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- Impressionismo | ProfCasilli
Page Title Second half of the nineteenth century 1874 - 1886 video - Impressionism This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Section Title Style Section Subtitle Themes Every website has a story, and your visitors want to hear yours. This space is a great opportunity to give a full background on who you are, what your team does and what your site has to offer. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want site visitors to know. If you're a business, talk about how you started and share your professional journey. Explain your core values, your commitment to customers and how you stand out from the crowd. Add a photo, gallery or video for even more engagement. The protagonists Félix Tournachon, detto Nadar , fotografo che ospita la prima mostra degli Impressionisti nel suo studio al 35 di Boulevard des Capucines, Parigi Édouard Manet , pittore essenzialmente romantico, amico degli impressionisti, ne condivide il desiderio di rinnovamento, pur non volendo essere etichettato come impressionista. Claude Monet , fondatore del gruppo degli impressionisti, da bambino era un monello incontenibile. Nel 1970 scoppia la guerra con la Prussia; Monet e la moglie vanno a Londra per sfuggire al conflitto e qui l'artista vede le opere di Turner. Monet compie il passaggio al nuovo stile Pierre Auguste Renoir , di umilissime origini, inizia da bambino a lavorare in una manifattura di porcellane come decoratore, così mette da parte i soldi per poter andare a Parigi a studiare. Oltre alla pittura ad olio, è famoso per i suoi disegni a pastello. Berthe Morisot è tra i fondatori del gruppo impressionista, qui è ritratta da Manet, con cui intrattenne uno stretto rapporto di amicizia. Di origine alto borghese, si forma grazie a corsi privati presso lo studio di vari artisti: per le donne non sarà possibile essere ammesse all'accademia fino al 1897. Le sue opere, pienamente impressioniste, rivelano temi legati al mondo femminile. Edgar Degas aveva una solida formazione accademica e aveva compiuto studi classici. All'inizio, voleva imporsi come pittore di storia, poi cambia strada. è noto soprattutto per i suoi dipinti dedicati alla danza: era affascinato dal movimento, aspetto mutevole, come la luce che ispira Monet. Anche lui è un maestro della tecnica dei pastelli, come Renoir. è anche scultore, noto per la sua opera Piccola danzatrice di 14 anni . Camille Pissarro , originario delle Antille, nonostante l'opposizione del padre decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Partecipa delle idee di rinnovamento degli impressionisti, anche se le sue opere sono caratterizzate da una maggiore solidità compositiva. Mary Cassat è americana. Originaria di Pittsburgh, dopo avere compiuto studi artistici, si trasferisce a Parigi come artista professionista. La svolta nel suo percorso artistico avviene quando incontra Degas (che la ritrae in questo quadro), di cui diviene allieva. Non si sposerà mai per dedicarsi totalmente alla pittura. Le sue opere offrono una visione intima del mondo femminile. Discoveries and inventions that make the impressionist revolution possible studies on the perception of light and color invention of oil colors in tubes invention of photography GA&C. - Édouard Manet GA&C. - Claude Monet GA&C. - Pierre-Auguste Renoir GA&C. - Edgar Degas GA&C. - Camille Pissarro GA&C. - Berthe Morisot GA&C. - Mary Cassat video - Monet and the delicacy of light The artists and the works Eduar Manet Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère (1882); olio su tela, 96 x 130 cm; Courtauld Institute of Art , Londra Édouard Manet , La famiglia Monet in giardino ad Argenteuil (1874) olio su tela, 61 x 99,7 cm; Metropolitan Museum of Art , New York Édouard Manet, Il balcone (1868-69); olio su tela, 170×124 cm; Museo d'Orsay , Parigi Didatticarte - D’apres e citazioni d’arte Claude Monet Series The search for the effects of light on the subjects led Monet to create more paintings of the same subject: the painter worked simultaneously on several paintings with very similar points of view and changed the canvas as soon as the natural light conditions changed. Thus the numerous series were born. Here are some of them: The poplars the Gaire Saint-Lazare station the Cathedral of Rouen The Sheaves The Water Lilies Monet è il fondatore dell'Impressionismo. Claude Monet , Impression soleil levant (1872); olio su tela, 48 x 63 cm; Musée Marmottan Monet, Parigi Questa tela, esposta nel 1874 nella prima mostra dei pittori impressionisti, è considerata il manifesto del movimento. Il dipinto non è riproduzione realistica della realtà, ma mira a trasmettere la prima impressione del pittore di fronte all'aurora sul porto di Le Havre. Il porto appare avvolto dalla foschia che rende tutto sfocato e indefinito. In primo piano si vedono tre imbarcazioni disposte in diagonale più o meno visibili a causa della distanza e degli strati di nebbia. Sullo sfondo, dietro il velo di foschia, si intravedono i pennoni di alcune navi ormeggiate, alcune gru per la movimentazione delle merci e le ciminiere di alcune fabbriche. Il cielo e l'acqua della Senna sono caratterizzati dai riflessi rossastri del sole nascente che è l'elemento più definito e colorato del dipinto. Il quadro ha le caratteristiche di uno schizzo, dipinto con pennellate veloci e sovrapposte. Edgar Degas Degas and photography
- Tardo Antico_Arte Paleocristiana | ProfCasilli
Roman art Page Title The history of Rome goes from 753 BC (year of the mythical foundation by Romulus) to 476 AD (fall of the Roman Empire at the hands of Odoacer) ._ cc781905-5cde-3194-bb3b- 136bad5cf58d_ In the first two centuries Rome was governed by a monarchical system followed by a long republican period which lasted until the end of the first century BC. charges were concentrated in the hands of Octavian who chose the title of Augustus (= the one who possesses the authority), starting the imperial era . simbolo = immagine cui viene associato un significato diverso da ciò che l'immagine stessa rappresenta. Il significato a volte è conosciuto solo da un gruppo ristretto di persone. Questo accade anche per i simboli dei primi cristiani nelle catacombe. Linea del tempo Le immagini che ritroviamo nei primi luoghi di culto cristiano provengono da modelli ampiamente utilizzati nell'arte romana, usati però, con un significato simbolico diverso e comprensibile solo al gruppo dei cristiani. Un esempio è dato dalla raffigurazione del buon pastore : figura già presente nell'arte romana che i cristiani utilizzano per parlare di Cristo. Agnello che benedice i pani , metà del IV secolo, affresco 40 x 28cm Catacomba di Commodilla, Roma esempio di simbolo: l'agnello è Cristo Il buon pastore , statua romana (III-IV sec. d. C., Museo Lateranense (Roma) Museo Pio-Cristiano. Sarcofago dei Tre Pastori e la vigna simbolica, seconda metà del IV sec. Foto di Fabrizio Garrisi, licenza Creative Commons Affresco del Buon Pastore , Catacombe di San Callisto a Roma. Foto: licenza Creative Commons Un altro esempio di simbolo molto diffuso è quello del pesce. L'utilizzo del pesce per indicare la presenza di una comunità cristiana nelle vicinanze, deriva dall'acronimo ichthýs, formato dalle iniziali delle parole 'Iēsous Christόs, Theoù Yiόs, Sōtēr', “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore” Lastra del sarcofago di Livia, scoperto nel cimitero. The text is Livia Primitiva Le catacombe Le catacombe sono aree cimiteriali sotterranee generalmente scavate nella roccia. Il termine viene dal latino catacumba la cui origine è incerta (viene probabilmente dal greco e il suo significato probabile è 'cavità sotterranea'. Nel periodo in cui i cristiani venivano perseguitati, i fedeli si ritrovavano nelle catacombe per pregare. Qui troviamo le prime testimonianze pittoriche paleo-cristiane. Le catacombe non sono un'esclusiva della religione cristiana: ne esistono anche di fenicie e pagane; già gli etruschi e gli ebrei usavano seppellire i loro morti in camere sotterranee. I cristiani ricrearono tale pratica di inumazione abbandonando l'uso della cremazione pagana. Romanum Imperium - Le catacombe Il periodo Paleocristiano (IV - V sec.) La fine dell'Impero Romano e l'inizio del Medio Evo La Storia A partire dal III secolo d. C. le popolazioni germaniche (genericamente chiamate barbari), stanziate a nord e a est dell'Impero, cercano di penetrare all'interno dei confini, spesso spinte, a loro volta, da altre popolazioni provenienti dall'Asia. Per sostenere le spese di difesa di confini ampi come quelli dell'Impero, lo Stato impone tasse sempre più alte ai cittadini, che si impoveriscono sempre di più. Due imperatori, Diocleziano e Costantino, tentano di porre rimedio. Diocleziano attua una riforma del governo del territorio suddividendolo in Impero Romano d'Occidente e Impero Romano d'Oriente, per renderlo più facilmente governabile. Costantino , invece, sfrutta la diffusione del cristianesimo a spese dei pagani, concedendo la libertà di culto ai cristiani, che fino ad allora era stata negata. In questo modo, egli spera di sfruttare il cristianesimo come strumento per mantenere unite le popolazioni dell'impero. Ma queste riforme, a lungo andare, non saranno sufficienti. Il 476 è una data fondamentale nella storia europea: è l’anno in cui cade l’Impero Romano d’Occidente , crollato definitivamente con le invasioni dei barbari. Ha così inizio il Medioevo , un lunghissimo periodo durato quasi dieci secoli , e suddiviso dagli storici per comodità in Alto Medioevo (fino all’anno Mille) e Basso Medioevo (dal 1000 alla fine del 1300). Nella storia dell’arte però il passaggio dall’arte romana a quella medievale avviene ben prima del 476. Nel 313 l’imperatore Costantino emana l’Editto di Milano , grazie al quale i cristiani possono pregare e svolgere le proprie celebrazioni liberamente, senza rischiare condanne. Nei secoli precedenti, infatti, venivano perseguitati perché non accettavano di adorare l’imperatore come un dio. Adesso, invece, lo stesso Costantino si converte al cristianesimo e inizia a realizzare le prime chiese: con queste architetture nasce l’arte paleocristiana. Tutta l’arte medievale, anche quella barbarica e dei secoli successivi, si caratterizza per la produzione di opere religiose. Questa lunga stagione avrà termine nei primi anni del Quattrocento, con l’inizio del Rinascimento. Inaugurata da Costantino, l’arte paleocristiana si esprime nella costruzione di chiese, mausolei e battisteri ispirati nello stile e nella forma ad alcuni edifici romani, di cui a volte si riutilizzarono addirittura delle parti. Le decorazioni ad affresco e a mosaico si ispirano all’arte romana ma assumono significati simbolici legati al cristianesimo . La basilica Il termine basilica lo troviamo sia in ambito romano, sia in ambito paleocristiano. È importante, quindi, capire quali siano le differenze degli edifici che vengono indicati con lo stesso termine BASILICA ROMANA edificio di forma rettangolare circondato da colonne ingresso sul lato lungo possibile presenza di una o due absidi sui lati corti (generalmente una delle due absidi era occupata dalla statua dell'imperatore, mentre nell'altra trovava posto il seggio del giudice) edificio civile, sorta di piazza coperta utilizzata come luogo d'incontro e come tribunale. Ricostruzione della Basilica di Massenzio (Roma) Ricostruzione della Basilica Ulpia, interno Spaccato dell'originaria Basilica di San Pietro a Roma : si osservi la suddivisione interna in cinque navate. La navata centrale è molto più alta delle laterali. La facciata rivela la struttura interna. Davanti alla basilica si trova un chiostro porticato. Come si vede dall'immagine, questa basilica è dotata di un corpo longitudinale che si innesta sul corpo principale dell'edificio: si tratta del transetto. L'incrocio perpendicolare del transetto con l'aula principale conferisce alla basilica la forma di una croce. BASILICA PALEOCRISTIANA edificio di forma rettangolare derivato dalla basilica romana all'interno, file di colonne sormontate da capitelli e collegate da archi a tutto sesto, suddividono l'aula in navate: una navata più grande al centro e navate più piccole ai lati. La disposizione delle navate è sempre simmetrica: esistono basiliche con 3, 5, 7 e raramente con 9 navate. ingresso sul lato corto sul lato opposto della porta d'ingresso c'è un'abside in cui viene collocato l'altare l'edificio ha funzione di culto: è il luogo in cui i cristiani si trovano a pregare e dove hanno luogo i riti religiosi Basilica di Santa Sabina , Roma; inizio della costruzione: V secolo, completamento della costruzione: XX secolo I mausolei I mausolei sono tombe monumentali che si ispirano ad un'altra costruzione romana: il ninfeo. Il ninfeo era una costruzione circolare che i Romani costruivano nei giardini delle grandi ville. Mausoleo di Santa Costanza, Roma. Costruito tra il 340 e il 345. Venne fatto costruire da Costantina, figlia dell'imperatore Costantino, per la propria sepoltura. Foto: licenza Creative Commons Mausoleo di Santa Costanza, interno Foto di José Luiz Bernardes Ribeiro, licenza Creative Commons Nel Mausoleo di Santa Costanza, l'aula circolare è coperta da una cupola; una serie di 12 colonne binate con capitelli corinzi, provenienti da edifici romani, formano un anello che separa la parte centrale da un deambulatorio coperto da una volta a botte. Le decorazioni presenti nel deambulatorio sono i mosaici paleocristiani più antichi giunti fino a noi.
