PREISTORIA
Prehistory = before history, that is, before the invention of writing
The prehistoric period goes from the appearance of man on Earth (about 4.5 million years ago), to the discovery of writing (about 3,000 years ago).
Il termine PREISTORIA vuol dire prima della storia, cioè prima dell’invenzione della scrittura. Dal punto di vista della storia dell'arte cercheremo di seguire il percorso dell'uomo che, sfruttando le proprie capacità creative, riesce ad inventare strumenti di uso comune che migliorano le sue condizioni di vita; scopriremo anche come ben presto inizi ad abbellire questi strumenti con elementi decorativi per il puro piacere della bellezza.
Oltre a ciò, in modo più specifico, ci occuperemo di manifestazioni, come la pittura rupestre, i graffiti rupestri e le sculture che non hanno nessuna finalità pratiche, ma che visti con gli occhi moderni, ci appaiono come manifestazioni artistiche degli uomini preistorici.
Queste manifestazioni, pur trovando la propria giustificazione in una funzione magica o cultuale, rivelano attenzione ad aspetti che noi consideriamo fondamentali nel fare artistico: segno, forma, colore, gesto e materia.
La conquista della scrittura non avviene contemporaneamente in tutte le civiltà. Anche oggi esistono popolazioni isolate in Papuasia e Amazzonia che vivono in condizioni preistoriche perché non hanno avuto contatti con gruppi più evoluti. Queste popolazioni non hanno sviluppato una forma di scrittura e tramandano la loro cultura oralmente.
I primi oggetti lavorati dall’uomo risalgono a circa 2,5 milioni di anni fa.
La linea del tempo
Paleolithic
( 1.8 million years ago - 10,000 years ago )
The term paleolithic it is formed by the union of two Greek words: pàleo , which means 'ancient' and lithòs , which means 'stone'. The word, therefore, means: period of ancient stone
men are nomads
they live in caves
they build stone tools
they live by hunting and gathering spontaneous plants
Towards the end of this period, rock art was born (painting and engraving on rocks) and small sculptures were made.
Strumenti del Paleolitico
Alle origini dell'arte
Nel lungo periodo che precede l’invenzione della scrittura, l’uomo trova diversi modi per esprimere le sue emozioni e la sua visione del mondo. Prima della scrittura nascono la musica, la pittura, le incisioni e la scultura.
Oltre all’utilizzo della voce, i primi strumenti musicali furono probabilmente degli strumenti a percussione (semplici pietre o bastoni) e sonagli, capaci di accompagnare il ritmo del canto, ma ben presto nacquero strumenti come il rombo (una fune attaccata ad un pezzo di legno sagomato che veniva fatta ruotare velocemente e che produceva un ronzio), il fischietto e il flauto, ricavato da ossa cave di uccello e il corno.
In arte nulla è perso, per un artista tutto è contemporaneo e ogni opera dell'uomo è fonte di riflessione e d'ispirazione.
Qui accanto ti propongo il video di un artista contemporaneo davvero straordinario: le sue opere sono nuove e allo stesso tempo antiche, come puoi capire, forse, dopo aver guardato i video sugli antichi strumenti musicali.
L'arte rupestre
Noi oggi parliamo di arte rupestre, ma è bene sottolineare come la nostra conoscenza a riguardo sia relativamente recente. È infatti soltanto verso la fine dell'Ottocento che in Spagna viene scoperta la grotta di Altamira (1879), che ha cambiato per sempre il nostro modo di vedere le abilità dell'uomo preistorico: fino a quel momento, infatti non si conoscevano pitture rupestri e dunque tutti i documenti che abbiamo visto nella presentazione precedente (Alle origini dell'arte) sono posteriori rispetto a questa prima scoperta.
A partire dal paleolitico superiore (35.000 - 30.000 a. V.) i gruppi umani appartenenti alle famiglie di Homo Sapiens Sapiens svilupparono delle forme di linguaggio visivo che definire 'primitive' è decisamente riduttivo. Si tratta di popolazioni nomadi di cacciatori e raccoglitori che nei loro spostamenti utilizzavano le caverne come ripari naturali e temporanei.
È proprio all'interno di alcune caverne che vennero ritrovate le prime forme di espressione artistica, costituite da pitture e incisioni rupestri.
Iniziamo subito a fare alcune precisazioni importanti: pitture rupestri e incisioni rupestri non sono la stessa cosa.
