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70 items found for ""

  • Acquarello | ProfCasilli

    WATERCOLOR The watercolor is an ancient technique of which we find evidence since the time of the ancient Egyptians and has continued to be used in all periods of the history of art, until today How are watercolor paints made? Watercolor paints are composed of only two elements: pigment (colored powder) and gum arabic, as a binder. Gum arabic is a natural resin produced by some acacia trees ( Acacia senegal and Acacia seyal), it is edible (used in cooking to make gummy candies) and dissolves in water. There are several preparations based on watercolor: colored pencils, chalks, pastels, watercolors in tubes and watercolors in tablets. Pencils, chalks and crayons are used for retouching, while for painting you use watercolors in tubes or tablets. BASIC RULES The watercolor is transparent white is the white of the sheet (if I want white areas I have to leave them at the start) if I superimpose different colors, they add up little pigment and a lot of water are used what it paints is water together with the FORCE OF GRAVITY it is painted by holding the support inclined to allow the water to slide downwards the brush guides the water downwards ( only the tip is used, without squeezing the brush on the sheet ) you never go back to a painted and still wet area (otherwise you create spots or take away the color already applied between one draft and the other you have to wait for the sheet to dry Materials and tools needed to paint in watercolor MATERIALS WATERCOLORS WATERCOLOR PAPER OR TEXTURED CARDBOARD F4 HARD BACKING (the back of a sketchbook or other hard cardboard) PAPER TAPE 2 WATER CONTAINERS WATER PALETTE OR CONTAINERS TO PREPARE THE COLORS ABSORBENT KITCHEN PAPER STRIP OF ABSORBENT COTTON SYRINGE (without needle) INSTRUMENTS WATERCOLOR BRUSHES (medium size 10) PREPARATION OF THE WORKSPACE the sheet must be smaller than the media it should be glued with the paper tape making a frame all around the sheet should not be peeled off until the job it is finished and dry Dilution Explanation and exercises Next Next Landscape with mountains explanation and example Next Next Gradations of intensity explanation and exercise Next Next Secondary color creation explanation and exercise Next Next Paesaggio con albero spiegazione ed esempio Next Next Paesaggio con alberi Paesaggio con alberi

  • Attività | ProfCasilli

    ACTIVITIES In this section you will find information on the techniques and activities proposed in class. DRAWING WATERCOLOR PAINTING TEMPERA PAINTING CENTRAL PERSPECTIVE RUSH QUILLING SCULTURA CLIL Dantedì MOSAICO Get a Quote This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content. First Name Last Name E-mail Send Thanks for submitting!

  • Goya | ProfCasilli

    Francisco Goya Francisco José de Goya y Lucientes (Fuendetodos 1746 - Bordeaux 1828) Button G oya è un artista spagnolo molto interessante: dalla formazione artistica raffinata e sicura, diviene pittore di corte e, nonostante la sua posizione, mantiene un'assoluta libertà espressiva. Da alcuni annoverato tra gli artisti Neoclassici, in lui prevalgono, almeno a mio giudizio, caratteri che meglio si attagliano al Romanticismo: l'allontanamento e il sostanziale fallimento del progetto Illuminista di una classe politica che si è dimostrata incapace di creare una società giusta e l'attenzione per le condizioni di vita disagiate delle classi inferiori, che rientrano nella corrente realista del Romanticismo. Goya is a very interesting Spanish artist: with a refined and confident artistic training, he becomes a court painter and, despite his position, maintains absolute freedom of expression. His portraits dedicated to royalty are merciless: they show the decadence of a social class now detached from the real life of its people and describe the character traits of emptiness, stupidity, almost on the verge of madness. On the contrary, the paintings that portray people of the people, in their realism, highlight the moral qualities and dignity of the painted characters. Beyond that, Goya devotes a large portion of his production to madness In the last period of his artistic life, afflicted by a deafness that isolates him from the world, he creates a cycle of works called black paintings directly on the walls of his house, the Quinta del Sordo, in the western suburbs of Madrid, demolished in 1910. Here, nightmare scenes come to life in which Goya pours out the anguish of his time. Court painter D urante la sua carriera, Goya ottiene il favore della corte spagnola e diventa pittore di corte per i re di Spagna Carlo III e successivamente per Carlo IV. è proprio in questo contesto che realizza alcuni dei suoi ritratti più famosi, tra cui quelli di Carlo IV e della sua famiglia. Uno dei ritratti più noti e ironici di Goya è "La famiglia di Carlo IV", realizzato tra la primavera e l'estate del 1800, poco dopo la sua nomina a pittore di corte. In questo quadro, Goya ritrae la famiglia reale in modo realistico, esprimendo un giudizio critico e Francisco Goya, The Family of Charles IV (1800-1801) - Prado Museum, Public domain, ironico attraverso dettagli fisici e caratteriali che ne mostrano un'immagine poco lusinghiera della famiglia. La famiglia reale è ritratta con abiti lussuosi e all'ultima moda. Le figure femminili sono cariche di gioielli esclusivi, probabilmente opera dei gioiellieri di corte, mentre le figure maschili sono cariche di onorificenze Il re Carlo IV è raffigurato come un uomo piuttosto insignificante e incapace, mentre la regina Maria Luisa è mostrata come una donna senza grazia. Anche i loro figli non vengono risparmiati dal trattamento ironico di Goya; ad esempio, l'erede al trono, il futuro Ferdinando VII (posto a sinistra, in abito blu), appare con un'aria poco brillante. Questo tipo di rappresentazione degli aristocratici non convenzionale e spietata è una mossa audace da parte di Goya: era chiaramente rischioso criticare la famiglia reale in un ritratto ufficiale. Tuttavia, Goya non rinuncia a mostrare la sua visione veritiera della realtà, senza paura delle conseguenze. Nonostante ciò, Goya conserva il favore dei reali spagnoli per gran parte della sua vita. Le Pitture Nere (1819 - 1823) S i tratta di una serie di quattordici dipinti murali realizzati da Fancisco Goya con la tecnica dell'olio a secco, su pareti ricoperte di gesso. I dipinti vennero realizzati sulle pareti della sua casa, nota come Quinta del Sordo, acquistata nel febbraio del 1819 e nella quale si era ritirato dopo essere stato colpito da sordità. Questi murales furono trasferiti su tela nel 1874 e si trovano oggi al Museo del Prado di Madrid , nella sala 67 . Le quattordici opere sono: Átropos o Le parche , Due vecchi o Un vecchio e un uomo fragile , Due vecchi che mangiano la minestra , Duello coi bastoni o La lite , Il sabba delle stregh e, Uomini che leggono , Giuditta e Oloferne , Il pellegrinaggio di Sant'Isidoro , Due donne e un uomo , Pellegrinaggio alla fonte di Sant'Isidoro o Processione del Sant'Uffizio , Cane semisepolto nella sabbia , o semplicemente, Il cane , Saturno che divora uno dei suoi figli , Una manola (donna matura): donna Leocadia Zorrilla e Visione fantastica o Asmodea . Francisco Goya, Il sabba delle streghe (1020-23); pittura a olio su muro trasportato su tela (140,5 x 435,7 cm); Museo del Prado (Madrid) Francisco Goya, La Leocadia (1820-23); tecnica mista su muro trasportata su tela (145,7 x 129,4 cm); Museo del Prado di Madrid Francisco Goya, Il Santo Ufficio (1820-23); tecnica mista su muro (127 x 266 cm); Museo del Prado (Madrid) Francisco Goya, Il sabba delle streghe (1020-23); pittura a olio su muro trasportato su tela (140,5 x 435,7 cm); Museo del Prado (Madrid) 1/14 Torna a Romanticismo

  • Informativa sulla privacy | ProfCasilli

    INFORMATIVA SULLA PRIVACY Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili per garantire il corretto funzionamento delle procedure e migliorare l’esperienza di uso delle applicazioni online. Di seguito, troverai informazioni sull'uso dei cookie e tecnologie simili, su come sono utilizzati da questo sito e su come gestirli. Cosa sono i cookie I cookie sono brevi frammenti di testo che permettono al server web di memorizzare sul browser informazioni da riutilizzare nel corso della medesima visita al sito (cookie di sessione) o in seguito, anche a distanza di giorni (cookie persistenti). I cookie vengono memorizzati, in base alle preferenze dell’utente, dal singolo browser sullo specifico dispositivo utilizzato (computer, tablet, smartphone). Tecnologie similari, come, ad esempio, web beacon, GIF trasparenti e tutte le forme di storage locale introdotte con HTML5, sono utilizzabili per raccogliere informazioni sul comportamento dell’utente e sull’utilizzo dei servizi. 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  • Avanguardie | ProfCasilli

    THE AVANT-GARDE Impressionism had paved the way for an art that was increasingly freed from the rules, both from a technical and a content point of view. Artists increasingly try to stand out for a personal approach and their works are beginning to be more and more determined in the choice of subjects and technique, from their emotions and from a subjective vision of the world. The material, both pictorial and sculptural, becomes the protagonist and the constituent elements of the work of art - sign, shape, color - become more and more visible, so much so that the subject of the work becomes more and more a pretext for making art. 5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_ In this context, experiences of experimentation are born, such as the brief but intense one of pointillisme (pointillism) or those of the Fauves and expressionism. Artists often adhere to these new trends for a certain period, but then continue their own personal path in search of a personal distinctive trait and there are many artists who, although aware of the novelties of the art world, do not adhere to any movement and they dedicate themselves to personal research: for example Cèzanne, Van Gogh and Gauguin. Section Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Slide Title This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content.

  • Site Rules | ProfCasilli

    Site Rules Please be nice :) No offensive content No spreading of any copyrighted material Admin decisions are final No spamming or advertising FAQ Can I insert an image, video, or gif in my FAQ? (Demo) Yes. To add media follow these steps: 1. Enter the app's Settings 2. Click on the “Manage FAQs” button 3. Select the question you would like to add media to 4. When editing your answer click on the camera, video, or GIF icon 5. Add media from your library. How do I add a new question & answer? (Demo) To add a new FAQ follow these steps: 1. Click “Manage FAQs” button 2. From your site's dashboard you can add, edit and manage all your questions and answers 3. Each question and answer should be added to a category 4. Save and publish. How do I edit or remove the “FAQ” title? (Demo) You can edit the title from the Settings tab in the app. If you don't want to display the title, simply disable the Title under "Info to Display". What is an FAQ section? (Demo) An FAQ section can be used to quickly answer common questions about you or your business, such as "Where do you ship to?", "What are your opening hours?" or “How can I book a service?” It's a great way to help people navigate your site and can even boost your site's SEO.