- Linguaggio visivo | ProfCasilli
Inizio pagina Opere d'arte Esempi Cos'è arte e cosa no Regole arti visive Inizi pagina Services LINGUAGGIO VISIVO This is your Services Page. It's a great opportunity to provide information about the services you provide. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want to share with site visitors. Whether you're offering multiple services, courses or programs, you can edit this space to fit your website's needs. Simply double click on this section to open the content manager and modify the content. Explain what each item entails and add photos or videos for even more engagement. COSA È ARTE E COSA NON LO È? Nel mondo di oggi usiamo il termine ARTE per indicare cose molto diverse tra loro che non sempre rientrano nella categoria di ciò che andremo ad esplorare nel corso delle nostre lezioni. Vediamone alcune: MUSICA CUCINA PUBBLICITÀ MAKE UP CINEMA SCULTURA BASSORILIEVO PITTURA SPORT LETTERATURA ANIME DANZA FOTOGRAFIA MANGA INCISIONE MONUMENTI FUMETTI DESIGN CALLIGRAFIA POESIA ARTIGIANATO ARCHITETTURA cos'hanno in comune tutte queste cose? in senso molto generale sono cose che ci danno piacere, sia nel farle che nel goderne Inizi pagina CARATTERISTICHE FONDAMENTALI PER DISTINGUERE COSA È ARTE DA COSA NON LO È Cos'è arte e cosa no Opere d'arte creazioni consapevoli dell'uomo prodotti che non hanno nessuna finalità pratica Le qualità estetiche vengono ricercate dall'artista in modo da avvicinarsi il più possibile alla perfezione Realizzazioni che esprimono o raccontano aspetti dell'animo umano e del modo in cui percepiamo il mondo che ci circonda hanno carattere di: originalità universalità Opere d'arte "There is no must in art because art is free." (Wassily Kandinsky) La precedente mappa riassuntiva non contiene tutte le tipologie di arti visive, specialmente considerati i nuovi sviluppi contemporanei. Di base, si tenga presente che gli artisti tendono ad usare, in modo creativo e inusuale, materiali e strumenti creati per altri scopi . Un esempio di ciò è per esempio la linoleografia , una tecnica di stampa adottata agli inizi del ‘900 quando venne inventato e messo sul mercato il linoleum, generalmente utilizzato per ricoprire i pavimenti con costi molto bassi e tempi brevi di posa. La linoleografia è una tecnica particolare di incisione. Wassily Kandinsky , Moonlight Nighy (1907), linocut, 21.4 × 19.0 cm, Tretyakov Gallery, Moscow, Russia Foto: public domain Esempi Il linguaggio dell'arte Premesse Strumenti principali Regole Le parole dell'arte Il segno Il punto Il segmento La linea Il linguaggio dell'arte STRUMENTI PRINCIPALI DELL'ARTISTA VISIVO Gli occhi e le mani sono gli strumenti principali di un artista e devono essere allenati ad agire insieme tra loro e con il cervello Regole delle arti visive COMPOSIZIONE Ogni elemento che viene inserito in un’opera ha delle conseguenze sul risultato finale , così, per esempio in un disegno non è importante solo l’oggetto rappresentato, ma anche lo sfondo su cui è rappresentato, la sua posizione sul foglio, il modo in cui sono tracciati i segni, il modo in cui sono stesi i colori, … ARMONIA DI SEGNI, FORME E COLORI La composizione è il modo in cui gli elementi di un'opera visiva sono organizzati nello spazio : l'attenzione non è sul singolo elemento, ma sul rapporto tra tutti gli elementi presenti nello spazio (foglio, quadro, ecc.) Nel linguaggio dell'arte contano molto le 'sfumature', cioè la qualità degli elementi che noi utilizziamo. In particolare, è importante come stendiamo il colore all'interno delle forme, quali colori mettiamo vicini tra loro, come tracciamo un segno. PROPORZIONE Quando si parla di proporzione, si intende il rapporto tra le diverse parti di un soggetto , ma anche quello tra il soggetto principale e gli altri elementi che ci sono nel lavoro e anche il rapporto tra le dimensioni del soggetto e lo spazio in cui viene inserito . ARTE VISIVA LINGUA al posto delle parole usa: SEGNO FORMA COLORE nel suo significato più ampio, possiamo considerare arte ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porti a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Nel suo significato più sublime l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo Il segno è una traccia lasciata su una superficie. Nel linguaggio dell'arte il segno è un segno sensibile capace di trasmettere emozioni. Le qualità del segno dipendono molto dal modo in cui si impugna lo strumento : una impugnatura corretta e un adeguato allenamento permettono di scegliere il tipo di pressione e di stesura più adatti per il tipo di lavoro che si vuole fare. Le tipologie principali di segno sono: IL PUNTO IL SEGMENTO LA LINEA Il punto è il tipo più semplice di traccia. Eppure, non tutti i punti sono uguali: molto dipende dallo strumento utilizzato Più punti possono essere disposti: in modo casuale in modo ordinato secondo uno schema Esempio di 'dot art', una delle tecniche tradizionali di pittura caratteristiche della cultura degli aborigeni australiani foto: public domain Il segmento è un segno breve di lunghezza variabile. dritto può avere andamento Emilio Scanavino curvo Luigi Russolo, Profumo (1910) Van Gogh, disegno: La notte stellata (1889) "Una linea è un punto che è andato a fare una passeggiata" (Paul Klee) retta Linea Prodotto del movimento di un punto mista spezzata curva ondulata Anche nel caso della linea è molto importante anche la qualità del segno, per questo, nel nostro percorso, lavoreremo molto per imparare a conoscere e usare un segno sensibile Regole arti visive FIGURA E SFONDO Questo è un paragrafo. Fai clic qui per modificarlo e aggiungere il tuo testo. La texture texture = (s.f.) il termine texture è una parola inglese che significa letteralmente 'tessitura'. In fisica viene usato per indicare la disposizione degli atomi o delle molecole di un materiale. Nel linguaggio comune e artistico indica la caratteristica di ruvidezza di un materiale o una uniformità di aspetto dovuta alla ripetizione di uno o più elementi distribuiti in modo ordinato o casuale . Ogni oggetto, materiale, superficie ha una sua texture dovuta alla disposizione degli elementi di cui è composto. In alcuni casi è più facile riconoscerla (per esempio le tegole di un tetto), in altri casi è più difficile e serve un microscopio, o per lo meno una lente d'ingrandimento, per poterla scoprire. La presenza di tanti elementi, che riempiono e caratterizzano una superficie, dà anche una sensazione tattile di ruvidezza, o comunque di variazione. In un certo senso, anche a livello visivo, si ha una sensazione di 'ruvidezza'. Qui sotto aggiungo il link ad un articolo di Didatticarte sull'argomento, con tanti esempi di texture. Didatticarte - Monotonia che cattura: la texture Dal punto di vista pratico, una texture può essere realizzata riempiendo lo spazio di segni grafici, ma anche sfruttando le caratteristiche di ruvidezza dei materiali. Per trasferire su un foglio una texture partendo da una superficie ruvida si usa la tecnica del frottage, che consiste nell'appoggiare un foglio di carta non troppo spessa sulla superficie dell'oggetto e nello sfregare sulla stessa uno strumento come matita (disposta di piatto e non di punta), gessetto, carboncino o pastello a cera. Lo strumento va utilizzato in modo leggero per trasferire solo l'impronta degli elementi superficiali.