Il termine rupestre, come è facile immaginare, si riferisce alla superficie sulla quale vengono realizzate pitture o incisioni, cioè la nuda roccia.
Ti ricordo che nelle prime lezioni introduttive sull'arte abbiamo imparato a distinguere le diverse tecniche con le quali vengono realizzate le opere (cfr. Linguaggio visivo e in particolare la primissima presentazione sulle Opere d'arte).
Pitture rupestri
Dipinti realizzati su pareti di roccia (prevalentemente all'interno delle caverne)
Incisioni rupestri
Segni o disegni scavati nella roccia. Non sono colorate.
Alcune incisioni si trovano nelle grotte, ma per la maggior parte si trovano su rocce esposte all'aperto (come le incisioni rupestri della Valle Camonica)
rupestre (agg.) [deriv. di rupe (roccia scoscesa)] = realizzato su una parete rocciosa
Etimologia: dal latino rupes. derivato dal verbo rumpere, che vuol dire 'rompere o spaccare'
pittura s. f = tecnica nella quale la sostanza colorante (pigmento) viene diluita con un liquido.
Al pigmento viene generalmente aggiunto un legante, cioè una sostanza che permette al pigmento di aderire alla superficie sulla quale il colore viene applicato.
incisione s. f. = traccia o disegno ottenuto asportando parte del materiale di supporto con uno strumento resistente ed appuntito.
Con questo termine si indicano le incisioni rupestri, che quindi sono segni e disegni scavati nella roccia, ma anche forme più complesse e moderne di opere ottenute stampando su carta disegni precedentemente incisi su lastre di legno o di metallo.
Caratteristiche e datazione
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I dipinti rupestri in cui viene rappresentato l'uomo (di cui abbiamo visto alcuni esempi nella presentazione All'origine dell'arte) sono del periodo Neolitico, mentre
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i dipinti ritrovati nelle grotte di Altamira, Chauvet e Lascaux vennero realizzati nel paleolitico superiore (40.000 - 10.000 a.C)
Le rappresentazioni di animali ritrovate nelle grotte mostrano una profonda conoscenza dell'anatomia degli animali e sono per lo più naturalistiche (= molto simili alla realtà). Attraverso l'uso del chiaroscuro, e sfruttando le conformazioni naturali delle rocce, questi artisti del passato riescono a dare il senso della tridimensionalità.
Materiali e strumenti della pittura rupestre
pigmenti + legante + diluente
Pigmenti
Gli uomini primitivi avevano a disposizione solo pochissimi pigmenti naturali costituiti prevalentemente da pietre colorate triturate finemente, con qualche eccezione di pigmenti di origine vegetale. Vediamo quali sono:
pigménto s. m. [dal lat. pigmentum, der. del tema di pingĕre «tingere, dipingere»]. = sostanza colorata non solubile che, dispersa in un liquido, è in grado di ricoprire gli oggetti di uno strato colorato permanente.
Questa immagine ci mostra gli strumenti coi quali gli uomini preistorici preparavano i pigmenti per la pittura. Si tratta sostanzialmente di due pietre con le quali ridurre in polvere i materiali di partenza.
Cliccando sull'immagine sarai indirizzato alla pagina del Museo di Archeologia Ligure dove vengono presentati e e spiegati questi reperti.
FALSI MITI
Gli uomini primitivi NON USAVANO SANGUE per dipingere sulla pareti delle caverne
Legante
Il legante utilizzato dagli uomini primitivi per far aderire i pigmenti alle pareti di roccia è il grasso animale.
Diluente
Il diluente utilizzato dagli uomini primitivi era acqua e, molto probabilmente anche saliva.
Gli strumenti
Osservando i dipinti che sono stati ritrovati, possiamo ipotizzare quali strumenti venissero utilizzati dagli antichi artisti per dipingere.
Ovviamente si doveva trattare di strumenti costruiti con materiali facili da reperire.
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mani: il colore veniva applicato e sfumato con le mani sulle superfici più ampie
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tamponi, realizzati con muschio, per creare piccole macchie di colore
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bocca: il colore veniva messo direttamente in bocca, diluito con la saliva e spruzzato sulla roccia
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ossa cave di uccello: potevano essere usate per spruzzare il colore
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pennelli primitivi creati a partire da un rametto che veniva masticato ad una estremità, liberando le fibre verticali, oppure creati legando ciuffetti di piume, peli di animali o foglie con fibre vegetali.
