati da intrichi di scale, ponti levatoi, archi, torrette, anelli metallici e corde che non hanno ancora smesso di colpire la nostra immaginazione. Uno degli artisti che vengono più ispirati da Piranesi è Mauritis Cornelis Escher. Piranesi, Veduta del Pantheon d'Agrippa (1761 ca.), incisione 47 x 69 cm, Los Angeles, Country Museum of Art (Licenza Creative Commons) Rai Culture - Le Carceri d'invenzione (video 11 min.) Licenza Creative Commons M. C. Escher, Relatività (1953), litografia, 27,7 cm × 29,2 cm Dalla Pinacoteca Tosio - Martinengo Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto Giacomo Ceruti, Lavandaie (1736), olio su tela; 145 x 130 cm. Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia foto: licenza Creative Commons In un periodo nel quale l'aristocrazia illuminata si propone come modello politico in grado di far funzionare bene e in modo razionale lo Stato, si diffonde un genere pittorico, che sceglie come soggetti la gente del popolo, i poveri, ma non ritratti con ironia o peggio, con disprezzo, quanto piuttosto con dignità . I quadri sono commissionati dai nobili che li appendono nei loro palazzi e hanno la funzione di ricordare loro che è loro dovere agire in modo che la vita di queste persone meno fortunate possa migliorare. La Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia ha dedicato un'intera sala a Giacomo Ceruti, artista originario di Milano, e alle sue opere. Non si tratta di opere Neoclassiche vere e proprie, quanto piuttosto Illuministe nelle quali l'autore sfrutta un tipo di pittura naturalistica che si era sviluppata in Lombardia già nel Rinascimento e che era stata continuata nel periodo Barocco: i soggetti erano già popolari, come possiamo vedere in alcuni dipinti di Caravaggio (cfr. La buona ventura ) in cui i colori utilizzati erano già basati sulla gamma dei colori della terra che ritroviamo nel Pitocchetto. Nel Seicento le scene di genere erano popolate da mendicanti, spesso affetti da nanismo, storpi e sgraziati. In questo caso non c'era nessuna partecipazione dell'artista e dei collezionisti alla vita sfortunata di queste persone. Nelle opere del 'Pitocchetto' - cosiddetto proprio perché molti dei suoi soggetti erano i cosiddetti pitocchi, cioè i poveri - i poveri vengono ritratti mentre sono intenti in attività quotidiane . Sono umili lavoratori ritratti con grande dignità . Le dimensioni dei personaggi sono 'monumentali ' nel senso che sono proprio i soggetti principali dei quadri e non secondari. I loro sguardi sono spesso diretti proprio fuori del quadro , in modo da incontrare quelli dell'osservatore. I visi non sono allegri, ma un po' tristi, affaticati dal duro lavoro . I colori utilizzati dal pittore sono parte della gamma dei marroni - i colori della terra , dato che il mondo di questa povera gente era pervaso dalla polvere: per le strade (e che si trasformava in fango quando pioveva) e nelle case in cui il pavimento era in semplice terra battuta. Sono opere che si inseriscono perfettamente nella tradizione naturalistica lombarda, di cui abbiamo già parlato a proposito del Rinascimento, ma che hanno un intento educativo e moralistico che quelle opere non avevano. Google Arts & Culture - Pitocchetto Pitocchetto Architettura Equilibrio, serenità, proporzione, armonia, eliminazione degli eccessi = BELLEZZA IDEALE L'atteggiamento 'razionalista,' che pervade il mondo illuminista, influenza profondamente l'architettura: non solo si tende a semplificare la pianta degli edifici , ma li si alleggerisce di tutte le eccessive decorazioni che avevano caratterizzato Barocco e Rococò. Partendo dalla struttura del tempio greco e con un occhio all'architetture romana si valorizzano gli elementi costruttivi (timpano, colonne, capitelli, ...) e si gioca sul concetto di simmetria e di ritmo , dato dalla ripetizione di gruppi di elementi (modulo ), che già avevano caratterizzato l'architettura rinascimentale (cfr. Spedale degli Innocenti progettato da Filippo Brunelleschi a Firenze). L'armonia è data anche attraverso aperture ampie e dal rapporto col l'ambiente circostante: le grandi regge sono infatti circondate da giardini scenografici organizzati in modo rigidamente geometrico con ampi specchi d'acqua . Versailles diventa il modello di residenze reali e signorili di tutta Europa, da Caserta a San Pietroburgo. Google Earth - Le grandi residenze neoclassiche Tempio Canoviano, Possagno (Treviso) Tempio canoviano, interno Il collegamento al progetto di Google Earth ti permette di constatare come i principi fondamentali Tempio Canoviano - Possagno (Treviso) del Neoclassicismo vengano riconosciuti ed applicati ovunque, persino negli Stati Uniti, specialmente negli edifici che simboleggiano le cariche più importanti del potere politico. In questa pagina puoi vedere come Antonio Canova, artista fondamentale di questo periodo, si cimenti anche nel campo architettonico: il Tempio Canoviano è un perfetto esempio di applicazione dei principi di cui questo artista si fa portatore, specialmente nel campo della scultura. La Reggia di Caserta Reggia di Caserta - Meraviglie, Alberto Angela (35 min.) La reggia di Caserta - Treccani - (6 min.) La Reggia di Caserta, voluta da Carlo III di Borbone, venne progettata dall'architetto Luigi Vanvitelli tra il 1751 e il 1780. Architettura Scultura e pittura Neoclassiche P er comprendere l'arte neoclassica è necessario tenere in considerazione tutti gli elementi culturali sopra esposti: la visione Illuminista, guidata dalla Ragione, le scoperte archeologiche e la creazione dei grandi musei che permettono al grande pubblico di vedere dal vero le opere del passato, il rinnovato interesse per la cultura e la letteratura antiche, il costante riferimento all'architettura greca e romana, alla statuaria classica e alla pittura riscoperta a Pompei, Ercolano e a Roma, nella Domus Aurea. Tutti questi elementi determinano le scelte degli artisti sia dal punto di vista dei temi trattati, sia dal punto di vista della tecnica con la quale le opere vengono realizzate . Tu tti gli artisti, sia in scultura che in pittura, si rifanno al concetto di Bellezza Ideale che Winkelmann aveva contribuito a riportare all'attenzione. Scultura Nel panorama artistico neoclassico, spiccano i nomi di due grandi scultori: quello di Antonio Canova e quello di Berthel Thordvalsen . Molti altri seguono il loro esempio e realizza no opere eleganti e raffinate in cui gli artisti si pongono idealmente in continuità con i più grandi scultori dell'antica Grecia Classica: Mirone, Policleto e Fidia nel V secolo e Skopas, Prassitele e Lisippo nel IV secolo a. C. Antonio Canova (Possagno 1757 - Venezia 1822) Antonio Canova - google art & culture Lettura dell'opera Non conoscessimo l'autore e il titolo, questa scultura potrebbe essere scambiata per un'opera greca del periodo classico: elegantemente sdraiata su un letto triclinare, la figura è chiaramente caratterizzata dalla visione della bellezza ideale, vestita all'antica, tiene in mano la mela d'oro che Paride aveva donato a Venere come premio della competizione per la dea più bella cui aveva partecipato insieme a Giunone e Minerva. Si tratta, quindi del ritratto ideale di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone. Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere vincitrice (1804-1808), scultura in marmo (alt. cm. 92, con il letto cm 160); Galleria Borghese (Roma) La posa della principessa, distesa su un’elegante “agrippina” – una sorta di chaise-longue stile Impero molto in voga in epoca napoleonica – rimanda alla scultura greca del periodo classico , ma anche alle sculture etrusche e romane sdraiate sui sarcofagi . Oltre a ciò, vi è certamente anche un riferimento al dipinto della Venere del Tiziano (opera posseduta dal marito di Paolina, Camillo Borghese e esposta nella stessa stanza in cui era posta la scultura). Della scultura esistono numerosi disegni preparatori (Museo Civico di Bassano) e il gesso originale , conservato nella Gipsoteca di Possagno, che mostra ancora i “punti”, i riferimenti utili per il trasferimento della scultura in marmo. Sappiamo che Canova lasciava questa operazione ai suoi assistenti, riservando a sé stesso “l’ultima mano”, ovvero quella levigatura paziente, con abrasivi sempre più sottili, che portava all’effetto della “vera carne” e che si esaltava nella visione a lume di candela. Nella Paolina, Canova ha steso sul marmo, come finitura, l’acqua di rota , l’acqua che si faceva colare sulla mola per non surriscaldare i ferri da arrotare, che dava alla superficie una lucentezza rosata. Stupefacente la resa del materasso, che pare affondare morbidamente sotto il peso della dea. Sotto all’agrippina è nascosto un ingegnoso meccanismo ruotante su un'asse centrale, realizzato a Torino, che permette alla scultura di girare e mostrarsi a 360°, ripristinato nella sua funzione durante il restauro del 1997. Antonio Canova, Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore (1803-1806), marmo bianco di Carrara, 340 cm; Wellington Museu, Londra Napoleone è raffigurato nudo, in piedi, con il globo del mondo sormontato da una vittoria alata nella mano destra, il braccio sinistro sollevato per reggere la lancia e il mantello da guerriero sulla stessa spalla. Il colosso di marmo, alto quasi tre metri e mezzo, non piacque a Napoleone che proibì a Canova di esporlo in pubblico in quanto riteneva la nudità non adatta al suo ruolo. Dopo la sconfitta di Napoleone la statua fu acquistata dagli Inglesi e regalata con gesto simbolico a Wellington, ritenuto il massimo artefice della loro vittoria. L'opera è il ritratto del famoso condottiero francese, quindi il viso ne riproduce i tratti. Nonostante questo, Canova applica i principi della bellezza ideale nelle forme atletiche del corpo e nel viso dove la regolarità dei tratti, la proporzione e l'espressione concentrata, consapevole e volitiva, ci restituiscono l'immagine di un eroe, quasi un semidio, destinato a segnare la storia per sempre. Naturalmente Canova si ispira ai modelli della Grecia classica: il riferimento per noi più semplice da individuare è quello col Doriforo di Policleto: osserva il viso di tre quarti, la presenza del chiasmo la posizione del braccio che regge la lancia. Antonio Canova, Amore e Psiche (1787 - 1793), marmo bianco, altezza: 155 cm; Museo del Louvre Antonio Canova ricevette nel 1788 dal barone John Campbell, suo amico e primo mecenate britannico, la commissione per la realizzazione di un gruppo scultoreo raffigurante Amore