- MOSAICO | ProfCasilli
MOSAICO Breve storia del mosaico Il mosaico è tra le prime espressioni artistiche documentate nell’antichità. I primi esempi risalgono ai Sumeri, nel IV millennio a.C. Le ‘tessere’ erano costituite da coni in marmo o terracotta colorata (bianco, nero, rosso) che venivano infissi in una base di gesso su pareti o colonne in modo da creare motivi decorativi geometrici. Testimonianze ci sono giunte dalla città di Uruk, fondata intorno al 3.000 a.C. dai Sumeri e poi conquistata dai Babilonesi. L’antica Uruk si trova in Iraq, a 20 chilometri ad est del fiume Eufrate, in una regione paludosa a circa 230 chilometri a sud-est di Bagdad. Decorazioni a mosaico del tempio di Inanna nella zona di Eanna IV di Uruk; (Pergamonmuseum, Berlino); foto di F. Tronchin Porzione di parete decorata a mosaico dal tempio bianco di Warka (Uruk). Coni di pietra sono inseriti in una base di gesso. Uruk, 3500-2800 a. C. Mesopotamia, Iraq; The Sulaimaniya Museum, Iraq Risale sempre ai Sumeri un altro manufatto conosciuto come lo Stendardo di Ur. Si tratta di un reperto archeologico (cm 20×48) ritrovato in una tomba della necropoli reale di Ur, risalente al 2500 a.C. circa, oggi conservato al British Museum di Londra. È composto da quattro pannelli lignei decorati: due facciate principali rettangolari e due più piccole trapezoidali, poste lateralmente. Probabilmente usato come oggetto di devozione che poteva essere portato in processione collocato all'estremo di un bastone di legno, oppure come oggetto votivo collocato in un tempio - in cui, su uno strato di catrame, sono incastonati lapislazzuli, conchiglie, pietre di calcare rosso e madreperle bianche. Per i temi descritti, i due pannelli principali sono detti "della pace" e "della guerra". Stendardo di Ur. Pannello della pace Successivamente, intorno al II millennio a. C., troviamo a Cnosso delle pavimentazioni realizzate a mosaico con ciottoli e terracotta. Palazzo di Cnosso, mosaico pavimentale; foto di Ivar Struthers Il mosaico nell’arte greca La tecnica a ciottoli raggiunge l'apice a Pella , città natale di Alessandro Magno, in Macedonia, nel V secolo a.C. : nonostante la scarsa gamma di colori, si rappresentano con ottimi risultati animali, scene di caccia o episodi della mitologia. Spesso, nel mosaico veniva inserita una sottile lamina di piombo per evidenziare il contorno dei soggetti o definire piccoli particolari, come si farà, diversi secoli dopo, nelle vetrate policrome del gotico. Caccia al leone, mosaico con ciottoli e lamine di piombo, Pella, Museo Archeologico Caccia al cervo, dettaglio dal mosaico pavimentale della Casa del rapimento di Elena, firmato Gnosis (IV sec. a. C.); Pella, Museo Archeologico A partire dal IV secolo a.C. vengono utilizzati cubetti di marmo, onice e pietre varie, che hanno maggiore precisione dei ciottoli, fino ad arrivare, nel III secolo a.C., all'introduzione di tessere tagliate. Il mosaico pavimentale conserva le caratteristiche estetiche dei tappeti: di dimensioni ridotte rispetto alla stanza, è composto da una serie di bordure intorno a un pannello centrale, detto èmblema, che contiene un soggetto figurativo. Le tessere utilizzate sono di forma generalmente quadrata e diventano man mano più piccole, arrivando a misurare 1 mm3 . Le piccole dimensioni consentivano di ‘‘dipingere’ i soggetti con sfumature raffinatissime, in grado di dare il senso di plasticità alle figure, rivaleggiando con la pittura. Questo tipo di mosaico, utilizzato poi anche dai romani, è detto opus tessellatum. Figura 6 Mosaico greco da una villa ritrovata in Turchia nella città di Zeugma Tra i soggetti dei mosaici greci, diventerà molto di moda l’asàratos òicos (= pavimento non spazzato) in cui venivano raffigurati avanzi di cibo lasciati sul pavimento, per evidenziare la ricchezza del proprietario. Il materiale utilizzato era il marmo, che rispetto ad altri tipi di pietra, ha il vantaggio di poter essere spezzato in forme perfettamente cubiche, a causa della struttura del materiale stesso. Le tessere avevano generalmente forma quadrata. I diversi colori erano ottenuti partendo da marmi di diverse tonalità e colori, provenienti da luoghi anche molto lontani e che venivano trasportati su navi speciali, in grado di non sbilanciarsi troppo per il carico pesante. Queste navi avevano il fondo abbastanza piatto e la stiva era parzialmente riempita di pietre in modo da dare stabilità all’imbarcazione. I mosaici di Zeugma (video) Zeugma - ROMANO IMPERO I meravigliosi mosaici greci scoperti nella città di Zeugma (Turchia)
- Embossing a mask | ProfCasilli
Let's make a mask with the embossing techmique MATERIALS drawing of the model to be reproduced (make your drawing using a pencil on a sheet of notebook or printer paper) anodized aluminum plate for embossment INSTRUMENTS pencil ballpoint pen pointed wooden skewer sushi stick teaspoon masking tape cotton swab notebook with normal cover (not rigid) soft towel (to be folded in four) Design of the mask drawing On the notebook sheet, vertically draw a rectangle of the same size as the plate that will be used for the embossing. (Never use cardboard sheets) Inside the rectangle, draw a smaller rectangle to create a 1 cm wide frame on all four sides. Draw a vertical line that divides the interior space into two equal parts Using the proposed images as an example, draw your mask (remember that the drawing must be done in pencil). Cut out the rectangle along the outermost edge (same size as the metal plate) OBSERVE: In the picture you can see that the subject has been designed inside the smallet rectangle. Nevertheless, the position is not totally correct. It is better to leave equal space on top and at the bottom of the rectangle; do the same on the right and on the left. The mask has been drawn by pencil, but the picture was taken after the image had already been transferred on the plate. EMBOSSING - Examples of the main technical passages REALIZATION TRANSFER OF THE DRAWING TO THE METAL SHEET: put the notebook, the ballpoint pen and the wooden skewer on the table place the aluminum plate on the notebook so that the silver side is visible place the rectangle of paper on the plate fix the rectangle of paper with the design with a piece of adhesive paper tape (about 3 cm) on the plate by folding the adhesive tape on the back of the plate itself. (Do not attach the drawing to the notebook: the plate must remain free, so that it can be turned during the work). Go over your drawing with the ballpoint pen, treading a little so as to create a groove in the plate corresponding to all the lines of the drawing. (Attention: in case you have blackened some spaces on your drawing, just go over the contours of the shapes anyway). Lift the sheet of paper and go over all the marks again with the wooden skewer to make the groove deeper. (Be careful not to use too much force: you could puncture the plate) To obtain a sufficiently deep mark, move your skewer back and forth in the groove already drawn: it is the repetition of this operation that will allow you to shape the plate without breaking it. STRAIGHTENING OF THE SHEET Turn the plate so you can see the copper side. Observe that the grooves you traced on the back of the plate appear in relief: the relief must be very well defined (at least a couple of millimeters). If the marks are not all well defined, turn the plate over and correct again. Turn the plate again from the right side (copper-colored side) and, using the tip of the skewer, make a well-defined mark next to the previous ones at a distance of one, maximum two millimeters. This operation is called straightening and serves to create a precise boundary of the parts that you will then go to emboss from the reverse. Starting from the outer profile of the mask, and using the flat part of the sushi stick, go to the outside of this second mark in order to define the profile of your mask well. If necessary, smooth the plate around the mask well using the cotton ball. (The plate around the mask must be perfectly flat. EMBOSSING Turn the plate so that you can see the silver back and, with regular and light movements, start to emboss the parts you want in your mask to appear in relief. For this you need to use a sushi stick. In larger areas you can use circular movements, in narrower ones, straight movements. Move the tip back and forth, as if you were coloring with a pencil. The aim is to create a deep space, which from the obverse will be in relief. You don't have to press too hard, either because you could break the plate, or because you don't have to create unnecessary marks. During this operation, turn the plate often and observe what you are doing: some areas will probably have to be more embossed than others (for example the central part of the nose, the cheeks and the lips). If you want to have very prominent areas, place the soft cloth folded in four on the notebook and go back to working exclusively in the affected areas. Be careful not to bend or crumple the plate. If you notice any imperfections, remove the cloth and, placing the plate straight side on the notebook, smooth it back around the mask, in order to restore the correct levels. Still working from the back (silver side), smooth the areas you embossed well with cotton. If you want to add textures or embossed marks, placing the plate on the notebook and using the skewer, draw them The mask should be finished at this point. BACKGROUND To give greater prominence to the work done, you can make a dotting on the surface of the plate outside of the mask you have just finished. Dotting can be made both from the front and from the back of the plate. 1. To perform the dotting you can use the spherical tip chisels (there are different sizes), the wooden skewer or, the tool that I prefer, the pencil with a not too sharp tip. 2. Place the plate with the mask on the notebook, from the verse you have chosen 3. With the pencil (or with the tool you have chosen) start to imprint in the plate some points by practicing a certain pressure so that the obtained relief is clearly visible. The points must be quite close, but according to your taste, you can achieve gradient effects by acting right on the frequency of the points. 4. Be careful to keep at a distance of at least a couple of millimeters from the embossed area. 5. Remember to cover the surface well, even on the corners of the plate. 6. When finished, strighten the plate once again by slightly pressing with your fingers the surface you have just dotted MOUNTING At this point we have to mount the plate on a cardboard larger than the plate on which we worked. To center the plate in the cardboard: 1. compare the dimensions of the plate with those of the cardboard and subtract from the dimensions of the cardboard those of the plate. Divide by two the two dimensions you have found. 2. With the pencil draw 4 points corresponding to the four corners of the plate in the correct position 3. Fix the plate on the cardboard with double-sided tape. Osserva come il disegno è stato attaccato alla lastra col nastro-carta (non sul quaderno perché devi essere libero di girare la lastra durante il lavoro. Attenzione! Il progetto realizzato da questo studente non ha tenuto conto di tutte le indicazioni: non è stato definito il rettangolo interno e l'immagine è posizionata molto in alto: sul lato inferiore rimane troppo spazio vuoto Ecco come appare il disegno nella fase del riporto: sollevando il foglio sulla lastra deve essere chiaramente visibile il contorno della forma, ma anche tutti i segni che hai progettato Qui vedi un'altro esempio di progetto nella fase del riporto. Come vedi, non tutti i segni sono chiaramente visibili. E' importante che tu stia attento affinché i segni, riportati sulla lastra, siano definiti da un segno marcato In questo esempio vedi come il livello di sbalzo cambia a seconda delle zone: il volto è leggermente sbalzato; alcuni segni decorativi e il profilo di occhi e bocca sono maggiormente sbalzati; la parte più aggettante (sporgente) è il naso. Qui la punta del naso risulta un pochino piatta. Si può ovviare a questo problema appoggiando la lastra su uno strato molto morbido: si può ripiegare molte volte il canovaccio o mettere più strati di cotone idrofilo l'uno sull'altro In questo esempio (come anche nel precedente) puoi osservare l'effetto finale dato dallo sfondo puntinato. Come vedi, la luce reagisce in modo diverso sulle parti liscie e su quelle caratterizzate da una texture. Lo sfondo realizzato in questo modo valorizza il soggetto Qui puoi vedere un esempio di lavoro finito, montato sul cartoncino. Per un buon risultato si deve essere precisi e puliti: sul cartoncino non ci devono essere segni a matita visibili o macchie e la lastra di rame deve essere perfettamente al centro e ben orientata. Anche una piccola inclinazione risulta visibile e disturba l'occhio GALLERY OF THE WORKS REALIZED BY THE THIRD COURSE STUDENTS AT iSTITUTO COMPRENSIVO OF MANERBIO (2021 - 2022) Back to 'Activities' Back to 'Overhang' Go to 'The Mask' Go to 'Jumping a fish'