  • Neoclassicismo | ProfCasilli

    Inizio pagina Linea del tempo Elementi fondamentali Campagne archeologiche arti applicate Grand Tour Musei vedutismo Architettura Pitocchetto Piranesi Enciclopedia Inizio pagina Napoleone valica il Gran Sanbernardo, Jaques-Louis David Ingres, Napoleone sul tono imperiale Enciclopedia Grand Tour Nessun titolo Pompei e Ercolano Domus Aurea Nascita musei europei Winckelmann Arti applicate Vedutismo Pittura Page Title Google Arts & Culture - Neoclassicismo This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Inizio pagina Dal Barocco al Neoclassicismo Cosa cambia? Barocco Le decorazioni nello stile barocco sono abbondanti, spesso prevedono elementi in stucco e l'oro è quasi sempre presente: la parola d'ordine è stupire Chiesa di San Giovanni Nepomuceno, Monaco di Baviera Foto di Andrew Bossi, licenza Creative Commons In architettura le piante delle costruzioni sono ottenute sovrapponendo diverse figure geometriche lineari e curve. L'intreccio di tali figure produce edifici molto articolati. In questo caso, la facciata è concava e si collega ai portici laterali che suggeriscono un abbraccio. Al di sopra della facciata si eleva un corpo che ha andamento convesso. Sant'Ivo alla Sapienza (1643-1662), Roma Foto di Paris Orlando, licenza Creative Commons Gli artisti barocchi si ispirano alle straordinarie opere ellenistiche caratterizzate da estremo dinamismo e grande espressività. I ritratti sono fortemente realistici e le pose sono cariche di tensione, come se le azioni fossero catturate da una macchina fotografica mentre stanno accadendo. Dal punto di vista tecnico, le opere barocche sono un'esibizione di maestria senza pari. Busto di Francesco I d'Este, Gian Lorenzo Bernini, Galleria Estense, Modena Foto: licenza Creative Commons In pittura, la rappresentazione della prospettiva si concentra sugli edifici; la prospettiva è per lo più accidentale (con due fuochi). Specialmente negli affreschi d'interni, la prospettiva accelerata crea l'illusione dello sfondamento dei volumi architettonici degli ambienti. Gli elementi architettonici, presenti negli ambienti, vengono riprodotti coi mezzi della pittura facendo apparire gli ambienti molto più alti del reale. Studio, Giuseppe Galli Bibiena Andrea del Pozzo, Apoteosi di Sant'Ignazio, Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, Roma In pittura , i temi trattati sono spesso legati all'ambito religioso: la Chiesa utilizza la ricchezza e la meraviglia suscitata dall'arte barocca per catturare l'attenzione dei fedeli e dare un'impressione di grande potenza. Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, Galleria Doria Pamphilij, Roma Neoclassicismo Cattedrale di Nostra Signora, Copenhagen Foto di Ib Rasmussen, licenza Creative Commons Nello stile neoclassico le decorazioni sono quasi totalmente assenti: si pone molta attenzione agli elementi architettonici che esaltano simmetria e ritmo nelle costruzioni, sia all'interno che all'esterno. La parola d'ordine è sobrietà . Chiesa di San Carlo al Corso, Milano Foto di Arbalete, licenza Creative Commons L'architettura neoclassica si ispira a quella della Grecia classica e a quella romana. Ritroviamo elementi antichi, come il timpano e il pronao sostenuto da colonne e capitelli ispirati agli ordini architettonici antichi. Pulizia , regolarità , simmetria e ritmo sono le parole chiave che ben esprimono l'essenza di questo stile. Busto di Eleonora d'Este, Antonio Canova, Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia Foto: licenza Creative Commons Gli artisti neoclassici hanno come punto di riferimento il concetto di bellezza ideale della Grecia Classica. I ritratti sono idealizzati , le pose eleganti, i volti non sono mai turbati da emozioni forti, ma esprimono la 'calma olimpica', cioè la superiorità che caratterizza le divinità greche di fronte alle vicende umane Nelle vedute urbane , inaugurate da Canaletto, la prospettiva si estende creando ampi scorci della città. L'approccio è molto razionale, si guarda e si riproduce la realtà servendosi di mezzi tecnici come la 'camera chiara' che permettono di riprodurre fedelmente i dettagli. Canaletto, Il canal Grande da Palazzo Balbi a Rialto, Museo del Settecento Veneziano, Venezia Nella pittura neoclassica, i temi trattati fanno spesso riferimento alla cultura e alla mitologia classica, oppure a figure e episodi della storia. Il giuramento degli Orazi 1785, Parigi, Louvre Il Barocco , e il Rococò , che ne è la naturale evoluzione, sono caratterizzati dalla volontà di stupire l'osservatore . In architettura gli edifici hanno piante molto complesse che sono dovute a forme geometriche lineari e curve sovrapposte. Gli edifici sono pieni di decorazioni: stucchi che nel Rococò diventano dorati, e trompe-l'oeil, cioè grandi dipinti illusionistici che hanno lo scopo di 'sfondare' lo spazio fisico degli edifici dandoci l'impressione di spazi infiniti. In scultura ricordiamo le figure molto dinamiche realizzate da Gian Lorenzo Bernini: figure singole o gruppi di figure che si avvitano nell'aria come le colonne tortili, realizzate dallo stesso Bernini, per il baldacchino in bronzo della Basilica di San Pietro a Roma. Queste opere sono fortemente dinamiche , ma anche drammatiche : l'artista coglie i personaggi nel pieno dell'azione e le espressioni del volto ci comunicano emozioni molto forti . Si gioca col corpo umano fino alla deformazione , facendogli assumere posizioni complicate e cariche di tensione. In pittura , ricordiamo in particolare Caravaggio che crea delle scene di sapore teatrale grazie all'uso della luce, quasi sempre associata al buio che caratterizza le scene d'interni. I suoi personaggi, ritratti dal vero, sono carichi di emozioni. Ricordiamo sempre che il Barocco, come il Manierismo, ha origine dalla crisi del Rinascimento : in arte si dà voce all'incertezza causata da guerre e pestilenze. In un certo senso si vuole nascondere la paura sotto un velo di ricchezza, magnificenza e stupore. Il Neoclassicismo nasce come reazione al 'disordine' del periodo precedente. è 'figlio' dell'Illuminismo , cioè figlio di un'epoca che mette nuovamente al centro del pensiero la ragione, come già avevano fatto l'Umanesimo e il Rinascimento. La deformazione, i giochi teatrali di luci ed ombre, il dinamismo portato all'estremo, così come l'eccesso decorativo, lasciano il posto ad uno stile più sobrio e lineare 'rischiarato' dalla luce della ' Ragione ' che, al centro del pensiero illuminista , infonde nuova sicurezza nel futuro e sostiene la fiducia nella possibilità di costruire una società forte, solida, giusta ed equilibrata. Protagonista è ancora la nobiltà, che, guidata dal senso di giustizia instillato dalla Ragione, assume il ruolo 'paterno' di amministratore,, prendendosi cura dei meno fortunati. (l'aristocrazia trova la sua ragione di esistere proprio nell'utilizzare il proprio potere e le proprie ricchezze per il bene di tutta la società). Tutto quello che vedremo in arte è il risultato di un approccio razionale e, quale periodo è più adatto a fungere da modello al nuovo gusto se non quello del popolo che ha 'inventato' la filosofia? Il pensiero filosofico greco, infatti, esprime al meglio l'esercizio della ragione che indaga in profondità i meccanismi della conoscenza e della realtà. Lo stile equilibrato ed elegante del periodo classico, in particolare, 'traduce' in termini artistici proprio la visione filosofica del popolo che in quel tempo domina il mondo . Accanto al modello derivato dall'arte greca del periodo classico, l'Illuminismo, e quindi anche il Neoclassicismo, guardano con favore alla cultura e all'arte romana , che, con l'Impero Romano, incarna il modello politico di stabilità cui anche l'Illuminismo aspirava . Elementi fondamentali Elementi fondamentali che caratterizzano il periodo illuminista e contribuiscono a formare il gusto neoclassico Il Neoclassicismo è 'figlio' dell'ILLUMINISMO , cioè figlio di un'epoca che mette nuovamente al centro del pensiero la ragione, come già avevano fatto l'Umanesimo e il Rinascimento. La Dea Ragione è vista come la guida che permetterà di costruire una società forte, solida e vincente in grado di confrontarsi con le sfide del nuovo tempo. Protagonisti sono ancora i nobili della classe aristocratica che si propongono come amministratori attenti e come padri che si prendono cura di chi è meno fortunato (l'aristocrazia trova la sua ragione di esistere proprio nell'utilizzare il proprio potere e le proprie ricchezze per il bene di tutta la società). Vediamo ora alcuni elementi e avvenimenti che esprimono i nuovi interessi di questo periodo e portano alla formazione del nuovo gusto: NEOCLASSICISMO - LA LINEA DEL TEMPO Linea del tempo Enciclopedia Section Title Section Subtitle Every website has a story, and your visitors want to hear yours. This space is a great opportunity to give a full background on who you are, what your team does and what your site has to offer. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want site visitors to know. If you're a business, talk about how you started and share your professional journey. Explain your core values, your commitment to customers and how you stand out from the crowd. Add a photo, gallery or video for even more engagement. Encyclopédie - online Il Grand Tour Grand Tour Il fenomeno del Grand Tour nasce nel '700 e durerà per tutto l'800. L'Italia è una delle mete più ambite di questi viaggi che le persone colte di tutto il mondo organizzano come completamento della propria istruzione. Questi viaggi possono durare mesi o anni. Si visitano i luoghi della cultura, le collezioni e i musei che proprio in questo periodo stanno nascendo . I viaggiatori scrivono memorie di viaggio , corredate da dipinti ad acquerello o incisioni . Oltre all'Italia e agli altri paesi europei, si visitano la Grecia , il Vicino Oriente , l'Egitto e il Marocco Il Grand Tour ha come 'effetto collaterale' la crescita esponenziale dell'interesse verso la ricerca archeologica, che in un primo tempo era vista più come una sorta di 'caccia al tesoro', ma che man mano prende una connotazione sempre più scentifica . MET - The Grand Tour (essey) Campagne archeologiche Le campagne archeologiche Il Settecento, epoca di rinascita degli interessi colti per la cultura e l'arte antica , anche dietro lo stimolo dei viaggi che portano molte persone a vedere dal vero le opere d'arte e i luoghi della cultura di cui avevano solo letto sui libri. Una sorta di desiderio di esplorazione si diffonde e porta importanti istituzioni europee ad investire somme consistenti di denaro in campagne di ricerca geografica ed archeologica . (Ricordo che nella seconda metà del Seicento, a Londra era nata la Royal Society , che si occupa proprio ricerca in diversi campi del sapere e che finanzierà diverse campagne, specialmente di esplorazione geografica). Ercolano e Pompei Ercolano era stata scoperta per caso nel 1709 e nel 1738 viene avviata la prima seria campagna archeologica volta a riportare alla luce l'antica città romana che era rimasta sepolta sotto la cenere dell'eruzione vulcanica del 79 d.C. È Carlo III di Borbone , re del Regno delle Due Sicilie a farsi promotore delle ricerche. Questo sovrano era coltissimo e amava la ricerca anche in campo scientifico e tecnologico . Pompei , invece, era stata scoperta già nel 1599. Gli scavi archeologici sistematici vengono avviati nel 1748, sempre per volere di Carlo III. La magnificenza dei dipinti, dei complessi abitativi e il ritrovamento, persino, di mobili in legno o metallo diventano fonte di ispirazione per il mondo dell'arte e di quello che oggi chiameremmo 'design d'interni'. video (Rai Cultura): Paestum e il Grand Tour - Arté, Philippe d'Averio La Domus Aurea A Roma si conducono nuovi scavi nella Domus Aurea, l'enorme complesso residenziale che Nerone si era fatto costruire dopo l'incendio della città. Il palazzo era stato scoperto in modo fortuito già all'inizio del Cinquecento : il famoso gruppo scultoreo del Laocoonte faceva parte dell'apparato decorativo