e Psiche che si abbracciano, come descritto nelle Metamorfosi di Apuleio (testo noto anche come L'asino d'oro risalente al II secolo d.C.). All’origine dell’opera c’è quindi un mito greco, che lo scrittore latino Lucio Apuleio rese popolare tra i romani col suo libro, uno dei pochi 'romanzi' romani arrivati fino a noi. In questa storia, Psiche è una fanciulla talmente bella da suscitare l’invidia di Afrodite, che ordina al figlio Eros di farla innamorare dell’essere più vile e disgustoso. Anche Eros, però, rimane affascinato da Psiche e invece che darla in sposa a un terribile drago, la fa rapire da Zefiro, il dio del vento, e la fa portare nel suo palazzo dove i due si incontreranno ogni notte al buio. A una condizione: lei non dovrà mai indagare sull’identità del marito. La curiosità, tuttavia, prende il sopravvento. Una notte la fanciulla accende una lucerna e scopre tremante che Amore dorme al suo fianco. Una goccia d’olio bollente finisce sulla spalla di lui, che fugge adirato. La furia di Afrodite si scatena, ma la ragazza ha dalla sua il favore degli dei. Sottoposta alle prove più ardue, Psiche le supera tutte fino a tradirsi in un gesto avventato: apre il vaso della bellezza che, nell’oscurità degli Inferi, Persefone le ha dato da consegnare ad Afrodite, e cade in un sonno profondo. Sarà Eros a risvegliarla e la coppia vivrà per sempre sull’Olimpo, insieme alla figlioletta Edoné, la Voluptas dei latini. Fauno e Baccante, affresco di Ercolano oggi conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Antonio Canova immortala nel marmo proprio il momento in cui Eros risveglia Psiche con un bacio. Lo scultore si ispira ad un affresco di Ercolano che rappresenta un abbraccio tra una baccante e un fauno. Questo primo spunto viene poi rielaborato in modo originale. Il momento catturato dallo scultore perecede il compimento del bacio. La posa è molto elaborata e dinamica ed è stata costruita partendo da diversi elementi geometrici che vengono descritti molto bene nel video sottostante. Osservando frontalmente la scultura, notiamo che i corpi di Psiche ed Eros si incrociano in una X sinuosa che ha il proprio punto focale nello spazio tra i visi appena distaccati dei due amanti; le quattro braccia danno vita a due cerchi intrecciati e un tondo incornicia i volti degli amanti, attirando l’attenzione, ancora una volta, sui pochi centimetri che separano le labbra dei due soggetti. Le due figure sono racchiuse in una composizione piramidale. La posa dei personaggi, però, rompe la rigidità della forma geometrica grazie al potente dinamismo in cui equilibrio ed espressività convivono in un sapiente gioco di linee. Osserva che nella parte retrostante della scultura, Canova scolpisce la faretra con le frecce di Eros e il vaso che Proserpina aveva dato a Psiche e che, aperto, la fa cadere in un sonno profondo. L'opera verrà portata a compimento nel 1793. Tuttavia il committente non fu in grado di pagare le spese di trasporto in Inghilterra. L'opera fu acquistata nel 1800 per duemila zecchini da Gioacchino Murat , che la trasportò nel palazzo reale di Compiègne, nelle vicinanze di Parigi, in Francia. Nel 1808, quando i beni di Murat entrarono in possesso della Corona francese, Amore e Psiche passò insieme ad altre opere nelle collezioni del Museo del Louvre, dove è tuttora esposto. Dell'opera esiste anche una seconda versione, per mano dello stesso Canova, che si trova nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, in Russia. Bertel Thordvalsen (Copenaghen, 1770 - Copenhagen 1844) Thordvaldsen è un artista danese che aprirà uno studio anche a Roma. Il confronto tra i due più grandi scultori del tempo è costante e diretto: i due si conoscono e si frequentano. La più grande differenza tra le opere dei due artisti è che le opere di Canova, pur razionali, sono caratterizzate da una certa dolcezza, sottolineata anche da un modo particolare di levigare le sculture in modo morbido. Canova voleva raggiungere la sensazione vellutata della pelle. Le opere di Thordvalsen, invece, sono ancora più razionali, se possibile: rigorose e fredde. I due video qui sotto possono aiutarci a comprendere meglio la grandezza e le differenze tra questi artisti. Rai Cultura - Canova e Thordvaldsen - video durata 5 minuti Bertel Thordvaldsen, Il Giorno (1821), marmo di Carrara, diametro 72 cm; Pinacoteca Tosio Martinengo (Brescia) Bertel Thordvaldsen, La Notte (1821), marmo di Carrara, diametro 72 cm; Pinacoteca Tosio Martinengo (Brescia) Particolare da La Notte Ospiti nel salotto del conte Tosio Nelle due immagini soprastanti, due opere di Thordvaldsen esposte nella Pinacoteca Tosio Martinengo. Si tratta di due bassorilievi acquistati dal conte Paolo Tosio per il suo palazzo, direttamente dallo studio dell'artista. Le due opere, raffinatissime, sono incantevoli per la loro eleganza e ricerca di perfezione profondamente classiche. Ne Il Giorno , vediamo la figura alata dell'Aurora che sparge rose, alludendo ai tenui colori che assume il cielo al sorgere del sole. Sulle sue spalle vi è la figura di un bambino alato, il Giorno, che tiene in mano la fiaccola della luce. Ne La Notte , la personificazione corrispondente, sempre alata, sorregge due bambini addormentati. Sul capo sono visibili alcune capsule di papavero, il fiore del sonno, mentre sullo sfondo, dietro alla figura, vediamo una civetta che, non solo è un uccello notturno, ma è riferimento alla dea Atena. Le due opere, speculari, condividono elementi tematici e stilistici legati al contesto della Grecia Classica. Da notare la resa dei panneggi che rendono visibile la presenza di un vento leggero e che ricordano la Nike di Samotracia (opera ellenistica). Pittura Jaques-Louis David (Parigi 1748 - Bruxelles 1825) Il dipinto è stato realizzato da David in tarda età e rappresenta il contesto classico. La scena è ambientata nell'Olimpo, suggerito da elementi architettonici classici immersi tra le nuvole. In secondo piano ci sono le tre grazie: una sorregge l'elmo, un'altra lo scudo e un arco, mentre la terza sta per offrire a Marte una patera contenente del vino, o forse, dell'ambrosia, il nettare degli dei. In primo piano Marte, seduto su un'agrippina, viene sedotto da Venere che lo convince ad abbandonare le armi. In basso a destra, Cupido scioglie i calzari di Marte. Il dipinto è un'allegoria della pace che segue alla guerra. Jaques-Louis David, Venere disarma Marte (1824), olio su tela (308×262 cm); Museo Reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles Jaques-Louis David, Marat assassinato (1793); olio su tela (165×128 cm); Bruxelles, Museo reale di belle arti di Bruxelles Jean-Paul Marat, personaggio di spicco della Rivoluzione Francese e grande amico di David, venne pugnalato da Charlotte Corday, la quale riteneva che Marat stesse tradendo gli ideali della Rivoluzione fomentando una guerra civile, e vedeva in lui una personificazione del Terrore. La donna aveva inviato a Marat una lettera in cui gli chiedeva di essere ricevuta. Dopo una breve conversazione, la Corday pugnalò Marat. Nel quadro di David dell’assassina non resta traccia, se non la ferita sul petto di Marat, il coltello insanguinato a terra e la lettera con la supplica ancora nella mano del defunto, riverso sul bordo della vasca da bagno, nella quale trascorreva molte ore, per alleviare il fastidio di una malattia della pelle. L'opera è immersa in una luce caravaggesca ed è molto realistica (osserva il ceppo che regge il calamaio e i panni che coprono la vasca). C’è un forte riferimento all’aspetto del Cristo deposto dalla Croce perché, per David, la morte di Marat, ucciso mentre lavora per la rivoluzione, equivale al martirio. La povertà degli oggetti si riferisce alla povertà in cui viveva Marat, segno della sua onestà e della sua dedizione alla causa della Rivoluzione. L'opera conobbe subito una grande popolarità, tanto che ne furono richieste numerose copie e la diffusione mediante i mezzi di stampa. Lettura dell'opera Jaques-Louis David, Bonaparte valica il Gran Sanbernardo Jaques -Louis David, Bonaparte valica il Gran Sanbernardo , 4^ versione: 1803. Olio su tela (264 x 232 cm); Museo del Palazzo del Belvedere, Vienna, in origine al Palazzo della Repubblica Cisalpina di Milano Esistono cinque versioni di questo dipinto: una si trova al Castello della Malmaison, un'altra si trova a Berlino nel Castello di Charlottemburg, due versioni si trovano al Museo Nazionale della Reggia di Versailles, mentre l’ultima si trova nel Palazzo del Belvedere di Vienna. Napoleone fa realizzare questi ritratti a scopo propagandistico: Napoleone si era fatto realizzare ritratti dipinti e scultorei e li aveva fatti collocare in tutti i luoghi sotto il suo controllo. L’ultimo dipinto, quello che attualmente si trova a Vienna (qui riportato), era stato realizzato per il Palazzo Reale di Milano) ANALISI DELL’OPERA Descrizione : il dipinto è ambientato sul Passo del Gran Sambernardo. Sullo SFONDO il cielo è attraversato da nuvole illuminate dal sole; in lontananza si vedono le Alpi. Nel piano più avanzato si vede un piano di roccia inclinato su cui si trova la figura imponente di Napoleone su un cavallo bianco con le zampe anteriori sollevate. Con la mano sinistra trattiene con sicurezza le redini del cavallo, mentre, col braccio destro sollevato, indica la direzione in cui si sta muovendo l’esercito e allo stesso tempo, incita i soldati a proseguire. Dietro lo sperone di roccia si vedono i soldati che con fatica trascinano i pesanti cannoni (si vedono spuntare le ruote dell’affusto). Napoleone guarda in avanti, verso lo spettatore Il cavallo è rivolto verso sinistra, come il braccio destro sollevato. Nella COSTRUZIONE DEL QUADRO il profilo della roccia taglia il quadro con una linea obliqua che va dall’angolo in basso a destra e sale verso sinistra: il sentiero su cui si muove l’esercito è in salita. Questa linea di forza obliqua rende il quadro DINAMICO . La figura di Napoleone a cavallo occupa quasi tutto lo spazio del quadro. È una figura imponente, MONUMENTALE con cui David ci vuole far capire che Napoleone è protagonista della storia (storia intesa non come un romanzo, ma come la serie di eventi che costruiscono la storia dell’umanità). Napoleone indossa l’uniforme da ufficiale dell’esercito francese e un mantello avvolto intorno al corpo per proteggersi dal freddo invernale. In primo piano, a sinistra, su una ROCCIA sono incisi i nomi di Annibale e di Carlo Magno , insieme a quello di Bonaparte . Sono vari gli elementi