- Albero di carta | ProfCasilli
Paper tree The activity I propose uses very simple and easily available materials. It requires a little patience, especially at the beginning, to understand how the technique works, but it will allow you to obtain interesting and highly effective creations. Pinterest - Quilling - Tree The shape of the tree Before we begin, let's pay attention to the shape of the trees. First we can look out the window and observe the trees that are around us . Also, we can do an internet search to find out how each tree has a different way of developing: some grow very tall, others have horizontally spreading branches, etc. However, there are some common principles we need to keep in mind: the tree is a creature that grows progressively starting from the trunk , which is the largest part. The first branches are grafted onto the trunk, which always have a smaller diameter than that of the trunk (at least two or three times smaller); these branches continue to grow from year to year in thickness, but also in length, so that the branch is wider at the base, at the point of junction with the trunk, and is increasingly thinner in the upper parts . From the main branches, secondary branches are born and from the secondary ones smaller branches are born on which the leaves (different depending on the species) sprout. To help us we can use a diagram: Questo è lo schema dell'albero di Munari. Si costruisce facilmente partendo da una striscia di carta colorata della larghezza di quello che sarà il tronco. La striscia va tagliata in tre sezioni: una un po' più lunga per il tronco, una per i rami più grossi e una per i rami più piccoli. Dopo aver tagliato (e incollato) la parte del tronco, ho diviso una delle due strisce rimanenti in tre parti (in senso longitudinale) e le ho incollate a raggera. A questo punto, ho diviso in tre parti anche l'ultimo pezzetto di striscia e, successivamente ho tagliato ancora ciascuna striscia in tre parti, per ottenere i rami più sottili Materials and tools MATERIALS an F4 card (album sheet) to use as a base colored paper sheets (A4) straw paper or newspaper streamers left over from the carnival INSTRUMENTS scissors wooden skewer glue stick vinyl glue As you can see in the image, we first chose a colored sheet and glued it on the F4 cardboard, leaving an equal border on all sides (you can use a squared sheet to make this operation easier). It will be the basis on which we will make our tree. PRELIMINARY OPERATION Basic elements There are two basic elements to create the shape of the tree and its foliage: straws and rolls . Variations can also be used, but let's go in order. STRAWS To make our tree trunk, we need 3 to 5 paper straws. To make them we can use the pages of a newspaper, an advertising flyer or straw paper (which has a color suitable for making trunk and branches) ._ cc781905-5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_ 1. if you use newspaper, which is thinner, cut strips 7-8 cm wide and about 20 cm long. If you use straw paper, which is thicker, the width of the strips should be about 2 - 3 cm. Fold the starting sheet several times, back and forth, in order to weaken it along the fold and then tear slowly, or use a ruler for this operation. 2. Place the paper strip on the table and position the skewer to form a very sharp angle and start wrapping the paper around the toothpick. The paper will spiral, but you have to be careful that the paper strip always winds without leaving any gaps. From time to time, fix the paper with a little bit of glue stick or vinyl glue. When you have finished rolling the strip, fix the last corner with a drop of glue, then take out the skewer. With this technique you can also make the branches, inserting the straws one inside the other. ROLLS To make the rolls you will need thinner strips (no more than 0.5 cm wide) or streamers. You can cut them with scissors or have an adult help you cut them with a cutter. 1. wrap the paper strip on itself using the skewer . With this process you can create rolls of different sizes and with multiple colors. If you need a really circular shape, fix the last edge of the roll with a little glue. If, on the other hand, you want to create elongated or curved shapes, shape the roll before fixing it with glue. Before starting to compose your tree, it is good that you prepare a good number of ready-made elements Let's start building the tree By now, you should have figured out how to make the basics . But remember that in art experimentation is the most important thing : while you work, you may come up with ideas on how to fold and roll the strips of paper in ways that your imagination suggests. Experiment, make some elements, observe the shape and keep them aside. You will surely find a way to use them in this or another job. Questo è il primo modello sperimentale che ho realizzato mentre preparavo quest'attività. Il tronco e i rami sono realizzati con delle cannucce di carta di giornale. Per la chioma ho sperimentato diverse possibili soluzioni. Una, molto semplice, prevede l'utilizzo di stelle filanti (o, come nel mio caso, di striscioline di carta arricciate e incollate in più punti con colla vinilica). Una soluzione di questo tipo può essere utile per rendere una chioma gonfia. Per arricchire il lavoro, ho usato diversi verdi e ho cercato di intrecciare le striscioline in modo da rendere il lavoro meno monotono. Negli spazi della chioma ho inserito dei rotolini colorati. A sinistra, come vedi, ci sono diverse forme allungate (volevo trovare soluzioni per suggerire la forma delle foglie). Alcune forme sono realizzate con un profilo vuoto: ho così capito che forme come queste possono essere riempite con elementi che le rendano più consistenti e interessanti. Come forse avrai notato nell'immagine, ho inserito anche delle striscioline sottili di rame: le ho attorcigliate attorno ai rami di partenza. Può essere un'idea per creare i rami secondari o più sottili. Poi però ho deciso di escludere questo materiale per esplorare meglio le potenzialità della carta. Now I will show you other examples of how the basic structure of the tree can be made starting, this time, from thin strips of paper straw that are folded and shaped to create the essential profiles of the trunk and branches: if used well, this technique allows us to obtain interesting results that highlight the characteristics of the bark of trees, characterized by splits, twists and knots. The only rule is to place these elements with the thin side on the sheet, in order to give three-dimensionality to our tree. Examples of structures made in the classroom _cc781905-5cde-3194-bb58d-136bad5c it is not in a hurry to stick the elements on the sheet very important . Prepare what you need to make the trunk and branches and lay the elements on the paper to find the best shape and position . Do several tests by moving the elements and paste them only when you are sure that everything is working fine. It is important that there is balance in your work: since the tree is the most important element, place it in the center , being careful to make sure that there is enough space on all sides so as to be able to create the base of the ground on which the tree is planted and to have enough space for the canopy to fit comfortably. Make sure you can leave some empty space above the tree canopy Gallery of the works carried out by the PRIME classes of the Comprehensive Institute of Manerbio (2021 - 2022)
- Arte Bizantina | ProfCasilli
Roman art Lo stile bizantino caratterizza l'arte e l'architettura che si sviluppano nell'Impero Romano d'Oriente che, a partire dal 395 ha il proprio fulcro nella città di Costantinopoli - l'antica città greca Bisanzio, ribattezzata dall'imperatore Costantino I, nota, ai giorni nostri col nome di Istanbul, una delle maggiori città dell'attuale Turchia). Tale stile è il risultato della contaminazione dell'arte e dell'architettura romane e greche, con influenze dal Vicino Oriente. Cattedrale di Santa Sofia (Istanbul, Turchia) L'edificio nel quale vediamo applicati per la prima volta i criteri dello stile bizantino è la Basilica di Santa Sofia. Dedicato alla sapienza di Dio , dal 537 al 1453 l'edificio fu cattedrale cristiana bizantina (sede del Patriarcato di Costantinopoli , a eccezione di un breve periodo tra il 1204 e il 1261 quando fu convertito dai crociati sotto l'Impero latino di Costantinopoli a cattedrale cattolica di rito romano ). Divenne moschea ottomana il 29 maggio 1453 e tale rimase fino al 1931 , quando fu sconsacrata . Il 1º febbraio 1935 divenne un museo. Il 10 luglio 2020 , con un decreto presidenziale, è stata nuovamente aperta al culto islamico Principali caratteristiche pulvino : tronco di piramide rovesciata a base quadrata che viene sovrapposto al capitello; questo elemento permette di alzare l'arco e far entrare più luce negli edifici abbondanza di decorazioni molto raffinate derivate da intrecci di fiori e tralci (es: capitelli bizantini nella Basilica di San Salvatore a Brescia) proporzioni allungate delle figure umane (proporzione 1:9 invece che 1:8, del canone di Policleto utilizzato nel periodo classico dell'arte greca). Questo stratagemma sottolinea l'eleganza dei personaggi figure stilizzate , per lo più rappresentate frontalmente e differenziate attraverso gli abiti mancanza di realismo assenza quasi totale della prospettiva (si usa la sovrapposizione degli elementi per rendere la profondità dello spazio la pittura viene sostituita dal mosaico uso abbondante dell'oro specialmente negli sfondi (non viene rappresentato il mondo reale, ma tutto è immerso in una luce spirituale 什么是拜占庭艺术? 千古兴亡 | 拜占庭建筑 拜占庭艺术 basilica di Santa Sofia, Costantinopoli Di Arild Vågen - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24932378 Santa Sofia - pianta Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=387531 Capitello bizantino Santa Sofia basilica di Santa Sofia, Costantinopoli Di Arild Vågen - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24932378 1/7 Ravenna WORLD HERITAGE LIST L’arte paleocristiana assume aspetti particolari a Ravenna, che dal 402 viene preferita a Roma come capitale dell’Impero d’Occidente perché giudicata più sicura da attacchi e invasioni. Grazie agli stretti contatti fra imperatori d’Oriente e d’Occidente, si diffonde lo stile bizantino che si era sviluppato a Costantinopoli (l’antica Bisanzio, oggi Istanbul), capitale dell’Impero d’Oriente. Vengono quindi preferiti i mosaici (tipici dall’arte bizantina) alla pittura e gli edifici presentano un contrasto fortissimo fra l’esterno molto spoglio, e l’interno, scintillante d’oro: per il cristiano non ha importanza la bellezza esteriore ma quella interiore. 拉文纳 Gli edifici bizantini più importanti di Ravenna Mausoleo di Galla Placidia (dopo il 426 d. C.) Sant'Apollinare in Classe (consacrata nel 549 d. C.) Sant'Apollinare Nuovo (Teodorico fa iniziare la costruzione nel 505 d. C.) Basilica di San Vitale (532 -547 d.C.) Mausoleo di Teodorico (fatto costruire probabilmente prima del 526, anno della morte di Teodorico) Il mausoleo di Galla Placidia Il Mausoleo di Galla Placidia - video da 'Le meraviglie' Il mausoleo è una tomba monumentale. Il piccolo edificio è rivestito da mattoni che formano solo un semplice disegno sui lati; la pianta è a croce greca (cioè con i quattro bracci uguali) con una cupola, all’incrocio dei bracci, nascosta dal tiburio , cioè quella specie di cubo in mattoni che sembra sostenerla. All’interno, nella cupola, è raffigurata, su un cielo blu cobalto, una croce d’oro circondata da stelle, sempre d’oro, che diminuiscono di misura salendo verso l’alto. L’impressione è di uno scintillio che aumenta fino a concentrarsi nella croce, simbolo della luce di Dio e della salvezza. Mausoleo di Galla Placidia Di currybet - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=626801 Mausoleo di Galla Placidia Di currybet - Flickr, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=626801 1/6 Per approfondire: Didatticarte - Arte Bizantina Up
- Attività | ProfCasilli
ACTIVITIES In this section you will find information on the techniques and activities proposed in class. DRAWING WATERCOLOR PAINTING TEMPERA PAINTING CENTRAL PERSPECTIVE RUSH QUILLING SCULTURA CLIL Dantedì MOSAICO Get a Quote This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content. First Name Last Name E-mail Send Thanks for submitting!