I temi dei dipinti e le loro finalità
TEMI
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rappresentazione di animali
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scene di caccia
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segni
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simboli
FINALITÀ MAGICO-RELIGIOSE
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propiziatorie
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di restituzione
Le pitture rupestri contengono soprattutto rappresentazioni di animali e scene di caccia, tanto che all'inizio si riteneva che si trattasse sostanzialmente di rappresentazioni di vita quotidiana, ma, l'approfondimento dello studio di questi ritrovamenti portò a cambiare radicalmente idea.
Un primo elemento che guidò gli studiosi è la collocazione di questi dipinti: si trovano in profondità, in cunicoli difficilmente accessibili e completamente bui e non all'imbocco delle caverne, dove venivano stabiliti gli accampamenti temporanei.
Questi recessi dovevano essere dei luoghi sacri nei quali compiere riti e pregare le divinità. La loro collocazione nelle viscere della terra è stata interpretata come collegamento con il culto primordiale della Madre Terra
Altro elemento interessante è che in questi dipinti non sono mai presenti rappresentazioni di uomini, di insediamenti, di ambienti naturali o di attività umane, cosa molto strana se si trattasse di rappresentazioni della vita quotidiana.
I dipinti, invece, hanno carattere propiziatorio: sono rappresentazioni del desiderio di compiere una buona caccia e non di battute di caccia realmente avvenute.
Allo stesso tempo hanno carattere di restituzione, nel senso che gli uomini primitivi avevano coscienza che gli animali che loro uccidevano per sopravvivere appartenevano alla Madre Terra. L'uccisione era una necessità, ma era allo stesso tempo un sacrilegio. Era dunque necessario risarcire la divinità per la perdita subita attraverso la rappresentazione di animali vivi e liberi.
ATTENZIONE!
Nelle pitture rupestri non ci sono scene di guerra o di battaglia tra umani
recesso s. m. [dal lat. recessus -us, der. di recedĕre; v. recedere] = Luogo dove ci si ritira per trovare riposo e solitudine, e, più genericam., luogo solitario, nascosto, recondito, per lo più angusto
primordiale agg. [dal lat. tardo primordialis]. – 1. Dei primordî, delle origini più lontane: primitivo, originario 2. Primigenio, relativo alle origini della terra e della specie umana 3. In senso estens. e fig.: a. Di ciò che non è ancora definito, sviluppato, formato; o arretrato b. Selvaggio, primitivo primitivo: uomi primordiali.
Grotte dipinte
Riserviamo ora uno sguardo più approfondito a tre siti europei particolarmente importanti e famosi che contengono dipinti di eccellente qualità.
La Grotta di Altamira
La grotta di Altamira venne scoperta nel 1879 da Marcelino Sanz de Sautuola. Si tratta del sito più antico di pittura rupestre, risalente al paleolitico superiore (35.000 - 11.000 a. C).
Da allora si sono succedute centinaia di scoperte in tutto il mondo, ma la qualità delle opere e l'abilità di questi antichi artisti rimane ancora insuperata.
Visita virtuale della grotta di Altamira durata 00:07:48
La grotta di Chauvet
Francia, Canada, USA, Gran Bretagna, Germania 2010
Regia di Werner Herzog
Durata: 01:25:23
Werner Herzog, incuriosito da un articolo del New Yorker, ottiene dal Ministero francese della Cultura il permesso di filmare per alcune ore al giorno, pochi giorni in tutto, all'interno della grotta, normalmente chiusa ai visitatori per proteggerne il clima eccezionale.
La grotta di Chauvet ospita un'eccezionale collezione di opere d'arte. La loro antichità, le dimensioni e la qualità ne fanno un luogo unico e impareggiabile.
Il sito contiene le prime testimonianze figurative e meglio preservate al mondo risalenti al periodo Aurignaciano (32.000 - 30.000 a. C.). Una frana siglillò l'ingresso nel 20.000 a. C. circa fino alla sua scoperta avvenuta nel 1994.
Fin'ora sono state censite più di 1.000 figure presenti sulle pareti della roccia con una grande varietà di figure antropomorfe e animali. L'altissima qualità estetica è dimostrazione della padronanza raggiunta da questi antichi artisti nell'uso di svariate tecniche tra cui l'utilizzo dell'ombreggiatura, la combinazione di pittura e incisione, la precisione anatomica, la tridimensionalità e il movimento.