dinamici nel quadro : la linea di forza obliqua del profilo della roccia, il cavallo che si impenna, la coda e la criniera del cavallo mosse dal vento il braccio sollevato di Napoleone il mantello di Napoleone che sventola come una bandiera, sempre verso sinistra alcune nuvole più scure nel cielo che hanno una forma sottile e che anch’esse puntano verso sinistra il CAVALLO scalpita, vuole correre in avanti; non è spaventato, ma piuttosto pieno di energia. Napoleone lo trattiene per poter accompagnare il cammino faticoso dei soldati. Trattenendolo, Napoleone mostra la sua forza di volontà, il suo dominio sugli eventi. LA STORIA : Napoleone Bonaparte, primo console della Repubblica francese, attraversa le Alpi per raggiungere la pianura padana dove si scontrerà con Gli Austriaci, sconfiggendoli nella battaglia di Marengo (Seconda Campagna d’Italia). Il viaggio viene fatto d’inverno, su sentieri ripidi e coperti di neve. L’esercito viaggia di notte per cercare di non provocare valanghe. I pesantissimi cannoni dovranno essere smontati dai supporti (affusti) e caricati su slitte costruite con tronchi d’albero scavati; ogni slitta è trascinata da dieci soldati. Sulla roccia i nomi di Annibale e Carlo Magno, che avevano fatto lo stesso percorso per giungere in Italia in campagne militari passate alla storia, sottolineano che anche l’impresa che sta per compiere Napoleone sarà ricordata. Annibale, comandante dei cartaginesi, nel 218 a. C., all’inizio della Seconda Guerra Punica aveva invaso l’Italia proprio passando attraverso le Alpi con un immenso esercito accompagnato dagli elefanti per prendere i Romani alle spalle. Carlo Magno, re dei Franchi, valica le Alpi per attaccare l’esercito di Desiderio, re dei Longobardi che sconfigge nel 774. J ean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban 1780 – Parigi 1867)  Ingres fu allievo di Jaques-Louis David (1748 - 1825) che lo introdusse nell'estetica neoclassica. Nella sua pittura l’insegnamento di David viene rielaborato in un modo personale, rinunciando a ogni messaggio morale e politico (presente nelle opere di David) per esaltare semplicemente un ideale di bellezza che rimanda a Raffaello .   La lu ce e il colore delle opere di Ingres, nonché la perfezione tecnica del disegno destano grande ammirazione nella società parigina, dove ben presto diventa uno dei pittori più richiesti dalle dame per ottenere un ritratto. Ingres, di origine borghese, sarà il pittore della borghesia ricca che si affaccia sulla scena della società e che può permettersi di farsi ritrarre, come fino a poco fa solo i nobili potevano fare. Nell'opera che prendiamo in esame, sono evidenti i punti di riferimento di Ingres che lo accompagnano in tutta la sua produzione: oltre al principio del bello ideale , derivato dall'arte greca del periodo classico, la scultura romana (specialmente quella dei monumenti celebrativi) e, accanto a questi riferimenti colti, vi sono alcuni artisti - Raffaello , non per niente l'artista considerato il più vicino alla classicità nel Rinascimento, e Jan Van Eyck , per l'uso di colori intensi e luminosi e per la tecnica impeccabile. Google Arts & Culture - Ingres Jean-Auguste-Dominique Ingres, Napoleone sul trono imperiale (1806); olio su tela, 260 x 163 cm, Musée de l'Armée, Parigi LETTURA DELL'OPERA L’opera di Ingres è un ritratto a figura intera , ambientato in un interno poco illuminato, nel quale una luce molto intensa cade sul s oggetto e rivela molti particolari. il formato del Ritratto di Napoleone è una tela rettangolare, disposta in verticale. Questo permette al pittore di sottolineare la tensione verso l’alto del soggetto, solitario e sostanzialmente immobile al centro della scena il soggetto è posto al centro del quadro e si staglia in modo ben definito su uno sfondo molto scuro, che ci ricorda i ritratti rinascimentali, in particolare quelli di Antonello da Messina che aveva derivato dalla pittura fiamminga l’uso di utilizzare un fondo molto scuro per permettere allo sguardo dell’osservatore di concentrarsi sul soggetto. Il soggetto, noi lo sappiamo, è un famoso personaggio storico, Napoleone Bonaparte, rappresentato in modo molto somigliante, così come possiamo vedere confrontando i numerosi ritratti che Napoleone stesso si fece realizzare dagli artisti più in vista del suo tempo. Il soggetto, dicevamo, è posto al centro e incorniciato dallo schienale del trono su cui è seduto. La sua postura appare rigida , l’espressione del volto è seria, autoritaria e l’abbigliamento regale sottolinea, anche per la presenza di alcuni attributi, il suo ruolo politico e storico . Ingres era pittore ufficiale di Napoleone in Francia e chiaramente quest’opera ha lo scopo di tramandare ai posteri l’immagine di Napoleone Bonaparte non solo come imperatore, ma anche come arbitro della storia del suo tempo. Un elemento da non trascurare nel quadro è dato dalla collocazione del trono sopra un piedestallo ricoperto da un tappeto decorato con elementi simbolici . Il piedestallo contribuisce a sottolineare il senso di superiorità del personaggio rappresentato, ma è anche legato ad un aspetto documentario: Napoleone non era molto alto di statura e nei ritratti veniva sempre rappresentato con degli stratagemmi che potessero rappresentare la sua statura politica e militare, sicuramente maggiore di quella fisica. L’osservatore che dovesse trovarsi di fronte a quest’opera, si troverebbe idealmente ai piedi della scalinata, sovrastato completamente dalla monumentale figura dell’Imperatore. Il quadro è ricco di elementi simbolici , molti dei quali si riferiscono ad un contesto antico, romano, in particolare. Si tratta di elementi che sottolineano il potere : l’alloro che decora l’arco superiore della spalliera del trono, così come la corona , sempre di alloro, sul capo di Napoleone – quella corona che veniva messa dalla dea Vittoria sul capo degli eroi che si erano distinti sul campo di battaglia e che qui allude alle tante vittorie riportate da Napoleone. È un modo per sottolineare che l’autorità di Bonaparte non viene semplicemente per diritto di nascita, come accadeva nella monarchia ereditaria, ma è dovuta al valore dell’uomo . Dal punto di vista storico, questa corona ricorda quella degli imperatori romani. Altri riferimenti al contesto romano sono i braccioli del trono , descritti come lesene scanalate sormontate da capitelli corinzi , arricchiti dall’aquila , che ritroviamo anche sul tappeto ai piedi di Napoleone. L’aquila era il simbolo dell’Impero Romano e compariva sulle insegne che l’esercito portava in battaglia . Sempre sui braccioli sono visibili due globi . Il globo sormontato dalla croce era fin dal medioevo segno che il potere politico di re e imperatori derivava dalla volontà divina. Nell’opera di Ingres questo globo non è sormontato dalla croce, a sottolineare come il potere di Napoleone fosse totalmente indipendente dalla Chiesa. Soffermandoci più da vicino sulla figura di Napoleone , possiamo notare che il suo abbigliamento è caratterizzato da un ampio mantello di velluto rosso foderato di pelliccia d’ermellino . Il colore rosso allude al colore porpora utilizzato fin dal tempo dei romani per indicare il potere politico. Il mantello è inoltre finemente ricamato in oro con le api , simbolo dei re merovingi – i primi re di Francia. Nella mano destra, Napoleone regge uno scettro decorato alla sommità da una statuina di Carlo Magno : la presenza delle api e di questo riferimento a Carlo Magno, indicano la volontà di Napoleone di rinnovare il potere politico andando alle radici della storia francese, quando i re erano condottieri indomiti e non nobili molli e superficiali, abituati a vivere di rendita alle spalle del loro popolo . Appoggiato alla coscia sinistra, sta un altro scettro, sormontato da una mano semi-chiusa: è l’antico scettro dei re di Francia che indica il potere giuridico , collegabile anche all’ermellino , ancor oggi utilizzato dai giudici come segno del loro potere, e alla bilancia , intessuta nel tappeto. Al fianco, Napoleone porta una spada ispirata a quella di Carlo Magno e il cui fodero è decorato con oro e pietre preziose. Chiaramente, la spada allude al potere militare Sul tappeto è visibile anche un tondo in cui si può leggere il profilo di un’opera di Raffaello , la Madonna della seggiola . Qui Ingres ha voluto mettere bene in evidenza il suo riferimento artistico all’artista rinascimentale più ‘classico’, Raffaello, appunto, quale suo maestro . Nella pittura di Ingres tutto appare descritto in modo minuzioso e perfetto . Come vedremo però, la limpidezza della rappresentazione non descrive una realtà realmente esistente, quanto piuttosto una realtà fortemente idealizzata . La composizione del Ritratto di Napoleone, col soggetto saldamente posto al centro del quadro è fortemente simmetrica e quasi bloccata, ma il pittore, per evitare la troppa staticità di una simile composizione, introduce due linee di forza divergenti , date dai due scettri. Con questo espediente, riesce a conferire un certo dinamismo , che potremmo definire razionale e controllato . Tale dinamismo è sottolineato anche dall’andamento del mantello e dalla contrapposizione del braccio destro alzato e di quello sinistro a riposo oltreché del piede sinistro poggiato sul cuscino, sul quale Napoleone sembra stare per caricare il proprio peso nell’atto di alzarsi . Nel quadro di Ingres abbiamo colori vivaci e luminosi . I colori prevalenti sono il rosso porpora (accostato in basso ad un caldo arancione ), il bianco e l’oro , che spiccano su uno sfondo in forte penombra. Sono presenti anche il blu e l’azzurro . Ingres stende i colori in modo uniforme, senza lasciare segni evidenti delle pennellate ; i passaggi cromatici nelle zone più o meno illuminate sono molto graduali e morbidi. Il modo usato da Ingres per definire con precisione ogni aspe tto del proprio dipinto è molto razionale, anche nella stesura del colore che accompagna anche tecnicamente la ricerca di una bellezza ideale . L’opera di Ingres è in tutto e per tutto Neoclassica Il dipinto di Ingres è molto razionale ; la composizione mira all’equilibrio; il personaggio di Napoleone è fortemente idealizzato e i tanti elementi simbolici guidano il fruitore ad una lettura precisa dell’opera. Anche l’uso del colore, e la tecnica esecutiva, risentono fortemente della razionalità e della scelta di riferirsi ai modelli classici. Napoleone valica il Gran Sanbernardo, Jaques-Louis David Ingres, Napoleone sul tono imperiale