di questo imponente complesso. Siamo nella seconda metà del Settecento. Le decorazioni del palazzo diventano modello per le decorazioni parietali dei palazzi più raffinati e ispirano anche le tappezzerie utilizzate per rivestire le imbottiture di sedie e canapé . Altair 4 Multimedia - Ricostruzione 3D della Domus Aurea Articolo (Repubblica)-Scoperta la stanza rotante di Nerone, sala da pranzo della Domus Aurea Musei La nascita dei grandi musei europei In tutta Europa, nascono i musei moderni, luoghi in cui i cittadini possono migliorare la propria educazione attraverso la conoscenza delle opere d'arte. Tra i tanti musei che nascono in questo periodo, ricordiamo il British Museum , di Londra, il Belvedere a Vienna, Il Louvre a Parigi, il Museo Egizio di Torino. Il Louvre, in particolare, è concepito come un luogo di apprendimento , con le opere suddivise per periodi e l'accesso libero a tutti i cittadini . I musei finanziano numerose campagne di scavo per procurarsi opere importanti da esporre nelle proprie sale . Johan Winckelmann L'estetica neoclassica Johan Winckelmann è archeologo ed erudito tedesco che nel 1764 divenne soprintendente alle antichità di Roma e poté dedicarsi allo studio dell'arte classica. Attraverso i suoi scritti promosse l'estetica del neoclassicismo , esercitando una enorme influenza sull'arte e sul gusto del suo tempo, e formulando un nuovo approccio metodologico che è alla base della moderna storia dell'arte. È considerato il padre dell'archeologia scientifica . L'estetica del Neoclassicismo si fonda sui principi della bellezza ideale che era alla base dell'arte e dell'architettura del periodo classico dell'arte greca. Ricordo che la bellezza ideale per i greci non rappresentava semplicemente il 'top' della bellezza esteriore, ma indicava qualità interiori che trasparivano anche all'esterno . Video: (Rai Cultura): Winckelmann: dall'antiquaria alla storia dell'arte arti applicate L'influenza dell'arte classica nelle arti applicate esempio di influenza del gusto antico nella decorazione d'interni e nell'arredamento: a sinistra un affresco dalla Domus Aurea e a destra una stanza nella Reggia di Versailles. La cultura classica, le architetture riscoperte, i dipinti e i manufatti antichi diventano modelli di riferimento delle 'arti applicate' influenzando lo stile di mobili, tappezzerie, decorazioni, stoviglie e complementi d'arredo. Grottesca dalla Domus Aurea; decorazioni parietali nel gabinetto di Maria Antonietta a Versailles, stufa in maiolica, decorazioni parietali e tappezzerie dal palazzo di Sturehov, Stoccolma. Esempi di porcellana da tavola in stile neoclassico con soggetto derivato dall'arte e dalla mitologia antica. (Manifattura di Capodimonte, Napoli) vedutismo Canaletto e il vedutismo Si diffonde un nuovo genere pittorico: il VEDUTISMO nel quale l'interesse per le città d'arte e il desiderio di possederne dei ricordi, spingono alcuni pittori a dedicarsi a questo soggetto . Pittori come Canaletto a Venezia, si servono di uno strumento scientifico (la camera ottica ) per rappresentare gli spazi urbani e i più importanti monumenti in modo minuzioso. Piazza San Marco with the Basilica, by Canaletto, 1730. Fogg Art Museum, Cambridge. Foto: Licenza Creative Commons Camera oscura (camera ottica) di Canaletto, conservata al Museo Correr di Venezia Canaletto - Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid Nei dipinti di Canaletto spesso abbiamo ampie vedute: il pittore, dopo aver disegnato il paesaggio urbano da un certo punto di vista, ruotava il dispositivo e realizzava un altro disegno, ripetendo l'operazione più volte. Con questo stratagemma, unendo i diversi disegni riusciva a creare delle vedute 'panoramiche': oggi per catturare una veduta panoramica come quelle di Canaletto, un moderno fotografo userebbe una macchina fotografica con un obiettivo grandangolare. Ca' Rezzonico - Museo del '700, Venezia. Visita virtuale Piranesi Giovan Battista Piranesi (1720 - 1788) Facciata del British Museum di Londra. Come bene mostra questa immagine, il punto di riferimento dell'architetto che ha progettato questo edificio è il tempio greco del periodo classico. foto di Di Ham, licenza Creative Commons Archeologo, architetto e incisore, Piranesi ci ha lasciato non solo delle pregevoli incisioni che ritraggono gli antichi monumenti inseriti nel tessuto cittadino, come per esempio la celebre Veduta del Pantheon d'Agrippa (1761), ma è noto soprattutto per la famosissima serie delle Carceri d'invenzione . Quella delle Carceri è una serie di 16 tavole in cui le eccellenti capacità tecniche dell'artista, unite ad una straordinaria capacità inventiva, danno vita a mondi immaginari caratterizzati da intrichi di scale, ponti levatoi, archi, torrette, anelli metallici e corde che non hanno ancora smesso di colpire la nostra immaginazione. Uno degli artisti che vengono più ispirati da Piranesi è Mauritis Cornelis Escher. Piranesi, Veduta del Pantheon d'Agrippa (1761 ca.), incisione 47 x 69 cm, Los Angeles, Country Museum of Art (Licenza Creative Commons) Rai Culture - Le Carceri d'invenzione (video 11 min.) Licenza Creative Commons M. C. Escher, Relatività (1953), litografia, 27,7 cm × 29,2 cm Dalla Pinacoteca Tosio - Martinengo Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto Giacomo Ceruti, Lavandaie (1736), olio su tela; 145 x 130 cm. Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia foto: licenza Creative Commons In un periodo nel quale l'aristocrazia illuminata si propone come modello politico in grado di far funzionare bene e in modo razionale lo Stato, si diffonde un genere pittorico, che sceglie come soggetti la gente del popolo, i poveri, ma non ritratti con ironia o peggio, con disprezzo, quanto piuttosto con dignità . I quadri sono commissionati dai nobili che li appendono nei loro palazzi e hanno la funzione di ricordare loro che è loro dovere agire in modo che la vita di queste persone meno fortunate possa migliorare. La Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia ha dedicato un'intera sala a Giacomo Ceruti, artista originario di Milano, e alle sue opere. Non si tratta di opere Neoclassiche vere e proprie, quanto piuttosto Illuministe nelle quali l'autore sfrutta un tipo di pittura naturalistica che si era sviluppata in Lombardia già nel Rinascimento e che era stata continuata nel periodo Barocco: i soggetti erano già popolari, come possiamo vedere in alcuni dipinti di Caravaggio (cfr. La buona ventura ) in cui i colori utilizzati erano già basati sulla gamma dei colori della terra che ritroviamo nel Pitocchetto. Nel Seicento le scene di genere erano popolate da mendicanti, spesso affetti da nanismo, storpi e sgraziati. In questo caso non c'era nessuna partecipazione dell'artista e dei collezionisti alla vita sfortunata di queste persone. Nelle opere del 'Pitocchetto' - cosiddetto proprio perché molti dei suoi soggetti erano i cosiddetti pitocchi, cioè i poveri - i poveri vengono ritratti mentre sono intenti in attività quotidiane . Sono umili lavoratori ritratti con grande dignità . Le dimensioni dei personaggi sono 'monumentali ' nel senso che sono proprio i soggetti principali dei quadri e non secondari. I loro sguardi sono spesso diretti proprio fuori del quadro , in modo da incontrare quelli dell'osservatore. I visi non sono allegri, ma un po' tristi, affaticati dal duro lavoro . I colori utilizzati dal pittore sono parte della gamma dei marroni - i colori della terra , dato che il mondo di questa povera gente era pervaso dalla polvere: per le strade (e che si trasformava in fango quando pioveva) e nelle case in cui il pavimento era in semplice terra battuta. Sono opere che si inseriscono perfettamente nella tradizione naturalistica lombarda, di cui abbiamo già parlato a proposito del Rinascimento, ma che hanno un intento educativo e moralistico che quelle opere non avevano. Google Arts & Culture - Pitocchetto Pitocchetto Architettura Equilibrio, serenità, proporzione, armonia, eliminazione degli eccessi = BELLEZZA IDEALE L'atteggiamento 'razionalista,' che pervade il mondo illuminista, influenza profondamente l'architettura: non solo si tende a semplificare la pianta degli edifici , ma li si alleggerisce di tutte le eccessive decorazioni che avevano caratterizzato Barocco e Rococò. Partendo dalla struttura del tempio greco e con un occhio all'architetture romana si valorizzano gli elementi costruttivi (timpano, colonne, capitelli, ...) e si gioca sul concetto di simmetria e di ritmo , dato dalla ripetizione di gruppi di elementi (modulo ), che già avevano caratterizzato l'architettura rinascimentale (cfr. Spedale degli Innocenti progettato da Filippo Brunelleschi a Firenze). L'armonia è data anche attraverso aperture ampie e dal rapporto col l'ambiente circostante: le grandi regge sono infatti circondate da giardini scenografici organizzati in modo rigidamente geometrico con ampi specchi d'acqua . Versailles diventa il modello di residenze reali e signorili di tutta Europa, da Caserta a San Pietroburgo. Google Earth - Le grandi residenze neoclassiche Tempio Canoviano, Possagno (Treviso) Tempio canoviano, interno Il collegamento al progetto di Google Earth ti permette di constatare come i principi fondamentali Tempio Canoviano - Possagno (Treviso) del Neoclassicismo vengano riconosciuti ed applicati ovunque, persino negli Stati Uniti, specialmente negli edifici che simboleggiano le cariche più importanti del potere politico. In questa pagina puoi vedere come Antonio Canova, artista fondamentale di questo periodo, si cimenti anche nel campo architettonico: il Tempio Canoviano è un perfetto esempio di applicazione dei principi di cui questo artista si fa portatore, specialmente nel campo della scultura. La Reggia di Caserta Reggia di Caserta - Meraviglie, Alberto Angela (35 min.) La reggia di Caserta - Treccani - (6 min.) La Reggia di Caserta, voluta da Carlo III di Borbone, venne progettata dall'architetto Luigi Vanvitelli tra il 1751 e il 1780. Architettura Scultura e pittura Neoclassiche P er comprendere l'arte neoclassica è necessario tenere in considerazione tutti gli elementi culturali sopra esposti: la visione Illuminista, guidata dalla Ragione, le scoperte archeologiche e la creazione dei grandi musei che permettono al grande pubblico di vedere dal vero le opere del passato, il rinnovato interesse per la cultura e la letteratura antiche, il costante riferimento all'architettura greca e romana, alla statuaria classica e alla pittura riscoperta a Pompei, Ercolano e a Roma, nella Domus Aurea. Tutti questi elementi determinano le scelte degli artisti sia dal punto di vista dei temi trattati, sia dal punto di vista della tecnica con la quale le opere vengono realizzate . Tu tti gli artisti, sia in scultura che in pittura, si rifanno al concetto di Bellezza Ideale che Winkelmann aveva contribuito a riportare all'attenzione. Scultura Nel panorama artistico neoclassico, spiccano i nomi di due grandi scultori: quello di Antonio Canova e quello di Berthel Thordvalsen . Molti altri seguono il loro esempio e realizza no opere eleganti e raffinate in cui gli artisti si pongono idealmente in continuità con i più grandi scultori dell'antica Grecia Classica: Mirone, Policleto e Fidia nel V secolo e Skopas, Prassitele e Lisippo nel IV secolo a. C. Antonio Canova (Possagno 1757 - Venezia 1822) Antonio Canova - google art & culture Lettura dell'opera Non conoscessimo l'autore e il titolo, questa scultura potrebbe essere scambiata per un'opera greca del periodo classico: elegantemente sdraiata su un letto triclinare, la figura è chiaramente caratterizzata dalla visione della bellezza ideale, vestita all'antica, tiene in mano la mela d'oro che Paride aveva donato a Venere come premio della competizione per la dea più bella cui aveva partecipato insieme a Giunone e Minerva. Si tratta, quindi del ritratto ideale di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone. Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere vincitrice (1804-1808), scultura in marmo (alt. cm. 92, con il letto cm 160); Galleria Borghese (Roma) La posa della principessa, distesa su un’elegante “agrippina” – una sorta di chaise-longue stile Impero molto in voga in epoca napoleonica – rimanda alla scultura greca del periodo classico , ma anche alle sculture etrusche e romane sdraiate sui sarcofagi . Oltre a ciò, vi è certamente anche un riferimento al dipinto della Venere del Tiziano (opera posseduta dal marito di Paolina, Camillo Borghese e esposta nella stessa stanza in cui era posta la scultura). Della scultura esistono numerosi disegni preparatori (Museo Civico di Bassano) e il gesso originale , conservato nella Gipsoteca di Possagno, che mostra ancora i “punti”, i riferimenti utili per il trasferimento della scultura in marmo. Sappiamo che Canova lasciava questa operazione ai suoi assistenti, riservando a sé stesso “l’ultima mano”, ovvero quella levigatura paziente, con abrasivi sempre più sottili, che portava all’effetto della “vera carne” e che si esaltava nella visione a lume di candela. Nella Paolina, Canova ha steso sul marmo, come finitura, l’acqua di rota , l’acqua che si faceva colare sulla mola per non surriscaldare i ferri da arrotare, che dava alla superficie una lucentezza rosata. Stupefacente la resa del materasso, che pare affondare morbidamente sotto il peso della dea. Sotto all’agrippina è nascosto un ingegnoso meccanismo ruotante su un'asse centrale, realizzato a Torino, che permette alla scultura di girare e mostrarsi a 360°, ripristinato nella sua funzione durante il restauro del 1997. Antonio Canova, Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore (1803-1806), marmo bianco di Carrara, 340 cm; Wellington Museu, Londra Napoleone è raffigurato nudo, in piedi, con il globo del mondo sormontato da una vittoria alata nella mano destra, il braccio sinistro sollevato per reggere la lancia e il mantello da guerriero sulla stessa spalla. Il colosso di marmo, alto quasi tre metri e mezzo, non piacque a Napoleone che proibì a Canova di esporlo in pubblico in quanto riteneva la nudità non adatta al suo ruolo. Dopo la sconfitta di Napoleone la statua fu acquistata dagli Inglesi e regalata con gesto simbolico a Wellington, ritenuto il massimo artefice della loro vittoria. L'opera è il ritratto del famoso condottiero francese, quindi il viso ne riproduce i tratti. Nonostante questo, Canova applica i principi della bellezza ideale nelle forme atletiche del corpo e nel viso dove la regolarità dei tratti, la proporzione e l'espressione concentrata, consapevole e volitiva, ci restituiscono l'immagine di un eroe, quasi un semidio, destinato a segnare la storia per sempre. Naturalmente Canova si ispira ai modelli della Grecia classica: il riferimento per noi più semplice da individuare è quello col Doriforo di Policleto: osserva il viso di tre quarti, la presenza del chiasmo la posizione del braccio che regge la lancia. Antonio Canova, Amore e Psiche (1787 - 1793), marmo bianco, altezza: 155 cm; Museo del Louvre Antonio Canova ricevette nel 1788 dal barone John Campbell, suo amico e primo mecenate britannico, la commissione per la realizzazione di un gruppo scultoreo raffigurante Amore e Psiche che si abbracciano, come descritto nelle Metamorfosi di Apuleio (testo noto anche come L'asino d'oro risalente al II secolo d.C.). All’origine dell’opera c’è quindi un mito greco, che lo scrittore latino Lucio Apuleio rese popolare tra i romani col suo libro, uno dei pochi 'romanzi' romani arrivati fino a noi. In questa storia, Psiche è una fanciulla talmente bella da suscitare l’invidia di Afrodite, che ordina al figlio Eros di farla innamorare dell’essere più vile e disgustoso. Anche Eros, però, rimane affascinato da Psiche e invece che darla in sposa a un terribile drago, la fa rapire da Zefiro, il dio del vento, e la fa portare nel suo palazzo dove i due si incontreranno ogni notte al buio. A una condizione: lei non dovrà mai indagare sull’identità del marito. La curiosità, tuttavia, prende il sopravvento. Una notte la fanciulla accende una lucerna e scopre tremante che Amore dorme al suo fianco. Una goccia d’olio bollente finisce sulla spalla di lui, che fugge adirato. La furia di Afrodite si scatena, ma la ragazza ha dalla sua il favore degli dei. Sottoposta alle prove più ardue, Psiche le supera tutte fino a tradirsi in un gesto avventato: apre il vaso della bellezza che, nell’oscurità degli Inferi, Persefone le ha dato da consegnare ad Afrodite, e cade in un sonno profondo. Sarà Eros a risvegliarla e la coppia vivrà per sempre sull’Olimpo, insieme alla figlioletta Edoné, la Voluptas dei latini. Fauno e Baccante, affresco di Ercolano oggi conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Antonio Canova immortala nel marmo proprio il momento in cui Eros risveglia Psiche con un bacio. Lo scultore si ispira ad un affresco di Ercolano che rappresenta un abbraccio tra una baccante e un fauno. Questo primo spunto viene poi rielaborato in modo originale. Il momento catturato dallo scultore perecede il compimento del bacio. La posa è molto elaborata e dinamica ed è stata costruita partendo da diversi elementi geometrici che vengono descritti molto bene nel video sottostante. Osservando frontalmente la scultura, notiamo che i corpi di Psiche ed Eros si incrociano in una X sinuosa che ha il proprio punto focale nello spazio tra i visi appena distaccati dei due amanti; le quattro braccia danno vita a due cerchi intrecciati e un tondo incornicia i volti degli amanti, attirando l’attenzione, ancora una volta, sui pochi centimetri che separano le labbra dei due soggetti. Le due figure sono racchiuse in una composizione piramidale. La posa dei personaggi, però, rompe la rigidità della forma geometrica grazie al potente dinamismo in cui equilibrio ed espressività convivono in un sapiente gioco di linee. Osserva che nella parte retrostante della scultura, Canova scolpisce la faretra con le frecce di Eros e il vaso che Proserpina aveva dato a Psiche e che, aperto, la fa cadere in un sonno profondo. L'opera verrà portata a compimento nel 1793. Tuttavia il committente non fu in grado di pagare le spese di trasporto in Inghilterra. L'opera fu acquistata nel 1800 per duemila zecchini da Gioacchino Murat , che la trasportò nel palazzo reale di Compiègne, nelle vicinanze di Parigi, in Francia. Nel 1808, quando i beni di Murat entrarono in possesso della Corona francese, Amore e Psiche passò insieme ad altre opere nelle collezioni del Museo del Louvre, dove è tuttora esposto. Dell'opera esiste anche una seconda versione, per mano dello stesso Canova, che si trova nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, in Russia. Bertel Thordvalsen (Copenaghen, 1770 - Copenhagen 1844) Thordvaldsen è un artista danese che aprirà uno studio anche a Roma. Il confronto tra i due più grandi scultori del tempo è costante e diretto: i due si conoscono e si frequentano. La più grande differenza tra le opere dei due artisti è che le opere di Canova, pur razionali, sono caratterizzate da una certa dolcezza, sottolineata anche da un modo particolare di levigare le sculture in modo morbido. Canova voleva raggiungere la sensazione vellutata della pelle. Le opere di Thordvalsen, invece, sono ancora più razionali, se possibile: rigorose e fredde. I due video qui sotto possono aiutarci a comprendere meglio la grandezza e le differenze tra questi artisti. Rai Cultura - Canova e Thordvaldsen - video durata 5 minuti Bertel Thordvaldsen, Il Giorno (1821), marmo di Carrara, diametro 72 cm; Pinacoteca Tosio Martinengo (Brescia) Bertel Thordvaldsen, La Notte (1821), marmo di Carrara, diametro 72 cm; Pinacoteca Tosio Martinengo (Brescia) Particolare da La Notte Ospiti nel salotto del conte Tosio Nelle due immagini soprastanti, due opere di Thordvaldsen esposte nella Pinacoteca Tosio Martinengo. Si tratta di due bassorilievi acquistati dal conte Paolo Tosio per il suo palazzo, direttamente dallo studio dell'artista. Le due opere, raffinatissime, sono incantevoli per la loro eleganza e ricerca di perfezione profondamente classiche. Ne Il Giorno , vediamo la figura alata dell'Aurora che sparge rose, alludendo ai tenui colori che assume il cielo al sorgere del sole. Sulle sue spalle vi è la figura di un bambino alato, il Giorno, che tiene in mano la fiaccola della luce. Ne La Notte , la personificazione corrispondente, sempre alata, sorregge due bambini addormentati. Sul capo sono visibili alcune capsule di papavero, il fiore del sonno, mentre sullo sfondo, dietro alla figura, vediamo una civetta che, non solo è un uccello notturno, ma è riferimento alla dea Atena. Le due opere, speculari, condividono elementi tematici e stilistici legati al contesto della Grecia Classica. Da notare la resa dei panneggi che rendono visibile la presenza di un vento leggero e che ricordano la Nike di Samotracia (opera ellenistica). Pittura Jaques-Louis David (Parigi 1748 - Bruxelles 1825) Il dipinto è stato realizzato da David in tarda età e rappresenta il contesto classico. La scena è ambientata nell'Olimpo, suggerito da elementi architettonici classici immersi tra le nuvole. In secondo piano ci sono le tre grazie: una sorregge l'elmo, un'altra lo scudo e un arco, mentre la terza sta per offrire a Marte una patera contenente del vino, o forse, dell'ambrosia, il nettare degli dei. In primo piano Marte, seduto su un'agrippina, viene sedotto da Venere che lo convince ad abbandonare le armi. In basso a destra, Cupido scioglie i calzari di Marte. Il dipinto è un'allegoria della pace che segue alla guerra. Jaques-Louis David, Venere disarma Marte (1824), olio su tela (308×262 cm); Museo Reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles Jaques-Louis David, Marat assassinato (1793); olio su tela (165×128 cm); Bruxelles, Museo reale di belle arti di Bruxelles Jean-Paul Marat, personaggio di spicco della Rivoluzione Francese e grande amico di David, venne pugnalato da Charlotte Corday, la quale riteneva che Marat stesse tradendo gli ideali della Rivoluzione fomentando una guerra civile, e vedeva in lui una personificazione del Terrore. La donna aveva inviato a Marat una lettera in cui gli chiedeva di essere ricevuta. Dopo una breve conversazione, la Corday pugnalò Marat. Nel quadro di David dell’assassina non resta traccia, se non la ferita sul petto di Marat, il coltello insanguinato a terra e la lettera con la supplica ancora nella mano del defunto, riverso sul bordo della vasca da bagno, nella quale trascorreva molte ore, per alleviare il fastidio di una malattia della pelle. L'opera è immersa in una luce caravaggesca ed è molto realistica (osserva il ceppo che regge il calamaio e i panni che coprono la vasca). C’è un forte riferimento all’aspetto del Cristo deposto dalla Croce perché, per David, la morte di Marat, ucciso mentre lavora per la rivoluzione, equivale al martirio. La povertà degli oggetti si riferisce alla povertà in cui viveva Marat, segno della sua onestà e della sua dedizione alla causa della Rivoluzione. L'opera conobbe subito una grande popolarità, tanto che ne furono richieste numerose copie e la diffusione mediante i mezzi di stampa. Lettura dell'opera Jaques-Louis David, Bonaparte valica il Gran Sanbernardo Jaques -Louis David, Bonaparte valica il Gran Sanbernardo , 4^ versione: 1803. Olio su tela (264 x 232 cm); Museo del Palazzo del Belvedere, Vienna, in origine al Palazzo della Repubblica Cisalpina di Milano Esistono cinque versioni di questo dipinto: una si trova al Castello della Malmaison, un'altra si trova a Berlino nel Castello di Charlottemburg, due versioni si trovano al Museo Nazionale della Reggia di Versailles, mentre l’ultima si trova nel Palazzo del Belvedere di Vienna. Napoleone fa realizzare questi ritratti a scopo propagandistico: Napoleone si era fatto realizzare ritratti dipinti e scultorei e li aveva fatti collocare in tutti i luoghi sotto il suo controllo. L’ultimo dipinto, quello che attualmente si trova a Vienna (qui riportato), era stato realizzato per il Palazzo Reale di Milano) ANALISI DELL’OPERA Descrizione : il dipinto è ambientato sul Passo del Gran