- Paesaggio con albero | ProfCasilli
LANDSCAPE WITH MOUNTAINS WITH INCREASING GRADATION OF INTENSITY PREPARATION OF THE WORKSPACE the sheet must be smaller than the media it should be glued with the paper tape making a frame all around the sheet should not be peeled off until the job it is finished and dry Execution To begin we prepare a sheet (a quarter of your rough drawing sheet is more than enough) glued to the support with paper-tape. Prepare the diluted blue color (prepare a good amount so you don't have to do it again in the course of work) Spread evenly across the paper and leave some white space for clouds only at the top of your sky. Let it dry Paint a mountain just below the clouds and work your way to the bottom of the paper. Let it dry again. Paint the second mountain (move the top a little so that it does not coincide with the previous one) After letting it dry, proceed with the subsequent drafts. 11. Now let's paint the trunk: mix a small amount of yellow, a hint of red and blue. Mix the ingredients and try to get a brown you like. Remember to use it diluted. 12. Paint from top to bottom following the shape of the trunk . To enrich the painting, you can add a little blue on one side of the trunk to accentuate the three-dimensionality 13. after drying well, proceed to paint the ground. Also in this case it uses the same starting colors used so far . Create a green and start painting within one of the sections prepared for the ground, then add a little pure yellow to create a brighter area or some blue, to get a more shaded area. bb3b-136bad5cf58d_ Proceed in the same way in the following areas, trying to distribute the colors so that you do not have the same color on one side only. 14. After drying, start painting the hair: paint within the spaces defined by the sign. Start with a color (always one of the three chosen or created by you by combining the same) ._ cc781905-5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_ 15. for a special result, you can moisten, with the brush dipped in clean water, the space where you need to paint and use small amounts of pure colors which, as you will see, will only spread inside the humid area. To get shades, clean the brush and put in a small amount of one of the other colors. 16. While this part dries, moisten a space not bordering the one you just painted, and continue, trying to arrange the colors in a balanced way. NOTE: How to tell when the sheet is dry enough to work on it again Since this technique requires the use of a lot of water, it is normal for the sheet (especially if it is not watercolor paper of good thickness) to swell. It is precisely for this reason that before starting to paint we have to glue it to the support with a frame of paper tape all around. When the sheet dries, it returns to spread out. Also, by touching the sheet with your hand, you should feel it no longer wet and cold. Back to Watercolor Go to Dilution
- Hayez | ProfCasilli
Page Title Button This is a Paragraph. Click on "Edit Text" or double click on the text box to start editing the content and make sure to add any relevant details or information that you want to share with your visitors. Section Title Section Subtitle Every website has a story, and your visitors want to hear yours. This space is a great opportunity to give a full background on who you are, what your team does and what your site has to offer. Double click on the text box to start editing your content and make sure to add all the relevant details you want site visitors to know. If you're a business, talk about how you started and share your professional journey. Explain your core values, your commitment to customers and how you stand out from the crowd. Add a photo, gallery or video for even more engagement. Torna a Romanticismo
- Le Civiltà Fluviali e l'Egitto | ProfCasilli
Inizio pagina civiltà fluviali Civiltà fluviali-introduzione Mesopotamia Porta di Ishtar Mesopotamia-scultura Lamassu Invenzione del Mosaico Stendardo di Ur Scrittura cuneiforme Tavolette d'argilla e biblioteche Arnaldo Pomodoro Egitto - introduzione Pittura-Egitto Colore Lettura dell'opera Tomba di Nebamun canone egizio-pittura Figura umana-scultura Micerino_lettura dell'opera Architettura Egitto Pyramidion Luxor Abu Simbel Dendera Fayyum Approfondimenti Geroglifici Rinvio pagina River civilizations River civilizations were born and developed in very fertile areas along the rivers where agriculture and livestock ensured very good living conditions. There are two areas in which civilizations with similar characteristics settle: Mesopotamia (land between rivers), located where the Tigris and Euphrates flow, and Egypt , along the course of the Nile. Thanks to the favorable conditions of the climate and the abundance of crops, these civilizations develop the first forms of trade and the creation of markets in which to exchange goods. These activities in turn favor the birth of the first cities. Society is being defined thanks to the division of labor : people specialize in specific fields such as farmers, traders, artisans, etc. It is in this context that writing is born and, as we all know, history begins with writing . Initially it was used to keep records of warehouses of goods or to draw up contracts between merchants, later it was used to write the laws, but also for literary works such as the story of Gilgamesh, the first epic poem in history. The form of writing adopted in Mesopotamia (about 3350 BC) is called cuneiform, because it is made with triangular signs, impressed in the fresh clay. In Egypt, on the other hand, a more complex form of writing was adopted, which mixes drawings and signs, called hieroglyphic writing. Mesopotamia In this region many civilizations developed with similar characteristics both in social organization and in artistic production. Sumerians (from 4.000 / 3.500 BC to 1.700 BC Babylonians (1,800 - 600 BC) Assyrians (1.100 - 612 BC) Persians (539 - 331 BC) With the conquest of the Persian empire, Alexander the Great, these territories will become part of the Hellenistic world. Ziggurat the Sumerian term 𒅆𒂍𒉪 means 'to be high'; stepped construction (overlapping platforms) of decreasing size (increasingly smaller) with shoe walls (= sloping walls) - religious service - astronomical observatory - residence of the priests - real warehouses The art of Mesopotamia is an expression of power and spirituality The art of the Mesopotamian peoples is mainly manifested in the decorations of the royal palaces and urban walls with human and animal figures represented in profile and in schematic forms . The Sumerians were responsible for the foundation of the first large cities (Susa, Ur, Lagash and Uruk) and the invention of clay brick , an abundant material along the banks of the rivers, with which the ziggurats were built, large stepped structures with predominantly religious. The term means 'to be high'. The ziggurat is formed by several quadrangular platforms placed one on top of the other, of decreasing sizes and with scarp walls , that is, inclined inwards to improve the stability of the building. The ziggurat is basically an artificial mountain, a building that allows you to get closer to the gods, like so many are built in ancient times and in different parts of the world. The temple is located in the upper part and on the last platform you could also observe the celestial vault: therefore it also had the function of an astronomical observatory. In the floors below were the apartments of the priests and in the lower tier the royal warehouses where resources were accumulated that could be distributed to the population in case of need. La Porta di Ishtar I re babilonesi Hammurabi (vissuto circa nel 1800 a. C.) e Nabucodonosor II (634 a.C. ca – 562 a.C. circa) si dedicano invece alla realizzazione di grandi palazzi, mura e porte urbane rivestiti con la tecnica della ceramica invetriata . L’arte e l’architettura diventano uno strumento per mostrare la potenza del re. Il colore blu utilizzato per lo sfondo è il blu egizio , pigmento inventato dagli antichi egiziani come sostituto del più raro e prezioso blu oltremare che si otteneva dal lapislazzuli con un lungo e complicato procedimento. Il blu egizio è sostanzialmente vetro blu macinato molto finemente. Applicato sui mattoni di terracotta, si scioglieva quando questi venivano cotti nuovamente nel forno, formando uno strato sottile di vetro. urbano (agg.) = il termine viene dal sostantivo latino urbs che significa città. L'aggettivo significa quindi 'della città'. ceramica invetriata = si tratta di oggetti realizzati in terracotta sui quali è applicato un sottile strato di vetro. VIDEO - Come si fa il blu egizio Nelle immagini della galleria vediamo la Porta di Ištar e due degli animali con cui è decorata. La porta di Ishtar era l'ottava porta della città interna di Babilonia, città scoperta dall'archeologo tedesco Robert Koldewey nel 1899. La città di Babilonia si trova nell'attuale Iraq. La porta venne costruita intorno al 575 a. C. durante il regno di Nabucodonosor II e consacrata alla dea Ištar. È alta 14 metri e larga 10. La porta conduceva verso i più importanti edifici di culto e amministrativi. Dal 1930 la porta si trova al Pergamonmuseum di Berlino. I re assiri Sargon II e Assurbanipal fondano nuove città, con palazzi ornati da grandi sculture e raffinati bassorilievi, nei quali gli stessi re figurano come protagonisti di gesta eroiche. I Persiani, a loro volta, costruiscono palazzi ornati da bassorilievi in stile assiro-babilonese. Osservando il fregio degli arcieri , possiamo osservare che le figure umane sono sempre rappresentate di profilo ; un piede è posto davanti all'altro per dare l'idea del movimento; nel viso, l'occhio è rappresentato di fronte . Di notevole bellezza è il fregio della Caccia al leone di Assurbanipal . Nella galleria ho inserito l'immagine di un particolare di teste di cavallo. Per apprezzare pienamente il naturalismo del fregio, rimando alla pagina del British Museum , dove l'opera è conservata. Porta di Ishtar, 600-500 a.C. terracotta invetriata e smaltata, altezza 14,73 m, larghezza 15,70 m, Pergamon Museum, Berlino Porta di Ishtar, Toro La facciata è decorata con i Tori sacri ad Adad, dio delle intemperie. Le figure regali sono a rilievo e il loro colore ambrato spicca decisamente sul fondale azzurro lucido della terracotta. Porta di Ishtar, Mushushu Altri animali fantastici si alternano ai Tori, sono i Draghi sacri di Marduk, la massima divinità babilonese. Questi animali sono chiamati i Mushushu, e sono rappresentati con quattro zampe e una testa di serpente. Fregio degli Arcieri, dal palazzo di Dario I a Susa, 510 a. C. ca. Altezza di ciascun arciere 147 cm ca. Mattoni smaltati, Parigi, Museo del Louvre. Caccia al leone di Assurbanipal, particolare 645-635 a. C. British Museum Cavalli del carro da guerra reale, particolare dal fregio della Caccia al leone dal Palazzo Nord di Ninive Mesopotamian peoples also make small statues in the round in alabaster, a fairly soft stone that is easy to carve. They are figures of praying : men in prayer, represented schematically with their hands folded to their chests, large eyes wide open and the typical sheep's wool skirt. The blue pupils, made with the precious lapis lazuli, give the prayers a sense of spirituality Statue of Ebil-il, high priest of the Ištar temple, a place among whose ruins the statue was found, in the city of Mari . Dating back to the 25th century BC, it is now housed in the Louvre Museum in Paris. The priestly state of Ebil-il (the name is engraved on the statue) emerges from the "bald" head, typical of temple priests. Ebil-il, dressed in a sheepskin skirt, sits on a basket of reeds, his hands clasped indicating his "praying" posture. The statue, in alabaster, is 53 cm high. The Lamassu is a beneficial deity: in sculpture it is represented in the form of a winged bull with a human head. It was placed, in pairs, to protect the entrance doors of buildings and cities. It also performed an architectural function, as it supported part of the weight of the overlying