Le raffigurazioni comprendono numerosi animali pericolosi come mammut, orsi, leoni delle caverne, rinoceronti, bisonti e uri.
Oltre a ciò sono presenti segni e simboli, impronte di mani. Nella grotta sono stati ritrovati numerosi resti di animali preistorici.
La grotta di Lascaux
La grotta di Lascaux è costituita da un complesso di caverne tra loro collegate ed è situata nella Francia sud-occidentale nei pressi del villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.
Le pitture rupestri sono caratterizzate dalla rappresentazione di grandi animali resi con grande ricchezza di particolari. Uno dei più rappresentati è l'uro, un grosso bovino, oggi estinto, che costituiva una delle basi alimentari più importanti per le comunità paleolitiche del territorio.
PRIME SCULTURE DEL PALEOLITICO
MESOLITHIC
The Mesolithic, or Middle Stone Age, is generally located between 8,000 and 6,000 BC. C., but if this is true for the Mesopotamian area, in Europe it begins as early as 10,000 BC. C. and continues, even here, up to 6,000 a. C.
The novelties of the Mesolithic
subsistence (sf) = existence, survival
ceramic (sf) = (from ancient Greek κέραμος | kéramos | which means «clay», «potter's earth») is an inorganic and plastic material (easily workable) which becomes rigid after firing.
ceramography (sf) [comp. of the gr. κέραμος «clay» and -graphy] = technique of painting and decoration of vases.
In Europa le condizioni climatiche e ambientali sono simili a quelle attuali: gli uomini passano gradualmente da una sussistenza basata sulla caccia e sulla raccolta all'allevamento. Imparano anche a coltivare la terra e iniziano ad insediarsi presso i corsi d'acqua. Nascono i villaggi.
Gli utensili in pietra sono più rifiniti e se ne creano di nuovi con schegge di pietra: nascono le frecce e l'arco.
Fondamentale è, inoltre, l’invenzione della ceramica, con cui si realizzano vasi e recipienti resistenti, adatti anche alla conservazione dei cibi.
Le ceramiche vengono spesso decorate con dipinti o incisioni. Nasce la ceramografia, cioè l'arte di decorare i vasi.
Frammenti di ceramica con decorazioni graffite dal sito mesolitico di Kabbashi Haitah (Sud Sudan)
(citazione dal documento collegato all'immagine)
PATRIMONIO
DELL'UMANITÀ
I graffiti della Valcamonica
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Il tasto World Heritage List ti porta alla pagina dell'UNESCO dedicata al Sito Unesco n.94 Arte Rupestre della Valle Camonica
Neolithic
6,000 - 4,000 a. C.
sedentary (adj. sm) = who resides permanently in a place
The men are now sedentary and live in villages where the activities and social situation of the inhabitants begins to be organized.
Agriculture and livestock ensure better living conditions than in previous periods.
Stone tools are more refined and clay is used not only to make everyday objects for processing and storing food, but also for making ritual objects, that is, objects to which magical powers are often attributed.
Neolithic architecture
The megaliths
Verso la fine del Neolitico, sorgono i primi esempi di costruzioni megalitiche: edifici costruiti con massi colossali, distribuiti in un’area molto vasta, dalle isole britanniche alla Francia, fino alle coste del Nordafrica e a tutto il bacino del Mediterraneo. Sembra che i megaliti fossero destinati al culto, alla sepoltura e all'osservazione astronomica.
La costruzione di queste architetture dipende da un’evoluzione sociale, cioè dalla creazione di tribù o di gruppi in grado di dividersi il lavoro; la suddivisione del lavoro ha come conseguenza una certa specializzazione, che a sua volta porta a miglioramenti tecnici nella lavorazione, nel trasporto e nella sistemazione dei massi; si tratta di un’evoluzione che ancora adesso crea grande ammirazione specie se consideriamo che, fino all’età del bronzo, non esistevano utensili in metallo di cui servirsi.
megalith (sm) comes from the union of two Greek words: μέγας, | mégas |, that is "great" and λίθος, | líthos |, which means "stone"
The megaliths are divided into:
menhir (from Breton; means "long stone"). They are the simplest constructions and consist of large boulders planted vertically in the ground whose function is still unknown, although probably connected to funeral rites. They are found in France, in Great Britain, but also in Sardinia, Puglia and Sicily.