  • Albero di carta | ProfCasilli

    Albero di carta L'attività che ti propongo utilizza materiali molto semplici e facilmente reperibili. Richiede un po' di pazienza, specialmente all'inizio, per capire il funzionamento della tecnica, ma ti permetterà di ottenere delle creazioni interessanti e di sicuro effetto. Pinterest - Quilling - Albero La forma dell'albero Prima di cominciare, prestiamo attenzione alla forma degli alberi. Come prima cosa possiamo guardare fuori dalla finestra e osservare gli alberi che stanno intorno a noi . Inoltre, possiamo fare una ricerca su internet per scoprire come ogni albero abbia un modo diverso di svilupparsi: alcuni si sviluppano molto in altezza, altri hanno rami che si distendono in orizzontale, ecc. Tuttavia, ci sono dei principi comuni che dobbiamo tenere in considerazione: l'albero è una creatura che cresce progressivamente partendo dal tronco , che è la parte più grossa. Sul tronco si innestano i primi rami che hanno sempre un diametro più piccolo di quello del tronco (almeno due o tre volte più piccolo); questi rami continuano a crescere di anno in anno in spessore, ma anche in lunghezza, per cui il ramo è più largo alla base, nel punto di congiunzione col tronco, ed è sempre più sottile nelle parti più alte . Dai rami principali nascono dei rami secondari e dai secondari nascono rami più piccoli sui quali spuntano le foglie (diverse a seconda della specie). Per aiutarci possiamo servirci di uno schema: Questo è lo schema dell'albero di Munari. Si costruisce facilmente partendo da una striscia di carta colorata della larghezza di quello che sarà il tronco. La striscia va tagliata in tre sezioni: una un po' più lunga per il tronco, una per i rami più grossi e una per i rami più piccoli. Dopo aver tagliato (e incollato) la parte del tronco, ho diviso una delle due strisce rimanenti in tre parti (in senso longitudinale) e le ho incollate a raggera. A questo punto, ho diviso in tre parti anche l'ultimo pezzetto di striscia e, successivamente ho tagliato ancora ciascuna striscia in tre parti, per ottenere i rami più sottili Materiali e strumenti MATERIALI un cartoncino F4 (foglio dell'album) da usare come base fogli di carta colorata (A4) carta paglia o carta di giornale stelle filanti avanzate dal carnevale STRUMENTI forbici spiedino di legno colla stick colla vinilica Come vedi nell'immagine, per prima cosa abbiamo scelto un foglio colorato e lo abbiamo incollato sul cartoncino F4, lasciando un bordo uguale su tutti i lati (puoi usare un foglio riquadrato per rendere più semplice questa operazione). Sarà la base su cui realizzeremo il nostro albero. OPERAZIONE PRELIMINARE Elementi di base Gli elementi di base per creare la forma dell'albero e la sua chioma sono due: cannucce e rotolini . Si possono utilizzare anche delle varianti, ma andiamo in ordine. CANNUCCE Per realizzare il tronco del nostro albero, ci servono da 3 a 5 cannucce di carta. Per realizzarle possiamo utilizzare le pagine di un quotidiano, di un volantino pubblicitario o della carta paglia (che ha un colore adatto a realizzare tronco e rami). 1. se usi la carta di giornale, che è più sottile, ritaglia delle strisce larghe 7- 8 cm e lunghe circa 20 cm. Nel caso tu utilizzi la carta paglia, che è più spessa, la larghezza delle striscioline dovrà essere di circa 2 - 3 cm. Ripiega più volte il foglio di partenza, avanti e indietro, in modo da indebolirlo lungo la piegatura e poi strappa pian piano, oppure serviti di un righello per questa operazione. 2. appoggia la striscia di carta sul tavolo e posiziona lo spiedino in modo da formare un angolo molto acuto e inizia ad avvolgere il foglio intorno allo stecchino. La carta si avvolgerà a spirale, ma devi fare attenzione che la strisciolina di carta si avvolga sempre senza lasciare spazi vuoti. Di tanto in tanto, fissa la carta con un pochino di colla stick o colla vinilica. Quando hai terminato di arrotolare la strisciolina, fissa l'ultimo angolo con una goccia di colla vinilica, quindi estrai lo spiedino. Con questa tecnica puoi realizzare anche i rami, infilando le cannucce una dentro l'altra. ROTOLINI Per realizzare i rotolini ti serviranno delle striscioline più sottili (larghe non più di 0,5 cm) oppure le stelle filanti. Puoi tagliarle con le forbici o farti aiutare da un adulto per tagliarle con una taglierina. 1. avvolgi la strisciolina di carta su se stessa servendoti dello spiedino . Con questo procedimento puoi creare rotolini di diverse dimensioni e con più colori. Se ti serve una forma proprio circolare, fissa l'ultimo lembo del rotolino con un po' di colla. Se invece vuoi realizzare delle forme allungate o curve, modella il rotolino prima di fissarlo con la colla. Prima di iniziare a comporre il tuo albero, è bene che tu prepari un buon numero di elementi già pronti Iniziamo a costruire l'albero A questo punto, dovresti aver capito come realizzare gli elementi fondamentali. Ricorda però che in arte la sperimentazione è la cosa più importante : mentre lavori, ti possono venire idee su come piegare e arrotolare le striscioline di carta in modi che ti suggerisce la tua fantasia. Sperimenta, realizza alcuni elementi, osservane la forma e tienili da parte. Troverai sicuramente il modo per utilizzarli in questo, o in un altro lavoro. Questo è il primo modello sperimentale che ho realizzato mentre preparavo quest'attività. Il tronco e i rami sono realizzati con delle cannucce di carta di giornale. Per la chioma ho sperimentato diverse possibili soluzioni. Una, molto semplice, prevede l'utilizzo di stelle filanti (o, come nel mio caso, di striscioline di carta arricciate e incollate in più punti con colla vinilica). Una soluzione di questo tipo può essere utile per rendere una chioma gonfia. Per arricchire il lavoro, ho usato diversi verdi e ho cercato di intrecciare le striscioline in modo da rendere il lavoro meno monotono. Negli spazi della chioma ho inserito dei rotolini colorati. A sinistra, come vedi, ci sono diverse forme allungate (volevo trovare soluzioni per suggerire la forma delle foglie). Alcune forme sono realizzate con un profilo vuoto: ho così capito che forme come queste possono essere riempite con elementi che le rendano più consistenti e interessanti. Come forse avrai notato nell'immagine, ho inserito anche delle striscioline sottili di rame: le ho attorcigliate attorno ai rami di partenza. Può essere un'idea per creare i rami secondari o più sottili. Poi però ho deciso di escludere questo materiale per esplorare meglio le potenzialità della carta. Ora ti mostrerò altri esempi di come si può realizzare la struttura di base dell'albero partendo, questa volta, da striscioline sottili di carta paglia che vengono piegate e modellate per creare i profili essenziali del tronco e dei rami: se usata bene, questa tecnica ci permette di ottenere dei risultati interessanti che mettono in risalto le caratteristiche della corteccia degli alberi, caratterizzata da spaccature, torsioni e nodi. L'unica regola è posizionare questi elementi col lato sottile sul foglio, in modo da dare tridimensionalità al nostro albero. Esempi di strutture realizzate in classe È molto importante che tu non abbia fretta di incollare gli elementi sul foglio . Prepara ciò che ti serve per realizzare il tronco e i rami e appoggia gli elementi sul foglio per trovare la forma e la posizione migliori . Fai diverse prove spostando gli elementi e incollali solo quando sei sicuro che tutto funzioni bene. È importante che nel tuo lavoro ci sia equilibrio : dato che l'albero è l'elemento più importante, posizionalo in centro , stando attento a fare in modo che ci sia spazio sufficiente da tutti i lati in modo da poter creare la base del terreno su cui l'albero è piantato e da avere spazio sufficiente per farci stare comodamente la chioma . Assicurati di poter lasciare un po' di spazio vuoto al di sopra della chioma dell'albero Galleria dei lavori realizzati dalle classi PRIME dell'Istituto Comprensivo di Manerbio (2021 - 2022)