structure. The head, the only part sculpted in the round, represents a bearded man with finely chiseled features. The body is rendered with anatomical precision; it has five legs, so as to appear stationary when viewed from the front, moving when viewed from the side. One of the Lamassu from the Khorsabad Palace of the Louvre (c. 713-707 BC) Side view. The invention of the mosaic The mosaic is one of the earliest documented artistic expressions in antiquity. The first examples date back to the Sumerians , in the 4th millennium BC The 'tessere' consisted of cones in marble or colored terracotta (white, black, red) which were placed in a plaster base on walls or columns in order to create geometric decorative motifs . . Testimonies have come to us from the city of Uruk , founded around 3,000 BC by the Sumerians and then conquered by the Babylonians. Ancient Uruk is located in Iraq , 20 kilometers east of the Euphrates River, in a swampy region about 230 kilometers southeast of Baghdad. By clicking on the underlined term you will instead see an example of a mosaic made with stone cones from the White Temple of Warka near Uruk. The fragment is kept in the Sulaimaniya Museum, in Iraq. The function of these mosaics was obviously decorative, but it also served to protect the walls of the buildings which were made of raw clay bricks dried in the sun. Portion of mosaic cladding in terracotta cones from the temple of Eanna (Warka) in the Uruk area. This portion of the wall is now preserved in Berlin at the Pergamonmuseum. The banner of Ur Stendardo di Ur (2500 a. C.), struttura in legno con mosaico (altezza: 21,7 - 22 cm, lunghezza: 50, 4 cm, larghezza della base: 11,60 cm, larghezza base superiore: 5, 60 cm; British Museum, Londra Lo stendardo di Ur venne ritrovato nel Cimitero Reale dell'antica città sumera presso Tell al-Muqayyar, nel sud dell'attuale Iraq. L'oggetto, usato probabilmente come insegna regale , è costituito da una struttura in legno decorata a mosaico e intarsio su quattro lati e sulla parte superiore. Sulla base, un foro permetteva di innalzare lo stendardo su un palo e, dunque, di portarlo in processione. I materiali utilizzati per la decorazione sono: madreperla , calcare rosso e lapislazzuli , fissati con bitume . Un lato presenta una decorazione su tre fasce; la lettura di questa scena va fatta dalla fascia più in basso e da sinistra verso destra. una serie di carri da guerra, guidati da soldati armati e trainati da cavalli, travolgono i nemici nella seconda fascia si ha una processione di soldati a piedi e di prigionieri nella terza fascia, a sinistra, il carro del re è preceduto da guardie (le figure sono rivolte verso destra); sul lato opposto si trova una schiera di prigionieri rivolti verso sinistra; al centro vi è la figura del re, rappresentato in dimensioni maggiori degli altri personaggi per sottolinearne la maggiore importanza. Sul lato opposto, nelle due fascie inferiori si vede una schiera di uomini intervallati ad animali (buoi, capre): probabilmente sono i sudditi che portano al re offerte o tributi; nella fascia superiore il re (figura più grande delle altre) partecipa ad un banchetto con dignitari seduti che sollevano dei bicchieri; a destra un cantante e un suonatore di lira intrattengono gli ospiti. L'oggetto venne ritrovato in pezzi e restaurato. Technique: mosaic and inlay Materials: wooden structure bitumen as an adhesive lapis lazuli (background) from Afghanistan mother of pearl red limestone (possibly from India) Video - Lapis Lazuli (English language) Bitumen is a hydrocarbon, it is part of the oil 'family' . In the image you can see a natural bitumen lake that still exists today in Trinidad. The ancients used this material that emerged from the ground in some areas. The Sumerians used it as 'glue' to attach the mosaic tiles of the Banner of Ur, the Egyptians used it in the mummification process. The cuneiform writing The first form of writing appears in the Mesopotamian area around 4,000 BC. C. and more precisely in Uruk. It is a pictographic type of writing, in which the signs are a stylized representation of real objects. The subsequent evolution leads to a further simplification of the pictographic signs. The processed signs are of two types: logograms and phonograms. Logograms indicate whole words. Phonograms indicate sounds. Cuneiform inscription on the right shoulder of a statue from Adab (Bismaya). The inscription mentions the name of the king of Adab, Lugal-dalu, and states that the statue is dedicated or offered to the god Esar. (2.800 - 2350 BC) Museum of the Ancient East, Istanbul, Turkey. Article with images - Wall Street International Il codice di Hammurabi è una tra le più antiche raccolte di leggi scritte. Appartiene alla civiltà babilonese. Il testo è scritto in lingua accadica cuneiforme. Il bassorilievo raffigura il dio Shamash (dio solare della giustizia) seduto in trono mentre porge il codice delle leggi ad Hammurabi, sesto re della prima dinastia babilonese. Quella del Louvre non è l'unica versione del codice di cui sono stati trovati diversi frammenti di diorite e trascrizioni su tavolette d'argilla. Il testo è composto da circa 8000 parole scritte in 51 colonne, ciascuna con circa 80 righe. Il contenuto può essere approssimativamente diviso in tre sezioni: un prologo di circa 300 righe, che spiega la legittimazione divina del re; una parte principale, con 282 clausole legali; e un epilogo di circa 400 righe, che loda la rettitudine del re e invita i successivi governanti a obbedire alle leggi qui riportate. Codice di Hammurabi (1792-1795 ca a. C.); stele in basalto nero decorata con un bassorilievo e con iscrizioni in caratteri cuneiformi (altezza 225 cm, larghezza: 79 cm, spessore: 47 cm); Louvre , Parigi Tavolette d'argilla e biblioteche Since the nineteenth century excavation campaigns have been carried out in the Middle East which have brought to light entire libraries made up of dried raw clay tablets . What can be found in an Assyrian - Babylonian library? warehouse documentation official documents laws chronicles of history recipes poems literary texts In 1964 Paolo Matthiae, archaeologist of the La Sapienza University of Rome, discovered the city of Ebla , near the current Tell Mardick, in Syria. The excavation campaigns continue every year and in 1975 the state archive of the city is discovered: a veritable library containing thousands of documents, all written in cuneiform characters on sun-dried clay tablets. I have no recent news on the continuation of the excavations, but I fear that, as in the case of other archaeological sites, also in the case of Ebla, the excavations have been interrupted due to the long and bloody war that has hit Syria in recent years. One of the consequences of Daesh's seizure of power was the destruction of artifacts of great historical and artistic value and the sale of 'salable' artifacts on the black market to finance the war. Very famous is the epic poem The Epic of Gilgameš (2600 - 2500 BC) which contains the oldest tale of the universal flood. The text, of which six versions are known, was found in the royal library of Ur. By following the link you will be able to see the version of the text which is kept at the British Museum in London. Very particular are the letters , which have sometimes been found still inserted in their 'envelopes' Tablet with envelope Clay envelope with tablet enclosed inside. The envelope contains a memorandum relating to a quantity of refined copper, certified by several individuals, for which the patronymic is also provided. Kanesh Paleo-Assyrian origin (19th century BC) Clay 5.1 x 6 x 2.9 cm .® Ligabue Collection The name of the archaeologist Khaled el Assad is now known all over the world due, unfortunately, to his heroic death during the Syrian war. In 2015, Khaled el Assad was captured by Isis (Daesh) militiamen and tortured to reveal where the precious treasures found in the archaeological excavations of the city of Palmyra were. The archaeologist will be beheaded, without having revealed the location of the treasures. The city of Palmyra , a UNESCO site since 1980, which was in an extraordinary state of conservation, was almost completely destroyed by Isis. EBLA - Official site of the Italian mission To ensure that the contents of the letter were not violated by prying eyes, the envelope was sealed using an engraved cylinder that matched the writer's 'signature'. Mesopotamian cylinder seal in limestone and relative impression; Shamash adoration scene, (Louvre) Cylindrical seal and modern impression: hunting scene. 2200-2100 BC Mesopotamia. The MET (Metropolitan Museum of Art, New York THE CUNEIFORME AND ARNALDO TOMODORO WRITING It often happens that contemporary artists are fascinated by ancient art and culture and this is precisely the case of the sculptor Arnaldo Pomodoro whose sculptures are found all over the world. Here beside you see The arrow (1993-1995) which is located in Paris at the UNESCO headquarters, but its spheres are very famous: perfect geometric shapes that reveal mysterious mechanisms within them. Arnaldo Pomodoro, La freccia, 1993-1995; bronzo, 198 × 468 × 167 cm Parigi, UNESCO Arnaldo Pomodoro, Sfera Grande , 1971, Piazza della Libertà, Pesaro (PU) After having studied in depth the Mesopotamian civilizations, Pomodoro creates works in which the cuneiform writing, imprinted in the clay, inspires him a very personal way of sculpting the material. We see it very well in the Labyrinth , a sculpture you can enter ... Right here, in the first room, we find a huge cylinder of engraved stone - a seal with inscriptions that look just like cuneiform characters; on the floor and on the wall, a writing in relief seems to be produced by the movement of the seal. Of course it is not really the language of the ancient Babylonians, but a contemporary work of art in front of which we cannot help but think of the ancient texts, mysterious and incomprehensible to us, but full of charm. By following the last link you can play games, see the Labyrinth with virtual reality and book a visit, when you can ... Alla scoperta del Labirinto di Arnaldo Pomodoro per approfondire - scrivere in cuneiforme L'Egitto Fin dai tempi antichi, la civiltà egizia ha suscitato curiosità e meraviglia, soprattutto a causa degli imponenti monumenti disseminati lungo il corso del Nilo. La ricerca delle testimonianze dell’Antico Egitto non fa parte soltanto della storia più recente dell’archeologia. ma ha caratterizzato anche l’antichità, fin dal tempo dei Greci e dei Romani. L’ammirazione spesso aveva come conseguenza l’asportazione di opere, come statue e obelischi, che venivano ricollocate altrove - Roma è disseminata di obelischi egizi , per esempio. Talvolta, il mistero che circondava quest’antica civiltà si avvicinava alla magia - probabilmente a causa del grande impegno profuso dagli antichi egizi nell’assicurare la resurrezione ai propri faraoni e importanti dignitari. Fin dal XII secolo si diffuse in Europa l’uso farmacologico della polvere di mummia , considerata potentissimo rimedio contro le malattie più difficili da curare, come per esempio l’epilessia. Museo Egizio di Torino - virtual tour Museo Egizio Torino - tour virtuale ragazzi Museo Egizio del Cairo - collezione Nell’affrontare lo studio della produzione artistica degli egizi, l’indicazione è quella di leggere il capitolo del libro, facendo particolare attenzione alle immagini e alle didascalie che le accompagnano. In questa sezione, invece, troverete gli argomenti principali di interesse più propriamente artistico che è necessario conoscere bene: questi argomenti ritorneranno anche in futuro e ci permetteranno di osservare i cambiamenti. Emanuela Pulvirenti - L'arte Egizia PITTURA Dove veniva utilizzata la pittura? - su pareti e colonne di edifici - sulle strutture in legno di mobili e sarcofagi - sui papiri - sui manufatti in terracotta La gomma arabica è la resina ottenuta dagli alberi di acacia. Ancor oggi è alla base della composizione degli acquerelli ed è utilizzata anche in campo alimentare come addensante per preparare le caramelle