Sambernardo. Sullo SFONDO il cielo è attraversato da nuvole illuminate dal sole; in lontananza si vedono le Alpi. Nel piano più avanzato si vede un piano di roccia inclinato su cui si trova la figura imponente di Napoleone su un cavallo bianco con le zampe anteriori sollevate. Con la mano sinistra trattiene con sicurezza le redini del cavallo, mentre, col braccio destro sollevato, indica la direzione in cui si sta muovendo l’esercito e allo stesso tempo, incita i soldati a proseguire. Dietro lo sperone di roccia si vedono i soldati che con fatica trascinano i pesanti cannoni (si vedono spuntare le ruote dell’affusto). Napoleone guarda in avanti, verso lo spettatore Il cavallo è rivolto verso sinistra, come il braccio destro sollevato. Nella COSTRUZIONE DEL QUADRO il profilo della roccia taglia il quadro con una linea obliqua che va dall’angolo in basso a destra e sale verso sinistra: il sentiero su cui si muove l’esercito è in salita. Questa linea di forza obliqua rende il quadro DINAMICO . La figura di Napoleone a cavallo occupa quasi tutto lo spazio del quadro. È una figura imponente, MONUMENTALE con cui David ci vuole far capire che Napoleone è protagonista della storia (storia intesa non come un romanzo, ma come la serie di eventi che costruiscono la storia dell’umanità). Napoleone indossa l’uniforme da ufficiale dell’esercito francese e un mantello avvolto intorno al corpo per proteggersi dal freddo invernale. In primo piano, a sinistra, su una ROCCIA sono incisi i nomi di Annibale e di Carlo Magno , insieme a quello di Bonaparte . Sono vari gli elementi dinamici nel quadro : la linea di forza obliqua del profilo della roccia, il cavallo che si impenna, la coda e la criniera del cavallo mosse dal vento il braccio sollevato di Napoleone il mantello di Napoleone che sventola come una bandiera, sempre verso sinistra alcune nuvole più scure nel cielo che hanno una forma sottile e che anch’esse puntano verso sinistra il CAVALLO scalpita, vuole correre in avanti; non è spaventato, ma piuttosto pieno di energia. Napoleone lo trattiene per poter accompagnare il cammino faticoso dei soldati. Trattenendolo, Napoleone mostra la sua forza di volontà, il suo dominio sugli eventi. LA STORIA : Napoleone Bonaparte, primo console della Repubblica francese, attraversa le Alpi per raggiungere la pianura padana dove si scontrerà con Gli Austriaci, sconfiggendoli nella battaglia di Marengo (Seconda Campagna d’Italia). Il viaggio viene fatto d’inverno, su sentieri ripidi e coperti di neve. L’esercito viaggia di notte per cercare di non provocare valanghe. I pesantissimi cannoni dovranno essere smontati dai supporti (affusti) e caricati su slitte costruite con tronchi d’albero scavati; ogni slitta è trascinata da dieci soldati. Sulla roccia i nomi di Annibale e Carlo Magno, che avevano fatto lo stesso percorso per giungere in Italia in campagne militari passate alla storia, sottolineano che anche l’impresa che sta per compiere Napoleone sarà ricordata. Annibale, comandante dei cartaginesi, nel 218 a. C., all’inizio della Seconda Guerra Punica aveva invaso l’Italia proprio passando attraverso le Alpi con un immenso esercito accompagnato dagli elefanti per prendere i Romani alle spalle. Carlo Magno, re dei Franchi, valica le Alpi per attaccare l’esercito di Desiderio, re dei Longobardi che sconfigge nel 774. J ean-Auguste-Dominique Ingres (Montauban 1780 – Parigi 1867)  Ingres fu allievo di Jaques-Louis David (1748 - 1825) che lo introdusse nell'estetica neoclassica. Nella sua pittura l’insegnamento di David viene rielaborato in un modo personale, rinunciando a ogni messaggio morale e politico (presente nelle opere di David) per esaltare semplicemente un ideale di bellezza che rimanda a Raffaello .   La lu ce e il colore delle opere di Ingres, nonché la perfezione tecnica del disegno destano grande ammirazione nella società parigina, dove ben presto diventa uno dei pittori più richiesti dalle dame per ottenere un ritratto. Ingres, di origine borghese, sarà il pittore della borghesia ricca che si affaccia sulla scena della società e che può permettersi di farsi ritrarre, come fino a poco fa solo i nobili potevano fare. Nell'opera che prendiamo in esame, sono evidenti i punti di riferimento di Ingres che lo accompagnano in tutta la sua produzione: oltre al principio del bello ideale , derivato dall'arte greca del periodo classico, la scultura romana (specialmente quella dei monumenti celebrativi) e, accanto a questi riferimenti colti, vi sono alcuni artisti - Raffaello , non per niente l'artista considerato il più vicino alla classicità nel Rinascimento, e Jan Van Eyck , per l'uso di colori intensi e luminosi e per la tecnica impeccabile. Google Arts & Culture - Ingres Jean-Auguste-Dominique Ingres, Napoleone sul trono imperiale (1806); olio su tela, 260 x 163 cm, Musée de l'Armée, Parigi LETTURA DELL'OPERA L’opera di Ingres è un ritratto a figura intera , ambientato in un interno poco illuminato, nel quale una luce molto intensa cade sul s oggetto e rivela molti particolari. il formato del Ritratto di Napoleone è una tela rettangolare, disposta in verticale. Questo permette al pittore di sottolineare la tensione verso l’alto del soggetto, solitario e sostanzialmente immobile al centro della scena il soggetto è posto al centro del quadro e si staglia in modo ben definito su uno sfondo molto scuro, che ci ricorda i ritratti rinascimentali, in particolare quelli di Antonello da Messina che aveva derivato dalla pittura fiamminga l’uso di utilizzare un fondo molto scuro per permettere allo sguardo dell’osservatore di concentrarsi sul soggetto. Il soggetto, noi lo sappiamo, è un famoso personaggio storico, Napoleone Bonaparte, rappresentato in modo molto somigliante, così come possiamo vedere confrontando i numerosi ritratti che Napoleone stesso si fece realizzare dagli artisti più in vista del suo tempo. Il soggetto, dicevamo, è posto al centro e incorniciato dallo schienale del trono su cui è seduto. La sua postura appare rigida , l’espressione del volto è seria, autoritaria e l’abbigliamento regale sottolinea, anche per la presenza di alcuni attributi, il suo ruolo politico e storico . Ingres era pittore ufficiale di Napoleone in Francia e chiaramente quest’opera ha lo scopo di tramandare ai posteri l’immagine di Napoleone Bonaparte non solo come imperatore, ma anche come arbitro della storia del suo tempo. Un elemento da non trascurare nel quadro è dato dalla collocazione del trono sopra un piedestallo ricoperto da un tappeto decorato con elementi simbolici . Il piedestallo contribuisce a sottolineare il senso di superiorità del personaggio rappresentato, ma è anche legato ad un aspetto documentario: Napoleone non era molto alto di statura e nei ritratti veniva sempre rappresentato con degli stratagemmi che potessero rappresentare la sua statura politica e militare, sicuramente maggiore di quella fisica. L’osservatore che dovesse trovarsi di fronte a quest’opera, si troverebbe idealmente ai piedi della scalinata, sovrastato completamente dalla monumentale figura dell’Imperatore. Il quadro è ricco di elementi simbolici , molti dei quali si riferiscono ad un contesto antico, romano, in particolare. Si tratta di elementi che sottolineano il potere : l’alloro che decora l’arco superiore della spalliera del trono, così come la corona , sempre di alloro, sul capo di Napoleone – quella corona che veniva messa dalla dea Vittoria sul capo degli eroi che si erano distinti sul campo di battaglia e che qui allude alle tante vittorie riportate da Napoleone. È un modo per sottolineare che l’autorità di Bonaparte non viene semplicemente per diritto di nascita, come accadeva nella monarchia ereditaria, ma è dovuta al valore dell’uomo . Dal punto di vista storico, questa corona ricorda quella degli imperatori romani. Altri riferimenti al contesto romano sono i braccioli del trono , descritti come lesene scanalate sormontate da capitelli corinzi , arricchiti dall’aquila , che ritroviamo anche sul tappeto ai piedi di Napoleone. L’aquila era il simbolo dell’Impero Romano e compariva sulle insegne che l’esercito portava in battaglia . Sempre sui braccioli sono visibili due globi . Il globo sormontato dalla croce era fin dal medioevo segno che il potere politico di re e imperatori derivava dalla volontà divina. Nell’opera di Ingres questo globo non è sormontato dalla croce, a sottolineare come il potere di Napoleone fosse totalmente indipendente dalla Chiesa. Soffermandoci più da vicino sulla figura di Napoleone , possiamo notare che il suo abbigliamento è caratterizzato da un ampio mantello di velluto rosso foderato di pelliccia d’ermellino . Il colore rosso allude al colore porpora utilizzato fin dal tempo dei romani per indicare il potere politico. Il mantello è inoltre finemente ricamato in oro con le api , simbolo dei re merovingi – i primi re di Francia. Nella mano destra, Napoleone regge uno scettro decorato alla sommità da una statuina di Carlo Magno : la presenza delle api e di questo riferimento a Carlo Magno, indicano la volontà di Napoleone di rinnovare il potere politico andando alle radici della storia francese, quando i re erano condottieri indomiti e non nobili molli e superficiali, abituati a vivere di rendita alle spalle del loro popolo . Appoggiato alla coscia sinistra, sta un altro scettro, sormontato da una mano semi-chiusa: è l’antico scettro dei re di Francia che indica il potere giuridico , collegabile anche all’ermellino , ancor oggi utilizzato dai giudici come segno del loro potere, e alla bilancia , intessuta nel tappeto. Al fianco, Napoleone porta una spada ispirata a quella di Carlo Magno e il cui fodero è decorato con oro e pietre preziose. Chiaramente, la spada allude al potere militare Sul tappeto è visibile anche un tondo in cui si può leggere il profilo di un’opera di Raffaello , la Madonna della seggiola . Qui Ingres ha voluto mettere bene in evidenza il suo riferimento artistico all’artista rinascimentale più ‘classico’, Raffaello, appunto, quale suo maestro . Nella pittura di Ingres tutto appare descritto in modo minuzioso e perfetto . Come vedremo però, la limpidezza della rappresentazione non descrive una realtà realmente esistente, quanto piuttosto una realtà fortemente idealizzata . La composizione del Ritratto di Napoleone, col soggetto saldamente posto al centro del quadro è fortemente simmetrica e quasi bloccata, ma il pittore, per evitare la troppa staticità di una simile composizione, introduce due linee di forza divergenti , date dai due scettri. Con questo espediente, riesce a conferire un certo dinamismo , che potremmo definire razionale e controllato . Tale dinamismo è sottolineato anche dall’andamento del mantello e dalla contrapposizione del braccio destro alzato e di quello sinistro a riposo oltreché del piede sinistro poggiato sul cuscino, sul quale Napoleone sembra stare per caricare il proprio peso nell’atto di alzarsi . Nel quadro di Ingres abbiamo colori vivaci e luminosi . I colori prevalenti sono il rosso porpora (accostato in basso ad un caldo arancione ), il bianco e l’oro , che spiccano su uno sfondo in forte penombra. Sono presenti anche il blu e l’azzurro . Ingres stende i colori in modo uniforme, senza lasciare segni evidenti delle pennellate ; i passaggi cromatici nelle zone più o meno illuminate sono molto graduali e morbidi. Il modo usato da Ingres per definire con precisione ogni aspe tto del proprio dipinto è molto razionale, anche nella stesura del colore che accompagna anche tecnicamente la ricerca di una bellezza ideale . L’opera di Ingres è in tutto e per tutto Neoclassica Il dipinto di Ingres è molto razionale ; la composizione mira all’equilibrio; il personaggio di Napoleone è fortemente idealizzato e i tanti elementi simbolici guidano il fruitore ad una lettura precisa dell’opera. Anche l’uso del colore, e la tecnica esecutiva, risentono fortemente della razionalità e della scelta di riferirsi ai modelli classici. Napoleone valica il Gran Sanbernardo, Jaques-Louis David Ingres, Napoleone sul tono imperiale