  • Post Impressionismo | ProfCasilli

    POST IMPRESSIONISMO L'impressionismo aveva aperto la strada ad un'arte sempre più svincolata dalle regole, sia dal punti di vista tecnico che da quello dei contenuti. Gli artisti cercano sempre più di distinguersi per un approccio personale e le loro opere cominciano ad essere sempre più determinate, sia nella scelta dei soggetti che della tecnica, dalle proprie emozioni e da una visione soggettiva del mondo. La materia , sia pittorica che scultorea, diventa protagonista e gli elementi costitutivi dell'opera d'arte - segno , forma , colore - diventano sempre più visibili, tanto che il soggetto dell'opera diventa sempre più un pretesto per fare arte . In questo contesto, nascono esperienze di sperimentazione , come quella, breve, ma intensa, del pointillisme (puntinismo) o quelle dei fauves e dell'espressionismo . Spesso gli artisti aderiscono per un certo periodo a queste nuove tendenze, ma poi proseguono il proprio personale percorso alla ricerca di un tratto distintivo personale e tanti sono gli artisti che, pur consapevoli delle novità del mondo dell'arte, non aderiscono a nessun movimento e si dedicano ad una ricerca personale : per esempio Cèzanne, Van Gogh e Gauguin. Tendenza ANALITICA Pointillisme Divisionismo George Seurat Giovanni Segantini Gaetano Previati Paul Signac Pellizza da Volpedo POST IMPRESSIONISMO Tendenza SIMBOLICA Nabis Simbolisti Tendenza ESPRESSIVA Paul Sérusier Paul Gauguin Odilon Redon Maurice Denis Fauves Edvard Munch Preraffaelliti Paul Cézanne Cubismo Henri Matisse André Derain Espressionismo tedesco Art Noveau Liberty Modern Style Secessione Viennese Modernismo Titolo 6 Indice degli artisti e dei movimenti POINTILLISME Marocco Van Gogh Scotland SIMBOLISMO Scotland DIVISIONISMO Scotland Gauguin Scotland Munch Scotland Cézanne Brasile Toulouse - Lautrec Scotland Section Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Slide Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content.

  • Paesaggio con albero | ProfCasilli

    ЛАНДШАФТ С ГОРАМИ ПОВЫШАЮЩЕЙСЯ ГРАДИАЦИИ ИНТЕНСИВНОСТИ ПОДГОТОВКА РАБОЧЕГО ПРОСТРАНСТВА лист должен быть меньше носителя его следует обклеить бумажной лентой, образуя рамку по всему периметру лист не должен быть отклеен, пока работа он готов и сух Исполнение Для начала подготавливаем лист (четверти вашего чернового чертежного листа более чем достаточно), приклеиваем его к основе скотчем. Приготовьте разведенную синюю краску (приготовьте достаточное количество, чтобы не пришлось делать это снова в процессе работы). Равномерно распределите по бумаге и оставьте немного свободного места для облаков только в верхней части неба. Дайте ему высохнуть Нарисуйте гору прямо под облаками и продвигайтесь к нижней части бумаги. Дайте ему снова высохнуть. Нарисуйте вторую гору (немного сдвиньте вершину, чтобы она не совпадала с предыдущей) Дав ей высохнуть, приступайте к последующим наброскам. 11. Ora dipingiamo il tronco: mescola una piccola quantità di giallo, una punta di rosso e del blu. Mescola gli ingredienti e cerca di ottenere un marrone che ti piaccia. Ricordati di usarlo diluito. 12. Dipingi dall'alto verso il basso seguendo la forma del tronco. Per arricchire il dipinto, puoi aggiungere un pochino di blu su un lato del tronco per accentuare la tridimensionalità 13. dopo aver fatto asciugare bene, passa a dipingere il terreno. Anche in questo caso utilizza gli stessi colori di partenza fin qui utilizzati. Crea un verde e inizia a dipingere all'interno di una delle sezioni predisposte per il terreno, quindaggiungi un po' di giallo puro per creare una zona più illuminata o del blu, per ottenere una zona più in ombra. Procedi allo stesso modo nelle zone successive, cercando di distribuire i colori in modo da non avere lo stesso colore solo da un lato. 14. Dopo aver fatto asciugare, inizia a dipingere la chioma: dipingi all'interno degli spazi definiti dal segno. Inizia con un colore (sempre uno dei tre scelti o creato da te combinando gli stessi). 15. per un risultato speciale, puoi inumidire, con il pennello intinto nell'acqua pulita, lo spazio in cui devi dipingere e utilizzare piccole quantità di colori puri che, come vedrai, si diffonderanno solo all'interno della zona umida. Per ottenere sfumature, pulisci il pennello e inserisci una piccola quantità di uno degli altri colori. 16. Mentre questa parte si asciuga, inumidisci uno spazio non confinante con quello appena dipinto, e prosegui, cercando di disporre i colori in modo equilibrato. ПРИМЕЧАНИЕ. Как определить, что лист достаточно высох, чтобы снова с ним работать Так как эта техника требует использования большого количества воды, лист (особенно если это не акварельная бумага хорошей толщины) набухает. Именно по этой причине, прежде чем приступить к покраске, мы должны приклеить его к основе рамкой из бумажного скотча по всему периметру. Когда лист высыхает, он снова расстилается. Также, коснувшись простыни рукой, вы должны почувствовать, что она уже не влажная и не холодная. Назад к акварели Перейти к разбавлению