gommose. TECNICA: tempera Pigmenti + gomma arabica + albume d’uovo I colori erano preparati miscelando i pigmenti ottenuti dalla macinazione di terre colorate, cui veniva aggiunta una sostanza collosa formata da acqua, lattice di gomma e albume d’uovo. I pennelli erano ricavati dalle fibre di palma. Gli egizi stendevano i colori utilizzando la campitura : una stesura uniforme dentro una forma delimitata da un contorno. Nei dipinti egizi non ci sono sfumature e non esistono ombre perché tutto è immerso nella luce di Ra. Nell’ombra si potrebbe annidare il male, legato a Seth. Testa maschile dalla tomba TT52 (tomba di Nakht) nella necropoli di Tebe (1.400 -1.300 BC. foto: licenza creative commons Home Verde Rosso Bianco Nero Giallo Blu Osiride, dipinto murale dalla Tomba di Sennedjem foto: licenza creative commons IL COLORE I significati, generalmente associati ai colori, derivano per lo più dall'osservazione della natura e da esperienze dirette, anche se, in alcuni casi, si osservano delle differenze nell'attribuzione dei significati, dovute alla cultura (come, per esempio, l'utilizzo del nero come colore del lutto, presso gli occidentali, e del bianco presso i giapponesi, col medesimo significato). Nell'antico Egitto, il colore (Iwen ) era parte integrante di ogni aspetto della vita quotidiana. Era, infatti, un indizio della sostanza di cui erano fatte le cose o del significato associato ad un aspetto del soggetto rappresentato. Per esempio, quando Amon veniva ritratto con la pelle blu, era in riferimento al suo aspetto cosmico. La pelle verde di Osiride, invece, era un riferimento al suo potere sulla vegetazione e alla sua resurrezione. Rosso (deshr): è un colore particolare, nel contesto dell'antica cultura egizia. Ha infatti due significati opposti : essendo il colore del sangue , può indicare la vita (e la vittoria), ma se questo sangue viene sparso attraverso un gesto di violenza, può diventare simbolo di morte e, più in generale, del male. A questo proposito, si può ricordare il mito di Iside e Osiride . Durante le celebrazioni, gli antichi egizi si dipingevano il corpo con ocra rossa, indossando amuleti in corniola , una pietra rosso scuro. Come simbolo di collera e di fuoco, dava origine ad espressioni come: agire "con cuore rosso", che voleva dire 'essere pieni di rabbia; mentre "arrossire" significava "morire". Il rosso era comunemente usato per simboleggiare la natura ardente del sole raggiante e gli amuleti col serpente che rappresenta l'"Occhio del Re" (fuoco, protezione e l'aspetto forse malevolo del sole) venivano fatti con mattoni rossi. Questo colore è stato collegato con la rigenerazione e con le forze pericolose che minacciavano l'ordine cosmico (Maat). Ad esempio, il deserto, minaccia per la vita, era chiamato "Terre rosse". Pericolo, distruzione e morte erano le idee connesse con il rosso: gli Scribi usavano l'inchiostro rosso quando volevano scrivere la parola "male". Il fatto che la pelle degli uomini egiziani venisse raffigurata con il rosso, non ha alcuna connotazione negativa. La vernice rossa veniva creata dagli artigiani egiziani utilizzando ferro ossidato naturalmente e ocra rossa. Una defunta presenta un'offerta a Horus, rappresentato con testa di falco e disco solare avvolto tra le spire di un serpente foto: licenza creative commons Il bianco (hedj e shesep) suggeriva l'onnipotenza e la purezza. Considerato come privo di colore, era usato per le cose semplici e sacre. Il nome della città santa di Menfi significava "Bianche mura". Sandali bianchi venivano indossati durante le cerimonie sacre. Gli oggetti rituali più comunemente utilizzati nei cerimoniali, come piccole ciotole e vasi canopi, erano privi di colore. Anche il tavolo per l'imbalsamazione del Bue Api di Menfi era di alabastro bianco. Bianco era anche il colore araldico dell'Alto Egitto: il "Nefer", la corona dell'Alto Egitto era bianca, anche se in origine probabilmente veniva fatta con canne verdi. Il colore bianco puro utilizzato in questo tipo di arte egizia era quello naturale del gesso. Vasi canopi provenienti dalla tomba di Neskhons, moglie di Pinedjem II, morta nel 981 a.C. (British Museum ) foto: licenza creative commons Rappresentazione della pesatura del cuore sul Papiro di Ani (British Museum ) foto: licenza creative commons Nell'antico Egitto, il nero (kem) era simbolo di morte e della notte. Osiride , il re dell'aldilà era anche chiamato "il nero". Una delle poche persone della vita reale ad essere divinizzate, la regina Ahmose Nefertari fu la patrona della necropoli. Era solitamente raffigurata con la pelle nera. Anubi , il dio dell'imbalsamazione era raffigurato come uno sciacallo o un cane nero. Così come il nero simboleggiava la morte era anche un simbolo naturale del mondo sotterraneo e quindi della resurrezione . Probabilmente era anche simbolo di fecondità e persino della vita . Questa associazione era dovuta all'abbondanza generata dal limo nero delle annuali inondazioni del Nilo. Il colore del limo divenne emblematico dello stesso Egitto: il paese, infatti, era chiamato "Kemet" (Terra nera). Pigmenti neri erano ricavati da composti del carbonio come fuliggine , carbone di legna o di terra oppure ossa di animali bruciate . Che Osiride fosse una divinità connessa con la fertilità della terra, legata alle piene del Nilo, è confermato anche dall'uso di realizzare dei piccoli sarcofagi con un incavo interno sagomato come il corpo della divinità che veniva riempito di terra e semi (corn mummies ). Questi sarcofagi venivano lasciati germogliare e poi interrati nei campi, in un rituale che doveva favorire l'agricoltura. Ahmose Nefertari, dalla tomba di Nebamon e Ipuky TT181 (Tebe), Neues Museum (Berlino) foto: licenza creative commons Articolo (Storica - National Geographic) - Osiride, il dio egizio dell'aldilà Il verde (wadhj) era il colore della vegetazione e della nuova vita. Nel linguaggio quotidiano fare "cose verdi" indicava un comportamento positivo. Come già accennato, Osiride era raffigurato spesso con la pelle verde ed era anche denominato Grande Verde. La malachite verde era un simbolo di gioia e la terra dei morti era descritta come il "campo di malachite". Nel libro dei morti si legge che il defunto diventerà un falco "le cui ali sono di pietra verde". L'occhio di Horus era un amuleto di pietra verde. Questo colore era anche associato alle divinità Hathor, Wadjet e Osiride. Il pigmento verde probabilmente veniva preparato come una pasta ricavata da ossidi di rame e di ferro mescolati con silice e calcio. Poteva anche essere estratto dalla malachite, un minerale naturale di rame. Ra e Imentet, dea delle necropoli occidentali dell'Egitto. Tomba di Nefertari, Tebe foto: licenza creative commons Il giallo (khenet, kenit) era ottenuto con ocre naturali oppure ossidi. Durante l'ultima parte del nuovo Regno, venne sviluppato un nuovo metodo, che derivava il colore dall'orpimento (trisolfuro di arsenico). Sia il sole che l'oro giallo condividevano le qualità di immortalità, eternità e indistruttibilità . Quindi l'uso del giallo, nell'arte egizia, generalmente indicava queste qualità. Si credeva che la pelle e le ossa degli dèi fossero d'oro . Così statue di divinità e maschere di mummie di Faraoni erano spesso costruite o placcate in oro. Quando il faraone moriva diventava il nuovo Osiride e quindi un Dio. Nell'immagine della Cerimonia di Apertura della bocca (a destra), notate i toni della pelle della mummia e di Anubi. Entrambi sono esseri divini ed entrambi hanno la pelle dorata, mentre il sacerdote e le donne in lutto hanno il classico rosso-marrone e giallo, tonalità della pelle usate solitamente per gli esseri umani. L'oro bianco , una lega di oro e argento, era considerato come l'equivalente dell'oro e qualche volta veniva utilizzato in contesti dove solitamente veniva usato il giallo. Libro dei morti di Hunefer : cerimonia di apertura della bocca. British Museum, Londra. Foto: licenza creative commons Blu (irtiu, sbedj): era preparato con ferro, ossidi di rame, silice e calcio. Questo prodotto aveva un colore ricco, che però era instabile e, a volte, si è scurito o si è modificato nel corso degli anni. Simboleggiava il cielo e l'acqua. In un certo senso cosmico estendeva il suo simbolismo ai cieli e alle inondazioni primordiali. In entrambi i casi il blu ha assunto il significato della vita e della rinascita . Era anche un simbolo del Nilo , delle sue colture e della fertilità . La fenice , che era un simbolo del diluvio primordiale, è stata modellata sull'airone che ha un piumaggio grigio-blu. Tuttavia, di solito era raffigurata con brillanti penne blu per sottolineare la sua associazione con le acque della creazione. Amon fu spesso raffigurato con il viso blu per simboleggiare il suo ruolo nella creazione del mondo. Per estensione i Faraoni erano talvolta indicati con facce blu, proprio per identificarli con Amon. I babbuini , che in natura non sono certo blu, sono stati dipinti con questo colore, ma non se ne conosce il motivo. L'ibis, un uccello blu era un simbolo di Thoth, proprio come il babbuino. Può essere quindi che i babbuini fossero raffigurati in blu per sottolineare la loro connessione a Thoth. Gli dei spesso erano raffigurati con capelli fatti di lapislazzuli, una pietra azzurra. Amuleto : Thoth raffigurato come un Ibis accompagnato dalla dea Maat. Faïence blu-azzurra, 3,1 x 4 x 1,5 cm, datazione: 722–332 a.C., Collezione del Museo Egizio di Torino Foto: creative commons Trascrivo, solo per ragioni di leggibilità, le descrizioni dei colori, utilizzati dagli egizi, reperibili sul sito Cultor College . Eventuali modifiche sono dovute a studi e approfondimenti personali. Seguendo il link, potete trovare altre utili informazioni LETTURA DELL'OPERA Dato che ci occupiamo di arte visiva, è abbastanza logico che sia importantissimo osservare bene le immagini e cercare quali siano gli elementi che le rendono uniche e speciali. Non basta quindi guardare superficialmente un'opera, ma dobbiamo soffermarci un po' di più sui suoi diversi aspetti. Può essere utile porsi alcune domande che ci guidino nell'osservazione: Di che tipo di opera si tratta? (è una scultura, un bassorilievo, un dipinto? conosci la differenza tra questi e altri tipi di arte?) conosci l'autore (o comunque la civiltà o il periodo cui appartiene )? che cosa rappresenta? qual è secondo te il significato? Queste sono le domande principali, ma più domande riesci a porti, più scoprirai caratteristiche che ad un primo sguardo, probabilmente, ti erano sfuggite. Scena di caccia sul Nilo lettura dell'opera Frammento di dipinto parietale dalla tomba di Nebamun raffigurante una scena di caccia; 1350 a. C. ca; British Museum , Londra Immagine di pubblico dominio Partiamo dalla prima domanda: di che tipo di opera si tratta? Si tratta chiaramente di un dipinto e in particolare di un dipinto parietale , cioè fatto su una parete. Questo frammento di dipinto stava nella tomba di un funzionario reale vissuto sotto il regno di Thutmose IV e Amenofi III. Questo funzionario venne sepolto a Sheikh Abd El Qurna , in una necropoli dedicata ai funzionari reali e si trova lungo il Nilo, nella zona di Tebe, dove si trovano la famosa Valle delle Regine, il tempio di Luxor e quello di Karnak. Dalla tomba, sono stati asportati diversi frammenti dipinti: tre di questi si trovano custoditi al British Museum di Londra, uno si trova al museo di Avignone, in Francia, mentre degli altri si sono perse le tracce (probabilmente sono finiti nelle mani di qualche collezionista privato). Potrà sembrarti strano, ma non sappiamo dove si trovi esattamente la tomba da cui provengono questi dipinti: i primi archeologi erano più dei cacciatori di tesori, che degli scienziati. Si appropriavano di ciò che secondo loro poteva avere un valore e non si preoccupavano di documentare la scoperta. La tomba era rivestita di stucco che nell'antichità era fatto con un impasto di calce e pozzolana (materiale poroso e leggero di origine vulcanica), misto a polvere di marmo o gesso e che risultava così molto liscio. Successivamente lo stucco veniva decorato con pittura a tempera , dalle tinte vivide e chiare, e con pennellata svelta e sicura motivata dal rapido essiccamento dei colori. 