  • Quilling | ProfCasilli

    The quilling technique _cc781905-5cde-3194-bb3b-136bad5c The term quill identifies the longest feathers of birds that in the past were used to obtain writing feathers, and in particular the central part which corresponds to a hollow straw. By extension the term also indicates the quills, for example of the porcupine or porcupine. Starting from this context, the regular verb to quill was born which means to tightly wrap a material (usually a yarn) around a central element and here we are in quilling , also called 'paper filigree', a decorative technique based on the winding of strips of paper on a stick. It is a very versatile technique, i.e. adaptable and flexible, with which beautiful works can be created. _cc781905-5cde-3194-bb58d_ 136bad5cf the origin is very technical in the era it goes back even to the ancient Egyptians who, rolling gold and silver threads, used it to create beautiful jewels. Here is an example. It is a bracelet from the tomb of a queen of Upper Egypt who lived in the 1st century AD. C., discovered by an Italian treasure hunter in 1834 ( Giuseppe Ferlini ). This art continued to be practiced by different civilizations for many centuries. In the Middle Ages this technique was used by monks to embellish the covers of sacred books. The term quilling is precisely linked to this particular experience because the monks used the goose quills with which they also wrote to roll up the metal threads to create the decorations. Bracelet in gold filigree and precious stones , found in Meroe, a city of the Kingdom of Kush (Upper Egypt) currently corresponding to Sudan. The bracelet is part of a rich treasure found in the tomb of Queen Amanishakheto and now kept in the Staatliches Museum Ägyptischer Kunst in Munich (Germany) creative commons license: By Einsamer Schütze - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13686594 After the Middle Ages, due to the rarity and the increasing cost of materials, gold and silver were replaced with paper_cc781905-5cde-3194 -bb3b-136bad5cf58d_ This decorative art, never completely forgotten, came back into fashion in the seventeenth century and later in the Victorian era, when it became a recreational pastime for upper-class ladies. Quilling Guild Lindau Gospel (8th century) image licensed under creative commons license from The Morgan Library and Museum , New York Finding Antique Quilling Il primo link rimanda ad una associazione mondiale che si occupa di questa tecnica decorativa (Quilling Guild). Il secondo link permette di accedere ad una pubblicazione della Quilling Guild con la documentazione di antichi manufatti realizzati con questa tecnica. Il testo è in inglese, ma è ricco di immagini che ti possono essere utili se vuoi approfondire questo argomento Resources Pinterest is a place where you can find collections of images on just about any topic. Also for quilling you can find ideas, tips and video tutorials that will be useful if you want to get inspiration or improve the technique. Pinterest - Quilling Paper tree Next back to 'Quilling'