  • MOSAICO | ProfCasilli

    MOSAICO Breve storia del mosaico Il mosaico è tra le prime espressioni artistiche documentate nell’antichità. I primi esempi risalgono ai Sumeri, nel IV millennio a.C. Le ‘tessere’ erano costituite da coni in marmo o terracotta colorata (bianco, nero, rosso) che venivano infissi in una base di gesso su pareti o colonne in modo da creare motivi decorativi geometrici. Testimonianze ci sono giunte dalla città di Uruk, fondata intorno al 3.000 a.C. dai Sumeri e poi conquistata dai Babilonesi. L’antica Uruk si trova in Iraq, a 20 chilometri ad est del fiume Eufrate, in una regione paludosa a circa 230 chilometri a sud-est di Bagdad. Decorazioni a mosaico del tempio di Inanna nella zona di Eanna IV di Uruk; (Pergamonmuseum, Berlino); foto di F. Tronchin Porzione di parete decorata a mosaico dal tempio bianco di Warka (Uruk). Coni di pietra sono inseriti in una base di gesso. Uruk, 3500-2800 a. C. Mesopotamia, Iraq; The Sulaimaniya Museum, Iraq Risale sempre ai Sumeri un altro manufatto conosciuto come lo Stendardo di Ur. Si tratta di un reperto archeologico (cm 20×48) ritrovato in una tomba della necropoli reale di Ur, risalente al 2500 a.C. circa, oggi conservato al British Museum di Londra. È composto da quattro pannelli lignei decorati: due facciate principali rettangolari e due più piccole trapezoidali, poste lateralmente. Probabilmente usato come oggetto di devozione che poteva essere portato in processione collocato all'estremo di un bastone di legno, oppure come oggetto votivo collocato in un tempio - in cui, su uno strato di catrame, sono incastonati lapislazzuli, conchiglie, pietre di calcare rosso e madreperle bianche. Per i temi descritti, i due pannelli principali sono detti "della pace" e "della guerra". Stendardo di Ur. Pannello della pace Successivamente, intorno al II millennio a. C., troviamo a Cnosso delle pavimentazioni realizzate a mosaico con ciottoli e terracotta. Palazzo di Cnosso, mosaico pavimentale; foto di Ivar Struthers Il mosaico nell’arte greca La tecnica a ciottoli raggiunge l'apice a Pella , città natale di Alessandro Magno, in Macedonia, nel V secolo a.C. : nonostante la scarsa gamma di colori, si rappresentano con ottimi risultati animali, scene di caccia o episodi della mitologia. Spesso, nel mosaico veniva inserita una sottile lamina di piombo per evidenziare il contorno dei soggetti o definire piccoli particolari, come si farà, diversi secoli dopo, nelle vetrate policrome del gotico. Caccia al leone, mosaico con ciottoli e lamine di piombo, Pella, Museo Archeologico Caccia al cervo, dettaglio dal mosaico pavimentale della Casa del rapimento di Elena, firmato Gnosis (IV sec. a. C.); Pella, Museo Archeologico A partire dal IV secolo a.C. vengono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie, che hanno maggiore precisione dei ciottoli, fino ad arrivare, nel III secolo a.C., all'introduzione di tessere tagliate. Il mosaico pavimentale conserva le caratteristiche estetiche dei tappeti: di dimensioni ridotte rispetto alla stanza, è composto da una serie di bordure intorno a un pannello centrale, detto èmblema, che contiene un soggetto figurativo. Le tessere utilizzate sono di forma generalmente quadrata e diventano man mano più piccole, arrivando a misurare 1 mm3 . Le piccole dimensioni consentivano di ‘‘dipingere’ i soggetti con sfumature raffinatissime, in grado di dare il senso di plasticità alle figure, rivaleggiando con la pittura. Questo tipo di mosaico, utilizzato poi anche dai romani, è detto opus tessellatum. Figura 6 Mosaico greco da una villa ritrovata in Turchia nella città di Zeugma Tra i soggetti dei mosaici greci, diventerà molto di moda l’asàratos òicos (= pavimento non spazzato) in cui venivano raffigurati avanzi di cibo lasciati sul pavimento, per evidenziare la ricchezza del proprietario. Il materiale utilizzato era il marmo, che rispetto ad altri tipi di pietra, ha il vantaggio di poter essere spezzato in forme perfettamente cubiche, a causa della struttura del materiale stesso. Le tessere avevano generalmente forma quadrata. I diversi colori erano ottenuti partendo da marmi di diverse tonalità e colori, provenienti da luoghi anche molto lontani e che venivano trasportati su navi speciali, in grado di non sbilanciarsi troppo per il carico pesante. Queste navi avevano il fondo abbastanza piatto e la stiva era parzialmente riempita di pietre in modo da dare stabilità all’imbarcazione.

  • Forum | ProfCasilli

    Чтобы протестировать функцию, перейдите на опубликованный сайт. Разделы Все посты Мои посты Discussione suggerimenti su argomenti che ti piacerebbe vedere trattati nel sito o nel blog e segnalazioni Crea nuovo post Discussione generale Qui puoi inserire domande o osservazioni legate ai temi trattati sul sito profcasilli.art. subcategory-list-item.views subcategory-list-item.posts 0 Подписаться Segnalazioni problemi di visualizzazione o di tipo tecnico che ti impediscono di usufruire al meglio delle risorse subcategory-list-item.views subcategory-list-item.posts 0 Подписаться Suggerimenti Cosa ti piacerebbe approfondire? subcategory-list-item.views subcategory-list-item.posts 0 Подписаться Forum - Frameless

  • Storia dell'arte | ProfCasilli

    История искусства "L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non lo è." Paul Klee Qui sotto trovate il link alla linea del tempo realizzata dai Musei della Lombardia: un modo interessante per scoprire il patrimonio culturale del nostro territorio dalla preistoria fino al contemporaneo. Di seguito, un video introduttivo al Museo di Santa Giulia di Brescia in cui sono visibili le diverse sezioni, dalla Protostoria in poi. Il video è stato registrato mentre era in corso la mostra dell'artista contemporaneo Mimmo Paladino, un artista che da sempre dialoga con la storia antica. Timeline - Musei della Lombardia Up Preistoria La civiltà etrusca e romana Romanico Neoclassicismo Post-impressionismo Le civiltà fluviali Periodo Tardo Antico e Paleocristiano Gotico Romanticismo Avanguardie La civiltà greca Arte Bizantina Rinascimento Impressionismo Arte contemporanea

  • Dizionario | ProfCasilli

    Dizionario Le parole dell'arte A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W Y Z Armonia ( ar-mo-nì-a) - in musica si parla di armonia come sensazione piacevole che deriva dall'insieme dei suoni prodotti da diversi strumenti in un certo momento; in arte, l'armonia indica l'accordo tra i diversi elementi che compongono un'opera e che producono una sensazione di piacevolezza. Etimologia: [dal lat. harmonĭa, gr. ἁρμονία, affine a ἁρμόζω «comporre, accordare, connettere, collegare»]. Viene da una radice ar- che indica unione, disposizione, comune anche ad "arte" e "aritmetica". Antropomorfo (agg.) = [dal gr. ἀνϑρωπόμορϕος, comp. di ἄνϑρωπος «uomo» e -μορϕος «-morfo»]. che presenta somiglianze o affinità con l'uomo. How long does it take to process a return? Up to 2 weeks. Can I return my items to a store? Yes, you can return items to any store. campitura (s. f) = in pittura è una stesura uniforme di colore all'interno di una forma delimitata da un contorno. ceramica (s. f.) = (dal greco antico κέραμος |kéramos|che significa «argilla», «terra da vasaio») è un materiale inorganico e plastico (facilmente lavorabile) che diventa rigido dopo la cottura. ceramografia (s.f.) [comp. del gr. κέραμος «argilla» e -grafia] = tecnica della pittura e della decorazione dei vasi. ciclo pittorico = è un insieme di dipinti caratterizzati da un tema comune, realizzati dallo stesso artista e collocati in uno stesso luogo cubito (s. m.) = è l'unità di misura del canone egizio, basata sul pugno chiuso Estetico (agg.) - che riguarda l'idea di bellezza. Il termine è molto usato in arte per indicare le qualità di un'opera che la rendono un'opera d'arte. intarsio : tecnica decorativa che consiste nell’inserire in un pannello di legno figure composte con pezzetti di legno di vario colore o con materiali pregiati. Megalite (sost. m.) proviene dall'unione di due parole greche:l'aggettivo μέγας, |mégas|, cioè "grande" e il sostantivo λίθος, |líthos|, che significa "pietra"; significa quindi, grande pietra Megalìtico agg. [der. di megalite] (pl. m. -ci). – Si dice di monumento preistorico eretto (fatto) con blocchi di pietra di grandi dimensioni. I principali monumenti megalitici sono il menhir , il dolmen e il cromlech . Mesolitico agg. e sostantivo m. [comp. di meso- e -litico] (pl. m. -ci).1.( agg.) indica a quale periodo dell'età della pietra risale un certo reperto; 2. (sostantivo) = età della pietra di mezzo : è il periodo preceduto dal paleolitico e seguito dal neolitico. Neolitico neolìtico agg. e sostantivo m. [comp. di neo- e -litico] (pl. m. -ci). 1. (agg.) indica a quale periodo dell'età della pietra risale un certo reperto; 2. (sostantivo m.) il neolitico = periodo della pietra nuova: il più recente periodo dell’età della pietra, preceduto da paleolitico e mesolitico. Paleolitico agg. e sostantivo m. [comp. di paleo- e -litico] (pl. m. -ci). 1. (agg.) indica a quale periodo dell'età della pietra risale un certo reperto; 2. (sost.) periodo della pietra antica : il periodo più antico dell'età della pietra in cui gli uomini preistorici costruivano strumenti di pietra. Il paleolitico è seguito da mesolitico e neolitico. simbolo (sost.) = immagine cui viene associato un significato diverso da ciò che l'immagine stessa rappresenta. Il significato a volte è conosciuto solo da un gruppo ristretto di persone. Questo accade anche per i simboli dei primi cristiani nelle catacombe. stilizzato (agg.) = che segue un modello definito, uno stile; nel linguaggio comune, stilizzato vuol dire che un oggetto è rappresentato in modo semplice, con linee essenziali tutela (s. f.) = difesa, protezione Trilitico (sistema) (agg.) = il sistema trilitico si basa su tre pietre, delle quali due sono disposte in verticale (piedritti) e una in orizzontale (architrave). Il sistema trilitico compare per la prima volta nel periodo neolitico quando vengono eretti i primi monumenti megalitici. In particolare, lo troviamo nel dolmen. Fin dall'antichità, l'architettura si basa sul sistema trilitico, cioè sulla combinazione di elementi verticali e orizzontali. valorizzazione (s. f.) = il dare valore o esaltare il valore di qualche cosa