Villa Sant'Antonio (Oristano) menhir di Monte Corru Tundu
Alignments of menhirs, Carnac, France
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dolmen (from Breton; means "stone table"); these are triliths , that is structures formed by three stones of which the two vertical ones ( piers ) support the third ( architrave ), horizontal. It could have been a collective tomb , a sacred place or a site for making sacrifices . Most of the dolmens are located in Northern Europe, there are examples also in Southern Italy.
dolmen of Chianca di Bisceglie (Puglia)
Il sistema trilitico può essere considerato lo schema architettonico più semplice ed è ancor oggi alla base dell'architettura.
cromlech (from Breton; it means “curved stone.” It is a complex of menhirs (in some cases also dolmens ) arranged in a circle .
It was probably a sacred place linked to the cult of the sun , the star that regulates the cycles of day and night and that of the seasons. The best preserved cromlechs are found on the Iberian Peninsula and in Great Britain.
Stonehenge
The stele statues
anthropomorphic [from gr. ἀνϑρωπόμορϕος, comp. of ἄνϑρωπος «man» and -μορϕος «-morph»]. - adj. Which has the appearance of a man, or is depicted in human form
The statues-steles (or statue-menhirs) are anthropomorphic stone monuments, which fall within the phenomenon of megalithism, common to the pre-protohistoric populations of Europe starting from the third millennium BC. C. The stele-statues are present in many European cultures, from central-eastern Europe to Spain, in the Alps (from Aosta to Trentino), in Corsica and in Sardinia. In Italy, the oldest stele-statues are located in an area on the border between Liguria and Tuscany (the Lunigiana) as well as in northern Puglia.
Dolmen di Soto (Trigueros, Andalusia, Spagna)
Vediamo una struttura megalitica complessa ritrovata in Spagna. Classificata come dolmen, è una struttura sotterranea di forma circolare, risalente al periodo Neolitico e databile tra il 5000 e il 4000 a.C.
Il sito fu scoperto da Armando de Soto Morillas nel 1922. È un tumulo circolare con un diametro di 75 metri. Ha un passaggio a forma di V lungo 21 metri ed è largo 0,8 metri, alto 1,55 metri. All'estremità orientale del passaggio c'è una camera. Durante l'equinozio, il sole illumina per alcuni minuti l'interno del corridoio e la camera. Molte delle pietre erette hanno incisioni ed è considerato uno dei dolmen più grandi della Spagna.
Il passaggio ha 31 menhir nella parte settentrionale e 33 nella parte meridionale. Le pietre erette sono di quarzite, arenaria e calcare e portano 20 pietre di copertura che costituiscono il tetto del passaggio.
Al suo interno sono stati scoperti otto corpi sepolti in posizione fetale con accanto oggetti di corredo, tra cui pugnali, coppe e fossili marini.
Sono state trovate anche incisioni su 43 pietre erette che descrivono esseri umani, tazze, coltelli e forme geometriche come semplici linee o cerchi.
Stonehenge
Il più famoso complesso megalitico dell’antichità è quello di Stonehenge (= “pietra sospesa”, in bretone), nell’Inghilterra meridionale.
Si tratta di un cromlech, cioè un insieme di dolmen e menhir disposti a formare circonferenze concentriche.
La costruzione di Stonehenge, come hanno dimostrato studi scientifici e ritrovamenti archeologici, ha coperto un arco di tempo di quasi millecinquecento anni, dal 3000 al 1500 a.C. circa, durante i quali il sito fu un un’area sacra dedicata al sole, un osservatorio astronomico e un calendario delle stagioni legato alla fertilità della terra.
Ogni anno, in occasione dei solstizi d’estate e d’inverno, migliaia di persone si radunano attorno al cromlech di Stonehenge, nel sud dell’Inghilterra, per assistere a uno spettacolo unico al mondo: l’allineamento del primo raggio di sole con alcune pietre speciali.
La struttura originaria era composta da un cerchio di 30 monoliti collegati da architravi, che rappresentavano forse i giorni del mese. Ciascun monolite è alto circa 4 metri e pesa 30 tonnellate, quanto 6 elefanti.
Il materiale impiegato è arenaria grigio-azzurra proveniente da una cava a circa 30 chilometri dal luogo e lavorata in enormi blocchi di pietra a forma di parallelepipedo.