  • Impressionismo | ProfCasilli

    Page Title Second half of the nineteenth century 1874 - 1886 video - Impressionism This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Section Title Style Section Subtitle Themes Every website has a story, and your visitors want to hear yours. This space is a great opportunity to give a full background on who you are, what your team does and what your site has to offer. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want site visitors to know. If you're a business, talk about how you started and share your professional journey. Explain your core values, your commitment to customers and how you stand out from the crowd. Add a photo, gallery or video for even more engagement. The protagonists Félix Tournachon, detto Nadar , fotografo che ospita la prima mostra degli Impressionisti nel suo studio al 35 di Boulevard des Capucines, Parigi Édouard Manet , pittore essenzialmente romantico, amico degli impressionisti, ne condivide il desiderio di rinnovamento, pur non volendo essere etichettato come impressionista. Claude Monet , fondatore del gruppo degli impressionisti, da bambino era un monello incontenibile. Nel 1970 scoppia la guerra con la Prussia; Monet e la moglie vanno a Londra per sfuggire al conflitto e qui l'artista vede le opere di Turner. Monet compie il passaggio al nuovo stile Pierre Auguste Renoir , di umilissime origini, inizia da bambino a lavorare in una manifattura di porcellane come decoratore, così mette da parte i soldi per poter andare a Parigi a studiare. Oltre alla pittura ad olio, è famoso per i suoi disegni a pastello. Berthe Morisot è tra i fondatori del gruppo impressionista, qui è ritratta da Manet, con cui intrattenne uno stretto rapporto di amicizia. Di origine alto borghese, si forma grazie a corsi privati presso lo studio di vari artisti: per le donne non sarà possibile essere ammesse all'accademia fino al 1897. Le sue opere, pienamente impressioniste, rivelano temi legati al mondo femminile. Edgar Degas aveva una solida formazione accademica e aveva compiuto studi classici. All'inizio, voleva imporsi come pittore di storia, poi cambia strada. è noto soprattutto per i suoi dipinti dedicati alla danza: era affascinato dal movimento, aspetto mutevole, come la luce che ispira Monet. Anche lui è un maestro della tecnica dei pastelli, come Renoir. è anche scultore, noto per la sua opera Piccola danzatrice di 14 anni . Camille Pissarro , originario delle Antille, nonostante l'opposizione del padre decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Partecipa delle idee di rinnovamento degli impressionisti, anche se le sue opere sono caratterizzate da una maggiore solidità compositiva. Mary Cassat è americana. Originaria di Pittsburgh, dopo avere compiuto studi artistici, si trasferisce a Parigi come artista professionista. La svolta nel suo percorso artistico avviene quando incontra Degas (che la ritrae in questo quadro), di cui diviene allieva. Non si sposerà mai per dedicarsi totalmente alla pittura. Le sue opere offrono una visione intima del mondo femminile. Discoveries and inventions that make the impressionist revolution possible studies on the perception of light and color invention of oil colors in tubes invention of photography GA&C. - Édouard Manet GA&C. - Claude Monet GA&C. - Pierre-Auguste Renoir GA&C. - Edgar Degas GA&C. - Camille Pissarro GA&C. - Berthe Morisot GA&C. - Mary Cassat video - Monet and the delicacy of light The artists and the works Eduar Manet Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère (1882); olio su tela, 96 x 130 cm; Courtauld Institute of Art , Londra Édouard Manet , La famiglia Monet in giardino ad Argenteuil (1874) olio su tela, 61 x 99,7 cm; Metropolitan Museum of Art , New York Édouard Manet, Il balcone (1868-69); olio su tela, 170×124 cm; Museo d'Orsay , Parigi Didatticarte - D’apres e citazioni d’arte Claude Monet Series The search for the effects of light on the subjects led Monet to create more paintings of the same subject: the painter worked simultaneously on several paintings with very similar points of view and changed the canvas as soon as the natural light conditions changed. Thus the numerous series were born. Here are some of them: The poplars the Gaire Saint-Lazare station the Cathedral of Rouen The Sheaves The Water Lilies Monet è il fondatore dell'Impressionismo. Claude Monet , Impression soleil levant (1872); olio su tela, 48 x 63 cm; Musée Marmottan Monet, Parigi Questa tela, esposta nel 1874 nella prima mostra dei pittori impressionisti, è considerata il manifesto del movimento. Il dipinto non è riproduzione realistica della realtà, ma mira a trasmettere la prima impressione del pittore di fronte all'aurora sul porto di Le Havre. Il porto appare avvolto dalla foschia che rende tutto sfocato e indefinito. In primo piano si vedono tre imbarcazioni disposte in diagonale più o meno visibili a causa della distanza e degli strati di nebbia. Sullo sfondo, dietro il velo di foschia, si intravedono i pennoni di alcune navi ormeggiate, alcune gru per la movimentazione delle merci e le ciminiere di alcune fabbriche. Il cielo e l'acqua della Senna sono caratterizzati dai riflessi rossastri del sole nascente che è l'elemento più definito e colorato del dipinto. Il quadro ha le caratteristiche di uno schizzo, dipinto con pennellate veloci e sovrapposte. Edgar Degas Degas and photography

  • Arte Bizantina | ProfCasilli

    Roman art Lo stile bizantino caratterizza l'arte e l'architettura che si sviluppano nell'Impero Romano d'Oriente che, a partire dal 395 ha il proprio fulcro nella città di Costantinopoli - l'antica città greca Bisanzio, ribattezzata dall'imperatore Costantino I, nota, ai giorni nostri col nome di Istanbul, una delle maggiori città dell'attuale Turchia). Tale stile è il risultato della contaminazione dell'arte e dell'architettura romane e greche, con influenze dal Vicino Oriente. Cattedrale di Santa Sofia (Istanbul, Turchia) L'edificio nel quale vediamo applicati per la prima volta i criteri dello stile bizantino è la Basilica di Santa Sofia. Dedicato alla sapienza di Dio , dal 537 al 1453 l'edificio fu cattedrale cristiana bizantina (sede del Patriarcato di Costantinopoli , a eccezione di un breve periodo tra il 1204 e il 1261 quando fu convertito dai crociati sotto l'Impero latino di Costantinopoli a cattedrale cattolica di rito romano ). Divenne moschea ottomana il 29 maggio 1453 e tale rimase fino al 1931 , quando fu sconsacrata . Il 1º febbraio 1935 divenne un museo. Il 10 luglio 2020 , con un decreto presidenziale, è stata nuovamente aperta al culto islamico Principali caratteristiche pulvino : tronco di piramide rovesciata a base quadrata che viene sovrapposto al capitello; questo elemento permette di alzare l'arco e far entrare più luce negli edifici abbondanza di decorazioni molto raffinate derivate da intrecci di fiori e tralci (es: capitelli bizantini nella Basilica di San Salvatore a Brescia) proporzioni allungate delle figure umane (proporzione 1:9 invece che 1:8, del canone di Policleto utilizzato nel periodo classico dell'arte greca). Questo stratagemma sottolinea l'eleganza dei personaggi figure stilizzate , per lo più rappresentate frontalmente e differenziate attraverso gli abiti mancanza di realismo assenza quasi totale della prospettiva (si usa la sovrapposizione degli elementi per rendere la profondità dello spazio la pittura viene sostituita dal mosaico uso abbondante dell'oro specialmente negli sfondi (non viene rappresentato il mondo reale, ma tutto è immerso in una luce spirituale basilica di Santa Sofia, Costantinopoli Di Arild Vågen - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24932378 Santa Sofia - pianta Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=387531 Capitello bizantino Santa Sofia basilica di Santa Sofia, Costantinopoli Di Arild Vågen - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24932378 1/7 Ravenna WORLD HERITAGE LIST L’arte paleocristiana assume aspetti particolari a Ravenna, che dal 402 viene preferita a Roma come capitale dell’Impero d’Occidente perché giudicata più sicura da attacchi e invasioni. Grazie agli stretti contatti fra imperatori d’Oriente e d’Occidente, si diffonde lo stile bizantino che si era sviluppato a Costantinopoli (l’antica Bisanzio, oggi Istanbul), capitale dell’Impero d’Oriente. Vengono quindi preferiti i mosaici (tipici dall’arte bizantina) alla pittura e gli edifici presentano un contrasto fortissimo fra l’esterno molto spoglio, e l’interno, scintillante d’oro: per il cristiano non ha importanza la bellezza esteriore ma quella interiore. Gli edifici bizantini più importanti di Ravenna Mausoleo di Galla Placidia (dopo il 426 d. C.) Sant'Apollinare in Classe (consacrata nel 549 d. C.) Sant'Apollinare Nuovo (Teodorico fa iniziare la costruzione nel 505 d. C.) Basilica di San Vitale (532 -547 d.C.) Mausoleo di Teodorico (fatto costruire probabilmente prima del 526, anno della morte di Teodorico) Il mausoleo di Galla Placidia Il Mausoleo di Galla Placidia - video da 'Le meraviglie' Il mausoleo è una tomba monumentale. Il piccolo edificio è rivestito da mattoni che formano solo un semplice disegno sui lati; la pianta è a croce greca (cioè con i quattro bracci uguali) con una cupola, all’incrocio dei bracci, nascosta dal tiburio , cioè quella specie di cubo in mattoni che sembra sostenerla. All’interno, nella cupola, è raffigurata, su un cielo blu cobalto, una croce d’oro circondata da stelle, sempre d’oro, che diminuiscono di misura salendo verso l’alto. L’impressione è di uno scintillio che aumenta fino a concentrarsi nella croce, simbolo della luce di Dio e della salvezza. Mausoleo di Galla Placidia Di currybet - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=626801 Mausoleo di Galla Placidia Di currybet - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=626801 1/6 Per approfondire: Didatticarte - Arte Bizantina Up