  • Gotico-Pittura | ProfCasilli

    ГОТИКА В ЖИВОПИСИ Кнопка Как мы уже видели в архитектуре, готический стиль, зародившийся во Франции и распространившийся в Европе, изо всех сил пытается утвердиться в Италии. В итальянских «готических» соборах окна не такие высокие, как в остальной Европе, и структура по-прежнему имеет прочные стены, по крайней мере, до определенной высоты. Эта особенность определяет разницу в декорациях: во Франции, Германии и Англии изображения историй из Библии или Евангелий воспроизводятся через большие витражи. в Италии эти изображения выполнены с помощью живописи. Живопись этого периода трансформируется по сравнению с живописью византийского и романского периодов. С одной стороны, интернациональная готика влияет на изображения: на картинах мы видим характерные элементы архитектуры, такие как стрельчатые арки, а фигуры кажутся вытянутыми, изящными и изящными. Этот способ живописи особенно влияет на SENESE SCHOOL (= Siena). С другой стороны, во Флоренции сначала Чимабуэ, а затем Джотто начинают настоящую революцию, которая проложит путь Ренессансу: пейзаж и персонажи описываются все более реалистично, и способ их выражения становится все более реалистичным. добиваются с помощью жестов и мимики эмоций. L'arte e gli artisti nel Medio Evo Oggi siamo abituati a pensare agli artisti come persone molto speciali, dotate di particolari talenti, ma nel Medio Evo non era così. La parola ARTE era collegata alle associazioni corporative di mercanti e artigiani. Gli artisti erano considerati 'artefici' cioè letteralmente persone che lavoravano con le mani , quindi artigiani. In questa categoria c'erano pittori, scultori e architetti. Il principale committente era la Chiesa che si serviva dell'opera degli artisti per divulgare i propri insegnamenti ad un pubblico per lo più analfabeta. Per tutto il Duecento gli artisti vennero considerati di rango inferiore rispetto a tutti coloro che praticavano le cosiddette 'arti liberali'i quali si servivano della comunicazione scritta, destinata ai pochi che al tempo erano in grado di leggere e di scrivere. Nel Trecento le cose cominciano a cambiare e Giotto è il primo artista che dimostra consapevolezza delle proprie capacità firmando le proprie opere e pian piano si cominciano a considerare pittori, scultori e architetti come persone che non solo sono abili nell'utilizzo delle tecniche, ma che utilizzano anche l'intelligenza per la realizzazione delle loro opere. Questa nuova considerazione porterà ad un miglioramento del prestigio degli artisti nella società del tempo e anche ad un miglioramento economico. Чтобы понять масштабы изменений, давайте сравним работы. первая работа - византийская мозаика Феодоры, жены императора Юстиниана, из базилики Сан-Витале в Равенне. Это мозаика, в которой фигуры очень статичны, они кажутся поставленными. Фон сделан из золота вторая работа всегда представляет собой мозаику из апсиды собора Чефалу с изображением Христа Пантократора (= всемогущего). Опять у нас большое изобилие золота. Фигура Христа очень детализирована и, несмотря на искусную драпировку, продолжает оставаться статичной. (романский период) Теперь давайте сравним некоторые произведения сиенской школы и флорентийской школы. La Scuola senese mantiene un contatto più diretto con l'arte bizantina e col gotico francese: eleganza, figure allungate, sfondi oro La Scuola fiorentina, con Cimabue e Giotto, cerca una umanità più terrena, realistica: il paesaggio è terrestre con animali, piante e scorci di città i personaggi sono meno evanescenti sui volti compaiono le emozioni Джотто ди Бондоне, Благовещение (1303-1305), фреска из капеллы Скровеньи, Падуя Симона Мартини, Благовещение (1333 г.), темпера на дереве (184 x 210 см), Галерея Уффици, Флоренция Cimabue e Giotto Giotto è l'atista che prepara la strada al rinnovamento del Rinascimento. Pittore e architetto (suo è il Campanile della Basilica di Santa Maria del Fiore di Firenze), grazie agli insegnamenti del suo maestro Cimabue, si allontana gradualmente dalla visione codificata dei modelli bizantini e cerca di avvicinarsi sempre più ad una rappresentazione fedele della realtà. In generale, Giotto Diminuisce l'utilizzo dell'oro nei suoi dipinti cerca di dare consistenza plastica alle figure inserisce le scene in paesaggi e scorci cittadini cercando anche di restituire una visione prospettica (dobbiamo ricordare che la prospettiva non è stata ancora descritta in modo preciso e si dovrà attendere fino alla metà del '400 quando Filippo Brunelleschi la descrive). Crocifisso di Santa Croce, Cimabue (1272-1280); tempera su tavola; 448 x 390 cm, Museo di Santa Croce, Firenze immagine: licenza Creative Commons Nel crocefisso di Giotto la posa è sicuramente meno elegante, ma percepiamo con maggior forza il peso del corpo che determina l'abbassamento delle braccia. Osserva come i muscoli del petto siano in tensione. Osserva anche che Giotto sceglie di rappresentare i piedi sovrapposti e fissati da un unico chiodo. Il sangue cola dalle ferite, la testa è reclinata in avanti. Sotto la croce si vede una forma trapezoidale che contiene una roccia e alla base della roccia un cranio: questo elemento rappresenta il Golgota, cioè il monte sul quale è avvenuta la crocifissione (in ebraico il termine significa cranio). Come sempre, esaminiamo e confrontiamo alcune opere per comprendere meglio le novità introdotte. Cimabue , come puoi vedere nel Crocifisso qui riportato, partendo dai modelli bizantini, inizia ad inserire degli elementi che possano trasmettere maggiore coinvolgimento emotivo, come la curvatura del corpo e utilizzando il chiaroscuro (cioè le ombre) riesce a dare al corpo maggiore tridimensionalità. Osserva però che la figura del Cristo ha delle proporzioni molto allungate, come avveniva nello stile bizantino e la ricerca dell'eleganza ne fa una rappresentazione spirituale. Giotto, Crocifisso di Santa Maria Novella (1290-95); tempera e oro su tavola; 578 x 406 cm, Santa Maria Novella Firenze ciclo pittorico = è un insieme di dipinti caratterizzati da un tema comune, realizzati dallo stesso artista e collocati in uno stesso luogo I cicli pittorici , nei quali possiamo vedere maggiormente le novità e la grandezza di questo artista, si trovano concentrati in due luoghi: ad Assisi nella Basilica di San Francesco e a Padova , nella Cappella degli Scrovegni. Giotto, come già detto, è il primo artista che , consapevole della propria bravura, firma le sue opere . I grandi cicli di affreschi richiedono un lungo lavoro di preparazione delle superfici e dei materiali necessari alla pittura, oltre che la progettazione delle diverse scene. Giotto crea una bottega nella quale lavorano diversi allievi e aiutanti. Il lavoro è suddiviso in base alle competenze e alle esigenze. In questo modo, Giotto, caratterizzato da un forte spirito imprenditoriale, riesce a far fronte alle commissioni ricevute. Basilica di San Francesco d'Assisi - virtual tour Cappella degli Scrovegni - Padova - virtual tour Cappella degli Scrovegni - 3D - alternativo Giotto, Compianto sul Cristo morto (1303 -05); affresco; Cappella degli Scrovegni, Padova immagine di Gennadii Saus i Segura, licenza Creative Commons Analisi dell'opera Le scene presenti nella Cappella degli Scrovegni sono suddivise in riquadri circondati da cornici. Il riquadro che stiamo analizzando ha una forma quadrata. La scena è ambientata in un esterno : lo sfondo presenta una salita rocciosa che taglia in diagonale la scena e si conclude con un albero spoglio. Questo elemento divide idealmente la scena in due parti : in alto vediamo un gruppo disordinato di angeli che osservano disperati la scena rappresentata in primo piano. Ogni angelo è caratterizzato in modo diverso ed esprime il proprio dolore con gesti molto forti. In primo piano vediamo Maria che sorregge il corpo di Gesù. Maria è accompagnata da molte altre donne: ne vediamo un gruppo in secondo piano e altre in primo piano. A destra in secondo piano, vediamo alcune figure maschili. Ogni figura è caratterizzata da una gestualità con la quale Giotto rappresenta la sua personale partecipazione al dolore di questo momento. Osserva i gesti di ciascun personaggio e l'espressione dei volti. Il modo in cui Giotto rappresenta le emozioni è un elemento nuovo nella pittura : mentre nel periodo precedente le figure dovevano esprimere la superiorità spirituale, qui Giotto rappresenta invece una umanità vera e semplice. Nella scena compaiono due figure sedute per terra di spalle : questa è una novità nella pittura del tempo: Giotto non vuole rappresentare i singoli santi, ma vuole rendere con naturalezza una scena di cui è spettatore. Il taglio diagonale dello sfondo, così come la postura e la disposizione dei diversi personaggi creano una composizione dinamica . Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, Il presepio di Greccio, Giotto (1295 - 99); affresco 230 x 270 cm Licenza Creative Commons Osserva gli elementi che descrivono l'ambiente in cui è collocata la scena della sacra rappresentazione: è facile rendersi conto che gli edifici hanno dimensioni ridotte: si tratta infatti di edifici in legno realizzati come scenografia. Giotto, infatti, si ispira proprio alle sacre rappresentazioni che ebbero origine in Italia dal Presepe di Greccio realizzato da San Francesco nel 1223: si trattava di un presepe vivente in cui diversi personaggi rappresentavano la nascita di Gesù e declamavano dei testi in volgare (= l'italiano del tempo). Natività di Maria, Giotto (1303-05 ca.); affresco dalla Cappella degli Scrovegni di Padova Licenza Creative Commons Il Giudizio Universale Siamo sempre a Padova, nella Cappella degli Scrovegni. Sul muro di fondo nel quale si apre il portale d'ingresso alla chiesa è collocato l'affresco che rappresenta il Giudizio Universale. L'affresco occupa l'intera parete ed è occasione per Giotto di grandi invenzioni fantastiche. L'dea di per sé non è totalmente originale e sicuramente Giotto si ispira ad un bellissimo mosaico veneto-bizantino che si trova nella Basilica di Santa Maria Assunta sull'isola di Torcello, nella laguna veneta. Particolare del Giudizio Universale nella Basilica di Santa Maria Assunta, Torcello (Venezia); seconda metà dell'XI e seconda metà del XII secolo. foto di Sailko, Licenza Creative Commons Osserva come dalla figura di Cristo racchiuso nella mandorla scende un fiume di sangue che si trasforma in fuoco e scende fino all'inferno Giotto, Giudizio Universale; affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova Licenza Creative Commons