2. Conosci l'autore (o la civiltà) cui appartiene? Si tratta sicuramente di un dipinto dell'antica civiltà egizia. 3. Che cosa rappresenta? Si tratta di una scena di caccia ambientata in una palude. Gli elementi naturali sono descritti in modo realistico , anche se talvolta stilizzato (vedi per esempio le piante di papiro. La figura umana è sempre stilizzata e, come si può vedere, la dimensione dipende dall’importanza del personaggio rappresentato. Il faraone, che dopo la morte viene divinizzato, e le divinità vengono rappresentati grandi, mentre le mogli, i figli e tutti gli altri membri della società sono di dimensioni inferiori. 4. Qual è secondo te il significato? Qui ognuno può dare la sua interpretazione, ma per capire il vero significato dobbiamo ricordarci che si tratta della decorazione di una tomba. Possiamo dire che questa scena bellissima rappresenta la visione che gli egizi avevano della vita oltre la morte : pensavano che avrebbero continuato a fare le cose che amavano fare in vita, come per esempio, andare a caccia. La loro vita sarebbe stata agiata, circondati da ogni tipo di comodità e ricchezza in una natura lussureggiante, cioè rigogliosa. Quali caratteristiche mi permettono di dire che questo dipinto appartiene all'antica civiltà egizia? Rappresentazione della figura umana Nefertari che presenta delle offerte , dipinto dalla tomba di Nefertari, Luxor Foto: licenza creative commons IN PITTURA Nella pittura, la figura umana è stilizzata , cioè è rappresentata secondo un modello stilistico messo a punto dagli antichi artisti egizi. Vediamo gli elementi fondamentali: la testa è rappresentata di profilo l'occhio è rappresentato come se lo vedessimo di fronte la parte superiore del corpo è vista di fronte dalla vita in giù (fianchi, gambe e piedi) la rappresentazione torna ad essere vista di profilo le proporzioni delle diverse parti del corpo vengono stabilite da un canone di proporzione , basato sull'unità di misura del cubito , cioè la misura del pugno chiuso. Canone egizio per la rappresentazione della figura umana. L'immagine è ripresa dalle risorse didattiche scaricabili del UM (The University of Menphis ). Video - interno della Tomba QV66 di Nefertari Visita virtuale nella tomba QV66 di Nefertari (Virtual Reality) IN SCULTURA Le sculture egizie sono realizzate riproducendo un reticolo sui quattro lati del blocco di pietra. Su ciascun lato si disegna la visione frontale, laterale (destra e sinistra) e posteriore e si scolpisce su tutti e quattro i lati, Alla fine si arrotondano gli spigoli. Si utilizza sempre il canone di proporzione. Le statue, pur continuando a seguire lo stile tipico del gusto egizio, spesso introducono elementi di somiglianza con i personaggi rappresentati. Statuette incompiute di Micerino , custodite nel Museum of Fine Arts di Boston. Immagine riprodotta dal sito La civiltà egizia , in cui puoi trovare molte informazioni relative a questi reperti Busto di Nefertiti . Ägyptisches Museum und Papyrussammlung, Neues Museum , Berlino. Foto: licenza creative commons Scriba rosso, 2620-2350 a.C. circa, calcare e cristallo di rocca, altezza 53,7 cm, da Saqquara, Museo del Louvre, Parigi Colosso di Akhenaton , Museo Egizio del Cairo, Egitto Immagine: licenza creative commons LETTURA DELL'OPERA Micerino e la moglie hanno lo sguardo rivolto in avanti. Il faraone indossa il nemes , il tipico copricapo egizio che simboleggia la natura divina del faraone, figlio del dio sole Ra, venuto in Terra a proteggere il suo popolo e la sua terra: l'Egitto; la moglie, invece indossa una parrucca con fitte trecce. Il corpo è descritto in modo da farci capire che gli egizi conoscevano molto bene l’anatomia, ma la rappresentazione è idealizzata secondo lo stile del tempo. La posa del corpo è statica (immobile) e rigida: le braccia della figura maschile sono vicine al corpo, le mani chiuse attorno ad un oggetto. La postura delle gambe suggerisce il movimento: la gamba destra tesa all’indietro e la sinistra avanzata, come per compiere un passo; tuttavia, i piedi poggiano completamente a terra e il ginocchio non è piegato. La figura femminile è ritratta mentre compie un gesto di tenerezza, abbracciando il marito (osserva la mano destra attorno al busto del faraone, mentre la sinistra si appoggia al braccio sinistro). Il braccio visibile è rigido, così come la mano, la muscolatura non è descritta in modo verosimile. Le figure sono scolpite in un unico blocco. La pietra tra braccia e gambe non viene asportata . Statua di Micerino e della regina Khamerernebti II , in pietra grigia, rinvenuta nel tempio mortuario del faraone a Giza. Conservata al Museum of Fine Arts di Boston Immagine: licenza creative commons ARCHITETTURA Le strutture architettoniche che ci sono arrivate hanno carattere monumentale e sono legate all culto dei morti o delle innumerevoli divinità . Famosissime sono le tre piramidi di Giza, ma molte sono anche le sepolture nelle valli dei re e delle regine. La forma perfetta della piramide è il risultato di un lungo percorso di tentativi e fallimenti . Ne è prova la piramide di Snefru, la cosiddetta ‘piramide romboidale’. Piramide di Snefru, ( 2560 a. C. ca.) altezza 105 m, l'inclinazione iniziale era di circa 54° (la piramide avrebbe dovuto raggiungere l'altezza di 133 m) poi modificata in 44°, per impedire il crollo dell'edificio. Governatorato di Giza, Egitto Foto: licenza Creative Commons La pendenza delle tre piramidi più famose (quelle di Cheope, Kefren e Micerino) va dai 51 ai 53°. Esistono piramidi con pendenze diverse (le piramidi nubiane , per esempio, hanno pendenza tra i 40 e i 50°). La pendenza doveva essere calcolata in modo preciso in base al tipo di terreno su cui sarebbe stata costruita . Il terreno su cui venne costruita la piramide di Snefru non era abbastanza solido per permettere la costruzione di una piramide alta 133 m, visti i cedimenti, gli architetti cambiarono l'inclinazione per poter portare a termine la costruzione. Il Pyramidion Il mito della creazione di Eliopoli In cima alla piramide e agli obelischi, era posto il pyramidion. Sulle piramidi, il pyramidion era costituito da una grande pietra piramidale realizzata in marmi di diverso colore e che poteva recare delle incisioni in caratteri geroglifici e rappresentazioni di Ra. Obelisco di Luxor con pyramidion dorato , Place de la Concorde, Parigi Foto di Dennis Jarvis, licenza Creative Commons Pyramidion della piramide di Amenemhat III a Dahshur presso il Museo Egizio del Cairo Foto di Jon Bodsworth, licenza Creative Commons Sugli obelischi, invece, il pyramidion era generalmente liscio e poteva essere ricoperto con lamine di oro o elettro (una particolare lega di oro e argento) o rame dorato. È detto anche pietra di Benben. Benben, nella mitologia egizia, era la collina primigenia che emerse dall’oceano del Nun e sulla quale il dio creatore Atum generò se stesso e la prima coppia divina. Qui puoi trovare degli articoli che parlano di alcuni miti cosmogonici egizi: wikipedia -benben Glencairn Museum News - Ancient Egyptian Creation Myth... Storica - Ptah e la creazione del mondo Il Tempio di Luxor Ingresso al Tempio di Luxor col viale fiancheggiato da sfingi, il primo pilone con uno dei due obelischi; l'obelisco mancante si trova ora a Parigi Foto di Jose Antonio, Licenza Creative Commons I templi sono edifici complessi con stanze e cortili collegati tra loro . Sono basati sul sistema trilitico , che abbiamo già incontrato nel periodo preistorico (piedritti + architrave). Le colonne hanno fusti che si ispirano a fasci di steli di papiro e sono sormontate da capitelli che si ispirano a infiorescenze di papiro chiuse o aperte. L’elemento orizzontale, l’architrave , è costituito da travi di pietra che si uniscono al centro del capitello. Colonne e pareti portano spesso numerose iscrizioni e in origine erano completamente dipinte a colori vivaci. Il Tempio di Abu Simbel Il complesso archeologico del sito di Abu Simbel, in egizio Meha, è composto principalmente da due enormi templi in roccia, detti templi rupestri ricavati dal fianco della montagna. Vennero fatti costruire dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. per intimidire i vicini Nubiani e per commemorare la vittoria nella Battaglia di Qadesh. La scoperta di Abu Simbel fa parte delle pagine più avventurose dell’archeologia. Scoperto nel 1813 dallo svizzero Johann Ludwig Burckhardt , fu Giovanni Battista Belzoni ad entrarvi per la prima volta nel 1817. Belzoni era un personaggio molto particolare: ingegnere idraulico, in gioventù si era mantenuto a Londra facendo l’uomo forzuto’ nei circhi e successivamente si era imbarcato per l’Egitto insieme alla moglie come rappresentante di sistemi idraulici.Qui decise poi di dedicarsi alla ricerca archeologica. Il personaggio di Indiana Jones si ispira proprio alle sue rocambolesche avventure. Nel 1979 è stato riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Abu Simbel è simbolo dell’ingegno umano: gli egizi lo costruirono in modo che il 20 febbraio e il 20 ottobre il primo raggio di sole andasse a colpire la statua di Ramses II sul fondo del santuario. Dopo la costruzione della diga di Assuan , che produsse l’allagamento di vasti territori, una missione italiana realizzò un’impresa senza precedenti: lo spostamento dell’intero tempio su un livello più alto della collina nella quale era stato scavato . Per spostare il tempio, dopo lunghe e laboriose progettazioni, si decise di tagliarlo in blocchi numerati e poi ricomposti. Dopo lo spostamento, il fenomeno del raggio di sole si manifesta regolarmente due volte l’anno il 22 febbraio e il 22 ottobre. Articolo - Il trasferimento del Tempio di Abu Simbel - Storica - National Geographic VIDEO - Trasloco del tempio di Abu Simbel (tomba di Ramesse II) VIDEO - Moving the Egyptian Temples of Abu Simbel (1968) Il tempio di Hator a Dendera Situato a circa 2,5 km a sud-est della località di Dendera, è uno dei templi meglio conservati di tutto l'Egitto. L'intero complesso copre un'area di circa 40.000 m² ed è interamente circondato da un muro di mattoni a secco . Il complesso ospita cappelle , santuari ed un lago sacro oltre a una chiesa cristiana ed a due mammisi ovvero i luoghi della rinascita, destinati a celebrare la nascita annuale del figlio del re, il dio-figlio Il tempio è ricco di dipinti bellissimi. Qui troviamo anche una rappresentazione dello zodiaco egizio, derivato, secondo gli studi, da quello mesopotamico. Al centro, viene rappresentata la volta celeste, con le costellazioni, il sole e la luna nella posizione dell'eclissi solare del 25 settembre del 52 a. C. I ritratti del Fayyum Si tratta di straordinari dipinti ritrovati nella valle del Fayyum. I dipinti, realizzati con la tecnica dell’encausto (pigmento mescolato a cera calda e applicato su tavole di legno) appartengono al periodo copto (diffusione della chiesa cristiana greca). Le tavole di legno erano inserite nei bendaggi delle mummie. Sono testimonianza straordinaria della sopravvivenza delle antiche tradizioni funerarie e allo stesso tempo della straordinaria abilità tecnica ed espressiva raggiunta dagli artisti greci, di cui ci restano rarissime testimonianze pittoriche foto: public domain Wikimedia-Commons: raccolta Storica - National Geographic - I ritratti del Fayyum, sguardi dall'aldilà Materiali per ulteriore approfondimento MU - The University of Menphis - link a siti sulla civiltà e l'arte egizia Expedition Magazine - ANCIENT EGYPTIAN STONE-DRILLING Guardian - Egypt ...'Book of the Dead' Papyrus National Geographic - Meeting Hinat Ansa.it: La Via Lattea raffigurata nella dea dell'antico Egitto Nut The ancient Egyptian personification of the milky way as the sky-goddess Nut:.. La scrittura egizia VIDEO -Come funziona il geroglifico VIDEO - Pillole di geroglifico 1 VIDEO - Pillole di geroglifico 2 VIDEO - Pillole di geroglifico 3 VIDEO - Pillole di geroglifico 4 VIDEO - Pillole di geroglifico 5 VIDEO - Pillole di geroglifico 6 VIDEO - Pillole di geroglifico 8 TORNA A STORIA DELL'ARTE Up