  • J. M. W. Turner | ProfCasilli

    Joseph Mallord William Turner (London, April 23, 1775 - Chelsea, December 19, 1851) video - JMW Turner Film (National Gallery of Art) In this section I will retrace Turner's artistic path because I believe that it highlights the change that is making its way in the period of Romanticism. JMW Turner, Interior of Salisbury Cathedral, Looking Towards the North Transept (1801-5), watercolor, The Salisbury Museum His works earned him an immediate fame which brought the watercolor technique to the attention of the public , which was generally considered a minor form of painting, usually used for preparatory studies and drawings. To make his works, I travel extensively to Great Britain, France and Switzerland. It is good to remember that at the time there were no ready-made colors in tubes yet, it was not possible, therefore painting outside. The only exception was given precisely by the watercolors that could be purchased in small blocks composed of pigment and gum arabic (the same composition used today). For this reason, watercolor was the primary painting technique used alongside drawing to make visual notes during travels and excursions . Not only artists like Turner, but also writers and ordinary travelers always carried a travel set with them. Meanwhile, Turner also devotes himself to oil painting. In 1739 he presented the painting Fishermen at Sea at the annual exhibition of the Royal Academy, now in the Tate Gallery in London. His technique is already perfect at the age of twenty and will allow him to confidently conquer his own personal style. The painting he presents in 1801 at the Royal Academy's annual exhibition, Dutch Boats in a Storm: Fishermen Trying to Pull Fish on Board , is appreciated by the painter Füssli (the author of the Nightmare ), but many others are critical of his comparisons due to the freedom of painting and the lack of contour lines . With this painting, Turner moves away from the traditional school and takes a decisive turn in a romantic sense, showing himself more attentive to the luminous reflections on the surface of the water and the use of color. The overwhelming force of nature is the same as in romantic landscapes. steal v. tr. [lat. carpĕre, with conjugation change] (I steal, you steal, etc.). - Snatch, take with violence or fraud, get with cunning ( source ) It is interesting to understand where Turner gets the impetus for his stylistic change. Obviously he too breathes the air of change that is spreading in Europe, but the direct study of the works of the artists of the past remains essential, a study that will accompany him throughout his life, together with the stimuli that also come to him from other English watercolorists who are they dedicate to portray the changeability of the sky. Among them, John Robert Cozens and John Constable . Perhaps it is not superfluous to specify that 'studying' for an artist essentially means copying by making sketches, drawings, studying details, but also trying to steal the technical secrets used by the masters. Turner, however, is an incurable visitor to art museums and wherever he is, he copies the works of the old masters to discover their secrets. Among the artists who attracted him the most were Rembrandt and Titian , especially in the works of the last period, which between the sixteenth and seventeenth centuries brought painting to new levels of mastery, managing to obtain extraordinary light effects based on the use of a very dense mixture, with overlapping brushstrokes and often spread in spots , without trying to reproduce the illusion of reality . In addition to these also Nicolas Poussin and Claude Lorrain , French painters of the Baroque period, who gave great importance to the landscape and the effects of light in the sky. As already anticipated, Turner's works of these years were highly praised by romantic artists such as Füssli, but criticized by very influential people who did not understand the strong stylistic change of the artist, increasingly distant from the academic style. It was for this reason that Turner decided to set up a private studio inside his London home, exhibiting his works there starting from 1804, in order to free himself from the Royal Academy. This solution was much appreciated by Turner's admirers, who, in this way, could buy the canvases directly from the artist. Meanwhile Europe was shaken by the Napoleonic wars. Turner suspended his travels across the Channel, but continued hiking in Britain. JM William Turner, The Devil's Bridge , (1803-1804) Oil on canvas, private collection cm. 78.5 x 62.8 In 1811 Turner began lecturing at the Royal Academy as a professor of perspective . The testimonies of the time tell us that he was not a great speaker, but, to explain the contents of his course to his students, he created many drawings and paintings. His lectures, accompanied by these examples, were collected and published by John Ruskin , a painter, art critic and great friend of Turner throughout his life. (If you want to see an example of Turner's drawings included by Ruskin in his Modern Painters work, follow the link linked to Ruskin and go to page 2182). Turner is the son of a barber: therefore he comes from a humble class. He speaks cockney - the typical language of the London suburbs and which will create many problems in his relationship with others. Since childhood he shows a great talent for art. It is said that the father, very proud of his son, exhibited his first drawings and watercolors in the workshop and sold them to customers. In 1789, at the age of 14, he entered the Royal Academy in London. His teacher was Thomas Malton, a watercolorist specializing in architectural and topographical subjects. Turner's early works reflect this taste for detail and exactly reproduce reality . From a stylistic point of view they are neoclassical works: supported by a precise drawing and painted in an accurate way, taking into account the perspective and the effects of light . He was 15 when he exhibited his first watercolor at the annual exhibition of the Royal Academy and devoted himself to this artistic genre from 1790 to 1830, becoming very fast and very skilled. Turner in Italy In 1818 the artist was commissioned to illustrate James Hakewill's The Picuresque Tour of Italy. Because of this commission, Turner embarked on a trip to Italy which allowed him to deepen his artistic research on the use of color and light, profoundly influencing the development of his painting. As always, the trip was an opportunity to study the Italian masters and get in touch with contemporary artists. On his journey, he touched Turin, Milan, Como, Verona, Venice, Rome, Naples, Paestum and Lerici. JMW Turner, The Piazzetta, Venice (1835 ca.), watercolor and bodycolor, with scratching-out and details added using a pen dipped in watercolor National Galleries of Scotland Collection Description (source: National Gallery of Scotland): A bolt of lightning flashes across the Piazzetta viewed from the Grand Canal in Venice, Italy, illuminating the Doge's Palace, the side and one dome of St Marks and the arcade of the Marciana Library as people run for cover from the rain. Turner conveys both the drama of the storm and the beauty of the Piazzetta with spectacular scraping off and rubbing into the paper's white surface . JMW Turner, La Dogana, San Giorgio and the Spinsters from the steps of the Europa hotel (1835 - 40), oil on canvas, 91 × 122 cm, Tate Britain, London Landscape in Turner's works In the language of art criticism, ' picturesque ' indicates a work created with strong chiaroscuro effects that has as its object solitary landscapes often characterized by the presence of imposing architecture and ruins and sometimes animated by genre scenes with characters wearing typical clothing of certain cultures. In Turner's works the landscape is always the protagonist , even when the theme is historical, biblical or literary: each painting is an opportunity to manifest his virtuosity and to put into practice his knowledge of the behavior of light in relation to the different materials that touches. In his works we encounter the sense of the Sublime , which attracts and repels romantic men and this is how Nature portrayed in his works often has the characteristics of vivacity and violence, depicting tremendous spectacles, such as storms, shipwrecks, avalanches and fires . These are events that in their tragic nature arouse in the observer a pleasure full of disorientation and fear , "a sort of delightful horror", to use the words of Edmund Burke, creator of the concept of the sublime. (Edmund Burke, A Philosophical Inquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful (1785). While responding mainly to the poetics of the sublime, Turner's paintings enhance the feeling of harmony between man and nature, in paintings in which these two elements confront each other in a serene balance, in full agreement with the picturesque. JMW Turner, Ulysses Mocks Polyphemus (1829), oil on canvas (132.5 × 203 cm), National Gallery, London This is one of several paintings that Turner made on the theme of the House of Parliament fire. The artist drew and painted watercolor sketches from different points of view and, in order to get closer to the subject, he had himself taken by boat as close as possible, risking, as he says, to end up being burned himself. The approach to the subject to be painted is another very important element also adopted by the Impressionists. JMW Turner, The Burning of the Houses of Lords and Commons, 16 October 1834 (1835), oil on canvas (92.5 × 123 cm), Cleveland Museum of Art Turner and light Turner was an educated man and was certainly aware of Isaac Newton's research on color and light. Also very important for Turner is the Theory of Colors by the German poet and scholar Johann Wolfgang Goethe (who had devoted himself constantly to drawing and watercolor). Goethe, in particular, argued that light does not come from colors, but rather the opposite. Specifically, according to Goethian doctrine, primary colors are phenomena generated by the interaction of light with darkness; according to this thesis, therefore, color exists only as a function of light. To confirm the influence of Goethe's thought on Turner's work, we see an oil painting made by the artist in 1843 and kept at Tate Britain in London. It is not the only work that Turner dedicates to Goethe's theory. There are many examples, in oils and watercolors made for educational purposes, to explain the effects of light in painting to his students at the Royal Academy. JMW Turner, Light and Color (Goethe's Theory) - the Morning after the Deluge - Moses Writing the Book of Genesis (1843), Tate Gallery, London After the encounter with Rembrandt's painting (Turner reproduced many works by the Flemish artist to understand the technique) and the reading of Goethe's writings, Turner concluded that light was not limited to determining the spatial reality of the world, but that he could also modify them . For this reason, in the representation of the landscape, Turner stopped shooting nature in a rigorously realistic way : indeed, what mattered most was the impression that a certain external stimulus aroused in his soul and, therefore, he was rather concerned with grasp the density of the atmosphere and light in a given landscape and translate it onto the canvas. In this way Turner began to treat light no longer as a simple reflection on objects, but as a completely autonomous atmospheric entity , capable, with its throbbing intensity, of disintegrating the shapes and colors present in the paintings. His goal, his 'pictorial mission' was to block the light on the canvas, giving it a precise shape and color. JMW Turner, Venice with the Salute (1840-45), 622 × 927 mm, Tate Gallery, London This research will deeply affect Claude Monet when he sees Turner's works in London. Impressionism was born from this intuition. In the painting proposed here, the subject is almost invisible in the luminous fog that pervades the Venetian lagoon. Nohram Castle is barely distinguishable, seen in the distance in the light-filled atmosphere. JMW Turner, Nohram Castle, Sunrise (c.1835), oil on canvas (908 × 1219 mm), Tate Gallery, London Turner and technological progress Turner was not only a landscape painter, but throughout his life he was fascinated by the scientific discoveries that were profoundly influencing society at that time. In the painting reproduced here, the imposing vessel, Fighting Téméraire, used during the battle of Trafalgar, won by Admiral Nelson, although at the time of disarmament it was in very bad condition, is represented in its maximum splendor, as loaded with all the honors won. in battle. Observing it well, however, we see how the sailing ship is represented in very light colors, as if it were a ghost, while in the foreground a steamship with large wheels that is towing it stands out. The theme of the painting , therefore, is not simply the visual story of the last voyage of the Fighting Téméraire, but rather the passage from the 'ancient' age of sailing to the modern one, characterized by the new steam engines . JMW Turner, The Fighting Temeraire tugged to her last berth to be broken up , 1838, oil on canvas (90.7 × 121.6 cm), The National Gallery, London Video - Turner: Painting The Fighting Temeraire | National Gallery JMW Turner, Slavers Throwing overboard the Dead and Dying — Typhon coming on , 1840, oil on canvas (91 cm × 123 cm), Museum of Fine Arts, Boston JMW Turner, Snow Storm - Steam - Boat off a Harbor's Mouth Making Signals in Shallow Water, and going by the Lead. The Author was in this Storm on the Night the 'Ariel' left Harwich (1842), oil on canvas (914 × 1219 mm), Tate Gallery, London Compared to the shipwreck scene, in Snow Storm we see a steamboat in the whirlwind of the billows. In Turner's works, no steamboat is wrecked, thus underscoring Turner's confidence in progress. JMW Turner, Rain, Steam and Speed - The Great Western Railway (1844), oil on canvas (91 cm × 121.8 cm), The National Gallery, London enlargement of part of the sky at the top right: you can see how the effect of the clouds is obtained with several layers of dense color, in this case, spread with a spatula The Genius of Turner: Painting The Industrial Revolution A curiosity: a hare runs in front of the train, as you can see from the enlargement. What could that mean? Back to Romance go to Friedrich go to Gericault

  • Paesaggio con albero | ProfCasilli

    LANDSCAPE WITH MOUNTAINS WITH INCREASING GRADATION OF INTENSITY PREPARATION OF THE WORKSPACE the sheet must be smaller than the media it should be glued with the paper tape making a frame all around the sheet should not be peeled off until the job it is finished and dry Execution To begin we prepare a sheet (a quarter of your rough drawing sheet is more than enough) glued to the support with paper-tape. Prepare the diluted blue color (prepare a good amount so you don't have to do it again in the course of work) Spread evenly across the paper and leave some white space for clouds only at the top of your sky. Let it dry Paint a mountain just below the clouds and work your way to the bottom of the paper. Let it dry again. Paint the second mountain (move the top a little so that it does not coincide with the previous one) After letting it dry, proceed with the subsequent drafts. 11. Now let's paint the trunk: mix a small amount of yellow, a hint of red and blue. Mix the ingredients and try to get a brown you like. Remember to use it diluted. 12. Paint from top to bottom following the shape of the trunk . To enrich the painting, you can add a little blue on one side of the trunk to accentuate the three-dimensionality 13. after drying well, proceed to paint the ground. Also in this case it uses the same starting colors used so far . Create a green and start painting within one of the sections prepared for the ground, then add a little pure yellow to create a brighter area or some blue, to get a more shaded area. bb3b-136bad5cf58d_ Proceed in the same way in the following areas, trying to distribute the colors so that you do not have the same color on one side only. 14. After drying, start painting the hair: paint within the spaces defined by the sign. Start with a color (always one of the three chosen or created by you by combining the same) ._ cc781905-5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_ 15. for a special result, you can moisten, with the brush dipped in clean water, the space where you need to paint and use small amounts of pure colors which, as you will see, will only spread inside the humid area. To get shades, clean the brush and put in a small amount of one of the other colors. 16. While this part dries, moisten a space not bordering the one you just painted, and continue, trying to arrange the colors in a balanced way. NOTE: How to tell when the sheet is dry enough to work on it again Since this technique requires the use of a lot of water, it is normal for the sheet (especially if it is not watercolor paper of good thickness) to swell. It is precisely for this reason that before starting to paint we have to glue it to the support with a frame of paper tape all around. When the sheet dries, it returns to spread out. Also, by touching the sheet with your hand, you should feel it no longer wet and cold. Back to Watercolor Go to Dilution

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