  • чека́нка ры́бы | ProfCasilli

    Делаем рыбу в технике чеканки МАТЕРИАЛЫ рисунок воспроизводимой модели (выполняется карандашом на листе тетрадьа или бумаги для принтера) анодированная алюминиевая фольга ИНСТРУМЕНТЫ карандаш шариковая ручка остроконечная деревянная шпажка палочка для суши чайная ложка изоляционная лента ватный тампон блокнот с обычной обложкой (не жесткой) кухонное полотенце или мягкое полотенце (можно сложить вчетверо) Дизайн рисования рыбы На тетрадном листе нарисуйте горизонтально прямоугольник такого же размера, как пластина, которая будет использоваться для тиснения. (Никогда не используйте картонные листы) Внутри прямоугольника нарисуйте меньший прямоугольник, чтобы создать рамку шириной 1 см со всех четырех сторон. Проведите горизонтальную линию, разделяющую внутреннее пространство на две равные части. Используя картинки, взятые из интернета или из книг, нарисуйте свою рыбку (помните, что рисунок должен быть выполнен карандашом). Вырежьте прямоугольник по внешнему краю (того же размера, что и металлическая пластина). SBALZO - Esempi dei principali passaggi РЕАЛИЗАЦИЯ ПЕРЕНОС ЧЕРТЕЖА НА МЕТАЛЛИЧЕСКИЙ ЛИСТ: положите блокнот , шариковую ручку и деревянную шпажку на стол поместите алюминиевую пластину на ноутбук так, чтобы была видна серебристая сторона положите прямоугольник бумаги на тарелку закрепите прямоугольник бумаги с рисунком с помощью кусочка липкой бумажной ленты (около 3 см) на тарелке , согнув липкую ленту с обратной стороны самой тарелки . (Не прикрепляйте чертеж к блокноту: пластина должна оставаться свободной, чтобы ее можно было поворачивать во время работы). Пройдитесь по рисунку шариковой ручкой, немного наступая так, чтобы образовалась канавка в пластине, соответствующая всем линиям рисунка. (Внимание: если вы зачернили некоторые места на рисунке, все равно просто пройдитесь по контурам фигур ). Поднимите лист бумаги и снова пройдитесь деревянной шпажкой по всем отметкам, чтобы углубление стало глубже. (Будьте осторожны, не применяйте слишком большую силу: вы можете проколоть тарелку.) Чтобы получить достаточно глубокую отметку, двигайте шпажкой вперед и назад в уже прочерченной канавке: повторение этой операции позволит вам придать тарелке форму. не нарушая его . ВЫПРЯМЛЕНИЕ ЛИСТА Поверните пластину так, чтобы вы могли видеть медную сторону . Обратите внимание, чтобы канавки, которые вы начертили на обратной стороне пластины, были рельефными: рельеф должен быть очень четким (не менее пары миллиметров). Если метки не все четко определены, переверните планшет и исправьте снова. Снова переверните тарелку с правой стороны (стороной медного цвета) и кончиком шпажки сделайте четкую отметку рядом с предыдущими на расстоянии одного, максимум двух миллиметров. Эта операция называется рихтовкой и служит для создания точной границы деталей, которые вы затем перейдете к чеканке с изнанки. Если вы нарисовали чешую на рыбе, не забудьте сделать отметку вдоль внешнего края каждой чешуи. Начиная с внешнего профиля рыбы и используя плоскую часть палочки для суши, перейдите к внешней стороне этой второй отметки, чтобы хорошо определить профиль вашего объекта. При необходимости хорошо разгладьте тарелку вокруг рыбы ватным тампоном. Тарелка вокруг рыбы должна быть идеально ровной . ПОРЫВ Поверните тарелку так, чтобы вы могли видеть серебристую обратную сторону , и регулярными легкими движениями начните чеканить те части рыбы, которые вы хотите сделать чеканными. Для этого вам нужно использовать палочку для суши , но вы также можете использовать заднюю часть шампура в небольших местах. На больших участках можно использовать круговые движения, на узких — прямые. Двигайте кончиком вперед и назад, как если бы вы рисовали карандашом . Цель состоит в том, чтобы создать глубокое пространство, которое с лицевой стороны будет рельефным. Вам не нужно нажимать слишком сильно, потому что вы можете сломать пластину или потому что вам не нужно создавать ненужные следы . Во время этой операции часто переворачивайте тарелку и наблюдайте за тем, что вы делаете: некоторые участки, вероятно, должны быть более рельефными, чем другие (например, губы и голова рыбы). Если вы хотите иметь очень выступающие участки, положите на блокнот мягкую ткань, сложенную вчетверо , и вернитесь к работе исключительно с пораженными участками. Будьте осторожны, чтобы не погнуть и не помять пластину. Если вы заметили какие-либо дефекты, снимите ткань и, положив пластину прямой стороной на блокнот, разгладьте ее обратно вокруг рыбы, чтобы восстановить правильные уровни. Продолжая работать с изнаночной стороны (серебристая сторона), сгладьте области, на которых вы хорошо сделали тиснение, ватой. Если вы хотите добавить текстуры или рельефные знаки, поместите пластину на блокнот и с помощью шпажки нарисуйте их. Сейчас ваша рыба должна быть готова. Galleria dei lavori realizzati dalle classi seconde dell'Istituto Comprensivo di Manerbio (2021 - 2022) Torna a 'Attività' Torna a 'Sbalzo' Vai a 'Sbalzo di una maschera'

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