Le pietre sono disposte in una doppia formazione concentrica, all’interno della quale si trova un semicerchio di pietre intorno a una lastra singola orizzontale chiamata “pietra dell’altare”
How did they do it?
The construction of Stonehenge is still a mystery. There is no certain evidence, but several hypotheses have been made about how the site was built. Of course, at Stonenge there are 44 bluestone , blue sandstone stones, which come from quarries at least 240 kilometers away .
It has been calculated that it would take 14 years to travel this distance by sliding boulders onto tree trunks.
To straighten each block and place the horizontal stones on it, the strength of 600 men is required.
This makes us understand the great technical skills achieved by this people and asks us questions about why so much effort has been put into the creation of this site .
Burial remains of individuals who were reportedly transported here from South Wales have been found in the area (the area of origin of the bluestones) which would prove that Stonenge would have been conceived as a center of worship for several groups of different origins ( ancestor worship ).
The graphics, taken from Didatticarte , are a plausible hypothesis of how the large vertical stones ( piers ) were erected.
The architrave was probably slid into position by building inclined embankments and filling the space between the piers with materials. Another hypothesis is that of gradual lifting with the construction of layers of logs until the desired level is reached.
In this figure, the coupling system between architrave and piers: two tenons are visible on the piers (elements obtained by sculpting the top of the vertical stone). On the architraves there are grooves (mortises) which correspond perfectly to the tenons.
Note also the sliding joints between the two architraves.
Eneolithic
(Age of Metals)
Towards the end of the Neolithic, around 4,000 BC. C. , man learns to melt metal to build ever more effective tools and weapons. In this first period, lithic tools (= stone) continue to be used alongside those in metal.
This period of transition and new technical achievements is called ENEOLITHIC.
The term is a compound of the Latin adjective aenĕus 'of bronze' and the -litic suffix 'of stone' and is therefore used to identify the period in which, alongside the stone, man introduces the production of metal tools, first in copper and later in bronze .
L’età dei metalli si suddivide in tre periodi, legati al progresso tecnologico della fusione: man mano che si costruiscono forni capaci di raggiungere temperature sempre più alte, si passa dall’utilizzo di metalli con punto di fusione basso a metalli con punto di fusione sempre più alto.
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età del rame: (4.000 – 3.000 a.C.). Il rame (Cu) ha una temperatura di fusione di 1.085 °C. armi da taglio in rame; in Mesopotamia appaiono le prime forme di scrittura
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età del bronzo: (3.000 – 1.200 a.C.) Il bronzo è una lega di rame (Cu) e stagno (Sn), due metalli a bassa temperatura di fusione. La fusione del bronzo avviene tra 880 e 1020 °C. Il metallo che si ottiene è più duro del rame e più resistente alla corrosione.
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età del ferro: (1.200 – 500 a.C.). Il ferro (Fe) è un metallo ancor più resistente del bronzo. Il suo punto di fusione è di 1.538 °C, si devono quindi inventare dei forni capaci di raggiungere queste elevate temperature. Il vantaggio del ferro rispetto al bronzo è dato soprattutto dal minor peso che lo rende adatto alla realizzazione di armi e utensili più maneggevoli.
The nuragic civilization
La civiltà nuragica nasce in Sardegna, nel neolitico ma si sviluppa nell’età del bronzo, è un caso particolare nel panorama del Mediterraneo.
I nuraghi (da nurra, cumulo di pietre) sono torri a tronco di cono a più piani, costruiti con una muratura a secco, cioè senza malta fra un masso e l’altro; una scala interna collegava i diversi piani.
I nuraghi erano spesso collocati all’interno di un villaggio e occupavano una posizione elevata e aveva scopo difensivo.
Il nuraghe forse più famoso della Sardegna, noto come Su Nuraxi, che in sardo significa Il Nuraghe, è a Barumini.
Alto tre piani, è collocato in posizione elevata ed è circondato da una cinta muraria dotata di quattro torri di fortificazione. Il fatto che ai piedi del nuraghe si trovino i resti di capanne disposte in modo irregolare, dentro e fuori la cinta muraria, ha fatto pensare che questo edificio fosse la residenza di un capo che da qui governava i suoi sudditi e garantiva la difesa in caso di attacco nemico.
Su Nuraxi, Barumini (foto di Francesco Ghiani; licenza Creative Commons)